Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Fakir    07/04/2022    0 recensioni
La luce soffusa nel Tempio, che filtrava dall’unica vetrata dietro l’altare, rese l’ingresso della sposa quasi fiabesco. I capelli biondi adorni di fiori azzurri, l’abito candido e il mantello verde conferivano ad Annie un aspetto leggiadro simile a quello di un elfo silvano, Armin la guardò incantato e con lui tutti gli astanti
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Leonhardt, Armin Arlart, Gabi Braun
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Annie Leonhart continuò a guardare il delicato bouquet che teneva tra le mani per tutto il viaggio che dovette fare in carrozza, seduta difronte a lei Gaby Braun le lanciava ogni tanto uno sguardo vagamente imbarazzato, anche lei teneva in mano un bouquet del tutto simile a quello della ragazza bionda, erano dirette al Tempio nella foresta per presenziare ad una importante cerimonia nuziale, Annie era la sposa e lei la sua damigella d’onore. Dietro alla loro carrozza, trainata da cavalli bianchi, vi era quella con a bordo il Capitano Levi Ackerman accompagnato da Falco Grice mentre tutti gli altri li avevano già preceduti a cavallo. Annie stava osservando con interesse i fiori sistemati con cura e stretti insieme da un nastro azzurro, era stata Mikasa a preparare quel mazzo scegliendo fiori di campo dalle delicate sfumature cerulee e rivelando un inaspettato lato romantico dietro il suo aspetto truce. La sua amica Hitch, invece, le aveva appuntato i medesimi fiori tra i capelli biondi che aveva lasciato sciolti e solo leggermente scostati dal volto e morbidamente raccolti da un lato del capo. Annie non era abituata a portare abiti femminili, ma vista l’occasione sapeva che era opportuno un abbigliamento da cerimonia adeguato, aveva quindi optato per un candido abito sobrio ed essenziale senza fronzoli né gioielli dalla gonna che scivolando morbidamente sui fianchi si allargava fino a sfiorare il pavimento e stretto in vita da un’alta cintura di pelle bianca, movimentato solo dalle maniche lunghe chiuse sull’avambraccio da lacci di pelle chiara e leggermente arricciate nella parte superiore. Sulle spalle, infine, Hitch le aveva posto un mantello verde con ricamato l’unicorno, stemma della Gendarmeria Eldiana.

Anche Gaby indossava un abito bianco stretto in vita da una cintura azzurra come il nastro del bouquet della sposa, il suo mazzolino di fiori era invece variopinto e legato con un fiocco candido mentre aveva nastri bianchi e azzurri tra i capelli. Nella carrozza dietro di loro anche Falco indossava un completo chiaro con la cravatta azzurra in tinta con la sua cintura e i fiori di Annie, mentre aveva una rosellina rossa appuntata sul petto. Lei avrebbe dovuto affiancare la sposa mentre a Falco spettava il compito di portare gli anelli al momento del giuramento di fedeltà, anelli che erano fissati da un nastro dorato su un cuscino di velluto rosso.

 

Il gruppo che accompagnava lo sposo giunse per primo al Tempio della foresta, un edificio in stile gotico di marmo bianco sulla cui facciata erano scolpiti come antichi gargloyle i Titani leggendari. Sopra l’ingresso spiccava un enorme effige del Titano appartenuto alla progenitrice Ymir a braccia stese con nel grembo le tre figlie, a partire dalle quali si dispiegavano tre fila di Giganti colossali che circondavano l’intero Tempio. Sull’enorme porta d’ingresso, di lucente candida roccia, era scolpito il Gigante d’attacco di Eren quasi a ricordare la porta del distretto di Shiganshina. Sulle pareti erano disposti, in varie pose tutti i Titani conosciuti.

Per tradizione lo sposo viene accompagnato all’altare dalla madre o dalla sorella, ora, essendo Armin Arlert rimasto senza parenti in vita, chiese alla persona che per lui era come una sorella di compiere questo gesto e quando lui e Mikasa si avviarono verso l’interno del Tempio rimasero alcuni istanti a guardare il volto di pietra di Eren che pareva vegliare su di loro. Inizialmente erano indecisi se presenziare alla cerimonia in abiti civili oppure indossare l’uniforme, alla fine, di comune accordo, decisero di portare l’uniforme con le ali della libertà, come segno di appartenenza e per onorare tutti i loro compagni.

L’interno del Tempio era buio e composto da un’unica navata al termine della quale, dietro l’altare, spiccava un’enorme vetrata raffigurante un volo di uccelli bianchi che si librano sul mare azzurro. Un Reverendo del Culto delle Mura li stava attendendo dietro l’altare mentre di lato, su un trono di marmo che raffigurava un albero dalle cui radici era tratta una seduta, videro la regina Historia con sulle ginocchia la figlioletta e il marito in piedi al suo fianco, che li salutò con un sorriso. Armin prese posto davanti all’altare e Mikasa gli stinse la mano prima di allontanarsi per sedersi tra gli invitati, Jean e Connie invece si posizionarono al banco dei testimoni, salutando con un cenno Hitch e Reiner che si trovavano sul banco al lato opposto del Tempio, come testimoni della sposa.

Come è risaputo, il vecchio adagio recita “sposa bagnata, sposa fortunata”, ma quando Annie scese dalla carrozza fu abbagliata da uno splendido sole che campeggiava in un cielo azzurro e limpido totalmente privo di nubi e dovette sbattere più volte le palpebre prima di mettere bene a fuoco l’immagine di suo padre che l’aspettava all’ingresso del Tempio. Era elegantissimo con un completo scuro, il bastone con pomolo d’argento e il borsalino sul capo, la guardava orgoglioso e fiero con le lacrime agli occhi, porgendole il braccio.

La luce soffusa nel Tempio, che filtrava dall’unica vetrata dietro l’altare, rese l’ingresso della sposa quasi fiabesco. I capelli biondi adorni di fiori azzurri, l’abito candido e il mantello verde conferivano ad Annie un aspetto leggiadro simile a quello di un elfo silvano, Armin la guardò incantato e con lui tutti gli astanti. Giunto ai piedi dell’altare il signor Leonharth posò la mano della figlia su quella del soldato dai capelli biondi, poi la cerimonia ebbe inizio con solennità. Annie ripensò al momento in cui aveva prestato giuramento come Guerriera di Marley, poi come soldato di Paradise ed ora giurava lealtà all’amore.

Mentre i due giovani professavano la loro promessa di fedeltà eterna, Mikasa posò la mano sulla sua sciarpa e guardando gli uccelli in volo, raffigurati nella vetrata, pensò a Eren mentre Gaby guardò di sottecchi Falco che le passava di fianco per portare all’altare gli anelli.

Solitamente in queste occasioni è compito dei testimoni provvedere a procurare gli anelli nuziali e di questo si era occupata personalmente Hitch. Molti anni addietro la ragazza aveva notato uno splendido anello con un opale dalle sfumature azzurre in una vetrina e aveva fantasticato di vederlo, un giorno, al suo stesso dito. Se soltanto Marlo non fosse stato un simile stupido idealista!

Comunque, dal momento che per lei ormai non ci sarebbe più stata l’occasione di indossarlo pensò che sarebbe stato perfetto per la sua amica Annie. Fortunatamente il negozio esisteva ancora e l’anello era ancora lì, lo mostrò anche a Reiner e agli altri e furono tutti d’accordo nel dire che era perfetto. Ne trovarono anche uno da uomo, con un opale verde come il mare che furono tutti concordi nel constatare che fosse perfetto per stare al dito di Armin.

Quando gli sposi uscirono mano nella mano accolti da una nuvola di petali di rose, il cielo era plumbeo e iniziò a piovere a dirotto, corsero allora tutti a riparasi sotto i bassorilievi dei Titani, stretti gli uni a gli altri e fu al riparo della mano di Bertoldh che Arimin e Annie si scambiarono il loro primo bacio.

Fortunatamente la pioggia durò per poco e presto poterono riprendere i festeggiamenti, avevano infatti previsto un picnic nella radura adiacente al Tempio. Niccolò si era occupato di tutto con particolare attenzione alla torta nuziale a tre strati, ricoperta di glassa bianca e decorata con violette candite. Aveva realizzato con lo zucchero anche la coppietta di sposi da mettere sulla sommità del tutto identici a lui stesso e a Sasha. Quando Connie la vide strabuzzò gli occhi. Al momento di ballare, poi, nessuno si fece avanti nemmeno gli sposi, e iniziarono le danze il padre della sposa con la madre del testimone, solo Pieck, dopo tanta insistenza riuscì a convincere Jean che sin rivelò essere un ballerino provetto.

Il momento più divertente però fu quello delle foto in posa, non era facile rimanere seri davanti a quello strano strumento che si reggeva pericolante su tre piedi! Furono scattate tante foto quel giorno, foto che sarebbero rimaste per sempre rilegate in un album di pelle e consegnate alle generazione future.

 

   
 
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