L'oscurità scaturita dalle proprie mani giunte cominciò ad espandersi sempre di più, come una macchia d'inchiostro che si estendeva sulla carta, inghiottendo ogni cosa e facendo calare il silenzio più assoluto. L’Oscuro - l’unico nome a cui ormai era abituato - afferrò il polso della cartografa, non dubitava di ciò che gli era stato riferito ma doveva vederlo con i propri occhi, c’era qualcosa in lei che sembrava richiamarlo, tuttavia non accadde nulla.

“Niente?” mormorò tra sé e sé, eppure sentiva che non fosse così e che la giovane fosse più consapevole della realtà dei fatti di quanto desse a vedere, probabilmente spaventata dal potere che stava cercando di reprimere. 

“Non così in fretta” bisbigliò avvicinandosi di più a lei, mentre provava a liberarsi dalla sua presa, l’Oscuro non aveva intenzione di spaventarla, ma se quello era l’unico modo per ottenere la sua collaborazione allora l’avrebbe fatto. La cartografa aveva soltanto bisogno di una spinta e avrebbe smesso di soffocare la sua vera natura, avvicinò l’altra mano al suo polso e con la punta acuminata dell’anello che indossava tracciò una lieve incisione sulla pelle.

La luce che si sprigionò fu come un’esplosione, l’Oscuro sbatté le palpebre un paio di volte per abituarsi a quella luce calda e accecante, in un primo momento gli sembrò oro puro, ma osservandola con maggiore attenzione si rese conto che non era così e fu travolto da un pensiero che credeva di aver dimenticato molti anni, forse secoli, prima.
Blu profondo come il Mare Vero, rosso come i tetti dei templi Shu, il colore puro e brillante della luce del sole - non esattamente giallo o oro - ma come l’avrebbe definito?  Tutti i colori che non potevi vedere nell’oscurità [1]. Quella luce emanata dalla misteriosa ragazza era l’insieme di tutti quei colori che l’Oscuro amava quando era soltanto un bambino, quando aveva ancora paura del buio [2], nonostante il proprio potere, e si era rassegnato all’idea che il suo mondo sarebbe stato fatto soltanto di oscurità.
Per la prima volta, nel corso della sua lunghissima vita, gli sembrò di vedere il sole, come se fino a quel momento avesse vissuto una fredda notte eterna e priva di stelle. Lasciò la presa sul polso della cartografa - sbigottita quanto chiunque altro fosse presente - e il mondo che li circondava piombò nuovamente nelle tenebre.

Spazio Autrice:

Okay, è la prima volta che scrivo in questo fandom e mi sono attenuta principalmente al libro piuttosto che alla serie, tranne per il dettaglio dell’anello 🙈

Note:

[1] Si tratta di un passaggio, tratto dal racconto prequel “The Demon in the woods”, in cui all’Oscuro (da bambino) viene chiesto quale sia il suo colore preferito.

[2] Nello stesso racconto viene accennata la sua paura del buio.