Era giunta la sera del Gran Galà
Galoppante in onore degli studenti più brillanti di Celestia, coloro che
sarebbero andati a recuperare la Campana Stregata.
La Luna brillava alta e piena nel cielo,
mentre i residui del crepuscolo lo coloravano di viola e d’arancio.
Un grande tappeto rosso accompagnava gli
ospiti al centro del salone, dove era stato allestito un palco per la musica,
un tavolo per il buffet e qualche sedia per chiunque non fosse un fan del
ballo.
Twilight aveva raccolto i capelli in un
grande chignon, ed aveva indossato un abito azzurro con piccoli fiordalisi sul
corpetto. In vita, aveva una fascia dorata e agli zoccoli posteriori calzava
ballerine anch’esse dorate.
Aveva ritrovato i suoi amici e futuri
compagni di viaggio: Blueblood si era pettinato i capelli biondi in morbide
onde, e sulla raffinata giacchetta a metà fra il blu e il verde aveva appuntato
una spilla a forma di piuma di pavone. Indossava anche una cravatta color
menta.
Rarity aveva fatto del suo meglio per
farsi notare da lui: ricci raccolti e accentuati da un capellino signorile, con
piumetta, rosa finta e mega perla; l’abito era violetto, intervallato da pizzi
indaco e cristalli del medesimo colore.
Unfolded Scroll aveva un’allegra tuba
color verde chiaro, un corpetto in tinta e dei pantaloni color crema. Il suo
outfit pareva un misto di medievale e di sagra campagnola, ma era talmente
vivace e buffo che strappò un sorriso a tutti gli amici.
Glitter Drops aveva un abito senza
spalline, metà arancione e metà viola, tempestato di piccole stelle bianche
sulla gonna.
Quanto a Starsong, si era messa un fiocco
a strisce lilla e bianche tra i capelli, e il suo pelo viola chiaro faceva
contrasto con la camicetta color limone a pizzi bianchi e la gonna a pois
arancioni.
Twilight aveva sorriso a tutti quanti,
contenta di essere lì con loro.
“Ragazzi, siete pronti?” aveva domandato
loro.
“Sì! Anche se spero non ci facciano
andare in missione con la tuba!” esclamò Scroll, in uno scroscio di risate.
Mentre ridevano, Rarity aprì il suo ventaglio
riccamente decorato e si avvicinò a Twilight.
“Stasera voglio chiedergli di ballare con
me.”
Gli occhi zaffirini dell’unicorno
puntavano verso Blueblood, il quale si stava spruzzando in bocca uno spray alla
menta, probabilmente per far colpo su qualche possibile preda.
Twilight le rivolse uno sguardo
eloquente: cosa trovava di tanto attraente in quel pallone gonfiato, buono solo
a specchiarsi?
“Se posso permettermi, Rare, io credo che
tu possa ambire a qualcuno di meglio…”
“Oh, Twilight, tu non capisci, lui E’ il
meglio! Guarda quei crini biondi, e quell’aria sicura, e poi è ricco… ha una
bella voce… oooh!”
Rarity era in estasi e piroettava attorno
all’amica fingendo di svenire, così lei la sostenne, corrugando la fronte.
“Sul serio, Rarity, io lo trovo insopportabile. Una papera di gomma
offre maggiori possibilità di dialogo!”
“Ohohohohoh, Twily… Sei sempre stata
spiritosa! Adesso scusami, cara, ma devo andare dal mio cavaliere, a dopo!”
La pony lilla non
resistette all’impulso di schiaffarsi lo zoccolo in faccia; Rarity era sempre
la solita…
Poco dopo, mentre ancora Twilight
borbottava tra sé e sé, venne raggiunta da Spike, vestito con una giacca da
sera nera, camicia color panna e farfallino rosso. Un abbigliamento che donava
davvero al drago dodicenne.
“Tutto bene, Twi? Ti vedo pensierosa…”
“Lascia perdere. Mi concedi un ballo?”
gli domandò, ritrovando il sorriso.
“Con piacere!” accettò quello.
Unfolded Scroll si era messo a ballare
quel primo valzer con Starsong, mentre Glitter Drops non aveva trovato nessuno
e si era messa a sedere su una sedia da sola, con lo sguardo triste di chi sta
cercando qualcuno d’introvabile.
Quanto a Rarity, cercava di contenere le
risate di contentezza che le salivano liberamente alla bocca, e si stringeva
forte al suo cavaliere, che le lanciava occhiate sconcertate. La pony chiara
era, tuttavia, troppo occupata a divertirsi per notarlo.
“Scusami, Twilight, ma quella laggiù non
è Rarity?” chiese Spike a Twilight, indicandola con il dito.
“Err… Sì!”
“Sembra divertirsi un mondo!”
L’alicorno vide l’amica fare una piroetta
in aria, sollevata dal suo cavaliere, e le venne quasi da ridere per quella
passione che lei riteneva sprecata.
“… Sembra anche a me.”
Ad ogni modo, il valzer terminò e con
l’ultima nota Blueblood si staccò bruscamente da Rarity.
“Oh? Ma come, adesso ci dovrebbe essere
il tango e-”
“Scusami, Rarity, vado a cercare una
ballerina più adatta a me.” le disse solamente, agitandole lievemente lo
zoccolo davanti alla faccia, come a farle capire che non aveva proprio voglia
di perdere altro tempo con lei.
Qualunque altra
giumenta lo avrebbe bollato come scortese e arrogante, invece l’unicorno
incolpò se stessa: forse era stata troppo vigorosa, gli aveva fatto pressione
con la sua voglia di stare con lui e l’aveva fatto scappare…
Spike era andato a prendersi una limonata
fresca al buffet, e Twilight ne aveva approfittato per respirare una boccata
d’aria fresca sul balconcino che dava sul meraviglioso giardino del Castello di
Canterlot. La sera era piacevole e illuminata, oltre che dalla Luna, anche da
numerose stelle e dalle piccole lucciole che svolazzavano lente attorno ai
boccioli di rosa dormienti.
Era un panorama ameno e la leader degli
Elementi dell’Armonia se lo gustò fino in fondo.
Finché… Una voce sgradevole non la fece
ridestare da quel sogno ad occhi aperti.
“Balliamo,
Twilight?”
Era Blueblood. Si era esibito in un
inchino che avrebbe dovuto essere galante, ma che agli occhi della neo-alicorno
appariva soltanto affettato, costruito.
“Ehm… Sì.”
Non ne aveva veramente voglia, ma non
voleva essere maleducata, specie con un futuro compagno di missione.
I due ragazzi rientrarono nel salone.
Spike si era preso anche una fetta di torta alle fragole, e guardava l’amica
con occhi sorpresi. Twilight gli rispose con una smorfia rassegnata, e il
draghetto fece penzolare la lingua di lato, strappandole una risatina.
Mentre Blueblood faceva affondare la sua
ballerina in focosi casquè, Rarity se ne stava seduta in un angolo, con aria
depressa.
Passandole accanto, gli sguardi delle due
ragazze s’incrociarono e a Twilight parve di aver fatto un grave torto a
Rarity. Blueblood, tuttavia, non la pensava così.
Si mise a deridere la povera sarta, senza
alcuna delicatezza:
“Sai, Twilight, ti conosco da una vita e
ti ho sempre trovata più attraente di Rarity. Non fraintendermi, bellissima
pony anche lei, ma troppo artefatta, troppo finta… Tu invece, sei genuina e
spontanea…”
L’alicorno non poteva credere alle
proprie orecchie… Come si permetteva di sparare giudizi così? Proprio lui?
“Io penso che tu abbia bisogno di
accompagnarti ad uno stallone che sappia valorizzarti nel modo giusto… Come il sottoscritto…”
Aveva afferrato al volo una rosa rossa da
un vaso e se l’era messa tra i denti per l’ennesimo casquè, e Twilight ebbe
davvero paura che volesse baciarla.
Così non fu, per fortuna, ma la pony
lilla sperò che quel ballo finisse il più in fretta possibile per sgattaiolare
via.
Blueblood, però, non aveva ancora finito
di parlare:
“Guardala, non ha più trovato un
ballerino con cui danzare… Del resto era prevedibile, quella sua voce
zuccherosa è così fastidiosa da ascoltare, e quel suo abito pomposo così
molesto da far volteggiare, e buono solo a raccoglier polvere per quel che mi
riguarda. Rarity è sempre stata così, tante chiacchiere e poco talento…”
Twilight usò la sua magia per
trasportarsi lontano dalla presa di Blueblood, irritata per quelle parole poco
carine.
“Se è così che la pensi, io e te non
abbiamo nulla da spartire e ti pregherei d’ora in avanti di portare rispetto ai
tuoi compagni di viaggio, o farò in modo che il tuo Elemento ti venga
revocato!”
E così dicendo, gli toccò il topazio
appuntato sulla giacca.
Incapace di accettare un rifiuto, uno dei
pochissimi della sua esistenza, Blueblood s’incupì:
“Attenta a come parli, io sono un
principe.”
“E nonostante ciò, non sei il leader di
questa missione. Non bastano i nobili natali per essere coperti di onori,
Blueblood. Mi auguro che tu possa ricordartelo.”
Se ne andò
velocemente, lasciandolo solo e fumante in mezzo alla sala.
Dopo qualche minuto, sul palco si
presentarono le quattro principesse.
Fu Princess Celestia a prendere la parola
per prima:
“Grazie a voi tutti per essere qui
stasera. E’ un grande onore per noi tutti celebrare i nuovi Elementi
dell’Armonia, coloro che riporteranno qui la Campana Stregata, forse la più
grande fonte di potere magico mai esistita. Accoglieteli con un applauso,
giacché fra tre giorni partiranno alla volta del Monte Everhoof!”
Uno scroscio di applausi e fischi
d’incoraggiamento travolse gli Elementi dell’Armonia, stordendoli
piacevolmente.
La parola passò a Princess Luna:
“Consegneremo ai nostri campioni una
bisaccia contenente alcune utili pozioni curative, viveri e indumenti, oltre a
questi strumenti utilissimi, creati da Princess Serena e Princess Cadance in
persona.”
La pony di terra dai crini biondo platino
mostrò al pubblico delle fiale contenenti una sorta di gas verde inerte.
“Io e Princess
Cadance abbiamo preparato questi segnalatori di pericolo. Nel caso vi sentiate
accerchiati, stappate queste fiale e rilasciatele nell’aria, verranno captate dalla
nostra mappa, e noi sapremo dove e quando intervenire. Attenzione, però: una
volta giunti in cima al monte, a noi sarà impedito avvicinarci a causa della
barriera della Campana.”
Quella notte, Twilight faticò ancora una
volta ad addormentarsi.
Aveva preso coscienza della pericolosità
di quella missione, ma al tempo stesso si sentiva ancora più galvanizzata a
portarla a termine.
Paradossalmente, la preoccupava di più il
suo screzio con Blueblood.
Lo conosceva, sapeva essere un tipo
vendicativo e dispettoso.
Strizzò gli occhi in modo da tenerli ben
chiusi, dopodiché precipitò in un sonno senza sogni.