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Autore: Darlene_    10/04/2022    0 recensioni
Ha dovuto abbandonare la famiglia per seguire il destino, ma nella notte in cui diventerà ufficialmente un mago della congrega Dean tornerà nella sua vita.
Wiccan!Au
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, Rowena, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Storia scritta per
La notte bianca
Di Lande di Fandom
 
Prompt speciale ore 18.00
WiccanAU!
 



Fandom: Supernatural
Personaggi: Sam e Dean Winchester, Bobby Singer, Rowena




 
 
Sam prese un respiro profondo, osservando la sua immagine allo specchio. Il vestito da cerimonia era impeccabile, il libro di magia tenuto stretto tra le mani come se esso stesso potesse infondergli una dose di coraggio.
“Andrà tutto bene, ragazzo.” Lo incoraggiò Bobby, seduto sul letto. Per l’occasione aveva indossato il suo completo migliore, ma non aveva rinunciato all’immancabile cappello sdrucito. Solitamente ai non magici non era permesso entrare in Accademia, eppure lui, in un modo o nell’altro, era riuscito a convincere l’integerrima direttrice, la professoressa Mills.
Il ragazzo diede un ultimo sguardo alla stanza: il sogno della sua vita stava per realizzarsi, eppure non riusciva ad essere totalmente felice. Il cacciatore dovette comprendere lo sconforto perché si alzò, posandogli una mano sulla spalla per ricordargli che almeno un membro della sua famiglia era lì con lui.
“Speravo che alla fine Dean avrebbe accettato la mia decisione di unirmi alla mia gente…” Parlava al suo riflesso nel vetro e si costrinse ad assumere un’aria completamente distaccata. Scrollò le spalle, dirigendosi a passo sicuro verso la porta.
“Lui e tuo padre sono dei cacciatori. Hanno un accordo con il mondo Wicca, perciò non si pestano i piedi, ma per loro è difficile accettare che tu abbia seguito la tua natura. Il solo fatto che tu sia uno stregone, l’unico della tua famiglia, è fonte di sconcerto.”
“Anche tu lo sei, eppure mi sei restato accanto.” Prese la bacchetta ed uscì a passo spedito pensando alla sua vita passata.
Secondo le regole della magia, Sam non sarebbe dovuto esistere. Solo l’unione tra un Wicca (uno stregone) e una Wicce (una strega) poteva generare figli della notte, eppure John e Mary, due comunissimi mortali avevano dato alla luce un bimbo magico. Probabilmente se ciò fosse avvenuto in un’altra famiglia il pargolo sarebbe stato abbandonato, ma il padre lo aveva accudito amorevolmente nella speranza che rinnegasse la sua natura a favore di una vita dedita alla caccia ed era rimasto immensamente deluso quando, dopo una furiosa litigata, Sam era scappato in Accademia. Non aveva mai fatto ritorno e né John, né Dean si erano mai messi in contatto con lui.
 
Quando la luna raggiunse il punto più alto nel cielo, tutti i maghi dell’Accademia si assembrarono nel bosco, là dove la sua madrina di battesimo aveva allestito il pentacolo.
Sam camminò deciso verso il disegno, lanciando occhiate a destra e a sinistra nella speranza di intravedere la famigliare giacca di pelle del fratello. Non lo trovò, ma fu rassicurato dalla presenza solida di Bobby che, con le braccia conserte, assisteva in silenzio.
“Samuel Winchester sei pronto ad unirti nella Congrega magica, promettendo di non tradire mai la tua comunità?” Domandò Rowena con voce rotta dall’emozione. Era stata lei ad accoglierlo al suo arrivo e aveva condiviso con lui tutti i suoi segreti. Se un giorno fosse stata destinata a scegliere il suo erede avrebbe sicuramente puntato su Sam così come lui l’aveva autorizzata ad essere la sua madrina.
“Prometto.” Sistemandosi al centro della stella a cinque a punte notò i vari oggetti disposti ad ogni vertice, ognuno indicante un elemento. Si domandò quale di essi sarebbe stato il suo.
 “Giuri di seguire le regole imposte dalla legge Wicca, garantendo di non allearti con le forze del Male?” Il suo vestito nero brillava nella notte, contrastato dal rosso brillante della chioma. Per fortuna il buio impediva a chiunque di notare il luccichio dei suoi occhi, dovuto alla commozione.
Sam rispose ancora una volta affermativamente, quindi recitò la formula di rivelazione che permetteva di scoprire a quale elemento appartenesse. Per alcuni istanti non accadde nulla e tra i presenti cominciò a serpeggiare la preoccupazione, poi un bagliore illuminò la quinta punta della stella, quella rimasta vuota. Vi fu una piccola esplosione che generò quattro simboli sul terreno: acqua, aria, fuoco e terra.
Calò un silenzio di tomba: erano trascorsi millenni dal battesimo di un Wicca completo, ovvero uno stregone in grado di dominare tutti gli elementi naturali.
Sam sentì una scossa percorrere il suo corpo, il sangue ribolliva nelle vene e la magia pizzicava la sua pelle. Chiuse gli occhi, cercando di dominare il suo corpo. Un tuono lacerò la notte, seguito dal bagliore di un fulmine, mentre a chilometri di distanza una tempesta si abbatté sulla spiaggia della California. Quando sollevò nuovamente le palpebre tutto era finito. Rowena lo rassicurò con un sorriso, invitando i presenti a restare in silenzio.
“Ora che la natura di Samuel è stata determinata può procedere con la richiesta del famiglio.” Si trattava di un rito sacro ormai in disuso che permetteva di unire lo spirito dello stregone con quello di un famiglio (che poteva assumere a piacimento la sua forma umana o animale).
Il ragazzo accettò: aveva sempre sperato di poter condividere la sua esistenza con qualcun altro e in quel momento più che mai sperava che esso avrebbe compensato il vuoto causato dalla perdita del fratello. Rowena recitò un’antica formula e una nuvola di pulviscolo magico lo avvolse come un caldo mantello. Poté vedere costellazioni sconosciute e luoghi remoti, mentre davanti a lui scorrevano animali di ogni genere e taglia. Il tempo sembrò essersi congelato: tutto ciò che era al di fuori della nuvola era scomparso. Sam sperò con tutto se stesso di trovare la sua metà. Era talmente concentrato ad osservare ciò che lo circondava da non rendersi conto di un’altra presenza accanto a lui finchè qualcosa di morbido non gli sfiorò il polpaccio. Abbassò lo sguardo. Un maestoso lupo sedeva al suo fianco: gli occhi verdi puntati su di lui. Lo stregone provò un brivido, c’era qualcosa in quell’essere che lo faceva sentire a casa.
“Mostrati.” Ordinò e l’animale cominciò a trasformarsi. Prima si mise su due zampe, poi si contorse fino a raggiungere la posizione eretta. I peli si trasformarono in pelle, i denti si ritrassero: la forma umana aveva preso il sopravvento.
Sam rimase senza parole, incredulo. Di fronte a lui vi era suo fratello Dean.
 

 
Il giardino dell’Accademia era immenso e comprendeva ettari di terreno confinanti con la Foresta Nera. Non erano i molti i maghi ad apprezzarne la vicinanza e quasi tutti si limitavano a passeggiare nell’area principale, comprendente le serre, l’orto botanico e i piccoli labirinti realizzati con siepi di pino; solo Sam si spingeva sempre verso il limite più estremo, là dove i fiori lasciavano spazio agli aghi di pino e gli alberi dalla corteccia scura si chiudeva intorno al prato. In quel punto poteva allontanarsi dal costante vociare dei suoi compagni e trascorrere ore ad esercitarsi con nuovi incantesimi. Quella sera non faceva eccezione: dopo l’allegra cena consumata nella mensa si era congedato dagli altri magici per raggiungere il suo luogo preferito. Dean lo seguiva ovunque, mantenendosi sempre ad una discreta distanza. Erano trascorse più di ventiquattr’ore dal battesimo e non si era ancora sbarazzato nemmeno una volta dalla pelliccia per non dover affrontare la questione con il fratello. Sam, dal canto suo, non lo aveva costretto ad assumere la forma umana, nonostante fosse in grado di obbligarlo.
Aveva chiesto a Rowena di prestargli il Grimorio (il più antico e potente libro di incantesimi) per carpirne i segreti ed accrescere i suoi poteri. Era lo studio l’unico compagno che non lo aveva tradito nemmeno nei momenti più difficili. Sfogliò un’altra pagina ingiallita, domandandosi quali mani lo avessero tenuto prima di lui e senza nemmeno rendersene conto cominciò a leggere sottovoce quelle formule antiche, mentre il potere cominciava a solleticargli le dita. I polpastrelli emisero una scintilla, seguita da un’altra e prima che Sam potesse fermarsi un’onda di energia si sprigionò intorno a lui. Rimase accecato dalla luce biancastra, incapace di muoversi e sentì la pelle bruciare.
 
Dean notò subito che qualcosa non andava e corse il più veloce possibile per raggiungere il fratello. Nel momento in cui il lampo di energia magica inondò il prato fu scaraventato a terra. Il suo sviluppatissimo olfatto di lupo gli permise di individuare la strada da percorrere nonostante gli occhi fossero ancora ciechi. Toccò la gamba di Sam con il muso, tentando di svegliarlo. Sapeva che era ancora vivo: se si concentrava riusciva a sentire il suo cuore pulsante. Provò a leccargli la faccia e a quel punto, abbandonando ogni traccia di rancore, si trasformò. Mai come in quel momento fu grato alla forma delle dita umane che gli permisero di muovere il viso del fratello, dandogli dei piccoli buffetti sulle guance.
“Dee…” Sbatté le palpebre per mettere a fuoco. Si puntellò sui gomiti, ma un improvviso capogiro lo costrinse ad appoggiare nuovamente il capo a terra.
“Va tutto bene, Sammy.” Gli carezzò i capelli per la prima volta da tantissimo tempo. Il ricordo di loro due bambini in una fredda notte di Natale lo fece sorridere: nonostante tutto era sempre il suo fratellino.
Sam si mise seduto, stringendo con forza la spalla del famiglio. “Mi dispiace.”
Avrebbe voluto assumere nuovamente la forma animale per non dover provare quelle scomode emozioni umane, eppure qualcosa, nello sguardo del fratello, glielo impedì.
“Sono scappato di casa lasciandoti da solo con papà.”
Dean scosse la testa, per dimostrargli che per lui era storia vecchia.
Si sollevò completamente, incurante degli sguardi curiosi dei Wicca attirati lì dall’esplosione. “Ho abbandonato te per seguire la mia natura magica ed ora ti ho costretto a lasciare la tua vita per legarti a me.”
Di fronte a quegli occhi da cerbiatto il famiglio sentì un tuffo al cuore: aveva trascorso gli ultimi due anni a cercare di dimenticare il fratello e solo in quel momento si rendeva conto di quanto si fosse sentito solo. Posò la mano sulla sua guancia in una goffa carezza.
“Sapevo che da qualche parte nel mondo c’era un Wicca destinato a condividere l’esistenza con me e sono felice che quel mago sia proprio tu.” Gli confidò avvicinando la faccia alla sua. Chiusero entrambi gli occhi e quando Sam li riaprì si ritrovò di fronte allo sguardo attento del lupo.
 
 
 
  
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