Giochi di Ruolo > D&D - Forgotten Realms
Segui la storia  |       
Autore: paiton    23/04/2022    0 recensioni
In una valle pacifica, Illigar è una città gestita da un governo di Nani e Stregoni. Re Garring, detto anche il Nobile, è benvoluto dai cittadini in quanto è sempre riuscito a mantenere la pace. La città sorge in una valle: a sud abbiamo il Mar Cristallo mentre a nord si ergono le montagne di Drekoik. Urum Voldran è un altra città della valle, famosa per il suo palio, governata da uno dei tanti cugini del Nobile Garring mentre Fordan è più lontana e separate dagli altri centri abitati da una foresta insidiosa e pericolosa. Tale foresta ha reso gli scambi commerciali fra le città sempre più difficoltosi tanto che negli ultimi anni i mercanti si sono limitati a scambiare solo beni molto rari e introvabili, quali erbe medicinali, oggetti magici e pietre preziose. L'avanzata della foresta e delle bestie selvatiche rende rischioso avventurarsi fino a Fordan e i cittadini, preferiscono di gran lunga vivere al sicuro nel proprio regno.
Il racconto continua nella sezione Fantasy "Il ritorno di Dhaitus parte II" e nella sezione Fantascienza "Alla ricerca di Dhaitus"
Benvenuta lettrice e benvenuto lettore!
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Draco e Bran si catapultano al ritrovo e vedono Frittun che traballa prima e destra e poi a sinistra, a passo veloce, con due ampolle in mano, una colorata di rosso acceso e l’altra verde smeraldo:
 
“Non ho nemmeno avuto il tempo di metterle nella bisaccia! Darean?” e cerca attorno a sé finché il suo naso si scontra con la spalla della ragazza
 
“Non sto nella pelle! Sono pronta per la mia prima battaglia!” afferma lei, e corre per la via principale in direzione del castello sperando che gli altri la seguano.
 
Arrivati all’ingresso principale i corni da guerra risuonano per la prima volta e le due guardie, che controllano gli accessi dentro le mura, incrociano le asce impedendo loro di passare oltre.
 
“Siamo stati assegnati al generale Voltok” riferisce Frittun con molta serietà e tranquillità.
 
Una delle due guardie li squadra, soprattutto Darean, poi fa all’altra “Lasciamoli passare” guardando verso il monaco: “Il generale dovrebbe essere già sul lato nord a schierare i soldati”
 
Quando i corni da guerra risuonano per la seconda volta i quattro amici iniziano a sentire il sangue ribollire nelle loro vene, sanno che stanno per entrare in battaglia, il peso della loro scelta inizia a gravare sulla loro anima e allo stesso tempo si sentono un tassello fondamentale per la loro città, sono totalmente parte di essa adesso, potrebbero raggiungere una posizione sociale privilegiata in caso di vittoria.
 
Arrivano alla porta del castello e vengono fermati da altre due guardie, quella di sinistra li informa: “Tutti i soldati sono già arrivati a destinazione, al terzo suono sarete considerati disertori”
 
“Cerchiamo il generale Voltok!” Urla Bran
 
“Dritto fino in fondo, uscite dal retro del castello” fa un cenno con il capo e farfuglia all’altra guardia sottovoce: “Mandano questi fessi in prima linea e lasciano noi, guerrieri addestrati, a fare i controllori… durante una guerra!”
 
Mentre corrono per il lunghissimo corridoio sentono le armature sferragliare, vedono plotoni di nani correre in una e nell’altra direzione, armati fino ai denti. Si sente una voce che diventa un urlo man mano che si avvicinano; proviene dal fondo del corridoio e appena escono all’aperto eccolo lì, il loro fidato generale, con la sua armatura scintillante pronto ad accoglierli calorosamente:
“Dove diavolo vi eravate ficcati? Avanti! Mettetevi con gli altri soldati!” e fa loro un cenno indicando la direzione che devono seguire.
 
Quando i corni da guerra risuonano per la terza volta i quattro amici stanno correndo alla postazione, Voltok continua a parlare ad altissima voce: “Abbiamo inviato un piccolo plotone di esploratori all’interno della foresta adiacente al castello: sono tornati dopo poche ore informandoci della presenza di creature di grossa taglia. Non sono riusciti ad identificarle ma dalle fronde che hanno visto muovere in lontananza hanno pensato a qualche creatura dei boschi, quelle che si trovano nell’antica a sacra foresta di Fordan. Non sappiamo cosa aspettarci quindi occhi ben aperti! Noi ci posizioniamo sul lato ovest delle mura, appena uno di voi nota dei movimenti lo deve comunicare istantaneamente a me!”
 
Darean si guarda attorno e intuisce che sui lati nord e sud si siano schierati gli altri generali con le rispettive armate: centinaia di soldati ordinati in file di geometrica precisione sono tutt’attorno a loro, armati fino ai denti indossano un’armatura integrale, lo sguardo di alcuni di loro è pensieroso e pieno di preoccupazioni, altri invece non vedono l’ora di tagliare qualche testa.
 
Dopo aver salito la scala a chiocciola, interna alla torretta di guardia che si collega alle alte mura, vengono posizionati da Voltok in persona.
Frittun vede due elfi che imbracciano l’arco e un paio di guardie naniche imperiali che sostano rispettivamente alla loro sinistra e alla loro destra.
 
Un silenzio inquietante per essere una foresta brulicante di creature; il monaco non vede movimenti nell’oscurità, i quattro amici stanno scrutando ora a destra ora a sinistra, l’ansia monta e quasi tutti iniziano a pensare di darsela a gambe levate.
Quasi tutti. Draco distoglie l’attenzione dal compito e inizia a rovistare nello zaino… estrae un libro.
 
“Guardate qua” sussurra “Questo l’ho scambiato per il vaso del re e vale molto di più di quella vecchia reliquia, solo che non riesco a leggerlo…”
 
“Hai barattato quel concentrato di metalli e pietre preziose per un tomo che non riesci a leggere!?” Darean veloce gli e lo strappa dalle mani e lo apre.
 
Si ode un suono di bassa frequenza e una luce bianca esce dalle pagine; sfogliando nota un linguaggio incomprensibile, le pagine sono rigide e spesse, costruite con un materiale mai visto prima. Il libro è molto pesante. I simboli e le immagini si muovono.
 
Lentamente Draco agguanta il manoscritto, lo tira verso sé stesso e lo riprende: “Ho fregato io il tesoro e adesso il libro magico è mio! Finita questa pagliacciata lo faccio vedere a Yugi, spero che riesca a leggerlo”
Dopo pochi minuti sono arrivati tre energumeni senza equipaggiamento da battaglia, e hanno appoggiato davanti a loro una tinozza di nera e densa pece incendiaria.
 
“I nostri compagni hanno preparato alcune trappole ai piedi delle mura, questo bloccherà gli aggressori e saranno più facilmente bersaglio delle frecce infuocate” ci informano.
 
“Vedo qualcosa muoversi nella nostra direzione!” Urla un elfo indicando nel buio
 
Mentre i soldati corrono verso le scale Frittun scruta nella direzione indicata e vede non uno ma ben cinque orribili uccelli stigei, un incrocio tra un brutto pipistrello peloso e una zanzara gigante:
 
“C’è da dire che non è periodo per vedere questi esseri immondi. Se quello è il loro esercito per conquistare la città possiamo dormire sonni tranquilli”
 
“Non si sono mai visti in questa stagione dell’anno” proferisce Darean mentre l’elfo che li ha avvistati per primo tende l’arco e scocca una freccia nella loro direzione.
 
“Potrebbero averli allevati per rendere la loro puntura velenosa o addirittura mortale!” Urla Bran mentre estrae la sua balestra e prova a colpirne un altro.
 
Mentre vede la freccia dell’elfo andare a segno il brutto zanzarone plana verso il terreno con traiettoria elicoidale; il suo dardo, invece, si è perso nel buio della notte e gli altri quattro esseri volanti continuano ad avanzare.
 
Tutti impugnano velocemente gli archi, dopo aver intinto le punte delle frecce nella pece incendiaria.
 
Più gli animali si avvicinano alle mura più è facile colpirli e uno dopo l’altro cadono al suolo privi di vita.
 
Ma quello sciame non è l’unico, presto ne arrivano altri di dieci e più esemplari. Da tutte le direzioni cercano di raggiungere le mura del castello tanto che Draco è costretto ad appoggiare le mani sulle sue spalle, si concentra chiudendo gli occhi e infine le protende in avanti di scatto; dall’aria iniziano ad uscire delle piccole fiammelle che crescono fino a formare una grossa palla infuocata di diversi metri di raggio che viene sospinta verso lo sciame. Le ali pipistrellesche di quattro uccelli stigei vengono carbonizzate, i restanti componenti dello sciame si disperdono e tentano di schivare le innumerevoli frecce partite dalle mura del castello che arrivano nella loro direzione sibilando nell’aria.
 
Darean vede che uno di quegli esseri si sta per appoggiare sul merlo del castello, non fa in tempo a colpirlo che questo si è già fermato.
Lei è come pietrificata, non capisce bene quello che sta succedendo, osserva la zanzara che acquista più colori nello stesso momento, poi inizia ad ingrandirsi, ad ingrandirsi… raggiunge quasi quattro metri d’altezza tanto che le rocce iniziano a sgretolarsi sotto il suo peso:
Sembra un dinosauro, ma non ha occhi…
 
“Voooltoook! Abbiamo un problemone qui!” Urla a squarciagola Bran mentre scocca una freccia verso questo nemico inaspettato che si ritrova in braccio.
Frittun evoca subito un guardiano che appare come un fantasma verde trasparente dotato di ascia e si frappone fra loro e la bestia; Il monaco nota che il colosso ha due orecchie molto grandi sul capo
 
“Non ci vede ma ci sente benissimo”
 
Dalle sue dita spuntano grossi artigli, tutto il suo corpo è ricoperto di grosse squame e dal collo fino alla punta della coda sono posizionate delle taglienti placche, come nascessero dalla spina dorsale.
 
La freccia di Bran si conficca in questo nuovo essere mutaforma.
 
Si sente un urlo disumano provenire dalla foresta, le mura del castello tremano sotto i loro piedi.
 
Draco tenta di colpire la creatura con dei dardi magici e intanto indietreggia per guadagnare terreno nel caso la situazione volgesse in peggio.
 
La creatura sembra intontita, fa un paio di passi in avanti senza deambulare con troppo equilibrio, poi apre la bocca e fa vedere due file di denti molto aguzzi.
Un suono fortissimo e assordante esce dalla gola del mostro, Bran perde tutte le frecce che volano sul pavimento vibrante delle mura.
 
Completamente assordati non riescono a comunicare tra loro e sono confusi sul da farsi. Bran parte avanti correndo e conficca, dal basso verso l’alto, la spada lunga nella pancia del nemico.
 
Il Destrachan emette un gemito di dolore poi afferra con i denti Bran, che inizia a sanguinare dalla schiena e dal petto. Il dinosauro indietreggia di qualche passo mentre un secondo uccello stigeo gli si appoggia davanti.
 
Mentre si attua la trasformazione Frittun fa bere la pozione verde a Bran. Darean, assieme agli elfi scoccano tre dardi di cui due si conficcano nelle gambe del colosso e una nel petto coriaceo.
 
Terminato il processo i due mostri si guardano negli occhi, poi puntano la bocca aperta nella loro direzione e parte un rombo assordante che entra in fase e li sbatte tutti a terra. Il pavimento di roccia comincia lentamente a sgretolarsi a causa delle vibrazioni potenti. Darean, Frittun e Bran stanno cadendo nel vuoto assieme ai Destrachan.
Gli ufficiali del piano di sotto avevano previsto il disastro e si sono spostati dai detriti e dalle creature che piovono dal cielo.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > D&D - Forgotten Realms / Vai alla pagina dell'autore: paiton