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Autore: ClostridiumDiff2020    23/04/2022    0 recensioni
In un altro universo...
Un ragazzo ha incontrato un altro ragazzo cambiando radicalmente la sua storia...
Giuliano e Billy frequentano la stessa scuola ma non si erano mai incontrati e le loro strade sembrano su binari paralleli finché un giorno si ritrovano per caso seduti uno accanto all'altro...
Giuliano è della squadra di nuoto, è troppo assorbito dallo sport inizia a prendere voti sempre più bassi per questo si ritrova obbligato a frequentare dei corsi serali, dove si ritrova assieme a un ragazzo più grande di lui. Billy è al suo ultimo anno e ha intenzione di lasciare tutto per arruolarsi nell'esercito e lasciarsi alle spalle la casa famiglia dove è cresciuto e confida di trovare la famiglia tanto bramata. Malgrado venga considerato un ragazzo grazioso è sempre stato scansato emarginato in quanto orfano e senza radici. Giuliano stesso si accorge di non averlo mai davvero notato ma quando se lo ritrova davanti scatta qualcosa come se tutto il mondo attorno a quel ragazzo si fosse fatto opaco e insapore portando Giuliano a chiedersi come potesse non averlo notato prima... Purtroppo il suo interesse sembra che non possa essere ricambiato... Oppure no?
ispirato e preso come filo conduttore la serie Netflix Heartstopper
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billy Russo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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01. Meet

 



 
Ci sono strade che sembrano inesorabilmente destinate a condurre ad un baratro.
Come se alcune vite esistessero solamente per andare in mille pezzi, dove ogni evento colpisce rendendo la caduta l’unica logica inevitabile conseguenza.
Questo aveva sempre pensato Billy, che la sua vita iniziata in una stazione da solo potesse proseguire solo in quella direzione. La caduta non era una scelta per chi come lui veniva gettato via come spazzatura sin dal suo primo respiro ma qualcosa di inarrestabile, qualunque strada avrebbe scelto di intraprendere, non avrebbe mai avuto nessuno al suo fianco. Al più solo una spinta, per accelerare la fine.
Aveva sempre avuto la certezza che a nessuno potesse importare della sua vita e che forse tradire era l’unico modo sopravvivere, in fondo quello era stato il suo primo insegnamento che aveva ricevuto quando sua madre lo aveva rifiutato senza nemmeno dargli una possibilità. Perché doveva pensare che qualcuno lo desiderasse?
Eppure, oltre quella soglia c’era qualcuno. Gli occhi dorati solitamente sorridenti gonfi dal pianto, i capelli inzuppati dalla pioggia, tremava ma non si muoveva, non distoglieva lo sguardo in attesa, premendo per entrare. Billy non riusciva a vedere altro oltre a quel ragazzo, spiccava nel grigiore come l’unica cosa che importasse al mondo e per un attimo il suo cuore sembrò volergli uscire dal petto, accelerando, fremendo…
 
 
Heartstopper…
 
 
un anno e mezzo prima…
 
 
 
“Esci da quella tinozza, sei in ritardo!!!!” urlò Azul sbracciando in direzione dell’amico.
Giuliano si immerse si aggrappò al bordo e si sollevò sedendosi sul bordo della piscina e massaggiandosi gli occhi, gli occhi dorati circondati da un alone rossastro per via del cloro.
Azul e Marco lo osservavano a braccia incrociate mentre Violet scriveva rapida sul telefono.
“Mi date il tempo di asciugarmi?”
“No! Non finiremo di nuovo in punizione per colpa tua!” borbottò Violet senza sollevare lo sguardo, i capelli biondi portati dietro la testa.
Giuliano rise osservando Marco fare spallucce e farsi piccolo accanto all’amica mentre Azul sbuffava scuotendo i suoi riccioli scuri, ma troppo impegnato a scegliere la play list per interessarsi davvero.
Giuliano non aveva tempo doveva correre a cambiarsi e nonostante tutti i suoi sforzi finì per arrivare lo stesso in ritardo, ma stavolta il professore dopo la lezione decise di trattenere solamente lui.
Giuliano maledisse la scelta di non aver asciugato i capelli osservando la professoressa Seniga. La sua insegnante di matematica gli ricordava sempre più Spock di Star Trek, come le sue orecchie a punta e lo sguardo austero e severo. Quasi tutto gli ricordava l’ufficiale scientifico vulcaniano della nave stellare Enterprise.
Sorrise sperando che le sue fossette potessero far breccia nel cuore di ghiaccio dell’insegnante, ma comprese ben presto che era fatica sprecata.
“Il suo rendimento scolastico è in calo Signor Medici… Essere uno sportivo non la autorizza automaticamente a marinare la scuola… Comprende? Potrebbe rischiare di perdere l’anno…”
Giuliano scosse la testa sconsolato, era quello che temeva e che Violet gli ripeteva di continuo. Il consiglio scolastico non aspettava altro, non apprezzava chi dava più importanza allo sport che allo studio e a Giuliano non sarebbe nemmeno importato se non avesse promesso a sua madre di prendere il diploma.
Non voleva deluderli, lo avevano sempre appoggiato e sostenuto, chiedendogli solo quella cosa. Si passò la mano tra i capelli umidi trasse un profondo respiro e si fece coraggio.
“Cosa posso fare per rimediare?”
La professoressa addolcì lo sguardo aprì il cassetto della scrivania, prese un fascicolo e glielo passò.
“Vorremmo che su affiancasse a questo studente, si chiama William Russo, ha ripetuto più volte il secondo e il quarto anno, temiamo che possa bocciare nuovamente… Vorremmo che nel pomeriggio si affiancasse a lui per aiutarvi a vicenda a migliorare il vostro rendimento e guadagnarvi così l’ammissione all’esame finale”
Giuliano la guardò perplesso “Mi sta chiedendo di fare da tutor a un altro studente? Io? Quando ne avrei il tempo?”
“Mi sta dicendo che non vuole fare tutto il possibile per evitare perdere l’anno?”
“nonono ci mancherebbe” si affrettò ad aggiungere Giuliano.
A quelle parole la professoressa sorrise “Bene, direi che puoi iniziare subito, ti aspetta in biblioteca, l’abbiamo messo li a scontare la sua punizione, puoi raggiungerlo… Dato che anche tu sei arrivato in classe in ritardo…”
 
I suoi amici lo aspettavano fuori dall’aula impazienti
Marco lo guardava dall’alto con il suo consueto sguardo torvo, Violet giocherellava con i suoi capelli mentre Azul ascoltava la musica assorto.
Quando ascoltarono il compito che la coordinatrice di classe gli aveva assegnato per guadagnarsi l’ammissione all’esame finale sospirarono sconsolati.
“Gran brutta storia!” esclamò Marco per primo “Quel Russo… Billy lo chiamano, è un teppista di prima categoria. Un attaccabrighe nullafacente, ci credo, visto dove vive… Una specie di casa d’accoglienza, senza genitori ne regole. Sono tutti degli sbandati là dentro… Dice che si arruolerà il prossimo anno, una volta raggiunta l’età minima per non finire sotto a un ponte a prostituirsi per vivere o… a sgozzare le persone…”
“Sei una vera pettegola Marco, non è da te parlare alle spalle di chi non conosci…” lo riprese Violet.
“Non è colpa mia se frequenta brutte persone...” borbottò offeso Marco.
“Non è nemmeno colpa sua se è un orfano e vive in una casa famiglia” rispose a tono Violet.
A quel punto Giuliano smise di ascoltare, sapeva che le discussioni tra i due amici potevano andare avanti all’infinito. Concordava però con Violet, certe volte Marco si faceva fuorviare dai pregiudizi. Azul gli diede una pacca sulla spalla quando arrivarono davanti alla biblioteca “In bocca al lupo campione, vedi di portare a casa la promozione… Magari non sarà così terribile…”
Giuliano annuì e entrò nella stanza dopo aver rapidamente salutato gli amici.
Si chiese quale destino avesse deciso di mettere in collisione i loro percorsi, se non fosse stato per quel maledetto allenamento mattutino non avrebbe mai fatto tardi per l’ennesima volta e la professoressa Seniga non gli avrebbe accollato per peso, quel William “Billy” Russo.
Avanzò sentendosi infreddolito e stanco. Il difficile sarebbe stato anche spiegare all’allenatore che avrebbe dovuto sottrarre del tempo alla preparazione alle gare per colpa di quell’ingrato compito. Ma forse era il solo modo per ingraziarsi il consiglio di classe e mostrarsi volenteroso.
Cercò la responsabile dell’aula e si fece indicare lo studente che avrebbe dovuto seguire, un tavolo vicino alla finestra dove, nascosto sotto a un cappuccio c’era un ragazzo dalle spalle larghe, lunghe gambe mollemente abbandonate sotto al tavolo e braccia conserte.
Giuliano gli si avvicinò guardingo ma così su due piedi non gli sembrava il teppista di cui aveva parlato Marco, solo un ragazzo annoiato in una vecchia felpa stropicciata, anfibi slacciati e jeans strappati, normale insomma niente di così temibile.
Quando gli fu davanti appoggiò lo zaino sul tavolo, il ragazzo sussultò e il cappuccio scivolò via mostrando un ciuffo di capelli scurissimi, un volto affilato ma ciò che maggiormente colpì Giuliano furono i suoi occhi. Enormi pozze scure in cui pensò di potersi perdere. Rimase ad osservarlo cercando di radunare le parole mentre l’altro lo osservava incuriosito.
“Sei il mio nuovo tutor?” gli chiese quasi annoiato.
Giuliano sorrise sentendosi un perfetto idiota, invece di annuire o confermare la sua identità e presentarsi si ritrovò a farfugliare un “Ehi…”
In quel preciso istante fu certo che il suo cuore dovesse essersi fermato, quando l’altro divertito rispose un incerto “Ehi”
In quel momento Giuliano comprese che se le loro strade erano state parallele e quasi divergenti, in quel momento si erano decisamente scontrate, aggrovigliandosi come le sue viscere.
Billy spiccava in quella biblioteca come una scheggia di luce, improvvisamente agli occhi di Giuliano esisteva solamente lui, il suo sorriso sghembo e quelle meravigliose pozze oscure in cui già sapeva di adorar naufragare, una notte profonda colma di parole inespresse.
Sono fregato! Pensò Giuliano mentre le farfalle si agitavano frenetiche nel suo stomaco.

   
 
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