AVEVO UNA SORELLA… … … … …(O FORSE TRE)

Avevo una sorella.
Si, c’è stato un tempo in cui credevo di avere una sorella.
Lei era tutto per me. La mia famiglia, il mio punto di riferimento. L’esempio che avrei voluto seguire una volta diventata adulta, come solo una sorella maggiore può essere.
Mai ci fu errore più grande.
Via via che crescevamo lei si allontanava sempre di più da noi. Più distante, più scostante. Più altezzosa.
Totalmente diversa da me, invece così calma, pacata, timida. Piagnucolona a volte.
Diverse. Troppo diverse per essere sorelle.
Poi capii il perché.
Perché lei, realmente mia sorella, non era.
Ma anche se non lo sapeva, se non sapeva che non eravamo sorelle di sangue dato che ci aveva abbandonate anni prima, mi odiava comunque.
Ero solamente un peso per lei. Un intralcio alla sua scalata al potere.
Per lei non ero più sua sorella.
Ma lei in cuor mio, lo era… le volevo bene, e nonostante tutto, gliene vorrò sempre.
Avevo una sorella.
E ce l’ho tuttora… anche se lei ha scelto di morire, piuttosto di farsi catturare. Libera per sempre… la mia Jeanne…

Scoprii poi di avere una vera sorella. Una sorella di sangue.
Figlie della stessa madre. Madre che aveva abbandonato me, e cresciuto lei. Madre che aveva ucciso invece colei che mi aveva cresciuto con tanto affetto e amore.
Conobbi lei, una sorella che mi odiava, senza sapere che lo fossimo.
Lei, piccola donna cresciuta nel fasto, nel lusso, circondata da tutto quello che desiderava.
Forse, l’unica cosa che le mancava veramente era il vero affetto della madre.
Perché una madre non ti vende a undici anni ad un uomo solo per pagare i debiti della famiglia. Una madre ti protegge.
E lei, dolce, innocente e pura, come si può essere a soli undici anni decise che pura ci sarebbe rimasta per sempre.
Avevo una sorella.
E ce l’ho tuttora… anche se ci è stato privato di conoscerci e di imparare a volerci bene, perché lei ha scelto di morire, pur di restare pura e candida… la mia Charlotte.

Poi arrivò lei. Forse, la più importante della mia vita.
Stavolta non di sangue… ma non era come con Jeanne. Con questa era diverso.
Mai potevamo essere più diverse.
Io del popolo, lei nobile.
Il giorno e la notte. L’estate e l’inverno.
Eppure divenne mia sorella.
Sorella di cuore.
Un legame che a volte può diventare più forte anche di un legame di sangue.
Perché non è un legame a cui si è vincolati dalla nascita. È un legame che si sceglie. È un qualcosa che ti colpisce forte nell’anima ed è difficile che ti esca da dentro.
Mi ha accolto nella sua casa quando non avevo più nulla, mi ha dato un educazione, mi ha insegnato a leggere, scrivere, tirare di scherma, e a diventare una “vera mademoiselle”.
Mi portò a corte. E scoprì chi era la mia vera madre.
Ma la vera cosa che mi donò, fu il suo affetto incondizionato. Il calore di una famiglia.
E forse, è per questo che mi è difficile lasciarla andare.
Proprio ora, che è qui, tra le mie braccia, sporca di sangue, sotto il rombo dei cannoni.
Lei, nobile non solo di casato, ma di cuore, votata alla causa del popolo.
Mi sembra di sentirmi tradita. Tradita perché mi sta abbandonando. Perché mi sta lasciando sola anche lei…
Chiude gli occhi, e se ne va per sempre… ma con il sorriso sulle labbra.
Ma dopo un urlo disperato di dolore asciugo le lacrime che scendono dai miei occhi.
Avevo una sorella.
E ce l’ho tuttora… anche se mi ha lasciato per sempre. Perché ha scelto di seguire l’amore. La luce e l’ombra si sono ricongiunti… la mia Oscar

Sorella mia. Ti porterò sempre con me. Sei stata la mia famiglia. La mia sorella di cuore.
Ora dobbiamo dirci addio. Ma so che prima o poi ci rivedremo.
Ma ti penso con il sorriso. Perché so, che di tutte le mie sorelle, tu sei quella che è morta serena.
Perché il tuo André ti aspettava.
Ed io… ti porterò nel mio cuore. Sempre. Avevo una sorella… no… Io ho una sorella. Ora e per sempre.