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Autore: KaronMigarashi    19/04/2022    1 recensioni
[Predator]
[ prompt: 750 parole ]
Sotto la maschera metallica gli occhi di Viper scrutavano oltre l'orizzonte di detriti e rovine di una città che si stava velocemente consumando tra le fiamme del caos. Cercava lei.
Genere: Generale, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Viper non aveva mai visto Pacifica disabitata come quella notte. La città di Nora era sempre stata chiassosa, perfino il bosco attorno non era mai tranquillo. Ma adesso, dopo che il sangue aveva smesso di scorrere, sembrava morta. Mancava poco all'alba, ma lo yautja era sul posto già da un pezzo. I resti di quello che era stato un avamposto militare lo avevano accolto tra macerie che nessuno osava sistemare, dicevano che il posto fosse maledetto. Che uno spirito maligno vi avesse messo radici... ma era soltanto lui che ne aveva fatto la propria dimora da quando era precipitato sul pianeta. Nora ancora rideva di quel malinteso e non c'era giorno in cui lo salutava con un finto grido di paura. 
Ora, con i piedi che schiacciavano l'acciaio dell'auto, Viper riprendeva fiato. Riposava in silenzio, ma ancora vigile nonostante il nemico fosse stato abbattuto. Il sangue alieno che macchiava la lama della katana ne era una prova.
La Caccia era giunta al termine e la testa mozzata della preda giaceva all'interno del suo nascondiglio, pronta per essere preparata al rituale di intaglio. Un altro ciclo di dodici lune era passato e la nostalgia del pianeta natale era sempre più forte. Quanto tempo aveva passato senza poter rientrare su Yautja Prime? 
Presto sarebbe anche iniziata la stagione riproduttiva e doveva prepararsi al peggio. Senza un harem della propria specie e lontano da casa restava un reietto, un Senza-Clan costretto a nascondersi per cento giorni evitando di accoppiarsi con qualunque femmina in preda all'astinenza. E sulla Terra poteva avere soltanto Nora disponibile, ma la scelta non era contemplabile.

" Odori differenti... "

Si ritrovò a borbottare mentre rinfoderava la katana e l'agganciava al supporto sulla schiena. 

" Viper! "

La voce di Nora lo raggiunse da una delle strade semi distrutte dei margini di Pacifica, la vide correre verso di lui scuotendo un braccio per attirare la sua attenzione. La vide con gli abiti ridotti in brandelli e il volto sporco di terra e fumo. Quella notte aveva messo a dura prova l'intera cittadina e neanche la sua umana preferita ne era rimasta fuori. Il fumo nero degli incendi scoppiati al tramonto coprivano ancora il cielo stellato.

" Dahdtoudi. Sei in ritardo. "

La ammonì con la voce metallica del traduttore attivo mentre con un piccolo balzo scendeva dalla carcassa metallica dell'automobile.  

" Lo so, lo so! "

Gli rispose in fretta e con la faccia premuta sul suo torace nudo. Sentì invece le piccole mani dell'umana stringersi dove riusciva ad arrivare, sulle cinghie di cuoio e la rete termica che ancora indossava nonostante la torrida estate di quel periodo. Le scompigliò dolcemente i capelli già arruffati per calmarla, nelle orecchie avvertiva l'assordante rumore di un cuore sotto sforzo, che batteva infuriato. La puzza della paura impregnava l'umana da capo a piedi. 

" Questa volta è stata più difficile nascondere le tracce per raggiungerti. In città non si fa altro che parlare dei due mostri che si sono scontrati nel bosco. Vi stanno cercando con le armi in pugno! "

Riflettendo in silenzio, Viper lanciò un'occhiata contrariata all'avamposto militare alle sue spalle, ai margini del bosco nero poteva avvertire il lieve ronzio di voci umane farsi sempre più vicine. Forse aveva ancora un'ora a disposizione per nascondersi e mettere Nora al sicuro.

" L'altro non è più un problema. "

" L'hai ucciso? "

" Sì. "

Restarono abbracciati per qualche minuto, Viper aveva iniziato a fare le fusa e a premersi il corpo morbido e caldo di Nora in un lieve conforto di fine battaglia. Almeno quello sentiva di meritarlo dopo tutta la fatica che aveva fatto per tenere città e cittadini al sicuro. Lei come ogni volta lo lasciò fare, passandogli le mani aperte lungo i muscoli doloranti e giocherellando con la collana di ossa che portava sempre al collo. Il suo primo trofeo di Caccia.

" Dobbiamo andare adesso. "

L'allarme della modalità combattiva nella maschera si attivò automaticamente, segno che come aveva detto Nora, gli umani erano armati e fin troppo vicini. Lei si staccò appena da lui, ma continuando a fissarlo spaventata. 

" Viper, io casa non ce l'ho più... "

" Per ora ti porto con me. Poi penserò a trovartene una nuova. "

Quando il resto di Pacifica raggiunse il vecchio avamposto militare abbandonato, l'unica cosa che videro furono due figure, una umana e l'altra aliena, sparire nel nulla proprio sotto i loro occhi. Come se le loro forme si fossero fuse con l'ambiente circostante. 
 
  
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