Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |      
Autore: Fujiko_Matsui97    25/04/2022    1 recensioni
DAL TESTO:
"A volte conosci l'amore,
ma spesso non te ne gusti il sapore.
Invece, quando provi dolore,
Lui gronda sangue e tu ne senti appieno il calore."
.
.
Poesia scritta di getto dopo un avvenimento che ha riaperto le cicatrici di ogni mia ferita. Sull'amore e sul suo ricordo.
Non scrivo poesie da molto, spero vi possa piacere :)
.
.
"Quando un amore finisce, uno dei due soffre. Se non soffre nessuno, non è mai iniziato. Se soffrono entrambi, non è mai finito." -M. Monroe
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: AU, Missing Moments, Soulmate!AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
𝓾𝓼𝓪𝓶𝓲


A volte conosci l’amore
ma spesso non ne gusti il sapore
Invece, quando provi dolore
Lui gronda sangue e tu ne senti appieno il calore.
 
Ti ho trovato ch’eri senza etichetta
Non gridavi “comprami!” ma in silenzio facevi incetta
di quei sogni in cui esisteva un dove in cui annegare le tue radici
una che non fossero quattro mura né le braccia dei tuoi amici
per quel silenzio io ti ho amata
ti ho comprata
non ti ho amata
 
e ora fra me e te resta solo un nome
non ce ne spieghiamo il come
ma è quello con cui ti battezzai una volta
sperando di darti una nuova vita e che non mi chiamassi stolta
ecco, quel nome è lo stesso con cui vivi dietro uno schermo
pretendendo che dall’altra parte del mondo il mio distacco rimanga fermo
e ch’io non pensi a te mentre mangio le maddalene
loro dentro un guscio e io in catene *
 
Ti prego di non spogliarti mai di quel nome
non importa con chi sarai o su quale corpo appoggerai le tue chiome
perché è così che ti conoscerò ancora
quando dietro di noi ci sarà l’arcobaleno e io potrò chiamarti di nuovo cara
e tu, ostile come i fiori notturni
farai parte solo dei miei pensieri diurni.
 
E se quando ti sogno e mi sveglio affaticata
allungo la mano ricordando ciò che per me sei stata
prego che dall’altra parte ci siano le tue dita a soccorrere
allo stesso modo l’aria a fendere
ma che tu possa non trovare mai la mia presa
perché io non ti aspetto per mia difesa
lo sai che non so aspettare
sono brava però a volere
ciò che non può più restare.
 
Sappi però che ti ho sognata
ad occhi aperti e sembravi fatta di creta
ad occhi aperti così fa più male
fissavi una vasca piena dal fondo abissale
e quando ci cadevi non mi credevi capace di salvarti
e, ancora una volta, in mio potere c’era solo la presa sui tuoi arti
ti ho stretto il polso e la carne batteva
laddove il sangue gelava
e a me bastava
se chiudevo le palpebre mi bastava
 
Nella vasca ci sono entrata
troppo grande per entrambe, ma soffocante come fossimo dentro una grata
e sommerse assieme osservavamo il mondo dalla stessa dimensione
dopo anni di solitudine attraversavamo finalmente lo stesso portone
sapevo che fosse l’ultima volta
e come la prima volta la tensione era molta
“Era questo che vedevi tutti i giorni senza di me?”, volevo domandarti
mentre l’assenza di ossigeno continuava a non turbarti
ma dalla mia bocca uscivano solo bolle e dalla mia pelle solo scosse
mentre l’acqua sembrava fatta di gelatina traballante e di onde mosse
e noi eravamo giorno e notte e i nostri capelli anguille chiare e scure
danzavano sui nostri denti digrignati facendoci tacere
 
Non sei mai stata la prima a decidere
ma sei sempre stata l’ultima al mondo a farsi deridere
non ti spaventava uscire dall’acqua e farti corazza di brividi al vento
nelle tue radici in cerca di casa di ferite ne avevi almeno cento
nel mio sogno ti sei rivestita e non mi hai sorriso mai
sotto una schiera di voci e di intrusi che nel nostro amore formavano un viavai
“Scrivi. Di noi, per noi. Usami” mi hai detto solamente:
“Altrimenti, com’è successo a me, di questo non ti resterà più niente.”

 
 
 
 


//////////////////////

𝑵𝒐𝒕𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝑨𝒖𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆
 
*Dal web: La madeleine è un dolcetto di origine francese. Secondo alcuni, deve il suo nome ad una donna di nome Maddalena, che offrì a dei pellegrini diretti a San Giacomo di Compostela un dolce alle uova, modellato nel guscio di capasanta.
 
Grazie di essere passat* di qui 😊
Tendo a non voler dire ‘troppo’ su una poesia per non rischiare di snaturarla. È una poesia sul non dimenticare, ma sfruttare a pieno il dolore e la malinconia che il ricordo di qualcuno (qualcuno che, segretamente o meno, è la vostra più grande ispirazione) esercita su di voi.
L’ho scritta dopo un avvenimento: rivedere o risentire qualcuno che reputi il tuo grande amore è in grado di riaprire l’anima e riempirla tanto di nuovo respiro quanto di una sofferenza velenosa. Se poi accade tramite una storia da lei scritta, ancora di più. È mistico, quasi, è come nebbia. C'è un tipo di amore che ti cambia la vita: non per forza il più grande, nè necessariamente il primo o magari l'ultimo. Per me il grande amore è quello.
Non so se il soggetto di questa poesia la leggerà mai. Ho messo molti riferimenti nostri, ma è una cosa che ho fatto per me e cristallizzato per me solo, bloccandola nel tempo in uno scritto.
E per voi, se vorrete leggere e magari lasciarmi un parere.
Non so se la metrica è sempre corretta, ma ho preferito seguire la mia ispirazione^^ Grazie dell’attenzione e buona Festa della Liberazione: poetico a volerci fare una metafora, no?
Che voi possiate sempre ‘liberarvi’ dei vostri fantasmi. O, in alternativa, usarli per rappresentare ciò che siete davvero, in qualsiasi arte voi vogliate cimentarvi. 😊
 
 

FM. / Alice
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: Fujiko_Matsui97