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Autore: curlywriter    09/04/2022    0 recensioni
hailey e Jay ritrovano l'intesa sia sul campo che a casa e affrontano le paure grazie ad un piccolo angelo custode.
storia ambientata nel futuro che si unisce all'universo che ho creato con la serie Upstead Family.
Genere: Azione, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jay Halstead
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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NB: Possibili Spoiler per chi non segue la programmazione USA, se non avete visto la 9x13 e non volete anticipazioni non leggere la ff.

 

Note autrice: cari lettori, eccomi tornata con una nuova One Shot sulla mia famiglia preferita! Abbiamo visto nella  9x13 festeggiare a loro modo i dieci anni di carriera di Hailey. In questa one shot ho voluto provare a scrivere e immaginare come Hailey e jay abbiano iniziato a parlare di figli.. come sapete avevo già accennato qualcosa nella mia raccolta “Upstead Family” però non credo che, per i trascorsi famigliari Upstead, sia un argomento così sereno. Spero prima o poi di vederlo anche sui nostri schermi, ma nel frattempo mi diverto ad immaginare come potrebbero andare le cose quindi in questo racconto vi mostro come credo stiano affrontando il voler avere un figlio ma avere anche paure e timori a causa del loro mestiere, della partnership e del loro passato. Penso non sarà tutto rosa e fiori, ma come sempre con la comunicazione, l’amore e il rispetto troveranno la quadra giusta. In più ho voluto provare a scrivere anche del loro rapporto lavorativo e della loro sintonia! Spero vi piaccia… Buona lettura a tutti! Curlywriter.

 

 

 

 

Al mio eroe

 

 

Hailey stava osservando suo marito Jay , mentre, seduto sulla scrivania della detective osservava la lavagna con tutte le informazioni e gli indizi riguardanti il caso di quella settimana. Amava il fatto che lui sedeva sempre sul ripiano di quella che una volta era la scrivania di Jay.. ricordava ancora come la prese a male quando Voight l’assegnò a lei.. quanta strada avevano fatto e ora lui era la sua famiglia, la cosa più importante di tutta la sua vita. E nonostante quella settimana fosse stata tosta e aveva reso i loro nervi tesi Hailey era lì porta a sostenere jay in tutto e per tutto nonostante le difficoltà di lavorare con la propria anima gemella e la vita privata che ogni tanto provava ad entrare nella partnership.  L’anno stava quasi per finire e lei e Jay si erano ripromessi di regalarsi per il nuovo anno una casa e un figlio con cui rendere la loro piccola famiglia ancora più perfetta. La casa era arrivata, si stavano ancora sistemando del tutto e avevano da poco traslocato; nel frattempo era arrivato il caso dei coniugi Moore: Roger e Sabrina Moore erano sposati da neanche un anno e una mattina Hailey e Jay avevano trovato la piccola Lizzie vagare per il loro quartiere in stato confusionale perché aveva appena assistito al rapimento della madre Sabrina. Stavano andando a scuola e poi Sabrina, che faceva la dentista sarebbe andata al suo studio, ma non appena Lizzie aveva salutato la madre ed era scesa dall’auto, aveva visto un uomo armato rapire sua madre alla guida della sua Chevrolet rossa. La bambina era l’unica testimone dato che le telecamere della zona non lo avevano mai ripreso in volto, quindi avevano provato con gli identikit forniti dalla bambina ma che a causa dello shock non erano così specifici. 

Sapevano che Roger e Sabrina erano sposati da poco, si frequentavano da quasi tre anni e Lizzie era la bambina che Roger aveva avuto da Maya Landon, morta quando Lizzie aveva solo due anni a causa di un raro tumore insperabile che l’aveva fatta spegnere in pochi mesi. Sabrina era entrata nella loro vita da tre anni, era stata la dentista della piccola che a causa di una malformazione al palato aveva dovuto mettere uno specifico apparecchio. Lei e Roger si erano piaciuti subito e dopo una anno di frequentazione avevano deciso di andare a convivere. Ora che la bambina aveva quasi sei anni, e che amava Lizzie come se fosse sua figlia si erano sposati e finalmente Lizzie poteva avere una mamma che l’amava tanto. Roger aveva raccontato che Sabrina si era innamorata prima della bambina che di lui.. o meglio si era innamorata prima del suo essere padre che del suo essere uomo quindi avevano escluso l’allontanamento volontario, anche perchè la bambina aveva descritto una scena violenta, così come avevano escluso problemi sul lavoro con qualche cliente debitore.. la bambina era l’unico mezzo per poter iniziare a risolvere e portare avanti il caso.. se solo con hailey avesse parlato.

Fu proprio l’atteggiamento della bambina a far venire i dubbi del ruolo di madre ad hailey, ma come aveva fatto notare la psicologa, la bambina aveva già perso una figura materna, non voleva perderne un’altra e tanto meno rimpiazzare Sabrina con un’altra donna che non era l’unica madre che aveva conosciuto, ovvero Sabrina.

Ad ogni modo la piccola Lizzie stava iniziando ad avere la mente più lucida e aveva instaurato un rapporto con Jay di fiducia. I problemi per i due coniugi furono quando Hailey provò ad instaurare con lei lo stesso rapporto senza avere fortuna. Hailey era entrata in crisi, le paure di diventare madre erano aumentate e nonostante continuasse a non voler usare più precauzioni, Jay era convinto che non volesse più un bambino. Avevano anche discusso, e a causa della pressione che jay aveva sul caso i rapporti nelle ultime 24 ore si erano raffreddati. Hailey e Jay odiavano trovarsi in quella situazione.. Jay aveva avuto il compito da Voight di trattare quel caso come se fosse lui il sergente dell’unità perchè sempre durante quella settimana Voight voleva metterlo alla riva dato che il tempo scorreva e lui era sempre più prossimo alla pensione. Jay, che in realtà non si sentiva pronto per diventare sergente aveva la testa davvero piena e le loro paure di coppia e di genitori si erano solo sovraccaricate ad altri pensieri.

Hailey non aveva voluto deconcentrarlo, quella era una prova per entrambi: sapevano che una volta che Voight si fosse ritirato, la squadra sarebbe passata in mano a Jay, ma un conto era pensarlo e un conto era provare a guidarla, assieme.. si perchè se Jay sarebbe diventato il capo, Hailey sarebbe diventato il primo detective, la sua spalla e nessuno due due poteva chiedere di meglio, ma entrambi sapevano che con i loro caratteri ostinati, la loro relazione tutto poteva incasinarsi ancora di più e nessuno dei due voleva perdere l’equilibrio che avevano raggiunto e che coltivavano giorno dopo giorno. 

Jay aveva detto ad hailey che avrebbe potuto perfettamente dirglielo prima che era indecisa sul loro ipotetico bambino e in quella discussione aveva buttato fuori tutto il suo timore, ma la detective doveva fargli capire che il problema non era Jay, sapeva che lui sarebbe stato un ottimo padre, l’unico che avrebbe voluto per intraprendere il ruolo di genitore, era di lei che non si fidava. 

Placò l’impulso di andargli vicino e l’osservò un’ultima volta mentre dal nervoso o dalla concentrazione si accarezzava la fede nera che portava uguale a lei. Andò nella loro breackroom e senza perdersi d’animo, recuperò della cioccolata, due tipi di succhi di frutta e andò nella stanza che avevano riservato alla piccola Lizzie per farla sentire il più a suo agio possibile. Hailey era una combattente, era ostinata e non era una persona che gettava la spugna, così si fece coraggio ed entrò per parlare con la piccola bambina dai riccioli castani e dagli occhi verdi e cercò di instaurare un legame con lei. Solitamente hailey non aveva problemi a creare un contatto e una relazione con i bambini, ma la psicologa in questo caso aveva constatato una leggera somiglianza tra hailey e la vittima del loro caso. Era probabile che in hailey, la piccola Lizzie rivedesse Sabrina e quindi stava cercando di proteggersi.

Hailey entrò e la vide che colorava assieme a Trudy un mandala. Quando il sergente vide la detective si alzò e disse alla Bambina: “Ehi Lizzie, guarda chi è arrivata con la merenda? Vi lascio fare due chiacchiere fra giovani fanciulle, io sono sicuramente troppo vecchia per ascoltare i vostri bei discorsi”.

La piccola Lizzie le fece un lieve sorriso e guardò hailey che le sorrise a sua volta e prima di sedersi al suo fianco Trudy la informò: “non ci sono stati progressi.. non parla”.

“Spero di trovare la chiave giusta, però mi ha sorriso; è già un buon segno.”

Trudy le sorrise affettuosamente e si dileguò lasciando le due da sole. Hailey le si sedette accanto e le porse un pacchetto di fette biscottate ricoperte di cioccolato e caramello che Jay comprava sempre per hailey nonostante detestasse che gli si appiccicassero , e due bicchierini di succo: uno all’ace e uno alla pesca.

“Facciamo merenda insieme? Ti va? Puoi scegliere il succo per prima” le propose dolcemente facendole gli occhi dolci che solitamente rivolgeva a Jay.

“Avete le fette ricoperte con cioccolato e caramello? Sono le mie preferite…”rispose prendendo il succo alla pesca.

“Sai anche a me piacciono molto.. il mio partner me le compra sempre, mi vizia anche se a lui non piacciono molto..”

“Si anche alla mia mamma non piacciono..dice che si attaccano ai denti.. però sono così buone..e me le fa mangiare perchè mi vuole bene.”

“Hai ragione, anche il mio partner me le compra perché mi vuole bene..” Disse porgendogliene una.

“Jay è tuo marito vero?” Le chiese Lizzie sorseggiando la sua bevanda e sgranocchiando la sua fetta biscottata.

“Come fai a saperlo? Te lo ha detto lui?” 

“No, però ho visto i vostri anelli.. li avete uguali.. e poi vi guardate come papa’ e mamma.. vi guardate con gli occhi a cuoricino come accade nei manga quando una coppia è innamorata. Siete innamorati come la mia mamma e il mio papà?”

“Si siamo molto innamorati, e anche se lui non ama i dolci perchè mi vuole felice, me li compra sempre.”

“Jay non ama i dolci?” Le chiese stupita guardandola come se avesse appena detto un’eresia e questo la fece sorridere.

“Incredibile vero? Mangia pochi dolci, ama le cheesecake, ama il gelato ma non ama le barrette o i dolci confezionati.. preferisce i dolci di pasticceria.”

“Si tratta bene” le rispose guardandola in modo buffo..

“SAi Lizzie sei una bambina molto intelligente.. noti i dettagli.. hai capito subito che Jay e io siamo sposati..”

“Beh era facile, avete scritto innamorati in fronte e avete lo stesso anello..”

“Si vede così tanto?”

“Si, Jay non smette mai di guardarti e tu guardi lui.. comunicate con la forza del pensiero?” 

Hailey le tolse una briciola dai lati della bocca e spostandole i riccioli dietro un orecchio sorrise pensando a quanto fosse evidente quanto avessero un rapporto speciale. O meglio sperava di averlo ancora.

“L’ho visto prima come ti guardava quando cercavi di farmi parlare.. anzi scusa se ti ho trattata male.. ma tu mi ricordi tanto la mia mamma. Sei bionda come lei e mi sorridi sempre..mi manca la troverete vero?”

“Io e Jay vogliamo davvero trovare la tua mamma Lizzie. E mi dispiace se te la ricordo. Non ti devi scusare, è un momento difficile per te. Però ho davvero bisogno del tuo aiuto per trovarla. Sei una bambina speciale Lizzie, lei ti ama davvero tanto.. ma io e Jay abbiamo bisogno di te.. quindi ti va se proviamo a ripercorrere insieme. Se è troppo per te, me lo dici e torniamo a parlare di altro..”

“Va bene.. posso però prima guardare la tua fede? Non ne ho mai vista una nera.. mi piace!”

Hailey se la sfilò per la prima volta da quando due anni prima Jay gliel’aveva messa al dito. Era una sensazione e Lizzie sembrava essersene accorta dall’espressione della detective.

“Ti fa strano non averla?”

“Un pochino…” disse arrossendo dato che non era solita a raccontare il suo privato che amava condividere solo con suo marit. Le faceva strano parlare del suo matrimonio, specialmente con una bambina di 5 anni, ma sembrava metterla a suo agio e lei e jay avevano i tempi contati per poter ritrovare la madre della bambina… “è parte di me, è un simbolo che mi completa, che mi fa stare bene, che mi ricorda che ho una persona che mi ama, mi ha scelta e mi vorrà per sempre.. la persona con cui voglio condividere tutto, quella che mi ha insegnato ad amare” rispose guardando verso il vetro sperando che Jay stesse guardando la conversazione. Non sapeva che lui non aveva perso un secondo della loro interazione e stava guardando come hailey era affettuosa con quella piccola bambina Immaginandola con una bambina bionda, la loro, quella che aveva bisogno di amore e protezione e Jay sapeva che Hailey aveva un istinto materno forte, doveva solo vederlo anche lei e crederci quanto lui.

“Che cos’è questo 8 rovesciato? La data del vostro matrimonio?” Le domandò Lizzie distogliendola dai suoi pensieri.

“No quello è un simbolo.. si chiama infinito. Quando abbiamo scelto gli anelli Jay mi ha detto che mi avrebbe amato per l’eternità e allora ho deciso di far inserire il simbolo.. lui invece è più tradizionale ha, al suo interno incisa la mia iniziale”

“Bello, originale.. la mia mamma invece ha il nome di papà e il mio dentro la fede..” Le rivelò dandole il suo anello e guardandola riindossarlo velocemente.

“ E ne sei contenta?”

Hailey aveva capito che doveva farla rilassare, quindi decise di metterla a suo agio e assecondarla.. cercò  di farla parlare di ciò che voleva, magari una voltarasserenata un po’ sarebbero riuscite a trovare un punto di incontro.

“Si, sono molto contenta.. sai lei non è la mia vera mamma, ma per me lo è perchè lei mi ama, gioca con me, mi porta a scuola, mi insegna a cucinare.. fa tutto con me..sai andiamo anche dalla parrucchiera assieme e spesso mi faccio stirare i capelli come i suoi… anche i tuoi sono belli.. sembrano morbidi.. posso toccarli?”

Hailey fece segno di si, e Lizzie le accarezzò alcune ciocche. La guardò in volto e aveva lo sguardo spento.

“Sai spesso amo accarezzare i capelli della mamma.. ricordo quando le ho chiesto se potevo chiamarla mamma e lei mi ha detto che era felice di sentirlo dire.. le stavo facendo una treccia, ma ha i capelli talmente fini che non riuscivo a intrecciarli fra loro..”

Hailey rise dentro di se immaginandosi la scena. Lei invece aveva i capelli piuttosto spessi e in quel momento poteva dire di desiderare una “piccola Jay” coccolarle i capelli proprio come amava fare suo marito. Però non aveva tempo da perdere, stai per farle un’altra domanda ma sentì bussare alla porta e vide comparire il volto di Jay che la guardava con occhi sognanti.

Hailey sussultò a quello sguardo perchè la sera prima, dopo molto tempo avevano dormito nello stesso letto ma si sentiva lontana anni luce da lui.. aveva avuto una sorta di attacco di panico, non sapeva più cosa voleva, ma non aveva dubbi di volere una famiglia con lui.. se solo non fosse stata così insicura su dia sè.

“É ora della mia pausa e qualcuno mi ha informato che stavate facendo merenda.. ti ho portato il tuo solito caffè” disse porgendo una tazza ad Hailey e sorseggiando il suo.

“Grazie” disse prendendo la tazza facendo in modo di sfiorargli le dita visto che le era mancato il contatto col suo compagno, che al suo tocco indugiò un po’ non volendo smettere di sentire la sua pelle sulla sua. Si sorrisero come due ragazzini e hailey propose:  “Vuoi condividere una fetta biscottata con me?” 

Jay la spezzò sorridente, la mangiò e quello fu il modo per fare capire ad hailey che tutto si sarebbe sistemato, fra loro e fra la bambina e i suoi genitori.

Si avvicinò un po’ di più ad hailey e all’orecchio le sussurrò se poteva parlarle un attimo in privato così fingendo di aver dimenticato lo zucchero, uscirono dalla stanza. 

“Jay, io…”

“Hailey aspetta: parleremo a casa, ora non c’è tempo.. ho osservato tutto.. ho visto e sentito tutto ciò che vi siete dette.. a casa parleremo di tutto ciò che vuoi, ma ora ho bisogno di più. Trudy sta cercando di tenere calmo il padre della bambina, non vuole più che cerchiamo di farla ricordare, abbiamo poco tempo. Quindi o adesso o mai più..ho bisogno di forzarla anche se non vorrei..”

“Ok.. vieni con me?” 

Lui annuì e le disse: “Voglio provare a fare leva sul padre.. ti ha sempre e solo parlato della madre.. voglio sapere del rapporto che ha col padre.. voglio capire di più”

“Sospetti di Roger?”

“Non credo che l’abbia fatta sparire lui, ma credo non ci dica qualcosa..c’è qualcosa che non mi convince.. ma non so ancora cosa” disse sbuffando e grattandosi la testa.

“Ok andiamo, lo scopriremo, insieme”  gli disse calcando il tono su quella parola così importante per loro.

Insieme" ripetè Jay posandole una mano sulla spalla.

Tornarono dentro e videro Lizzie che li guardava ridendo.

“Siamo divertenti?” Gli chiese in modo simpatico jay cercando di metterla nuovamente. Asco agio, contento di vederla sorridere perchè significava solo una cosa: Si stava sbloccando. 

“No è che siete vestiti uguali.. vi mettete d’accordo al mattino?”

Jay e hailey si guardarono e solo in quel momento notarono di essere vestiti in modo simile, avevano una maglia leggera dalle maniche lunghe, con tre bottoni sul davanti, entrambi però li tenevano slacciati. Quella di jay era duri un colore simile alla terracotta mentre quella di Hailey era di un rosso più vivo però effettivamente erano vestiti in modo molto simile. 

Jay strizzò l’occhio a Hailey e rivolgendosi alla bambina le confessò. “É perchè siamo telepatici!”, confermando alla bionda che aveva sentito proprio tutta la conversazione con la bambina.

Chiacchierarono del più e del meno chiedendo alla bambina le sue passioni e poi Hailey fece la fatidica domanda: “E mamma e papà vanno d’accordo?”

“Certo mamma e papà si amano tanto, l’altro giorno eravamo sul divano che guardavamo insieme un cartone animato e con papà ho voluto far vedere delle foto che non avevo mai mostrato insieme a Sabrina. È un album del mio primo anno di vita, ci sono molte foto con la mia vera mamma e i suoi parenti che però non vedo mai.. Sabrina mi ha chiesto se mi mancava la mia vera mamma e che l’avremmo ricordata per sempre.. io le ho detto che avrei voluto avere dei ricordi ma la vita mi aveva dato una nuova mamma e ora sto perdendo anche lei.. sai quando eravamo nel lettone per le coccole della buonanotte  mi ha detto che ora che lei e papà erano sposati poteva diventare la mia mamma anche per la legge. Abbiamo visto anche un avvocato.. poi però ho sentito papà dire che un famigliare di mamma, la mia vera mamma voleva opporsi.. ma non poteva.. eh..ehh”

“Ehi Lizzie, respira, respira… stai ricordando qualcosa?” Domandò mentre la bambina le era saltata in braccio tremante e piangendo attaccandosi alla sua lunga chioma bionda.

“Lizzie, sei al sicuro con me e Jay.. puoi parlarmi di tutto.. ascoltami, ora me lo dici, poi però devi essere forte e ricordare tutto perbene..”

“Va bene Hailey… credo di aver già visto l’uomo che ha preso la mamma..”

“Dove lo hai visto?” Disse speranzosa guardando Jay che scriveva un messaggio a Trudy per dirle di salire e raggiungerli per dar loro il cambio con la bambina.

“In una foto che ho in camera mia.. sono io da piccola con la mia vera mamma… e penso che era quello che ha urlato contro la mamma quando abbiamo parcheggiato dalla parrucchiera.. però ora ha i baffi e i capelli più lunghi.. però non so come si chiama! Anche papà ha discusso con lui.. è venuto a casa un giorno.. l’ho visto dalla finestra del bagno ma non so chi è” disse strillando e saltando in braccio ad hailey.

Nel frattempo era entrata Trudy e aveva visto la scena cos’ si avvicinò ai tre e Jay disse: “Lizzie devi permettere ad Hailey di venire con me, ho bisogno di lei in questo momento..”

“Dove andate?” 

“Vado a cercare la tua mamma e la riporterò da te!” Fece eco la detective mettendola a terra vicino Trudy.

“Sarge, Roger è ancora di sotto?” Domandò Jay.

Vedendola annuire i due partner non le diedero tempo di farle dire altro e si misero a correre all’unisono per le scale e quando Jay vide il padre della bambina, con un balzo fulmineo gli disse: “Perchè non ci ha detto delle discussioni che lei e sua moglie avete avuto con un uomo alto con i baffi e che è imparentato con la sua prima moglie? Le avevo detto deche ogni dettaglio sarebbe stato importante!” Lo rimproverò gelido e guardandolo con gli occhi sbarrati.

“Io non lo so ero spaventato.. non lo so è tutto così confuso” iniziò a balbettare spaventato.

“Capisce che se c’è lo avesse detto prima risparmiavamo tempo? Ho bisogno di quel nome.. avanti! Continuò freddo e sicuro jay.. 

“Quel dannato nome Roger” alzò la voce per convincerlo Hailey, arrabbiata e tesa per la situazione. Quella bambina non era la sola che poteva aiutarli e nonostante le sue fragilità era stata più forte di suo padre.

“Bobby.. Bobby White, è il fratellastro di Maya.. la mamma naturale di Lizzie”. 

Hailey e jay contattarono il resto della squadra, mettendosi al volante del pick up di jay a sirene spianate partirono e mentre Kim e Kevin erano già per strada, guidando velocemente  recuperavano i loro giubbotti antiproiettile gli chiedevano di controllare la residenza di questo Bobby. Abitava in un palazzo in periferia, ma ciò che fece capire ai coniugi e partner dove poteva tenere segregata Sabrina, fu il fatto che faceva il falegname e non poco distante da casa sua possedeva un magazzino dove lavorava e risiedeva il laboratorio in cui faceva il suo mestiere. 

“Jay, Hailey, Bobby possiede un pick up bianco del 2001, la targa è AX177M.. siamo per strada, vi raggiungiamo li. Al massimo venti minuti e ci siamo, sta arrivando anche Adam” gli comunicò Kim. 

“Siamo quasi arrivati! Dieci minuti e siamo da voi” Disse Jay interrompendo la comunicazione con i colleghi guardando sua moglie che sapeva cosa stava per dire.

“Hailey siamo io e te e il tempo stringe, la cerchiamo da giorni..”

“Non abbiamo più tempo” gli fece eco hailey sapendo già la continuazione di quella conversazione.

“Dobbiamo entrare alla cieca, potrebbe essere armato, ma non ha precedenti, non ha un porto d’armi.. penso sia solo..”

“ disperato” continuò la bionda.

“Entriamo, mi segui?”

“Ciecamente Jay.” Gli disse sicura e sfiorandogli a malapena la mano. 

“Ok ragazzi, non possiamo aspettare, abbiamo sentito dei rumori sospetti.. io e Hailey entriamo coprendoci a vicenda. Lasciamo la comunicazione aperta.. appena arrivate Kevin voglio che dici una parola in codice: useremo Usignolo. Se abbiamo bisogno di rinforzi io e Hailey diremo: Magenta.”

Una volta che tutti risposero a jay affermativamente di aver recepito, i due partner scesero dall’auto e facendo piano hailey si mise davanti a Jay e gli disse. “Mi copri? Sei pronto?”

Lui le mise la mano sulla spalla e gli disse quello che le aveva detto anni prima: “Ti seguo ovunque.. sempre”. 

Avanzarono insieme come se fossero un unico corpo. L’auto di Bobby era parcheggiata sul retro e la porta del magazzino aperta, fu semplice entrare. Il magazzino non era molto grande e Jay vide che c’era una stanza con una porta che dava proprio sulla stanza dove Sabrina era segregata, legata.. era viva ma era stata pestata e Bobby la minacciava con una pistola.

Da dove erano jay e hailey potevano vedere tutto grazie ad un buco nel muro, ma non potevano essere visti.

“É armato, ha un coltello nella gara sinistra, sbuca dallo stivale e ha una pistola. Ascolta vado avanti io.. dividiamoci come facciamo sempre.. io vado avanti, tu passi dalla porta che comunica con l’altra stanza e mi copri ok?” Domandò sicuro Jay.

“Ok, ti copro..facciamolo” si mossero di nuovo all’unisono ma prima di dividersi hailey gli toccò il gomito e gli disse: “Non abbassare la guardia, però stai certo che ti copro!” 

Jay annuì e con gli occhi le comunicò che aveva fiducia in lei e che anche lui avrebbe coperto lei.

Avanzò e Jay urlò facendo girare il sospettato: “Butta L’arma Bobby White, ti dichiaro in arresto per il rapimento di Sabrina Moore.. GETTA L’ARMA SUBITO!” 

Bobby lo guardò con uno sguardo perso e poco lucido, a jay diede l’idea di essersi persino fatto di qualche sostanza.. ora puntava l’arma contro di lui e farneticava cose: “è lei che dovete arrestare, ha portato via la bambina a mia sorella.. non può diventare sua madre.. non può”

“Getta l’arma!" continuò Jay vedendo hailey avanzare verso di lui mentre faceva segno a Sabrina di non emettere suoni. E poco prima che la caricasse Hailey appoggiando la canna della sua pistola gli disse “Sparagli, fallo e ti faccio un buco nella nuca senza pensarci.. quindi fa come ti dico”. 

L’uomo essendo caduto nella loro tela non ebbe scelta, jay si avvicinò e lo disarmò sapendo di essere coperto da sua moglie. 

“Hailey mi hai?” Le chiese prima di abbassare la sua stessa pistola e ammanettare il sospettato una volta che la sua partner annuì continuando a rassicurarlo di avere tutto sotto controllo, specie la sicurezza sua, di suo marito e della vittima. 

“Facile prendersela con una donna eh?! Perchè non te la prendi con un uomo della mia stazza eh?! Disse portandolo via implorandolo di tenere la bocca chiusa e lasciando che hailey si occupasse di Sabrina: chiamò un’ambulanza e la slegò..

“Sabrina, è finito tutto.. sei al sicuro.. ti riportiamo dalla tua bambina.ti ha fatto del male oltre ad averti malmenata, hai bisogno di un kit antistupro?.” Disse abbracciandola vedendo che stava piangendo. 

“Io..io … Non lo so..” Rispose piangendo

“Ok ok, va tutto bene, è finita.. non ti preoccupare ti controlleranno i paramedici e ti porteranno al Med, starai bene Sabrina. Te lo prometto”

“Lizzie.. Lizzie sta bene?” Chiese tremante.

“Si è al sicuro, Lizzie sta bene, è al distretto, a lei non è accaduto nulla.. sta bene, vuole solo la sua mamma. L’ambulanza sta arrivando, sei al sicuro e ti porterò dalla tua bambina, sei al sicuro Sabrina.” Disse guardandola con passione tentando di rassicurarla come poteva, utilizzato un tono calmo e guardandola dolcemente.

“Hailey l’ambulanza è qui” disse Jay arrivando alle sue spalle con i paramedici. Hailey fece loro spazio e andò da jay che vedendola sporca di sangue si preoccupò: “Hailey sei ferita? Come è accaduto” disse indicando il suo giubbotto antiproiettile. 

“Jay calma, sto bene, non è mio, non è mio il sangue .. è di Sabrina.. l’ho abbracciata per confortarla e scaldarla. Mi sono macchiata non è mio! Ripetè mettendogli una mano sul petto.. 

Nonostante fossero in servizio, sul lavoro e con ufficiali e colleghi che girassero, Jay si appoggiò al muro incrostato dietro di se e sospirò di sollievo e le accarezzò la mano tenendo saldamente le sue dita. 

“Respira jay, respira” gli disse accarezzandogli il petto.

“Sto bene, è solo che sto sentendo tutta la tensione del caso, tutta la responsabilità che ho avuto, il fatto che siamo entrati senza aspettare gli altri.. ora ho visto il sangue, ho pensato di aver sbagliato.. dio forse non sono pronto.” Le comunicò sbuffando e guardando per aria.

“Ehi, no non dire così.. hai fatto tutto bene, ti ho seguito, sapevo perfettamente qual era il rischio ma abbiamo promesso a Lizzie che le avremmo riportato la sua mamma e così è stato.. sapevamo che la squadra sarebbe arrivata, non potevamo perdere altro tempo e io ti seguirò ovunque Jay.. l’ho fatto dal primo momento, lo farò per sempre e da quando ho questo anello al dito ho promesso che nel bene e nel male ti seguirò e unirò le nostre vite, al lavoro, a casa, ieri oggi e domani. Sei stato il leader perfetto!” Gli disse guardandolo dritto negli occhi.

Jay sapeva che cosa volesse dire con quello sguardo si stava scusando e glielo disse a parole: “lo so che non è il momento ma se non lo dico anche a Parole mi sentirò mangiare viva: scusami Jay..” Disse mordendosi le labbra. “Scusa tu hailey.. scusa.. e grazie di essere stata la mia spalla.. sei l’unica partner che voglio: nel lavoro e nella vita”.

“Anche tu Jay.. ti coprirò sempre” 

Se fossero stati soli si sarebbero saltati addosso e baciati a capofitto ma erano ancora in servizio e Kevin stava andando verso di loro quindi si guardarono, so sorridono debolente e si dissero all’unisono “continuiamo a casa” e poi come se fossero allo specchio entrambi annuirono.

“Ragazzi, scusate, mi dispiace interrompervi ma ha chiamato Platt, Roger lo stanno portando in ospedale dalla moglie e la bambina chiede di Hailey e poi di te. Non riescono a calmarla. Dovete rientrare il distretto. 

“Non posso lasciare la scena del crimine. Io e Hailey siamo quelli col grado maggiore Kev.” 

“Sta arrivando Voight, anzi eccolo” disse Kevin

Videro il loro sergente e lo salutarono.

“State bene?” Chiese con la sua inconfutabile voce roca. Loro risposero affermativamente e poi Jay iniziò a parlare.

“Non avevamo scelta sarge.. so che era un rischio, ma non avevamo tempo da perdere”

“Jay avete chiuso il caso, avevi un compito importante e fra qualche anno andrò in pensione sereno. Ora ci penso io qui. La bambina chiede di voi. Dice che non si muove dal distretto se hailey e tu non andate da lei. Volevano portarla dalla madre ma non c’è verso, vuole voi.” 

“Ok allora andremo, torniamo per completare il rapporto” 

 

Hailey e Jay salirono sul pick up diretti verso il loro distretto, e Jay poco prima di posteggiare nel posto a lui riservato, prese la mano di sua moglie, la tenne fra la sua e appoggiandosi alla consolle centrale le disse: “Hai visto, hai fatto colpo!”

Hailey annuì e sorridendogli gli disse che era meglio andare da Lizzie. 

Quando la vide le corse incontro, le abbracciò le gambe ed Hailey sussultò quasi commossa. Le accarezzò un po’ impacciata i capelli e quando incrociò il suo sguardo le disse: “Hai visto, io e Jay abbiamo trovato la tua mamma. E questo proprio grazie a te!”

“Sta bene? Posso vederla?” Chiese guardando prima la bionda e poi il detective. 

Jay si inginocchiò alla sua altezza e le mise una mano sulla spalla..”Lizzie, la mamma sta bene, però ecco dobbiamo prepararti, avrà qualche livido e graffio sul volto, ma lei sta bene. Tornerà presto in forma e bella come solitamente la vedi ogni giorno, ora ti portiamo da lei va bene?”

“E potrò stare con lei?”

“Sai Lizzie, ho un fratello che fa il medico ed è proprio lui che sta curando la tua mamma, forse possiamo chiedergli di farti stare un po’ di più del consentito, va bene?” Continuò Jay strappandole un sorriso. 

Raccolsero tutte le cose di Lizzie e quando arrivarono al pick up la bambina fu stupita di quanto grande fosse l’auto di Jay.

“Ma questa auto è così alta, mi sento grandissima!” Disse guardando i due partner che ridevano e si rilassavano per la prima volta anche loro dopo quegli ultimi dieci giorni folli. Hailey le chiese se fosse pronta e l’aiutò a salire in auto.

Durante il tragitto l’aria all’interno dell’abitacolo era distesa, Jay osservava la strada e poi Hailey. Un paio di volte l’aveva sorpresa ad osservare Lizzie dallo specchietto centrale mentre con gli occhi sognanti sorrideva. Poteva sentire quelle stesse vibrazioni. Era strano sentire e vedere una bambina nel retro della loro auto, che solitamente ospitava gli “strumenti del mestiere” ma Jay avrebbe voluto prima o poi trovare tra un gubbino e l’altro, anche armi di gomma, bambole o macchinine e vedendo gli occhi luminosi di Hailey poteva giurare che stava pensando la stessa cosa. 

Quando si fermò al semaforo si perse nel suo sguardo, vedeva che stava pensando, sapeva sempre quando la sua mente le faceva fare strane macchinazioni, e moriva dalla voglia di sapere che cosa le frullasse per la testa..doveva sentirglielo dire dopo la confusione che quel caso aveva creato.

“Che c’è?” Domandò la detective sorprendendolo a fissarla con uno sguardo innamorato.

“Niente, è bello vederti così… serena!” Gli rivelò. 

Lei gli sorrise e avvicinò la sua mano alla consolle centrale rivolgendo il palmo verso di lui, che ripartendo glielo strinse.

La loro quiete fu interrotta dalla bambina e capendo che la loro bolla era stata magicamente interrotta tornarono in modalità lavorativa quando Lizzie chiese: “Jay, Hailey è da tanto che arrestate i cattivi?”

“Si, io sono più di 10 anni, mentre Jay, proprio oggi fa 13 anni di servizio.”
“eravate molto giovani allora” disse sorridendo furbescamente la bambina.

“Ehi piccolina, noi siamo ancora molto giovani” scherzò Hailey fingendo di stamparsi sul volto un broncio.

“Scherzavo.. sono contenta abbiate deciso di fare questo lavoro, perchè avete salvato la mia mamma e mi avete fatta sentire al sicuro proprio come quando sono con la mia mamma e il mio papà. I vostri figli saranno fortunati, sono felice dei miei genitori, ma se ne avessi come voi mi sentirei al sicuro sempre.” Confidò la bambina togliendo il fiato ai due partner mentre Jay parcheggiava davanti al Med.

Ci misero un po’ a scendere dall’auto, si erano osservati stupiti e visibilmente emozionati: hailey si commosse e Jay ebbe gli occhi lucidi. Quella bambina gli stava dando una carica micidiale, era forse di quello che avevano bisogno di sentirsi dire, specialmente Hailey. Quella bambina, quel caso erano arrivati come un fulmine a ciel sereno e avevano involontariamente fatto emergere paure che con il background famigliare che entrambi avevano avuto erano inevitabili, eppure come aveva smosso aveva anche sistemato probabilmente. 

“Ok ragazzina, sei sicura di avere 5 anni?” Domandò Jay,  stupito da quella sensibilità.

“In realtà il prossimo mese saranno 6.” Disse sicura di se.

“Oh certo allora sei grandissima” commentò scendendo dal pick up.

Quando Hailey aiutò la bambina, fu nuovamente sorpresa quando Lizzie le propose: “Posso tenerti la mano?” 

Ad hailey mancò nuovamente l’aria nonostante il vento caratteristico di Chicago le scompigliava i capelli che il berretto nero, fregato dall’armadio di suo marito, le lasciavano ricadere sul suo corpo. 

Si limitò ad acconsentire con un filo di voce e varcarono insieme la porta del Med.

Hailey provava una sensazione strana, unica, mai sentita prima: in quel momento teneva la mano di una bambina che non era la sua, ma che si stava affidando a lei, quella stessa creatura che come l’aveva vista, l’aveva trattata male, non parlava e la guardava in “cagnesco”.

Da quel momento Hailey, che da qualche settimana provava a cercare di rimanere incinta fu sommersa dai dubbi. Paura di non essere all’altezza, paura di non sapere amare una creatura frutto di quel forte amore che Jay le aveva insegnato, arrivato e coltivato nel tempo e che la faceva sentire al sicuro. Dubbi sul suo istinto materno, dubbi sull’essere all’altezza di accudire un figlio che sarebbe stato totalmente dipendente da lei e da Jay. Ma in quel momento avere quel contatto con Lizzie, le parole che aveva esternato loro sul pick up, e il rapporto che man mano aveva cercato di costruire con lei, le stavano facendo capire che forse, anzi sicuramente avrebbe voluto provare una sensazione con un mini Jay tra le sue mani. 

Jay d’altro canto le osservava e poteva dire di sognare una bimba fra le mani di Hailey, una ricciolina bionda che teneva saldamente sua madre prima di entrare a scuola o entrare al mld per una vaccinazione, lui preoccupato per lei, ma che per non trasmetterle le sue paure, si fa forza dicendosi che le vaccinazioni sarebbero servite per il suo bene. Voleva sentirsi dire ti amo e ti voglio bene dalle sue donne e sentirsi dire dalla sua bambina che la faceva sentire al sicuro, proprio come spesso sentiva rivelare da hailey. E lui era sicuro del potenziale materno di sua moglie. Negli anni non aveva mai pensato ad un figlio, ne tanto meno ad un secondo matrimonio, ma con Hailey era pronto a tutto: l’aveva desiderata, aspettata, amata da molto tempo e nel per sempre che sogna da altrettanto tempo vedeva una piccola Hailey nella loro vita.

Quando arrivarono davanti la porta della stanza 201 Hailey busso’ alla porta chiedendo alla bimba se fosse pronta che eccitata, ma con un velo di preoccupazione nello sguardo, disse si. 

Quando entrarono salutò velocemente suo padre e corse al capezzale della madre. Hailey non guardò la scena, ma si concentrò su Jay che le osservava e sua moglie poteva dire che capiva la situazione perchè da adolescente lui stesso era stato ai piedi del letto dell’ospedale che tentava di curare sua madre.

“Mamma!! Mi sei mancata! Stai bene, ti fanno male i graffi?” 

“No tesoro, ora che ti vedo non fa male più nulla, mi sei mancata tantissimo! Roger puoi farla salire nel letto con me?”

“Sabrina non sarebbe opportuno”, la moglie lo fulminò e lui obbedì..

“Mai contraddire una moglie” disse jay strizzando l’occhio ad Hailey che sogghignò compiaciuta.

Vedendo il quadro famigliare improvvisamente si sentirono di troppo.

“Va bene, Lizzie, il nostro lavoro qui è finito! È stato un piacere conoscerti, e grazie dell’aiuto perchè abbiamo trovato la tua mamma proprio grazie a te!” Disse Hailey iniziando a salutare.

“Davvero?” Chiese Sabrina.

“Si, Lizzie è stata fondamentale! E per ringraziarti, abbiamo una piccola sorpresa per te, per voi.. ho diverse conoscenze al tribunale, e siamo riusciti a far velocizzare le pratiche per l’adozione. Appena uscirai dall’ospedale, basterà una firma e Lizzie sarà anche per la legge ufficialmente tua figlia. Sarai ufficialmente mamma.” Confidò Jay, sorprendendo tutti, anche sua moglie.

Lizzie e Sabrina piansero mentre Roger era senza parole. I coniugi salutarono ma mentre erano ancora in corridoio che stavano per varcare l’ascensore, si sentirono chiamare; era Roger che gli andava incontro per dirgli: “detective, vi devo delle scuse, avrei dovuto fare molto di più e non farmi prendere dal panico, stavo per distruggere la mia famiglia. Eh non so come ringraziarla per aver smobilitato il tribunale.”

“Ho solo fatto.. abbiamo fatto il nostro lavoro. Si prenda cura di sua moglie e di sua figlia, ne ha davvero bisogno. Deve pensare solo a questo” disse Jay guardandolo intensamente.

                                 *****

 

 

Jay sbuffò dandosi uno slancio e crocchiandosi la sua schiena sulla sua sedia e si allontanò dalla sua scrivania una vola spento il computer. 

Nel Bullpen erano rimasti lui e Hailey, dovevano finire il rapporto sulla chiusura del caso, Jay si alzò e appoggiandosi come suo solito alla scrivania di sua moglie la guardò!

“Comodo?” Chiese lei sorridente senza smettere di guardare il suo dekstop.

“Decisamente, sai quanto adori sedermi alla tua, o meglio, nostra scrivania! Le rispose aggrottando le sue sopracciglia e fornendo uno di quei sorrisi che riservava solo a lei. 

“Hai concluso?” Continuò vedendo che anche lei stava spegnendo tutti i suoi apparecchi.

“Ho finito già da un po’ ma ti stavo aspettando” gli confessò dolcente abbozzando un leggero sorriso.

“Grazie..” Gli disse Jay guardandola innamorato perso e tenendole la mano.

“Andiamo a casa?” Continuò lui passandole la sua giacca blu.

“Si, pensavo che potrei passare al ristorante greco lungo la strada, che ne dici?”

“Dico che è un’ottima idea” 

“Ottimo così festeggiamo” continuò lei avanzando verso le scale, ma jay le prese la mano e le chiese cosa dovessero festeggiare.

“Il tuo anniversario di carriera. Io e te come nostro solito, tra le mura della nostra casa, senza troppi fronzoli e io mi faccio perdonare e festeggiamo anche la fine di questo caso assurdo! No avrei mai immaginato che una bambina ci avrebbe aiutato così tanto, in tutti i sensi..” Disse Hailey.

“Mi piace l’idea, eh si è stato un caso strano. Sembra che agli anniversari delle nostre carriere dobbiamo sempre avere qualche caso particolare: io che mi spavento per te quando ti tuffi nel gelido fiume di Chicago, e ora noi che ci incasiniamo la testa con mille pensieri per il nostro futuro quando il nostro equilibrio viene minacciato e lo ritroviamo grazie a questo mestiere che ci ha uniti e sempre ci terrà uniti così come il nostro amore. Ti amo hailey, sei speciale e sempre lo sarai e se non fossimo al lavoro ti avrei già spinta su questa scrivania.” Disse ghignando.

Hailey sorrise sentendo le sue gote arrossarsi, lo guardò con quegli occhi dolci e sognanti che solo lui le scatenava, e gli chiese: “stiamo bene vero?”

“Certo staremo sempre bene, Hailey.” Disse sfiorandole le dita.

“Allora usciamo da qui così posso recuperare la cena, tu nel frattempo ti fai la doccia e mi aspetti a casa nostra tra le tante scatole che dobbiamo disfare..” Continuò scendendo le scale. 

Arrivarono alle loro auto e Jay la guardò salire sulla sua jeep, prima che potesse però mettersi al volante anche lui vide che tirò giù il finestrino e gli disse le parole più belle e significative: “Jay, ti amo anche io, tantissimo!” 

Entrambi fecero l’un l’altro un enorme sorriso e hailey si mise in direzione del ristorante greco. Si rese conto che non aveva nemmeno chiesto a Jay che cosa volesse per cena, ma tanto lei conosceva perfettamente i suoi cibi preferiti, non aveva bisogno di chiederglielo, proprio come lui ormai conosceva alla perfezione il suo caffè preferito che proprio durante i mesi del ciclo variava facendo aggiungere un po’ di caramello assieme allo zucchero. Ciclo che sperava effettivamente di non vedere per i prossimi mesi, perchè si nonostante avesse paura voleva estremamente un piccolo Jay nelle loro vite.

Una volta passata al ristorante greco, decise di fermarsi nella pasticceria preferita di jay, qualche giorno prima aveva chiamato per prenotare una torta alla nocciola, una delle preferite di jay, uno dei pochi dolci che amava, per poter festeggiare i suoi anni di servizio. Gli aveva anche fatto fare una dedica da parte sua, se la fece incartare e finalmente andò verso casa loro. Quando entrò dalla porta principale, notò con piacere che jay era ancora sotto la doccia, così mise velocemente in frigo la torta, e distese una coperta davanti al camino di casa. Quando avevano acquistato quella casa aveva sognato diverse volte di fare quello che stava facendo. Come qualche anno prima posizionò il cibo sulla coperta per fare un pin nic di benvenuto nella loro nuova dimora, e illuminata da una sola lampada e il fuoco di fronte creò un’atmosfera per loro due. 

Sentì jay scendere le scale e nel mentre le stava mandando un vocale: “hailey il ristorante greco dista a venti minuti da casa, tutto bene?”

Hailey che era in cucina, ma che a causa delle luci soffuse non era stata ne vista ne sentita, restò al gioco e rispose al vocale: “vai in salone e aspettami sulla coperta. Arrivo col vino rosso”

 

Mentre stava per varcare la soglia del loro soggiorno, hailey passò prima in lavanderia e si levò i vestiti della giornata ammucchiandoli nel cesto della biancheria. Vide la grossa felpa dell’accademia di Jay che tanto amava, nottante fosse sbiadita per i parecchi anni, e lo raggiunse tenendo la bottiglia e due calici con le mani.

Vide Jay bello come il sole sdraiato che l’aspettava seduto avendo addosso solo un pantalone della tuta nero e la felpa con la zip chiusa a metà che lasciava intravedere il suo tronco snello e asciutto privo di maglietta. 

“Ho sempre odiato indossare le felpe dell’accademia, ma ammetto nonostante sia vecchissima che a te dona particolarmente” esternò alzandosi e aiutandola ad aprire il vino.

Entrambi si mise uno di fonte all’altro e mentre Hailey si mise a gambe incrociate, jay posizionò le sue infilando, i piedi tra sua moglie; Aveva bisogno di sentirla vicina quindi stava cercando di adottare tutte le misure possibili per sentirla contro la sua pelle. 

Hailey gli accarezzò un piede e iniziò a scartare i contenitori.. jay versò del vino e le porse un calice, curiosando cosa c’era come pietanze. 

“C’è tutto quello che amo di questa cucina! C’è tutto ciò che amo qui con me!” Le disse guardandola sognante e sorridente.

Hailey diventò nuovamente rossa e jay guardandola le cofessò: “sono felice che dopo tutti questi anni io ti faccia arrossire ancora e ti faccia questo effetto” 

Hailey rise e seducente con un filo di voce roca gli rispose: “ mi farai sempre questo effetto e poi dai stiamo insieme ma non da così tanto.. anche se ti amo da tanto” disse mordendosi il labbro inferiore raggiante di sentire che il loro equilibrio era tornato quello di sempre.

“Si, invece noi ci comportavamo da sposati quando nemmeno stavamo insieme. È tutto così naturale ed è quello che ho sempre voluto, solo con te!” Continuò Jay.

“È sempre stato così naturale, da subito. E amo tutto ciò.. amo te, amo questo e non mi stancherò mai di questo! Ti amo come non ho mai amato nessuno!” 

“Ti amo anche io! Sei l’unica per me ed è per questo che stasera brindo alla mia carriera, ringrazio questo lavoro perché mi ha salvato riportandomi sulla retta via, ma sopratutto perchè mi ha fatto incontrare la donna che mi ha salvato, si è presa cura di me anche quando credevo di non avere bisogno, la donna che è diventata la partner migliore che potessi avere, quella che mi capisce con un solo sguardo, che sa leggermi, che mi supporta e sopporta da anni, che è diventata la mia migliore amica, che mi ha fatto innamorare e credere nell’amore, mi ha scelto, mi sceglie, che mi ha fatto l’onore di diventare mia moglie e con il quale non potrei vivere. Sono felice di lavorare, vivere e amare te!” Confidò alzando il calice e brindando con lei.

Hailey bevve un sorso di vino e con il groppo in gola, non resistette più: si slanciò contro e finalmente catturò le labbra di suo marito con le proprie.

Jay fu colto di sorpresa, ma la baciò con ardore, legò le loro lingue e iniziarono a duellare, sorridendosi di tanto in tanto, espirando e facendo qualche verso gutturale mentre cercavano di fondersi l’un l’altro.

“Mi dispiace Jay, sono stata una sciocca. Ti amo così tanto, sei tutto il mio mondo e a causa delle mie paure ho rischiato di rovinare tutto. Voglio una famiglia con te, voglio un bambino con i tuoi occhi e non voglio che i demoni che ho dentro di me rovinino quello che di bello abbiamo e stiamo costruendo! scusami, spero tu possa perdonarmi ”

“HAILEY, TI AMO, NON HO BISOGNO DI PERDONARTI” disse guardandola dritta negli occhi.

“Jay ti prego lasciami dire una cosa, devo e ho bisogno di darti delle spiegazioni: ho avuto paura di non essere all’altezza. Lo desidero davvero un nostro Bambino, ma ho visto come lizzie mi guardava male, come non sopportava nemmeno che fossi nella stanza e ho avuto, ho avuto paura.. non voglio che mio figlio mi detesti!” Esalò sincera commuovendosi, giocando con la forchetta che teneva in mano e che faceva oscillare dal nervoso. Jay la fermò, la appoggiò sul contenitore e baciandole il dorso della mano le disse: “nostro figlio non potrà mai odiarti, e sai perchè? Perchè lo crescerai dentro di te per nove mesi, perchè lo amerai da subito, anzi lo ami  già e nemmeno lo abbiamo procreato, anche se ci proviamo da qualche settimana. Sentirà tutto attraverso di te e avrete un legame indissolubile per sempre. Sarai sua mamma non potrà mai odiarti Hailey.”

“Ma io detesto mio papà non lo perdonerò mai e nemmeno mia madre che non ha mai fatto nulla per difendere me e i miei fratelli. Non voglio che mio figlio, nostro figlio provi questi sentimenti verso di me!”

“Hailey tu non sei tuo padre, non sei i tuoi genitori. Non permetterai a nessuno di fargli del male, non gli farai del male.. lo amerai, lo proteggerai e gli darai l’infanzia e la vita che hai sempre sognato da bambina e io mi impegnerò e farò tutto questo con te! Non avere dubbi di questo perchè ho visto come sei stata amorevole con lizzie e gli altri bambini che abbiamo incontrato nei vecchi casi, sei materna, dolce, amorevole e lo sarai anche con nostro figlio. Sei l’unica persona con cui voglio un bambino. Ti amo e non dubitare dell’amore che puoi donare perchè tu sei l’unica donna che mi ha fatto sentire amato, specie da quando è morta mia madre!” 

Hailey era un fiume di lacrime, gli buttò le braccia al collo e lo baciò con passione singhiozzando sulle sue labbra.

“Tu mi hai fatto scoprire qual è il vero significato di amare” gli disse fra le lacrime ripetendogli quando contasse e quanto lo amasse.

“ Ti amo anche io e Forse è meglio cenare prima che si fredda.. ho diverse sorprese per il dopo cena, Mie mancato dormire appiccicati come due cozze in questi ultimi giorni” ammiccò Jay porgendogli la prima portata.

“Com’è?” Gli chiese Hailey sperando che fosse buono.

“Quello che cucini tu è più buono, ma questo può andare. Sono così affamato. Questo caso è stato intenso. Ma avevo te a guardarmi le spalle!”

“Tu ami la mia cucina perché ami me, ma non è poi così straordinaria!” 

“Hailey i tuoi hanno avuto per anni un ristorante, tu cucini da Dio!”

“Grazie! Anche il tuo sugato irlandese non è male!”

“Non è male? È fantastico!” Si complimentò come se stesso il detective.

“Sempre il solito modesto” disse prendendolo in giro.

“Si, ma ti piace” continuò beffardo.

“Già anche questo è vero!”

Hailey sorrideva, era felice che il loro equilibrio si era ristabilito. Era stupendo stare li con jay fra le mura di quella casa, coccolata dal calore del fuoco e dell’amore di suo marito, una volta sparecchiata la coperta, Hailey si avvicinò a Jay e vedendo che era supino si coricò sulla sua schiena e baciandogli la nuca gli disse. “Ho una sorpresa per te.. prima di tornare a casa non mi sono fermata solo al ristorante greco!” Aspettami qui che arrivo.”

Jay le accarezzò le gambe nude e mugugnò acconsentendo. Quando vide hailey tornare da lui riconobbe all’istante la confezione della sua pasticceria preferita, ma ciò che lo sorprese e lo emozionò di più era la scritta che Hailey aveva fatto aggiungere sulla piccola torta di nocciole e panna. “Al mio eroe” .

“Hailey…” la chiamò con quel tono che riservava al suo nome ogni volta che era emozionato.

“Hai parlato tu, ora lascia che parli io. Voglio dirti che non ho mai avuto dubbi sulla tua paternità, so che sarai grandioso e so che solo tu potrai essere il padre dei miei figli. Sei l’uomo della mia vita, e se io ho salvato te tu hai salvato me, ti amo come non ho mai amato, anche tu mi hai fatto conoscere il significato di amore, stabilità e serenità. E oggi festeggio con te la tua carriera perchè è grazie al nostro lavoro che io e te ci siamo incrociati in quella famosa banca. Ti amo Jay!

Jay la baciò e la ringraziò, mai nessuno aveva fatto quelle cose per lui. Era modesto, era nayìturale stare li con lei a terra su un pavimento in tuta. Era tutto ciò che voleva. 

Mangiarono la torta incastrando rispettivamente le loro gambe: tra un morso e l’altro di dolce Hailey si sporcò con la panna e Jay, prima le tolse con il pollice la panna che le si era posizionata sulla fossetta, poi prendendole le natiche, la posizionò su di se attirandosela addosso, e la baciò facendo “litigare” di nuovo le loro lingue.

“La panna su di te ha un sapore ancora più buono” disse gemendo e leccandosi le proprie labbra guardando sua moglie. 

Hailey vedendogli fare quel gesto, sentì un calore divampare dentro di se, suo marito era sempre molto sensuale, e le era mancato talmente tanto che vedendo i suoi occhi lussuriosi non potè fare a meno di stampargli un altro bacio caliente.

Jay gemette roco, e iniziò ad infilare le sue caldi mani sotto alla felpa di hailey. Quel giorno indossava un reggiseno senza spalline, quindi Jay moniste avesse ancora la felpa, slacciò in modo repentino il gancetto e glielo sfilò da sotto il caldo tessuto della sua maglia. 

“Ops..” Le disse facendo volare verso il divano il pezzo di sopra del suo intimo.

Hailey ghignò insieme a lui e si morse le labbra con fare seducente e guardandolo giurò a se stessa che si sarebbe persa nei suoi occhi. 

Iniziò a slacciare la zip e senza togliergli del tutto la felpa copiò gli stessi movimenti che Jay stava facendo sul suo seno. La stava massaggiando delicatamente e senza che se ne accorgesse un piccolo urlato di piacere fuoriusci’ dalle labbra della bionda.

Era pazzesco come jay potesse provocarle determinate sensazioni con un semplice tocco. 

Tra un sospiro e l’altro, hailey si sistemo’ su suo marito e accarezzandogli l’addome, cominciando a giocare con l’elastico del pantalone assieme a quello dei boxer, gli disse: “sai oggi eri moto sexy quando hai rimproverato il padre di Lizzie, ma soprattutto quando hai detto al sospettato di prendersela con uno della tua stazza. Ogni volta che ti innervosisci si serra la mascella, i tuoi zigomi si comprimono e la tua voce diventa intensa e più bassa del solito.. se solo non  fossimo stati in servizio Jay…” gli fece intende chiudendo gli occhi.

“Beh anche tu non sei niente male quando mi guardi le spalle.. eh fortunatamente ora non siamo più in servizio, ma siamo io e te, tra una montagna di scatoloni nella casa che vedrà crescere l nostra famiglia. 

Hailey annuì e tornò a catturare le labbra con le proprie: fu quando Jay iniziò a massaggiare e strizzare i suoi capezzoli con più intensità che sentì il calore dentro di se crescere. Fece scivolare via la felpa dalle spalle di Jay e prima di baciarlo, gli erise di toglierle la sua felpa. Era rimasta con il solo slip a separarla da lui e ogni volta che Jay si muoveva per provocarle piacere giocando col suo seno, sentiva sfregare la sua intimità contro quella del marito che le faceva già capire quanto la volesse tutta per se. 

Fu solo quando Jay iniziò a palpare vorticosamente le sue natiche che Hailey si sentì mancare il respiro. Si coricò su quella coperta, e guardò Jay intensamente supplicandolo perché aveva bisogno di lui. Jay si levò i pantaloni e insieme all’unisono levarono l’uno lo slip dell’altro. Erano nudi, desiderosi l’uno dell’altro, ma Hailey voleva farsi perdonare così invertì le posizioni e si mise in braccio a lui sentendo la sua intimità spingerle contro. Voleva accoglierlo e aveva bisogno di lui, ma dato che Jay aveva iniziato ad accarezzare con il dito indice la sua intimità, Hailey decise di dedicargli le stesse attenzioni, lo sentiva pulsare sotto di se e sentiva il calore fuoriuscire da se stessa, legò le gambe alla sua vita e si posizionò per fargli sozzo dentro di se.

“Hailey, sei sicura?”

“Si facciamo questo bambino, amandoci.. voglio provarci finché no arriva.. ti voglio” 

Jay allora con un movimento di bacino entrò in lei, ed entrambi a quel contatto sussultarono. Era quasi una settimana che non facevano l’amore, e sentivano entrambi la mancanza. Non avevano perso ne la connessione, ne l’ardore e proprio come sulla scena del rapimento durante l’arresto, anche in quel momento erano coesi e fusi l’un l’altro. 

Hailey gli mordicchiò il collo iniziando a posare baci umidi anche sul suo petto. Jay ad ogni spinta le stringeva i glutei e la faceva ansimare più forte che poteva, ma fu solo quando suo maritò ribaltò le pozioni che jay e Hailey provarono il massimo del piacere. 

Hailey aveva usato dall’inizio della loro relazione la spirale, quindi era abituata a sentire Jay senza l’artificio del l’attrice del condom, ma in quell’occasione sentiva sensazioni diverse dentro di se. Sentiva Jay con tutta la sua essenza, potenza e voglia di dedicare tutte le attenzioni e se stesso. Ad ogni spinta hailey graffiava la schiena, le scapole e i bicipiti a cui si appendeva ogni volta che jay la faceva godere.

Hailey però non voleva essere l’unica ad essere in estasi. Cosi iniziò a mordicchiare la sua mascella, a lasciare qualche bacio al centro del suo petto e sulla sua cicatrice. 

“Ti voglio Jay, ti voglio ancora di più” disse stringendo i glutei di suo marito. 

Jay le accarezzò i capelli e capì che sua moglie voleva il comando così si appoggiò al muretto del camino e la incollò su di se, hailey aumento’ il ritmo facendo sfregare e connettendo di più i loro corpi. 

Teneva jay aggrappandosi a lui, e suo marito la cingeva attentamente con un braccio e co. L’altro le torturava i capelli ì. Erano una cosa sola, il sudore, le loro voci si stavano fondendo, erano un’esplosione di amore e passione, e ringraziavano di vivere in una villetta indipendente perché nessuno dei due poteva contendersi. 

“Mi sei mancata” gli disse jay mordicchiandole le labbra. 

“Anche tu jay, spero il prossimo anno di festeggiare così un altro anno di carriera, facendoti una torta con scritto “al nostro eroe”” 

Jay non le fece finire nemmeno la frase, invertì nuovamente le posizioni e fecero l’amore tutta la notte cullati dal loro amore, dalla loro passione e dalla voglia di stare assieme.

Nove mesi più tardi hailey e Jay abbracciarono i loro gemelli ed hailey, proprio come Jay aveva sempre saputo era stata amorevole e materna con Mia e Noah sin dal primo istante. I bambini non smettevano di cerarla, la amano alla follia e lei e Jay avevano scoperto ancora di più che cosa volesse dire la parola amore e famiglia! Finalmente avevano tutto ciò che meritavano: serenità, stabilità, famiglia e sicurezza, e tutto questo era merito loro. Per festeggiare la loro prima notte da genitori jay fece fare una torta per sua moglie e sopra ci scrisse “Alla nostra eroina” e con la mente hailey volò a quella notte di molti mesi prima: forse dopotutto i loro figli erano stati procreati proprio in quel momento pieno di amore che si erano dedicati e che aveva dato vita ad una gioia ancora più grande!

   
 
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