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Autore: ineffable    22/04/2022    1 recensioni
Stede raggiunge Edward al molo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Equipaggio della Revenge, Stede Bonnet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Together






Quando Edward raggiunse il molo si aspettava di trovarvi già Stede ad aspettarlo e infatti un'espressione di sorpresa mista a confusione attraversò il suo viso, per un attimo gli balenò alla mente il pensiero che si fosse nascosto così chiamò il suo nome più volte ma niente, strinse le labbra mentre una strana stretta al cuore lo prese alla sprovvista, ma forse era solo in ritardo si disse, o almeno era quello che Ed gli stava raccontando.
L'altra parte di lui invece, quella che tutti avevano imparato a temere -Barbanera- gli sussurrava all'orecchio che Stede non sarebbe mai arrivato, che aveva cambiato idea perché si era reso conto che non poteva avere niente a che fare con un mostro, un assassino e mandante di molti omicidi, lui non meritava le cose belle e Stede lo era, eccome se lo era, con i suoi sorrisi, i suoi libri, le sue paure ma anche il suo coraggio, Stede Bonnet era la cosa più bella che gli fosse capitata e come uno sciocco gli disse Barbanera aveva creduto di meritarla.
Era solo un flebile sussurro ancora quella voce dannatamente aspra che lo faceva sentire impotente e inutile, era leggera come un soffio di vento che passava tra i rami sfiorandone le foglie, il mare sciabordava mentre lui ancora si guardava intorno, erano passati solo pochi minuti, decise così di sedersi dicendo a se stesso che doveva darsi una bella calmata, ignorare lo stomaco chiuso, le viscere in subbuglio e il cuore che stava iniziando davvero a fargli male.
Una sensazione di panico aleggiava silenziosa avvolgendolo come i tentacoli del Kraken, Ed scrutava l'orizzonte come nella speranza di vedervi comparire qualcosa, un puntino luminoso che lo portasse via da quei pensieri brutti di inadeguatezza che non la finivano di ripetergli che il pirata gentiluomo non sarebbe più arrivato, non voleva credere a quelle voci non ancora almeno, aveva bisogno di sapere che la felicità la meritava anche lui nonostante tutto quello che aveva fatto.
Le onde si abbattevano morbide sui piloni di quella passerella di legno, di solito quel lento andirivieni accompagnato da quella musicale melodia lo calmava ma non quella volta, aveva chiuso gli occhi nella speranza che in quel modo potesse mettere a tacere tutto il rumore nella sua testa e concentrarsi solo su quel dondolio liquido, pensava a quali nomi potesse essersi inventato Stede per loro due e un sorriso si aprì spontaneo sul suo volto.
Lo avrebbe aspettato fino all'alba decise e poi se ne sarebbe andato da solo come un cane abbandonato in un angolo della strada, ma fino a quel momento Edward si disse che doveva dargli tempo e che soprattutto doveva dare tempo a se stesso, per questo ignorava le orecchie che gli fischiavano in modo assordante, il tumulto nel suo petto simile ad un mare in tempesta, con ancora gli occhi chiusi si concentrò solo sull'unico appiglio di buono che ancora aveva, vi si aggrappò con tutto ciò che aveva esposto in quelle settimane, quella corda gli avrebbe graffiato le dita, i palmi delle mani avrebbero sanguinato lo sapeva ma non gli importava, non era ancora l'alba.
Ignorava quanto tempo fosse passato, forse poco ma per lui era un'eternità, ogni secondo che veniva scandito era un colpo di spada conficcato nella parte destra del suo corpo, sanguinava già e uno di quei colpi lo avrebbe ucciso era solo questione di tempo, la fortuna non lo avrebbe risparmiato ancora a lungo, digrignò i denti facendo una smorfia con le labbra rimproverandosi, doveva smetterla di torturarsi in quel modo altrimenti Stede non lo avrebbe più voluto al suo fianco, Stede...
Gli occhi avevano cominciato a pizzicargli sicuramente per colpa della salsedine, non per le lacrime, quelle non avevano ancora il permesso di uscire era lui che controllava il suo corpo e non il contrario, un nodo doloroso gli stava stringendo la gola già da un po' e il rumore fuori e dentro di lui era incessante come il turbinio di una tempesta, per questo non si accorse del fruscio di un ramoscello, dei passi veloci e affannati dietro di lui, qualcuno con il fiatone lo stava raggiungendo, era proprio dietro alla sua schiena, poteva colpirlo e mettere fine alla sua vita in qualsiasi momento, Edward se ne rese conto solo dopo che un tocco delicato si posò sulla sua spalla facendolo sussultare.
Aprì gli occhi di scatto voltandosi preso dal panico, Barbanera rise di lui perché mai da quando aveva assunto quell'identità era stato colto impreparato, ma dal momento in cui la vita di Bonnet aveva incontrato la sua e lui aveva deciso di diventare ed essere Edward Teach allora sì molte volte la sua anima aveva sussultato per la sorpresa.
La sensazione di stupore scivolò via insieme ai tentacoli scuri che stavano avvolgendo le sue gambe non appena i suoi occhi incontrarono quelli dolci dell'uomo che fino a un istante prima aveva in pugno la sua vita, la sua sanità mentale per dirla tutta, i capelli biondi che gli incorniciavano il viso e quel sorriso che era in grado di risplendere anche al buio, illuminato solo dai raggi della luna.
<< Stede >> sussurrò, la voce tanto piccola da sembrare quella di un bambino.
<< Aspettavi qualcun altro? >> domandò con un punta di ironia e un leggero sorriso sghembo, doveva pur mascherare il nervosismo in qualche modo.
Ed si alzò velocemente mentre Stede si rimise dritto lasciando scivolare piano la mano da quella spalla forte e tiepida, si guardarono per qualche momento come se entrambi faticassero a credere di essere lì l'uno di fronte all'altro, l'uomo che era stato a lungo il terrore dei mari scosse semplicemente la testa combattendo contro il desiderio di toccarlo, sentiva il bisogno di accertarsi che la sua non fosse un'allucinazione ma temeva che se avesse usato fare un passo l'altro sarebbe svanito sotto il suo tocco.
<< Edward stai bene? >> gli domandò avvicinandosi di qualche passo, stava davvero iniziando a preoccuparsi, sulla spiaggia non era riuscito a farlo smettere di parlare mentre pianificava la loro fuga, ed ora che cosa gli era preso proprio non lo sapeva, stentava a riconoscerlo, ma un dubbio iniziò ad avvelenargli la mente e non esitò un solo attimo a dargli voce.
<< Hai forse cambiato idea o... >>
Non finì la frase e non perché si era pentito all'ultimo di esprimere quel pensiero ma perché due forti braccia lo stavano stringendo tenendolo fermo a contatto con un altrettanto massiccio petto, non lo aveva nemmeno sentito arrivare e a dire il vero non avrebbe nemmeno saputo dire l'attimo in cui si era mosso verso di lui, Stede sorrise alzando le braccia e avvolgendo a sua volta il corpo dell'altro, la mente ora era quieta e il cuore nel petto si stava calmando come se quell'abbraccio fosse tutto ciò di cui aveva bisogno.
Quando sciolsero l'abbraccio Ed aveva gli occhi lucidi ma Bonnet non poteva vederli per via del buio che li circondava, non riusciva a pronunciare una singola parola come se quei lunghi minuti in cui era rimasto da solo sul molo ad aspettare l'arrivo del suo compagno fossero riusciti ad annientare una parte di sé fino a quando lui non era arrivato, in quel momento tutta l'ansia che gli si era posata addosso era scivolata via e si era anche sentito uno sciocco ad aver avuto quel forte timore.
<< I-io >> tentò di parlare ma di nuovo la frase gli morì in gola.
Stede si voltò indietro poi di nuovo verso di lui, una vena di preoccupazione gli adombrava il viso ma nonostante ciò non aveva smesso di sorridere.
<< Meglio salire sulla barca, potrebbero scoprirci da un momento all'altro. >>
Aveva ragione e così mordendosi la lingua in segno di frustrazione verso se stesso lo seguì sulla piccola imbarcazione, prese i remi e cominciò a remare con il viso di Bonnet di fronte che gli nascondeva una piccola parte della spiaggia, quando era ancora da solo seduto sul legno freddo si era figurato l'immagine di lui su quella stessa barca solo che nella sua immaginazione era da solo, remava guardando il molo vuoto e il posto davanti a sé anch'esso senza nessuno.
<< Ed non che voglia metterti fretta di alcun tipo ma non hai detto una parola da quando sono arrivato, sicuro di sentirti ben...- >>
<< Pensavo non saresti più venuto >> lo buttò fuori così di getto, non sapendo nemmeno lui dove avesse trovato il coraggio, da che non riusciva a parlare ora quella frase che gli pesava dentro al petto era uscita con una semplicità disarmante e lui si sentiva meglio, più leggero ma purtroppo non si poteva dire lo stesso del pirata gentiluomo.
Quella frase gli era caduta addosso come un macigno facendolo sentire schiacciato, piccolo e impotente, non si sentiva degno di stare lì con lui come non si era mai sentito veramente degno del grande pirata Barbanera che ora desiderava essere solo Ed, forse di lui poteva un tantino avere l'ardore di sentirsi all'altezza perché forse Edward Teach era più simile a lui ed era più facile sentirsi adeguati.
Aveva ponderato su questo punto la notte non riuscendo a prendere sonno mentre attendeva che la guardia lo venisse a prendere, quei pensieri lo avevano torturato e in alcuni momenti aveva creduto che sarebbe stato meglio lasciarlo andare piuttosto che aggrapparsi a lui come un inutile fardello, ma poi gli erano venuti in mente i suoi occhi, il modo in cui lo guardava dolcemente dopo il bacio che si erano scambiati, quel sorriso appena accennato che si era subito allargato non appena lui gli aveva detto che sì sarebbero partiti insieme, e allora i dubbi si erano sciolti anche se continuava ad avere una gran paura ma aveva deciso di ignorarla in nome di una felicità che aveva un volto e che lo stava attendendo a pochi metri di distanza.
Dischiuse le labbra spostando lo sguardo ovunque pur di non incontrare quei profondi occhi scuri che adesso lo stavano scrutando, non sapeva bene cosa dire, ogni cosa gli sembrava sbagliata, ogni parola avrebbe potuto ferirlo e lui già aveva ferito troppe persone e si sentiva in colpa, dannatamente in colpa, Edward gli piaceva Dio solo sapeva quanto ma era sicuro che prima o poi sarebbe riuscito a ferirlo e lo avrebbe perso per sempre. Quel silenzio stava mandando Edward nei matti come dopo il loro primo bacio dopo che gli aveva chiesto di partire insieme, Stede era rimasto in silenzio chissà forse perso nei suoi pensieri e lui aveva pensato di aver detto una sciocchezza, era già pronto per un rifiuto quando invece la risposta era stata affermativa i suoi occhi si erano illuminati, non poteva credere che stesse succedendo sul serio e proprio a lui che aveva sempre creduto di non meritare la felicità.
Stede prese un profondo respiro prima di parlare, si concesse un momento con se stesso di cui aveva bisogno, ponderò le esatte parole da dire ma poi decise che non andavano bene, avrebbe seguito il suo cuore proprio come aveva fatto Ed sulla spiaggia, lo guardò finalmente negli occhi che trapelavano un'insicurezza poco degna del nome che si era lasciato alle spalle, era dannatamente lontano dal terrore dei mari che sicuramente tanto tempo prima era stato.
<< Ammetto di avere avuto paura, ne ho anche adesso se è per questo >> era stato difficile ammettere quella verità, si sentiva come se avesse sputato fuori un enorme sasso che fino a prima gli stava scavando lo stomaco.
<< Perché? >> domandò Ed che adesso aveva smesso di remare, la barca era in mezzo al mare e intorno a loro nemmeno gli scogli si intravedevano, il tono di voce era basso, un flebile sussurro troppo spaventato per farsi sentire.
<< Io sono un codardo Edward, ho abbandonato la mia famiglia, ho ucciso qualcuno per errore e mi diverto ad essere un pirata ma la realtà è che sono solo un rammollito che non riesce ad assumersi le sue responsabilità >> il suo volto ora era una maschera di dolore, gli occhi erano lucidi e una lacrima aveva già solcato la sua guancia, sentiva il petto dolorante e aveva una voglia di piangere immensa ma il magone che gli stringeva la gola gli impediva di buttare tutto fuori, non voleva sembrare più debole di quanto già non si sentisse.
<< Tu sei Barbanera, il dannatissimo Barbanera e io sono solo, sono solo...- >>
<< Sei il pirata gentiluomo >> provò a consolarlo così ma quello che ottenne fu solo l'ennesimo singhiozzo.
<< Una nullità, tu hai rinunciato a tutto per me ed io cosa ho fatto? Ti ho rovinato, ti ho solo rovinato e mi dispiace da morire. >>
A quel punto Edward si chinò di fronte a lui stando attento a non muovere troppo la barca, gli posò l'indice tanto vicino alle labbra da poter sentirne il respiro.
<< Shh, shh...Stede. >>
<< Stede guardami >> lo scosse dalle spalle attirando finalmente la sua attenzione, aveva le guance rigate dalle lacrime e gli occhi rossi e lucidi e lui si sentiva l'unico responsabile di quella situazione, aveva creduto di avergli fatto capire quello che provava, chi voleva essere e invece probabilmente aveva contribuito solo ad alimentare i suoi dubbi e le sue paure, la vertà era che non sapevano niente l'uno dell'altro, non si conoscevano davvero e si erano illusi che quelle settimane passate insieme in mare erano state sufficienti a risolvere ogni loro dubbio.
<< Rappresenti tutto ciò che ho sempre desiderato, sei qui su questa barca con me ed io non voglio niente più di questo, mi basta, tu mi basti. >>
Stede posò una mano sulla guancia ruvida di Ed lasciando scivolare via l'ennesima gocciolina salata.
<< Non voglio rovinarti. >>
Edward appoggiò la mano sinistra su quella che si trovava sulla sua guancia, sorrise teneramente come solo grazie a quel bizzarro pirata era riuscito a fare.
<< Non puoi farlo finché resti con me. >>
<< Se ti dovessi stancare di me? Non sono poi così interessante come credi. >>
<< Stede Bonnet sei partito con una cazzo di nave piena di libri, soprammobili e un fottutissimo guardaroba segreto, come credi possa esistere qualcosa di meglio? >>
Finalmente un sorriso leggero si accese su quelle labbra gentili ma ancora il dubbio adombrava i suoi occhi.
<< Quella è la mia nave non sono io. >>
Ed abbassò lo sguardo ponderando qualcosa poi lo rialzò su di lui.
<< Vediamo...Hai messo in piedi un equipaggio tutto da solo, ti prendi cura di loro come nessun altro farebbe, sei sopravvissuto a più di un ammutinamento...- >>
<< Oh hanno fatto la spia >> borbottò appena contrariato.
<< Sì l'hanno fatta ma questo ha contribuito a renderti ancora più interessante ai miei occhi, hai fregato Izzy tenendogli testa, hai buttato fuori dalla tua nave un idiota che aveva danneggiato il tuo equipaggio, questo è cazzuto e tu sei un vero pirata amico credimi, sono abbastanza esperto. >>
Stede sorrise e sospirò guardando l'orizzonte.
<< Il resto del mondo mi crede solo un idiota con un giocattolo. >>
<< E a te importa? >>
Scosse piano la testa, un soffice riccio biondo gli finì sulla fronte.
<< No, probabilmente sono un egoista ma quel mondo non mi appartiene più, l'unico di cui mi importa davvero è qui di fronte a me ora. >>
Il viso di Edward si illuminò così tanto da far invidia alla luna che risplendeva su di loro, nel suo petto un calore ancora sconosciuto ma che lo faceva sentire bene, Stede abbassò il viso e posò anche l'altra mano su quel bel volto che aveva cominciato ad amare, il sorriso ora più sicuro e privo di quei dubbi che si era portato dietro sin dall'inizio.
<< Voglio partire con te, non ho mai pensato di cambiare idea ero solo spaventato dall'idea di renderti chi non volevi essere ma vivere anche solo un giorno lontano da te sarebbe inimmaginabile. >>
<< Non lo stai dicendo solo perché ti senti in debito? >>
<< No, per tutta la mia vita mi sono sentito incompleto e infelice poi sei arrivato tu e ho conosciuto la felicità, la paura di perdere qualcuno e la gelosia >> sorrideva mentre pensava a tutti quei momenti che lo avevano sempre più avvicinato all'uomo che era insieme a lui.
<< Gelosia? >> domandò arricciando le sopracciglia grige.
<< Sì suppongo si trattasse di quello, quel tuo amico sembrava conoscerti così bene. >>
Edward finalmente capì a chi si riferiva, si sistemò meglio ma rimanendo sempre a pochi centimetri da lui.
<< Oh era solo uno stronzo e avevi ragione...- >>
Le parole rimasero sospese, immobili tra le loro labbra unite, Stede si era chinato e lo aveva baciato chiudendo gli occhi, era stato un gesto istintivo e come la prima volta si era sentito a casa, in un luogo nel quale desiderava davvero essere, si staccarono di poco rimanendo con i visi vicini, i nasi che si sfioravano e il sorriso sulle labbra.
<< Andiamo in Cina? >> domandò Stede anche se la sua non era una vera domanda, avrebbe seguito quel folle pirata anche sulla luna se fosse stato necessario.
<< E Cina sia >> sorrise Edward rimettendosi a sedere, prese i remi e ricominciò a remare, sarebbe stata una lunga notte ma insieme l'avrebbero affrontata, quello che entrambi avevano capito era che quando erano vicini erano anche più forti, e non si trattava solo di pura strategia di combattimento ma di qualcosa di molto più grande, insieme era una bella parola quando si condivideva con qualcuno che ti avrebbe sempre coperto le spalle qualsiasi cosa fosse successa, insieme era bello, insieme rappresentava la felicità che avevano trovato l'uno nell'altro e che mai sarebbero stati così pazzi da lasciarla andare.
Arrivarono alla nave proprio mentre Izzy stava per essere buttato in acqua, tutti si bloccarono quando videro salire Barbanera, poco dopo fece capolino la chioma bionda del co-capitano Bonnet che sorrise a tutti soffermandosi poi su quello che stava accadendo era chiaro in effetti e non poteva dar torto ai suoi uomini, loro due invece avevano molte cose da spiegare e in cuor suo Stede sperava che la sua ciurma li avrebbe seguiti perché ormai erano diventati una famiglia, ma prima dovevano decidere le sorti di quel pirata legato come un salame.
<< Mi spiace interrompervi ma dovremmo partire e anche in fretta >> disse Edward guardando i ragazzi che ricambiarono con uno sguardo confuso.
<< Temo che dovrete interrompere questa piacevole attività per il momento, lasciatelo pure legato >> Stede sorrise e lui ed Edward dopo essersi scambiati uno sguardo complice si diressero in cabina, Izzy venne lasciato cadere a peso morto sul legno della barca e questo non migliorò certo il suo umore.
<< Edward! Edward di a questi idioti di slegarmi! >> sbraitava, un gabbiano che casualmente passava di lì rilasciò i suoi bisogni che finirono proprio sulla sua fronte.
I pirati della Revenge partirono per una nuova avventura, ignari ancora che i cuori dei loro capitani si erano finalmente uniti e mai si sarebbero lasciati, Barbanera era stato dimenticato sul molo insieme alla paura di essere stato lasciato e baby Bonnet che ora era cresciuto veniva cullato tutte le notti dal tocco delicato di Edward, partirono insieme proprio come avevano deciso e mai nella loro vita erano stati così felici di essere al mondo.
Sul ponte della nave due capitani guardavano l'orizzonte l'uno con una mano posta sopra quella dell'altro, sorridevano mentre l'alba dava loro il benvenuto e un nuovo giorno era pronto per essere vissuto con le sue sorprese, la nuova bandiera sventolava alta nel cielo, rappresentava un intero scheletro con due cuori e intorno ad essa ognuno dei ragazzi aveva fatto ricamare un simbolo che li rappresentava, non erano più dei pirati allo sbando ma una vera e propria famiglia di pirati e forse sì allo sbando lo erano ancora ma erano insieme, ed era tutto ciò che contava.
   
 
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