Fumetti/Cartoni americani > I Simpson
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Autore: Frida Rush    12/04/2022    0 recensioni
Raccolta di fanfiction di tipo missing moment, slice of life e domestic per la calendar challenge del gruppo facebook ''fondi di caffè-il tuo scrittoio multifandom''
Ogni capitolo è ispirato ad un prompt
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bart Simpson, Homer Simpson, Lisa Simpson, Maggie Simpson, Telespalla Bob
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Prompt 1: Interruzione
Titolo: Sonno interrotto
Genere: slice of life, missing moment, ambientata durante l’episodio ‘’il grande schifoso detective’’
 
Non aveva faticato ad addormentarsi in quel piccolo sacco a pelo, d’altro canto era abituato alle brandine della prigione, che erano decisamente peggio che dormire sul pavimento. Uscire dalla prigione per aiutare a trovare la persona che stava cercando di uccidere Homer poteva non essere una grande motivazione, ma sicuramente era uno stimolo interessante. Poter vedere di nuovo la luce del sole, respirare l’aria fresca, girare in macchina e nel giardino di quella fastidiosa e rumorosa famiglia gli diede una sensazione di normalità che pensava di aver dimenticato. Certo, era stato strano convivere insieme ai Simpson, soprattutto a Bart, come se fossero una comunità ben unita, ma aveva cercato di non badarci troppo, soprattutto di non fare passi falsi. Sapeva che Bart non avrebbe esitato a dargli una forte scossa elettrica se solo avesse notato qualcosa che lo faceva sentire a disagio. Bob era lì da solo un giorno, ma aveva tenuto le distanze da quel ragazzino che tanto bramava uccidere.
Durante quella prima notte prese sonno con una velocità che non avrebbe nemmeno immaginato, i rami degli alberi che si muovevano sinuosi sotto le folate di vento fuori dalla finestra. Accanto a lui la piccola culla di legno ospitava la piccola Maggie, che dormiva profondamente.
Il sonno di Bob venne interrotto proprio da quest’ultima. I suoi sensi sempre all’erta, abituati ai ritmi, alle sommosse e agli abusi della prigione, gli avevano mandato dei segnali che qualcosa non andava e, anche se stava ancora dormendo, alle orecchie dell’uomo giunsero dei flebili lamenti che lo fecero destare nel giro di pochi secondi. Gli servì un attimo per ricordarsi che si trovava in casa dei Simpson, si alzò e si stropicciò gli occhi, cercando di capire cosa avesse causato quell’interruzione del sonno. Fuori era ancora buio e in casa regnava il silenzio più assoluto.
Si accorse che ciò che lo aveva svegliato era un singhiozzo della più piccola dei Simpson, la quale si rigirava nel suo lettino, infastidita e con gli occhi ancora chiusi.
 
‘’Dormirai assieme a Maggie. Entrambi avete cercato di uccidere delle persone’’
 
Ricordò le parole di Marge quando lo aveva aiutato a sistemare il sacco a pelo nella stanzetta della bimba, sbuffò e pensò che non avrebbe mai immaginato di doversi anche prendere cura di una bimba. Già stare dietro ai deliri di Homer in quel primo giorno era stato abbastanza strano.
-Ehi, amore- sussurrò l’uomo con tono dolce, mettendosi in ginocchio di fronte alla culla, guardando Maggie che, nel frattempo, aveva aperto gli occhi azzurri –Cosa c’è? Hai fatto un brutto sogno?-
Maggie agitò le manine verso di lui e minacciò di scoppiare a piangere in maniera più sonora, ma Bob si affrettò ad alzarsi.
-No no no, su, non piangere- prese tra le braccia il minuscolo corpicino di quella bimba. Ella si dimenò e singhiozzò ancora qualche momento, rivolgendo i suoi grandi occhi azzurri sul viso spigoloso del suo compagno di stanza, succhiò il suo ciuccio rosso vigorosamente.
Bob amava i bambini. Da quelli più piccoli a quelli che si apprestavano ad entrare nella fase adolescenziale. Il fatto che avesse più volte tentato di ucciderne uno che, tra l’altro, dormiva nella stanza a pochi metri da dove si trovava lui, non aveva intaccato il suo amore per i pargoli. Nonostante non avesse avuto molte occasioni di curarsi di un bambino piccolo, sapeva esattamente cosa fare e, dopo essersi assicurato che non avesse bisogno di un cambio di pannolino, si schiarì leggermente la voce.
 
-Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are!
Up above the world so high,
Like a diamond in the sky-
 
Con le braccia cullò la piccola Maggie, con movimenti dolci, lenti, mentre le asciugava le lacrime dal visino paffuto. Cantò ancora, più volte, con tono gentile, basso, in modo da non spaventarla e né infastidirla.
 
- Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are
Twinkle, twinkle all the night-
 
La bambina gli rivolse uno sguardo calmo e carico di gioia, agitando le manine, dimostrando di apprezzare quella ninna nanna improvvisata.
-Suvvia, piccola- la incitò l’uomo –Bisogna che fai la nanna, adesso-
Ondeggiò lentamente e dolcemente con l’intero busto, coccolando la piccola bimba che, con uno sbadiglio gli rivolse un flebile sorriso e chiuse gli occhi. Nel giro di pochi secondi Maggie era già tra le braccia di Morfeo e Bob si dilungò ancora qualche momento nel suo dolce canto, senza smettere di dondolare la bimba tra le braccia, conciliandole il sonno.
La ripose gentilmente nella culla, tra le morbide copertine e l’avvolse in esse, guardandola dormire profondamente. Attese qualche istante, perdendosi a guardarla, prima di tornare ad avvolgersi anche lui nel sacco a pelo, tentando di ignorare la faccia e il logo di Krusty il clown stampati sulla stoffa.
  
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