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Autore: Allen Glassred    17/04/2022    0 recensioni
Nel regno di Sabrie, dominio incontrastato dei Vampiri, la giovane Noise, figlia della Principessa Alexis, è alla ricerca della verità: perchè sua madre non vuole parlarle di suo padre? Cos'avrà mai fatto per non meritare nemmeno di essere menzionato e per non poter far parte della vita della figlia? Nel frattempo un pericoloso nemico varcherà i cancelli del regno, intenzionato a distruggere la famiglia reale per un torto che a sua detta, gli avrebbero fatto. La famiglia reale dovrà scontrarsi con gli Esiliati ed il loro spietato Principe, ma allo stesso tempo proteggere Alexis e Noise da un pericolo terribile. Se l'introduzione vi ha incuriosito, vi invito a leggere e recensire la storia.
Sabrie, regno dei Vampiri. Circa cinque anni prima.
La bambina di circa sette anni osserva la madre, in silenzio. La donna invece rimane composta nella sua posizione: seduta, mani giunte e posate sulla gonna dell'abito viola che indossa. Il suo sguardo color oceano è puntato alla piccola dai lunghi capelli argentati. Il suo sguardo color ghiaccio continua a rimanere puntato alla giovane donna di fronte a sè che, nel giro di pochi istanti, posa dolcemente la mano sul suo bel viso. " Madre, posso chiedervi una cosa? "...
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
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Alexis ed i suoi genitori rientrano a palazzo, ad accoglierli c'è Tristàn: il giovane di circa diciassette anni si alza dalla poltrona su cui si era precedentemente seduto e fa un inchino in segno di rispetto, come si conviene ad un principe del suo rango. " Madre, nonni: spero che il viaggio non sia stato troppo stancante... ". Sussurra solamente il giovane che, con il passare del tempo, assomiglia sempre più a suo padre, una cosa di cui sia Allen e Risa che Alexis si sono resi conto. La principessa si avvicina al figlio per poi posargli una mano sul viso. 

" Tesoro, so che muori dalla voglia di chiedermi come sia andato il processo, te lo leggo negli occhi. Non serve che tu lo nasconda ". Sussurra solamente la rosa. Lui da prima abbassa lo sguardo per poi annuire mestamente con il capo. 

" Beh... a dire il vero... ". Fa semplicemente, per poi interrompersi come intimorito di fare arrabbiare la madre. La donna sospira pesantemente per poi accarezzargli la chioma corvina. 

" La condanna di tuo padre è stata confermata, tesoro mio: dovrà rimanere ad Eichen House ancora per moltissimi anni temo ". Tristàn trova il coraggio di alzare lo sguardo verso la madre che, comprendendo il suo stato d'animo, gli posa entrambe le mani sul viso. " Vieni qui, amore mio. Vieni qui ed abbraccia forte tua madre... ". Fa per poi passare ad attirare a sè e stringere forte il proprio primogenito. Tristàn ricambia l'abbraccio per poi riuscire a prendere parola di li a poco.

" So... so bene che nemmeno per voi è facile, madre. So che amate profondamente mio padre, però... ecco... se lo amate così tanto, perchè avete accettato di rinchiuderlo in quel luogo orribile? Perchè non curarlo qui, accanto alla sua famiglia? Io non capisco.. ". Sussurra con la voce rotta dal pianto. Allen gli si avvicina per poi porre quasi dolcemente la mano sulla chioma del nipote. 

" Tesoro mio, ascoltami: tuo padre non sta bene e non ha certo un semplice raffreddore: ancora oggi, nessuno sa cosa gli prese quando, molti anni fa, tentò di assassinare te e tua madre a sangue freddo. E' proprio per salvaguardare te, oltre che alla mamma, che abbiamo deciso di rinchiudere temporaneamente tuo padre ad Eichen House. Purtroppo in questo caso, il solo amore della famiglia non avrebbe mai potuto curarlo. Gli servono delle cure da parte di specialisti del campo, proprio per potergli permettere un giorno di tornare qui, a palazzo, insieme a tutti noi che non smetteremo mai di aspettare il suo ritorno. Ma dobbiamo essere pazienti, ora più che mai. Non adirarti con tua madre, d'accordo? ". Chiede il Re dei Vampiri. Tristàn annuisce per poi, di li a poco tempo, riprendere parola.

" Nonni, madre: posso chiedervi una cosa? ". Chiede una volta sciolto l'abbraccio. Allen, Risa ed Alexis lo osservano qualche momento, poi è la Principessa ad annuire. 

" Ma certo che puoi, dicci pure ". Fa solamente la rosa. Tristàn pare essere un pò titubante, poi prende un profondo sospiro e finalmente inizia a parlare.

" Vorrei vedere mio padre, almeno una volta ". Allen, Alexis e Risa si guardano shoccati. Alexis sta per negare fermamente, ma il figlio le fa cenno di lasciarlo proseguire e così, seppur riluttante, la principessa si mette a tacere. " Vi prego, madre: non negate con tanta veemenza. Lasciate che faccia ciò che mi sento, permettetemi di vedere colui che mi ha generato e che cercò di assassinarmi quando ero ancora piccolo. Permettetemi di far visita a mio padre, ne sento il bisogno ". Il suo sguardo color oceano incontra quello della madre, i genitori la osservano: oslo lei ha responsabilità sul destino del figlio, solo lei può decidere. La principessa da parte sua esita parecchio, poi alza lo sguardo determinata e lo punta in quello del figlio. 

Nello stesso istante Ursula si dirige verso un'area che, teoricamente, alla servitù sarebbe preclusa. 

La donna non sa nemmeno come o perchè ma, tutto un tratto, sente la necessità di raggiungere quel luogo. A dire il vero, tutto è iniziato da quando ha trovato una rosa blu semi appassita a terra, proprio sul pavimento della propria stanza. La mora avanza di qualche passo anche se, in sè stessa, sente che dovrebbe solo indietreggiare e fuggire via, come se un nefasto presentimento si fosse impossessato della sua persona. Come avvolta in una sorta di trance apre una porta rimasta chiusa per anni ed anni e, una volta entrata nella stanza, la richiude dietro di sè ma, di li a poco, sgrana gli occhi con orrore. " Mariana! Mariana, svegliati ti prego! ". Fa solamente la donna, allarmata: cosa ci fa la sua collega riversa a terra in una pozza di sangue? Chi può aver commesso una tale barbaria? " Mariana, ti supplico cerca di svegliarti. Ora chiamo aiuto..:! ". Fa, facendo per avvicinarsi come risvegliata da quello stato di trance, ed andare a soccorrere lka fanciulla prima che muoia dissanguata. " Vedrai che il Re e la Regina troveranno e puniranno il colpevole, resisti...! ". Fa per chinarsi e raggiungere la povera sventurata, i quali neri capelli sono sfuggiti totalmente alla crocchia che li teneva uniti ed ora ricadono sul pavimento scomposti. Ma prima che possa proseguire nei propri propositi, con scatto fulmineo qualcuno la allontana di prepotenza e si mette su Mariana, impedendole quindi di poter esaminare la sua ferita e richiuderla. 

" Non - toccare - la mia - preda...". Sibila il nuovo arrivato: le sue zanne sono ancora sporche di sangue, probabilmente quello di Mariana. Ursula fa per avvicinarsi ma lui, infuriato, quasi le rinchia contro e, spaventata per ciò che potrebbe accaderle, la domestica indietreggia allarmata per poi sgranare gli occhi sconvolta: ha riconosciuto di chi si tratta, ma non ci può credere! 

" Non... non fatele del male, vi prego! Non fate del male a Mariana... ". Lui la guarda gelidamente per poi puntare lo sguardo alla donna incosciente dotto di lui. Le passa un dito artigliato proprio sul collo, punto dal quale la mora sanguina a causa del morso. 

" Ma io non le voglio fare male, anzi: voglio rendere migliore la sua vita. Infinitamente migliore ". Ghigna sadicamente e con una luce totalmente folle negli occhi. Porta il proprio polso accanto alla bocca per poi morderlo, prendendo tra le labbra un pò di sangue. In seguito osserva quelle della donna che, a causa della perdita di sangue, sta sbiancando. La bacia improvvisamente per poi passarle il suo stesso sangue bocca a bocca. Mariana spalanca gli occhi di colpo per poi avvertire sul palato quel sapore che fin ora le era sconosciuto: il sapore del sangue. Inizia a dimenarsi sentendo come se il suo corpo stesse andando in fiamme, ma lui la tiene ferma e la costringe a bere tutto il suo sangue, senza sprecarne neppure una goccia. Solo un ultimo rivolo fuoriesce dal bordo del labbro della donna, macchiandole così lievemente la guancia per poi finire a terra. Di li a poco il misterioso nuovo arrivato si stacca dalle labbra della domestica, pulendo le proprie dal sangue residuo. Ursula lo guarda tentando di reprimere le lacrime. 

" Perchè lo avete fatto? Perchè avete reso Mariana... ? ". Non conclude la frase, è lui a farlo per lei. La risposta è preceduta da una risata sprezzante mentre un suo dito passa sulle labbra ancora macchiate di scarlatto della più giovane. 

" Io le ho fatto un dono: le ho concesso la vita eterna, e credimi mia cara Ursula: a lei non dispiacerà affatto. Dalle solo il tempo di trasformarsi definitivamente e lo capirai da te ". Nelle sue mani fa comparire una rosa blu che in seguito posa tra i capelli di Mariana, che lo guarda smarrita. In seguito toglie il cappuccio che parzialmente celava la sua identità, rivelando la sua chioma argento. Ursula rimane sgomenta: i suoi sospetti erano fondati! Ecco perchè è arrivata fino alla stanza che un tempo apparteneva a quell'uomo: deve averla attirata lui, dopo tutto pensa, le rose blu sono il suo simbolo. Osserva sconvolta il dipinto sulla parete: capelli argentei, sguardo di ghiaccio e che trasmette solamente freddezza e tanta, troppa crudeltà per avere solo pochi anni in più del Principe. Si tratta senza dubbio del padrone di quella stanza in cui ora i tre si trovano: quell'uomo insieme al principe Ace, poco prima che tutto quanto andasse in rovina e... i suoi pensieri vengono interrotti dal battito del proprio cuore che sembra essere letteralmente impazzito. 

" Voi... cosa...? ". Chiede, per poi inginocchiarsi agitata. " Padrone! Cosa ci fate qui? Se il Re e la Regina, o la Principessa.. .". Ma lui la interrompe: il suo sguardo di ghiaccio è puntato alla domestica più anziana mentre, dall'altro lato, sta ora stringendo a sè Mariana. 

" Dimmi dov'è lei ". Sibila. Ursula riflette: grazie ai sigilli posti da Alexis, Allen e Risa la Principessina è al sicuro, quell'uomo non può sentire la sua presenza ed una barriera lo dividerà sempre da lei. E lei certamente non la porrà in pericolo. In quel momento Mariana sembra stabilizzarsi: non è più agitata, le zanne affilate spuntano ora dalla sua bocca. I suoi capelli si sono allungati mentre i suoi occhi sono tinti di una luce rossa. Colui che in precedenza l'ha senza dubbio morsa al collo la guarda, lei ricambia smarrita. 

" Cosa.. .cosa mi è successo? ". Mormora solamente la domestica. Ursula scuote il capo on enfasi per poi riprendere parola. 

" Non so, non so dove si trova la Principessina. Sua madre la tiene al sicuro in un luogo non accessibile alla servitù ". Sentenzia. Lui la osserva gelidamente per poi percepire qualcosa. Distoglie lo sguardo ignorando totalmente Ursula, almeno in apparenza. Tuttavia di li a poco le rivolge nuovamente la parola, passando un dito sul viso di Mariana. 

" Ti conviene scoprirlo, allora: sai, non vorrei essere costretto ad eliminarti. E credimi, non ci metterei tanto a farlo. Ho ucciso per molto meno ". La donna sente il sangue gelarsi nelle sue vene mentre lui, spazientito dalla sua titubanza, perde la pazienza. " hai capito?! Portami quella bambina, Ursula! Portami mia figlia, o ti giuro che ne subirai le conseguenze in prima persona! ". Le grida, percependo una barriera tra quell'area ed il resto del castello: così come nessuno di estraneo può oltrepassarla, chi sta dall'altro lato non potrà percepire la sua presenza o sentire la sua voce, nè di chi parla con lui o percepire ciò che ha fatto a Mariana. " Ora, sparisci! E vedi di portare a termine il tuo lavoro, o ti giuro che la prossima volta che ci rivedremo sarà l'ultimo tuo giorno. Voglio quella piccola bastardella, capito?! ". Le ordina senza ammettere replica. Ursula annuisce mestamente e, una volta sentitasi congedata, corre fuori dalla stanza agitata: cosa voglia fare, non è dato saperlo, nè se obbedirà o meno all'ordine.

Nel frattempo Mariana è ancora piuttosto confusa: non sa come sia giunta in quella stanza, sa solamente che qualcuno le ha morso con forza il collo e, da li in poi, i ricordi sono sfocati e confusi. Colui che ora è a tutti gli effetti il suo padrone non l'ha ancora lasciata libera e, se possibile, la donna arrossisce ancor più di prima. " Cosa mi è successo? Chi siete voi...? ". Chiede semplicemente. Poi il suo sguardo passa dal ritratto a colui che la sta fisando con sguardo quasi famelico: è lui! E' lo stesso uomo del ritratto! " Siete... ". Non fa in tempo a dire null'altro. Improvvisamente lui sposta il dito che stava passando sulla sua guancia alle sue labbra, per poi scendere fino al collo. 

" Hai una pelle così morbida, incredibile che nonostante sia solo una serva tu possegga una tale bellezza. Una bellezza in grado di attrarre persino uno come me ". Mormora, chinandosi nuovamente su di lei e quasi annullando la distanza tra le loro labbra, tanto da far spalancare gli occhi alla donna. 

" Cosa volete da me? Se la Principessa scoprisse quanto successo, mi ucciderebbe seduta stante ". Mormora spaventata la mora. Lui sogghigna sadicamente per poi avvicinare nuovamente il viso al suo collo, leccando avidamente le tracce residue di sangue. 

" Tu avrai un compito molto importante, mia cara, dolce Mariana. Non mi fido di Ursula, ma di te... ". Lascia la frase a metà: con una mano afferra il mento della donna e la fa voltare verso di lui, costringendola a guardarlo. " Ricordati bene questo: ora sei mia. Sono io a decidere della tua vita, nesusno se non io potrà decidere quando morirai. Nè Alexis, nè Allen o Risa. Solo io, è a me che devi la più totale lealtà ". Mariana sembra smarrita ma, senza darle il tempo di dire altro lui la bacia nuovamente, stavolta non certo per farle bere sangue mentre, nell'impeto di quel momento e con un violento strattone strappa parzialmente e comunque abastanza per scoprirle la spalla destra l'abito della fanciulla. La mora rimane sbigottita e confusa, il suo cuore batte all'impazzata mentre un brivido la scuote: percepisce improvvisamente un tocco freddo sulla sua gamba coperta dalle sole calze che ben presto vengono rimosse, quasi con violenza. La mora rimane stranita: non si era neppure resa conto che il suo abito fosse stato sollevato, ha appena avuto il tempo di percepire quel tocco gelido " attutito " solamente dalle calze, ben presto letteralmente strappate via lasciando così la sua gamba scoperta ed esposta a quell'artiglio che ora sta passando su essa, lasciandole un graffio dal quale esce un lieve rivolo di sangue. Sorpresa e probabilmente percependo fastidio, la donna reagisce d'istinto: ricambia il bacio ponendo una mano tra i capelli argento di lui, che si stacca di li a poco dalle sue labbra. " Allora, accetti di servirmi e di aiutarmi a trovare e soprattutto, prendere quella piccola bastarda? ". Chiede semplicemente. La donna annuisce, ormai completamente soggiogata da quell'uomo che, dopo molti anni, ha rimesso piede a palazzo per poter trovare la persona che cerca da così tanto tempo. Sogghignando afferra la sua nuova alleata, prendendola in braccio e scomparendo con lei in un turbine nero, mentre una vetrata si incrina. Ma perchè abbia scelto proprio Mariana e soprattutto, che compito le affiderà, non è ancora dato saperlo. Così come non si sa ancora se Ursula rivelerà o meno di aver avuto questo sgradevole incontro, e quanto accaduto alla domestica più giovane. 


Salve amici, come va? Ed eccomi con il capitolo tre! Entrano in scena un uomo misterioso e Mariana, cameriera di palazzo. Ursula,la governante di palazzo, viene ricattata dal nuovo arrivato: cosa farà? Rivelerà tutto ai padroni o menterrà il segreto? E Mariana? Cosa le succederà? Che compito le verrà affidato? La donna sembra essere totalmente plagiata dal suo padrone. Intanto Tristàn chiede alla madre di vedere suo padre: Alexis accetterà? Lo sapremo nei prossimi capitoli! Un abbraccio, lla prossima!
   
 
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