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Autore: Anown    26/04/2022    2 recensioni
Questa è una raccolta di oneshot accomunate dalla presenza di una coppia non canonica su cui si concentrano. Le storie potrebbero non incentrarsi esclusivamente su una coppia e alcune potrebbero non essere particolarmente romantiche.
Spero che la raccolta possa interessarvi.
cap 1 -Jo/Lighting(AU scolastico)
cap 2 -Scott/Zoey(una sorta di missing moment...)
cap 3 -Samey/Brick(AU scolastico)
cap 4 -Leshawna&Gwen Gwen/Courtney
cap 5 -Gwen/Geoff... e DJ
cap 6 -Dave/Ella
cap 7 -Courtney&Trent
cap 8 -Noah&Owen
cap 9 -Sky/???
cap 10 -Dawn/Scott (what if/ missing moments)
cap 11 -Heather&Harold
cap 12 -Duncan&Crimson
cap 13 -Mickey&Kitty
cap 14 -Spud/???
cap 15 -Alejandro/Courtney (missing moment)
cap 16 -Alejandro/??? (what if dopo TDWT)
cap 17 -Noah&Izzy
cap 18 -Lightning/??? (AU scolastico)
cap 19 -AnneMaria&Zoey
cap 20 -Beverly/Dawn (missing moment/what if)
cap 21 -(Scary Girl)Lauren/Damien
cap 22 -Zee&MK
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Aveva contribuito a farlo prendere in giro negli anni, ma quello non era il primo dei suoi problemi, anche se a volte si chiedeva perchè i suoi genitori l'avessero chiamato in quel modo e in generale perchè alcuni genitori dessero certi nomi ai figli... divertente per esempio chiamare la propria figlia “Ikea” però per un attimo di divertimento del genitore, la prole potrebbe portarsi dietro un nome attira prese in giro per anni, forse per tutta la vita.
Il suo nome non era così assurdo, era semplicemente “Beverly”
Perchè si lamentava quindi?
Beh, la nostra cara “Beverly” era in realtà un lui.
Era un ragazzo mulatto che soffriva di obesità e mutismo selettivo. Tuttavia cercava di non risultare insicuro e ci riusciva bene. Aveva un'aria calma, rassicurante e dopo la prima impressione strana che solitamente dava, riusciva a conquistarsi un po' di fiducia quando faceva scoprire le sue doti di inventore e la sua intelligenza.
Questo non lo rendeva esattamente popolare, perlopiù veniva avvicinato perchè utile e perchè a volte le persone erano più serene nelle vicinanze di qualcuno che parlava poco, o non parlava affatto, ma ascoltava i loro problemi e riusciva ad offrire soluzioni pratiche.
Non era sicuro di cosa l'avesse spinto a partecipare alla quarta stagione di “A tutto reality”, guardando le stagioni precedenti  aveva notato che le capacità non contavano. I simpaticoni potevano fare grossi errori o non fare nulla di utile ma andare comunque avanti nel gioco, addirittura concorrenti esplicitamente indegni di fiducia e maligni venivano portati avanti dalla parlantina e l'ingenuità dei compagni di squadra. Inoltre aveva l'impressione che il conduttore si intromettesse un po' troppo per proteggere dall'eliminazione concorrenti popolari o utili al dramma cambiando regole improvvisamente, chiudendo un occhio davanti gli imbrogli o annunciando convenientemente che la sfida non era ad eliminazione quando a rischiare era qualcuno che serviva ancora ai suoi piani o a quelli degli autori dello show.
Insomma, per quanto capace, Beverly, avrebbe dovuto prevedere di essere messo fuori gioco prematuramente e ingiustamente.
Con quel cattivo umore, anche se la popolazione della spiaggia dei perdenti non fosse stata costituita solo da lui e dalla mitomane logorroica Stacy, probabilmente non sarebbe riuscito comunque a godersi il resort.
Forse era dispiaciuto perchè quei soldi gli avrebbero fatto comodo e avrebbero potuto finanziare un bel po' di progetti? O il motivo era che avrebbe voluto mettere in mostra il suo talento ancora per un po'?
Beverly non ci aveva mai pensato a fondo, credeva che gli stesse bene essere quello silenzioso sullo sfondo che dava una mano quando poteva, ma magari in realtà aveva voglia anche lui di stare un po' sotto i riflettori. Nonostante la logica gli suggerisse fin dall'inizio che rimanere a lungo fosse improbabile per lui, forse una parte di lui aveva davvero desiderato e creduto di poter sfidare le dinamiche del reality ed uscirne vincitore...
Il ragazzo scosse la testa, era stato eliminato e un tipo silenzioso come lui non sarebbe mai stato rimesso in gioco da quella dramaqueen sadica del conduttore.
Avrebbe dovuto riflettere un po' di più sui suoi bisogni e su cosa cambiare di sé per soddisfarli. Ma non era così semplice eliminare o aggirare un ostacolo come il mutismo e anche se ci fosse riuscito non poteva imparare a parlare in modo carismatico così dal nulla. Inoltre per lui, non parlare rimaneva rassicurante e rilassante.
Doveva accettare che in quel momento la sua mente brillante e pragmatica non gli era di grande aiuto.
Il ragazzo sospirò, senza che se ne fosse accorto era già sera. Si distese nel nido gigante che aveva costruito e piazzato sul tetto dell'edificio principale per sfuggire alle chiacchiere di Stacy.
Gli dispiaceva, ma non riusciva a reggerla, era il suo opposto polare. Una ragazza totalmente priva di logica e senso della realtà che non faceva altro che parlare.
Per quanto lui potesse essere abituato ad ascoltare, amava il silenzio e in quel momento non avrebbe retto le chiacchiere di Stacy come sottofondo per i suoi pensieri.
-B, eccoti!- disse una vocina familiare ma insolitamente determinata.
Beverly sussultò e col battito cardiaco accelerato si voltò lentamente. Sopra il tetto, dietro di lui, c'era in piedi una piccola figura femminile dai lunghi capelli chiarissimi che lo incatenava a sé con quegli occhi espressivi e un leggero sorriso.
-Sono molto felice di rivederti.- gli disse Dawn, per un attimo gli sembrò un po' nervosa.
Beverly aveva il cuore il gola. Cosa ci faceva lei lì? Secondo i suoi calcoli un concorrente così grazioso sarebbe dovuto rimanere più a lungo! Inoltre perchè gli metteva tanta ansia vederla? E perchè lei sembrava contenta di vederlo?
-B... Stai bene? Sembri agitato...- disse la ragazza con aria preoccupata.
Poi Beverly si sentì sciocco e si calmò, l'alternativa alla sua compagnia era Stacy. Si sentì di nuovo in colpa, ma le cose molto probabilmente stavano in quel modo. Successivamente si sentì anche stranito da sé, di solito non si faceva tanti problemi quando qualcuno andava a parlargli.
Dawn gli porse un oggetto. -Offerta di pace...- sembrava una di quelle candele profumate e teoricamente rilassanti.
Beverly era un po' perplesso ma accettò comunque l'oggetto randomico facendo apparire un lieve sorriso sul viso della ragazza.
Lei si schiarì la voce come se dovesse farsi coraggio per dire qualcosa. -Mi spiace per non averti dato fiducia e aver creduto subito a Scott...-
Il ragazzo spalancò gli occhi, forse aveva capito qual'era il motivo del suo disagio nei confronti di Dawn. Anche gli altri ex compagni di squadra avevano creduto a Scott senza problemi, ma probabilmente gli dispiaceva di più per Dawn perchè rispetto agli altri sembrava più intelligente ed intuitiva. Sì, doveva essere quello.
Il ragazzo pose la mano sulla spalla della ragazza e le sorrise per comunicarle il suo non serbare rancore nei suoi confronti. Scott non gli sembrava un tipo attraente ma suppose che alla ragazza dovesse piacere. Non si spiegava in altro modo il fatto che si fosse fatta abbindolare tanto facilmente e non poteva biasimarla. Anche se non avendo mai avuto una cotta non poteva capirla a fondo, sapeva che era difficile ragionare razionalmente con gli ormoni a palla, secondo la biologia era così.
La ragazza stava arrossendo per qualche motivo. -G-guarda che non ho mai avuto una cotta per Scott!- esclamò imbarazzata e anche un po' infastidita.
Beverly ritirò la mano stupito. Aveva ipotizzato che la capacità di lettura delle aure della ragazza dipendesse dagli autori dello show che le avevano dato delle informazioni extra sui concorrenti e le avevano detto di recitare la parte della mistica, ma le intuizioni della ragazza erano tanto buone da farla sembrare davvero capace di poter afferrare i pensieri altrui. In parte si sentì a disagio, per lui essere capito non era la norma.
-Mi piacerebbe davvero fargliela pagare a quello là...- sbuffò la ragazzina.
Beverly poteva empatizzare col suo sentirsi tradita, un po' si era sentito così anche lui. Deglutì cercando di scacciare la sensazione, non voleva avercela con lei o con gli ex compagni di squadra. Anche se sospettava che almeno un po' Dawn avesse recitato durante la loro permanenza sull'isola, si trattava di un evenienza che era d'obbligo tenere in considerazione partecipando ad un reality. Beverly era abituato ad osservare gli altri ed era abbastanza sicuro che nonostante tutto quella ragazzina fosse una brava persona, per quel motivo aveva escluso fin dall'inizio l'ipotesi che fosse in combutta con Scott dall'inizio. Il fatto che fosse andata da lui per scusarsi gli bastava ed era abbastanza curioso di conoscere quella ragazza al di fuori del gioco. Sperava che lei gliene desse la possibilità.
Nel mentre la ragazza si era seduta a gambe incrociate, teneva gli occhi chiusi, ma aveva un' espressione che celava a fatica del rancore.
Come se si fosse sentita osservata, Dawn aprì gli occhi. -Sto meditando, voglio purificare la mia aura dalla negatività provocata dal quel... q-quel sociopatico!- dopo quel piccolo sfogo, la ragazza guardò verso il basso sentendosi un po' in imbarazzo, poi sospirò e richiuse gli occhi per continuare a meditare. -Grazie del pensiero B, ma non c'è bisogno che mi accompagni alla mia stanza, rimarrò qui per un po'. Mi piace la tua compagnia e la tua aura mi aiuta un po' a calmarmi.-
Beverly annuì e tornò a osservare le stelle dal suo nido ancora stupito dalla quasi lettura del pensiero di cui era capace quella ragazza.

Il giorno dopo, Dawn passò molto tempo con lui.
Una parte di Beverly voleva pensare di piacerle, l'altra continuava a ricordargli che l'alternativa era la povera ma fastidiosa Stacy.
A Dawn era piaciuto di più Scott. Sì, lui aveva dei lineamenti sgradevoli, ma almeno parlava e questo rendeva più facile fidarsi forse. Quell'ipotesi lo feriva più di quanto volesse ammettere.
Dawn gli aveva parlato parecchio di quel ragazzo fulvo, sembrava abbastanza arrabbiata e questo lo faceva sentire un po' meglio per lei.
Temeva che quel ragazzo potesse piacerle perchè era problematico, ma Beverly sapeva che essere intrigati da qualcuno perchè desiderosi di aggiustarne i problemi era un pessimo motivo per instaurare una relazione, soprattutto se la persona anziché farsi aiutare sembrava decisa a voler sfruttare le debolezze altrui. Gli faceva piacere che Dawn fosse capace di rendersi conto che era bene non insistere su quell'infatuazione.
Dawn sembrava anche abbastanza arrabbiata con sé stessa, non si dava pace per il fatto di non aver intuito immediatamente la natura di quel ragazzo e allo stesso tempo faceva fatica ad accettare che una persona potesse essere tanto manipolatoria.
Ascoltarla era in qualche modo liberatorio per Beverly. Forse perchè quella ragazzina di solito così pacata era buffa quando sembrava nervosa e infastidita quindi era una visione insolita ed interessante da studiare. Oppure il motivo più onesto per cui era piacevole vedere qualcuno sfogarsi su Scott era che Beverly non poteva farlo o meglio, nessuno poteva ascoltarlo e uno sfogo non ascoltato era più frustrante che soddisfacente.
-Beh, sono contenta di essere interessante da osservare, ma insinui un po' troppo spesso che mi piacesse o che mi piaccia Scott e gradirei se la smettessi e se ti fidassi quando ti dico che per me quello non rappresentava niente.- disse la ragazza con aria imbronciata tenendo le braccia conserte.
Beverly chinò il capo in segno di scuse, cominciava ad abituarsi e a trovare quasi piacevole che Dawn lo capisse così facilmente.
-Scott mi aveva incuriosito un po', volevo provare a capirlo e speravo di riuscire a trovare qualche spiraglio per andare d'accordo, ma purtroppo non era fattibile.- spiegò la ragazza. -Però, ripeto, lui non mi piaceva. In realtà...- la ragazza arrossì leggermente, poi si interruppe. -Non voglio cambiarti se non sei a tuo agio nel farlo. Personalmente troverei fastidioso il non riuscire a parlare, ma se tu ti senti davvero meglio così, non ho intenzione di giudicarti e sono contenta per te, però... Credo che sfogarsi in prima persona, anziché immedesimarsi ascoltando lo sfogo di un'altra persona potrebbe essere più piacevole e salutare. Lo dico perchè prima mi sei sembrato un po' frustrato dal non poter esprimere tu stesso i tuoi sentimenti avversi verso Scott. A me piace passare del tempo con te anche se non parli.-
Beverly alzò le spalle e le sorrise. A lui stava bene ascoltare e basta, erano pochi i momenti in cui si sentiva insoddisfatto di non poter dire la sua, preferiva comunicare tramite le azioni. Ma anche se avesse voluto non avrebbe potuto cominciare a parlare così di punto in bianco, così preferiva non pensarci troppo.
-Capisco... ma se volessi dell'aiuto per esercitarti, io sono disponibile! Ma forse dovremmo entrare di più in confidenza perchè tu ti senta davvero a tuo agio...- disse la ragazza rimuginando. -Comunque... Hai davvero dei begli occhi.- gli disse un po' nervosa.
Beverly si sentì a disagio, quasi nessuno faceva caso ai suoi occhi. Pensò che quella della ragazza fosse una strategia per entrare più in confidenza, ma funzionava meglio attraverso uno scambio di complimenti e lui non aveva modo di ricambiare.
Sì guardò un po' intorno e vide dei fiori di ibisco rossi così ne prese uno e glielo mise tra i capelli, pensava che fosse una comunicazione efficace.
La ragazza diventò rossa, fece una buffa smorfia e un saltino all'indietro. -G-grazie...- balbettò imbarazzata. -Però preferirei che non mutilassi più un essere vivente p-per comunicarmi che sono bella e apprezzi i miei complimenti...-
A Beverly gelò il sangue, si chiese come aveva fatto a non pensarci.
-Non fa niente... purtroppo noi esseri umani non siamo educati a dare alle altre forme di vita lo stesso valore che daremmo ad un nostro simile così se abbassiamo la guardia, è naturale per noi ritrovarci a ferire altri esseri viventi...- disse tristemente la ragazza, ma si sforzò di sorridergli. -Facci più attenzione d'ora in poi, va bene?- gli disse con un tono pacifico. Beverly annuì e notò che nonostante tutto, la ragazza non accennava a levarsi il fiore.
-Beh, se lo facessi il suo sacrificio sarebbe ancora più inutile, non trovi?- disse guardando verso il basso con un'espressione nervosa. -Comunque... non lo dico per infastidirti lo giuro, ma... posso chiamarti Beverly? N-non è per prenderti in giro, davvero! È che mi piace molto come nome, inoltre Bev sarebbe un soprannome così carino!-
Davanti a quello strano entusiasmo, Beverly, anche se un po' a disagio, non potè fare a meno di annuire accontentando la ragazza che lo ricompensò con un sorriso particolarmente luminoso. Forse anche i suoi genitori gli avevano dato quel nome pensando che fosse carino? Non lo sapeva, non lo aveva mai chiesto perchè li aveva sempre trovati gentili nonostante avessero dei modi un po' strani e ingenui quindi non gli sembrava giusto dirgli quanto quella loro scelta lo aveva messo in difficoltà.
I due si diressero alla piscina ma videro una massa relativamente grossa e rosa che galleggiava in acqua come un cadavere.
-Oh no!- esclamò Dawn pensando al peggio.
Lei e Beverly corsero verso il corpo morto di Stacy che alla fine tanto morto non era visto che sentendoli arrivare la ragazza per lo spaventò cominciò ad agitare sgraziatamente gli arti rischiando di affogare per davvero.
Beverly e Dawn con tutti i vestiti si gettarono in acqua per soccorrerla.
-Ragazzi, lo capisco di essere un'attrice spettacolare, ma in quel momento stavo solo mettendo in pratica una tattica di nuoto inventata dalla mia trisavola! O forse senza accorgermene ho svolto con successo un rituale di evocazione visto che fino ad ora mi sembravate spariti nel nulla...-
I suoi soccorritori avvertirono della tristezza nel suo tono così si sentirono in colpa per averla lasciata da sola tutto quel tempo e per compensare rimasero tutto il giorno ad ascoltarla per recuperare il tempo perduto.

Giunta la sera riuscirono finalmente a distaccarsi dalla ragazza per andare nel loro posto sul tetto. Erano stremati, ma Dawn sembrava abbastanza soddisfatta. -Spero che un giorno Stacy possa trovare qualcuno che stia davvero bene con lei, non merita di stare da sola.-
Beverly annuì, in quel momento pensò di adorare Dawn e la sua gentilezza. Non si sentiva più ipocrita, aveva temuto che il motivo per cui ne apprezzava la compagnia nonostante le irrazionalità fosse il suo aspetto, invece era davvero una ragazza adorabile oltre che semplicemente sopportabile e graziosa.
-Forse... anche Scott non dovrebbe rimanere da solo?- mormorò Dawn tristemente.
Beverly nonostante fosse arrabbiato con Scott, forse anche a causa dell'influenza di Dawn, pensò che probabilmente era vero. Ma doveva essere Scott per primo a smettere di vedere gli altri come oggetti, inoltre era ingiusto che qualcuno si auto-costringesse a passare il tempo con una persona con cui non stava bene per dovere e spirito di sacrificio.
Beverly sapeva bene che per molti passare il tempo con lui potesse non essere piacevole ma non avrebbe mai voluto costringere qualcuno a subire la sua compagnia silenziosa.
-Bev, stare in tua compagnia non è affatto una tortura.- gli disse Dawn dandogli la mano.
Beverly apprezzava il modo in cui la ragazza cercava di rincuorarlo, ma in realtà non si sentiva così a disagio per quel pensiero. Non piacere a tutti era naturale e lui stesso mal digeriva il costringersi a passare il tempo con persone che non gli piacevano ma non avrebbe trovato giusto considerare sé stesso, o altri, cattive persone per un motivo simile. Anche se doveva ammettere che piacere a più persone non gli sarebbe dispiaciuto.
-Sei pieno di buone qualità, dovresti avere più fiducia in te stesso... forse tutta la storia di Scott ti ha abbattuto un po'...- riflettè la ragazza.
Beverly si accorse che in realtà si sentiva molto più tranquillo da quando era arrivata Dawn. Non pensava più alla sua esclusione dalla gara e non si sentiva più in difetto per il mutismo.
-Mi fa piacere.- disse la ragazza sorridendo calorosamente.
Lui pensò che fosse un peccato non poter comunicare con tutti con quell'efficacia. Non si era mai sentito così connesso a qualcuno. Forse se si fosse liberato del suo mutismo si sarebbe sentito in quel modo con più persone? Quel pensiero lo metteva in tensione.
-So che cambiare ti sembra molto difficile, ma non c'è fretta, cerca di rilassarti un po' e di goderti questi momenti di serenità. Poi ti organizzerai per risolvere eventuali problemi a poco a poco... è più fattibile e meno scoraggiante che visualizzare il problema come un invincibile ammasso unico di cui sbarazzarsi tutto d'un fiato, no?- gli disse Dawn. -Dai, sono sicura che ci riuscirai a liberarti di qualunque cosa affligga la tua aura.- la ragazza gli diede una pacca sul braccio per confortarlo.
Anche se Dawn stava pensando troppo positivo per i suoi gusti, Beverly voleva crederci inoltre apprezzava il pensiero dell'amica, forse un po' ingenua, ma piena di buone intenzioni.
-Preferirei sentirmi presa più sul serio, ma capisco la tua posizione. Inoltre ho qualcosa da confessarti...- disse tesa, anche Beverly si sentì allo stesso modo all'idea che gli avesse nascosto qualcosa di tanto grave da farla sentire nervosa.
-Ho trascurato Stacy perchè passare il tempo con te mi piace molto... ma davvero, davvero molto...- ammise imbarazzata. -Stavo pensando che magari potremmo uscire insieme e cercare di non perdere i contatti una volta tornati a casa... c-che ne dici?-
Beverly annuì, era molto contento della proposta, anche se non capiva perchè la ragazza si fosse fatta tanti problemi. Non gli era sembrata così tanto timida.
Dawn tirò un sospiro di sollievo. -Grazie. Meno male...- gli sorrise timidamente. -E' la prima volta che ho un ragazzo, quindi se ti sembro troppo strana non farci caso, ok?-
Beverly ebbe un sussulto, per poco temette di cadere giù dal tetto.
-Oh uffa... te lo avevo detto che non mi piaceva Scott!- disse Dawn con un piccolo sbuffo. -E probabilmente è proprio per questo che ho subito creduto a quello... il mio debole per te mi ha reso piuttosto irrazionale e facile da ferire...- ammise. -Come hai fatto a non accorgertene, Beverly? Non sei forse intelligente?- nonostante l'imbarazzo, lo prese in giro giocosamente.
-N-non mi consideravo un possibile be-bersaglio di interesse... per... per questo non ho preso in considerazione la possibilità.- riuscì a parlare anche, se balbettando, lasciando sia Dawn che sé stesso di stucco.
Avrebbe voluto aggiungere altro; “Visto, so parlare, non ho alcun problema, è solo che mi secca” “Balbetto semplicemente perchè la mia voce è fuori allenamento, non perchè mi venga difficile parlare.” “La verità è che la mia mente pensa a troppa roba e se dovessi esprimerla anche solo in parte tramite la voce non si capirebbe nulla e mi innervosirei!” ma non riuscì a dire nient'altro davanti all'espressione commossa di Dawn che lo assorbì completamente. O forse era solo una scusa visto che aveva parlato fin troppo e anche solo pensare di costruire altre frasi e pronunciarle lo stancava da morire!
-Tranquillo, non è un problema!- disse la ragazza gettandogli le braccia al collo. -Ma è comunque un timido, ma importantissimo passo avanti nella nostra relazione! F-finalmente riesco a sentire la tua voce!-


Angolo dell'autrice:

Finalmente aggiorno questa raccolta! Mi ero bloccata perchè il capitolo che avevo pianificato aveva bisogno di più capitoli così l'ho lasciato quell'idea in sospeso per il momento, poi ci sono stati vari contrattempi e a livello di storie ho finito per concentrarmi su altro.
Sono indifferente sia a questa potenziale coppia che alla “Dott” ma considerando la prima stagione per come hanno presentato e fatto interagire Dawn e B ho sempre avuto l'impressione che sarebbero dovuti diventare una coppia e sarei stata un po' curiosa di vedere una cosa simile quindi ho voluto provare a metterli insieme in un capitolo di questa raccolta e questo è il risultato. Un altro motivo per cui ho fatto questo capitolo è che mi era venuta voglia di scrivere qualcosa sulla quarta stagione, non mi aveva fatto proprio impazzire e soprattutto il primo impatto non era molto positivo, ma aveva del potenziale a parer mio.
Non sapevo bene come caratterizzare B, non so se è così che la maggior parte delle persone l'avevano immaginato, non so nemmeno se io me lo sarei immaginato così, ma questo è il modo in cui mi è venuto più naturale gestirlo. Purtroppo non sono abbastanza brava da gestire un personaggio muto in una narrazione scritta. Quindi alla fine mi sono concentrata sui suoi pensieri invece di descrivere solo il suo comportamento e le sue azioni.
Detto questo, grazie per aver letto il capitolo, spero possa essere stato di vostro gradimento!
Se volete darmi qualche parere ne sono contenta, ovviamente.
Alla prossima!
  
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