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Autore: Fakir    07/04/2022    0 recensioni
«Lo so, non può finire diversamente… deve essere così perché io sono un peccatore con le mani grondanti di troppo sangue e Tu… Tu non sei poi così misericordioso...»
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nicholas Wolfwood
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Quando era un bambino sentiva dire da tutti che l’amore dei genitori è quello più grande, per questo immaginava che la paura, le percosse, i lividi non fossero altro che amore, un amore che lo soffocava e del quale volle liberarsi uccidendo suo padre che ne era l’artefice, si convinse quindi che l’amore fosse in qualche modo legato alla morte. Conoscendo il suo maestro comprese, tuttavia, che esiste una sottile differenza tra Amore e Vendetta, differenza che consisteva nel fatto di uccidere per una giusta causa o meno, quindi si persuase che l’Amore, di fatto, consisteva nel sopprimere vite indegne per salvare vite innocenti. Per questo motivo iniziò a considerare la sua arma del tutto simile ad una croce, che reggeva sempre sulle spalle, così pesante da portare perchè ricolma d’amore ed ogni volta che uccideva per proteggere la vita di bambini e di innocenti era convinto di compiere un gesto d’Amore, questo fino al giorno in cui non incontrò lui e nei suoi occhi azzurri vide una luce che fino ad ora gli era stata sconosciuta.

“È sempre sbagliato privare un essere umano della vita, qualunque ne sia la ragione...” diceva “...e poi c’è sempre un modo per salvare tutti, basta volerlo”.

La sua tenacia nel combattere, sempre, cercando a tutti i costi di non uccidere nessuno, nel preferire l’umiliazione piuttosto dello scontro, quella speranza che vedeva brillare nello sguardo del suo compagno che cercava sempre una soluzione pacifica e faceva fronte all’odio delle armi con il motto “Love and Peace” fecero vacillare le sue convinzioni, iniziò allora a pensare che l’Amore fosse qualcosa di diverso dal combattere e uccidere per una giusta causa e ci aveva creduto davvero fino a quando, fino a quando non fu costretto a scegliere tra la vita del suo compagno e quella del nemico, anche se si gtrattava di un ragazzino e allora comprese.

Il mondo è un luogo crudele e in questo mondo non c’è posto per l’Amore, di sicure non per quello che vide brillare negli occhi limpidi del suo amico quando lo guardò sconvolto da ciò che aveva fatto. Aveva ucciso per salvarlo, è vero e non era stato possibile evitarlo, ma lui non lo accettava, non poteva perché lui era troppo puro e voleva sempre salvare tutti anche in un mondo così spietato dove devi uccidere per sopravvivere. Allora capì che doveva cercare l’Amore altrove, che doveva essere qualcos’altro, che l’Amore era lei, che aveva un odore così buono e anche se era una ragazza dolce aveva braccia forti e muscolose, in grado di difendere i deboli, braccia tra le quali lo accolse senza giudicarlo, si lei avrebbe potuto aiutarlo a portare il peso dei suoi peccati, ma ormai il suo destino era già segnato.

Quando giunse alla chiesa e si inginocchiò davanti all’altare, si persuase che il vero Amore fosse quello di Dio e, penitente, vi si appellò «Perchè deve finire così… non voglio morire proprio ora… voglio rimanere con loro… voglio rimanere con lei...» guardò il sole oltre la vetrata che inondava l’altare di luce e per un attimo si illuse di aver trovato il vero Amore.

«Lo so, non può finire diversamente… deve essere così perché io sono un peccatore con le mani grondanti di troppo sangue e Tu… Tu non sei poi così misericordioso...».

Nell’istante in cui il soffio della vita lasciava le sue membra il Reverendo Nicholas D. Wolfwood comprese infine che quello in cui viviamo è un mondo crudele e l’Amore solo un inganno.

 

   
 
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