Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: giorgyleoo    09/04/2022    1 recensioni
"E io lo amavo. Amavo quel bambino. Amavo quel ragazzo. E avrei amato quel maledetto sorriso per il resto della mia vita, anche se quel destino sarebbe stata la mia condanna."
"Infiniti corpi celesti vi sono nel cielo, ma una sola stella, solamente una effigia il nostro amore, e mai avrei smesso di ammirarla. Perché quella tenue, fragile luce...era l'unico mezzo per far sì che le nostre iridi si incontrassero di nuovo. E quel tocco invisibile ai sensi, sarebbe stato sufficiente."
-
Seguite il cammino di due giovani hobbit, prima amici d'infanzia, poi fratelli che infine, insieme, dovranno attraversare l'intera Terra di Mezzo per distruggere l'anello del potere. Solo in quel lungo viaggio capiranno entrambi che non potranno essere solamente due semplici amici, capiranno cos'è l'amore...e i sacrifici che devono esser fatti per garantire la felicità dell'altro. Niente avrebbe potuto separarli...fino a quel fatidico giorno.
Ma la loro storia verrà messa a repentaglio dal signore oscuro in persona, che si manifesterà in un modo ancor più pericoloso tramite un solo, piccolo Anello.
La mia storia è presente anche su Wattpad✌🏻❤️
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Frodo, Sam, Sauron, Smeagol
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le notti passavano velocemente. E la compagnia non mancava. Smeagol si dimostrò molto più vivace e socievole soprattutto con Frodo, e io non potevo fare a meno di essere un poco geloso. Le provviste cominciavano a scarseggiare, così Smeagol ci aiutò a cacciare della selvaggina, ma in tutto questo, seppure Frodo cominciava a fidarsi di quella creatura e seppure ci stava guidando verso il Nero Cancello, io non riuscivo a vedere Smeagol come un buon compagno, né tanto meno come amico. Consigliavo sempre a Frodo di starti alla larga, cercando di fargli ricordare che quella creatura pensava solo all'Anello e che poteva ancora avere l'ardente desiderio di rubarlo. Io dormivo di meno a causa sua, forse anche Frodo, ma per altri motivi che non mi aveva ancora riferito. Sembrava addirittura avere paura ad addormentarsi e questo mi faceva preoccupare. Ogni notte lui aveva incubi, si svegliava di soprassalto col volto pieno di terrore, tremava e boccheggiava, dopodiché si avvicinava velocemente a me, stringendomi forte. Il suo battito cardiaco era tremendamente veloce, come se avesse appena terminato una corsa. Io non osavo più domandargli che cosa sognasse, tanto non mi avrebbe risposto. In quanto, invece, alla nostra storia, se così posso definirla, sembrava affievolirsi. Certo, entrambi provavamo gli stessi sentimenti, ma la presenza di Smeagol e il pressante fardello che Frodo poggiava sul petto sembrava ci stesse allontanando e non riuscivo a sopportarlo. Non potevo. Dopo aver finalmente superato l'Emyn Muil, io e Frodo decidemmo di percorrere il sentiero che ci conduceva direttamente all'interno del Nero Cancello, ma Smeagol non era d'accordo. "Non possiamo attraversare il sentiero principale. Ci vedranno...ci vedranno!" Obbiettò indiscreto. Frodo si avvicinò a lui "E allora dove proseguiamo? Conosci un'altra strada, Smeagol?" "Si...si...Smeagol conosce. Ma gli Hobbit dovranno attraversare le palude morti, padrone, si..." Frodo mi guardò senza ricevere una risposta da me, poiché mi limitai a scrollare le spalle. "Va bene. Attraverseremo le paludi, se saranno più sicure." Puntualizzò. "Si, lo sono padrone. Gli Orchi non ci passano mai da quelle parti...Gollum, Gollum." Io lo guardai schifato. Quello è un pazzo, mi dissi, ma sembrava dire il vero, perciò lo seguimmo a passo spedito. Il cammino era insopportabilmente monotono. Smeagol emetteva strani versi ogni tanto, Frodo cercava di mantenersi sveglio e io avevo una costante fame. Più camminavo e più avevo voglia dei poveri consigli che mi passavano accanto. Mi veniva l'acquolina in bocca. All'improvviso, quando giungemmo alle paludi morti, Frodo si mise a cantare un motivetto che avevo già ascoltato nella mia infanzia, molti anni prima. La strada se n'va interrotta a partire dall'uscio onde mosse. Or la strada ha preso una rotta, Che io devo seguir, come posso, Perseguirla col passo sofferto, Fino a che perverrà a un gran snodo Ove affluiscono piste e trasferte. E di poi? Io non so a quale approdo. Alla fine della canzone, Frodo sorrideva discretamente e io lo osservai. Smeagol proseguiva indifferente. "La ricordi Sam?" Sospirò. Annuii "Tua madre ce la cantò una volta." Lui mi confermò con un cenno "Credo di aver capito il significato." Ripensai a quella sera, quando io e Frodo avevamo nove anni ed era la prima notte che passavo a casa sua. Primula, per farci addormentare, ci intonò questa dolce e lenta melodia, con la sua voce soave. Riguardai per pochi attimi le parole, e infine la capii anche io. "Sembra che racconti, anche se in poco, il nostro viaggio." Commentai. "Esatto. Insomma, siamo partiti all'improvviso, a partire dall'uscio onde mosse, il nostro viaggio iniziò già con molti pericoli." Spiegò. "Proseguirla col passo sofferto." Aggiunsi io "Si, confermo tutta la sofferenza!" Lui sorrise lievemente, poi torno serio e pensieroso "Fino a che perverrà a un gran snodo...magari ci sarà un momento nel nostro viaggio che sarà più liscio...meno doloroso." Io sospirai "Magari intende altro. Forse quella parte della canzone l'abbiamo già affrontata, con la compagnia." "Forse hai ragione." Abbassò lo sguardo. Io poggiai una mano sulla sua spalla "Non disperare, ci sono io con te." Lui non poté fare a meno di sorridere alle mie dolci parole, così, assicurandosi che Smeagol non ci stesse osservando, le sue labbra accarezzarono delicatamente la mia mano, poi proseguimmo. "E di poi? Io non so a quale approdo. Che significa?" Chiesi. "Non so a quale approdo..." ripetè Frodo "beh, in effetti non sappiamo come finirà...i-il viaggio." "Beh allora speriamo di approdare felicemente ad Hobbiville!" Esclamai. Il suo sorriso si allargò "Tu sai sempre come farmi venire il sorriso, Sam." "Andrà tutto bene Padron Frodo, ne sono certo." Lui annuì speranzoso, quindi proseguimmo il cammino, ponendo fine lì a quella che sembrava una profezia più che una canzoncina della buonanotte. Le paludi morte era un altro posto nella Terra di Mezzo che non avrei voluto visitare. C'era un odore fetido, il terreno quasi mi inghiottiva a ogni passo. Guardavo l'orizzonte e non riuscivo a scrutare la fine della palude. Tutto sembrava una landa desolata. La parte positiva era che i nemici, in quei luoghi dimenticati, non ci avrebbero intercettato. Ci fermammo un paio di volte, ma per poco, poiché la puzza aumentava e la fatica sembrava inspiegabilmente diminuire, perciò proseguimmo seguendo Smeagol. Smeagol ci spiegò che in quelle paludi si svolse una sanguinosa battaglia, tra Elfi, Nani, Orchi e Uomini. A centinaia furono i morti ma, seppure passati migliaia di anni, le Paludi Morte contenevano e conservavano ancora le vittime della battaglia, che aspettavano un ardente risveglio afferrando le anime di coloro che li guardavano negli occhi. Mi vennero i brividi solo al sentir quelle parole. Non comprendevo appieno il discorso di Smeagol, fino a che scrutai nell'acqua dei volti piuttosto inquietanti. Cadaveri. Sgranai gli occhi "Ma cosa...ci sono facce morte nell'acqua!" Smeagol mi raggiunse velocemente "Si...si...è quello che Smeagol spiegava. Non seguite le luci." Detto ciò proseguì disinvolto. Io non osavo guardare quelle orrende facce, mi davano il voltastomaco, così seguii Smeagol molto volentieri e con una certa sveltezza. Troppo tardi mi accorsi che Frodo non era dietro di me. Mi girai velocemente e lo vidi a fissare uno di quei cadaveri. "Frodo!" Gridai. Era rimasto troppo indietro e non aveva seguito il discorso dì Smeagol. Se avesse guardato negli occhi quelle facce... All'improvviso si rizzò come se una freccia lo avesse colpito alla schiena. Un attimo dopo cadde nell'acqua e di lui si persero le tracce. "No! Frodo!" Gridai ancora, io e Smeagol lo raggiungemmo, anzi fu Smeagol ad arrivare prima e ad afferrarlo per le spalle, conducendolo a riva. "Non seguite le luci!" Ripetè la creatura, allontanandosi. Io mi scaraventai sul ragazzo "Padron Frodo..." lo osservai con attenzione e sembrava stare bene. Tirai un sospiro di sollievo. "Come stai?" Gli chiesi, ma lui sembrava non ascoltarmi. Guardava la creatura che lo aveva salvato, ripetendo il suo nome con gratitudine. Dentro di me una fitta scossa di gelosia mi prevalse, anche se dovevano tutti ringraziare Smeagol del gesto. Dopo qualche colpo di tosse, Frodo si rialzò disorientato. "Stai bene?" Gli domandai nuovamente. "I-io...credo di sì." Annuii con riluttanza e lo aiutai a sedersi, ma Smeagol scuotendola testa più e più volte ci riproverò dicendoci che non potevano sostare in quei luoghi "Dobbiamo continuare Hobbit! Non ce tempo...Gollum, Gollum." Io sbuffai "Si certo, così Frodo si prenderà un malanno. Non lo vedi? È zuppo!" "No! No! Dobbiamo proseguire Hobbit. Qui non è sicuro." "Ma avevi detto che qui non passava nessuno!" Obbiettai La creatura sembrava non ascoltarmi, scosse la testa ancora e ancora. Per qualche ragione, sembrava spaventato "Dobbiamo continuare!" Io alzai gli occhi al cielo, ma Frodo afferrò la mia mano "Va bene, Sam. Ce la faccio." "Ma..." "Non discutere, non ne ho la forza." Quella frase mi ferì un poco, ma capii che la conversazione doveva terminare lì. Avanzai prima di tutti con il capo chino, fino a che Smeagol mi superò guardandomi indignato. Non lo sopportavo, e la cosa che più mi faceva arrabbiare era che Frodo era d'accordo con lui e non con me. Eravamo cresciuti insieme, mi conosceva come un fratello eppure sembrava nutrire per Gollum una profonda fiducia che non lo avrebbe portato ad eventi positivi, per come io la pensavo. Ma il mio amore per lui affievoliva ogni tipo di rabbia, ricordandomi che quando calava la notte potevano starcene vicini, ad ammirare la bellezza delle stelle ed io avevo il permesso di penetrare nel suo cuore e di scoprire i suoi sentimenti più veri. In quei momenti non c'era il bisogno di parlare, l'unico piacere che pretendevo erano le sue labbra sulla mia pelle e le sue dita che accarezzavano il mio viso. Diversamente, durante il giorno lui sembrava assente, non aveva voglia di parlare, o di ridere e, non riuscendo a scrutare i suoi pensieri, mi incupivo e mi preoccupavo. Sembrava un altra persona. I miei profondi pensieri vennero interrotti dalla voce assordante di Smeagol che gridava "Padrone! Padrone, svelto! Non possiamo rimanere qui!" Io mi voltai verso Frodo che non si era mosso di un solo passo, da dove ci eravamo fermati. Da lontano potevo scrutare poco, ma aveva lo sguardo che puntava il vuoto, mentre la sua mano era poggiata sul suo petto. Non capivo che cosa poteva essergli successo, così mi avvicinai, ma prima che fossimo a dieci piedi di distanza lui gridò. "Fermo! R-rimani lì!" Sgranai gli occhi "Cosa succede? Che cos'hai?" Cominciai davvero a preoccuparmi. Cominciò a boccheggiare, il suo sguardo era rivolto al basso, cominciò a tremare e anche da un certa distanza, io lo percepii. Lo chiamai nuovamente, lui questa volta mi guardò, alzando delicatamente lo sguardo. "Mi ha preso..." i suoi occhi erano privi di luce, la sua voce stridula come se avesse appena finito di gridare. "Sauron mi ha preso." Cominciò a scoppiarmi la testa, non comprendevo ciò che stava dicendo, non riuscivo neppure ad emettere un suono dalla mia bocca. Pronunciò il mio nome, solo il mio nome, come fosse la prima volta che lo diceva... Le sue orbite si girarono al contrario, un attimo dopo crollò a terra accasciandosi al suolo sottostante lasciando un assordante vuoto nell'aria, nel cielo...nel cuore.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: giorgyleoo