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Autore: Efffp25    26/04/2022    0 recensioni
Harry Potter non si è mai reso conto che Sirius il suo padrino e Remus, migliori amici di suo padre avessero avuto una relazione dai tempi del liceo fino all’età adulta. Ma dopo una serie di indizi e una caduta di Remus, Harry scoprirà questa intricata storia d’amore e tutti gli eventi che la precedono
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Harry/Ginny, Remus/Sirius
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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Qualche giorno dopo Harry trovò un compito importante sul registro
“Gli studenti della 4a e della 4c dovranno scrivere una relazione riguardante uno degli argomenti più importanti affrontati e approfonditi in classe, l’omosessualità. Scrivete una relazione che la professoressa McGranitt rileggerà e correggerà. La lettura delle vostre relazioni si terrà in auditorium davanti alle vostre famiglie venerdì prossimo alle 14”
Harry rilesse l’avviso almeno tre volte poiché il suo cervello ci mise un sacco di tempo per elaborare il tutto, quando il giorno dopo entrò in classe tutti i suoi compagni di classe stavano parlando di come andavano scritte le relazioni, se dovevano essere lunghe, corte, scritte a mano o al computer, se bisognava scrivere una relazione usando gli appunti delle lezioni o fare una ricerca
La professoressa spiegò alla lezione dell’ora dopo che i ragazzi dovevano far uscire le parole dal loro cuore, si, potevano usare qualcosa che avevano studiato ma la maggior parte della relazione doveva essere sincera e ciò che avrebbero scritto avrebbe dovuto avere un significato molto grande e per poter arrivare al cuore e alle menti dei loro genitori.

A una settimana dall'uscita del compito Harry decise di buttare giù qualche idea per scrivere la relazione: si sedette alla scrivania, prese il piccolo computer portatile, aprì una nuova pagina Word e fissò lo schermo per qualche minuto, la domanda sorgeva spontanea: che cosa avrebbe potuto scrivere? Provò varie volte e varie frasi per iniziare il discorso ma nulla andava bene, non c’era nulla di convincente o di adatto, doveva pur esserci qualcosa che avrebbe colpito come diceva la prof “nel cuore e nelle menti”
 
Poi all’improvviso dopo quasi mezz’ora che teneva il braccio poggiato sotto la testa una lampadina si accese nella sua mente, senza pensarci due volte lasciò che la mente lo guidasse, scrisse tutto quello che la mente gli diceva, le dita scorrevano veloci sulla tastiera come se già sapessero cosa digitare. Quando ebbe finito rimase soddisfatto e dopo una lunga e attenta lettura salvò il file con un nome e lo inviò per mail alla professoressa, appena ebbe premuto il pulsante “INVIA” tirò un sospiro di sollievo e fece scrocchiare le dita, appoggiò la schiena allo schienale della sedia e la testa gli cadde all’indietro.

Finalmente il fatidico giorno della presentazione arrivò, tutta la classe era nervosa, molti durante la mattinata erano così tesi e agitati al pensiero di dover parlare davanti alle loro famiglie che si comportarono in modo strano per tutto il tempo: Lavanda continuava a respirare talmente a fondo che dovette andare più volte in bagno in un’ora, Hermione, Neville e Blaise Zabini erano così ansiosi che il prof Piton li mandò fuori dalla classe uno dopo l’altro per non essere stati attenti più volte alla sua lezione
«Il prossimo che non sta attento si beccherà una nota e un meno in pagella» disse in tono gelido mentre camminava tra i banchi.
Ron e Luna vennero rimproverati dalla professoressa di inglese per non esser stati attenti alla lezione su il mercante di Venezia.
 
Arrivarono le temibili 14, le famiglie della 4a erano sistematicamente seduti in auditorium, la McGranitt richiamò i suoi alunni dietro le quinte
«Allora ragazzi, vi chiedo gentilmente di stare calmi e di non preoccuparvi: fate dei bei respiri profondi e vedrete che andrà tutto bene» spiegò rassicurandoli "Si, come no!" pensò Ron nervoso, poi la professoressa salì sul palco e parlò al microfono: spiegò che in quel mese gli alunni delle due classi vevano affrontato il tema dell’omosessualità e che avevano scritto delle relazioni a riguardo le quali avrebbero letto parlando al microfono, la prima fu Hannah Abbott, la ragazza si sistemò i lunghi capelli biondi dietro la schiena e con la relazione in mano salì sul palco e lesse la sua relazione.
Ogni volta che uno terminava di leggerla la McGranitt faceva un commento positivo e poi chiamava lo studente successivo, l’ordine che era stato stabilito era chiamare i ragazzi in ordine alfabetico quindi la professoressa teneva in mano il foglio contenente nel registro dove era scritto in ordine alfabetico l'ordine delle due classi mescolate.
 
Passò un’ora, Harry continuava a tremare nervoso, mancava poco al suo turno e le sue mani erano sudaticce, con una scusa si allontanò e andò in bagno, si tolse gli occhiali e si sciacquò la faccia con dell’acqua fredda, alzò la testa e si guardò allo specchio: vide il suo stesso riflesso, iniziò a respirare profondamente facendo dei lunghi respiri profondi. Prese un tovagliolo e si asciugò la faccia bagnata, si rimise gli occhiali e tornò dietro le quinte. Quando tornò la McGranitt lo raggiunse
«Eccoti Potter, dopo la signorina Padma c’è adesso Parkinson e poi tocca a te» disse
«Ti vedo un po’ teso? È tutto okay?» chiese dubbiosa
«No.. È che sono solo…un po’nervoso…» disse grattandosi la testa
«È la tensione, vedrai che sarai bravissimo» disse la professoressa con un sorriso e gli diede una pacca sulla spalla, poi se ne andò via.
Harry rimase lì impalato ai piedi della scaletta che avrebbe portato al piccolo palco dell’auditorium, vedeva Pansy che leggeva con il microfono in mano al centro del palco la sua relazione
«Come si può pretendere di pensare che sia una cosa strana? Anche loro sono innamorati come gli etero…» la ragazza parlava con sicurezza mentre Harry era fermo come una statua mentre stringeva il foglio con la relazione.

Appena Pansy ebbe finito la McGranitt prese la parola «Ottimo lavoro Parkinson, molto bene, hai toccato molto un punto di cui abbiamo parlato poco ovvero l’omosessualità nella famiglia, ora è il turno di Potter» annunciò, Harry deglutì, Pansy scese e Harry salì sul piccolo palco tremando come una foglia, prese il microfono staccandolo dal suo treppiedi, fece un respiro profondo e iniziò a leggere:

«La prima volta che ho sentito queste parole “gay” “lesbica” “omosessualità” non ho capito bene cosa significassero, ma quando sono cresciuto ho capito cosa volessero dire queste parole e i loro derivati, non l’ho cercato sul dizionario e nemmeno ho chiesto il significato ad un adulto, ho lasciato che fosse la curiosità a guidarmi, dopotutto la curiosità non è peccato. Ecco il significato della parola omosessualità: amore, sì esatto lo stesso amore che c’è tra Paolo e Francesca. Non c’è nulla di sbagliato nel pensare che due uomini o due donne si amino, dopotutto hanno la stessa chimica che c’è tra uomo e donna.
Al giorno d’oggi pensiamo che sia una cosa oltraggiosa che non andrebbe praticata ma non so se lo sapete ma nel Medioevo la Chiesa aveva talmente tante regole da rispettare che te le dovevi scrivere tutte per ricordartelo, questa condannava l’omosessualità perché andava contro natura, eppure nonché i preti fossero tanto coerenti: tu vieti questo cosa ma la pratichi di nascosto? Eppure anche tu stai peccando. Dovremmo ricordarci che tanta gente ha dovuto praticare queste cose di nascosto, al buio e non alla luce del sole, per non essere messi al rogo, o per non essere etichettati o addirittura condannati ai lavori forzati come il povero Oscar Wilde.
L’amore è un po’ come un numero: infinito, senza limiti, che va oltre ogni confine, che supera ogni barriera, muro, pregiudizio, stereotipo e che ha diverse forme e diverse sfaccettature, un po’come un dado, esso ha diverse facce, non ne ha una.
Se c’è una cosa che Dio vuole è che ci amiamo, non importa con chi, se maschio o femmina, l’importante è che noi siamo felici, lui vuole vederci felici. Se siete contro l’omosessualità va bene, non c’è problema, state semplicemente dando un giudizio su qualcosa, ma date agli altri l’opportunità di amare chi vogliono indistintamente dal sesso, dalla religione o da altre barriere che la società purtroppo ci impone.
Anche un piccolo lupo un piccolo cane nero possono amarsi, io vi comando queste parole: amatevi, siate felici, auguro a tutte le persone della comunità LGBT di essere felici, grazie»

Il pubblico scoppiò in un fragoroso applauso, Harry fece un inchino e sorrise, per tutto quel tempo la sua mente si era svuotata di tutti i pensieri belli e brutti e aveva imparato a memoria la relazione, aveva fatto scivolare via le parole e non si era fatto prendere dall’ansia, la McGranitt prese parola «Ottimo lavoro Potter, sei stato uno di quei pochi in cui hai toccato uno dei punti che abbiamo trattato molto: la Chiesa e l’omosessualità. E la relazione tra un cane e un lupo mi è piaciuta. Bravissimo» disse orgogliosa, Harry sorrise mentre guardava un’ultima volta il pubblico che applaudiva, poi se ne tornò dietro le quinte
«Sei stato bravissimo Harry!» disse Hermione entusiasta venendogli incontro «Beato te che sei già andato, io ho un’ansia che me la sto facendo sotto» disse Ron mentre si asciugava la fronte con un fazzoletto «Vedrai amico, sarai bravissimo» disse Ron dandogli una pacca amichevole, i tre si misero a ridere.
 
Come previsto gli ultimi furono due studenti dell'altra classe, Ron e infine Blaise, al termine la McGranitt chiamò gli alunni sul palco
«Vi ringrazio per essere venuti a questo incontro, è stato un lavoro al quale i vostri figli hanno lavorato con passione e interesse, so che molte cose sono state ridette più e più volte, ma dovevamo farmi arrivare le parole fino al cuore. Spero che questo vi sia piaciuto e grazie ancora per coloro che sono venuti…» al termine del suo discorso l’intero auditorium scoppiò in un grandissimo applauso e tutti si alzarono in piedi per applaudire di più, Harry e i suoi compagni di classe fecero un inchino sorridendo.

Harry raggiunse i suoi genitori li vide insieme a Remus e Sirius, appena i quattro lo videro gli fecero un applauso, sua madre lo abbracciò
«Sei stato bravissimo tesoro!» disse Lily entusiasta
«Hai detto delle belle parole, complimenti» disse James abbracciandolo a sua volta «Una domanda: chi sono lupo e cane nero?» aggiunse, Harry sorrise, poi si girò verso il padrino e Remus
«Sono loro due: tu sei il cane nero Sirius e tu Remus il lupo» disse sorridendo, Remus si commosse e lo abbracciò «Oddio! H-Harry… Non ci posso credere…» balbettò come se stesse per piangere, Sirius si avvicinò ai due e li abbracciò.
James per poco non pianse anche lui, quando si staccarono Sirius gli mise una mano sulla spalla – Grazie… – disse, poi sorrise «Che ne dite di andare tutti insieme a mangiare un bel gelato per festeggiare questa splendida giornata?» annunciò James «Siii» dissero i quattro in coro. Così uscirono da scuola, nel mentre Harry salutò da lontano Ron il quale era insieme a sua mamma, Hermione la quale stava ridendo con sua mamma e suo papà, salutò anche Draco il quale era accompagnato dai suoi e da Diane, la sorella maggiore «A domani» disse il biondo salutandolo con la mano, Harry ricambiò il saluto.
 
Comprato il gelato si avviarono per il parco e si sedettero sull’erba fresca in una zona abbastanza isolata, nel mentre assaporavano la brezza di fine maggio, il sole splendeva alto nel cielo e illuminava i loro volti, Harry guardò Sirius e Remus: entrambi ridevano e scherzavano con i suoi genitori di cose sciocche, sorrise nel vederli finalmente insieme felici e innamorati, poi si unì alle chiacchere degli adulti per ricordare episodi bellissimi e divertenti del passato.

Tutto stava andando a gonfie vele, per Harry tutto stava andando bene, se stavano bene Sirius e Remus allora stava bene anche lui.
 
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
 
(Vangelo secondo Giovanni 13:34)
 
 
 
L’amor che move il sole e l’altre stelle
 
(Dante Alighieri, Paradiso, XXXIII, v. 145)


Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore;
ma la più grande di essi è l’amore.
 
(San Paolo, Prima Lettera ai Corinzi, 13:13)
 

ANGOLO AUTRICE
Ebbene sì, questa storia termina qui, questo è il finale, vorrei dirvi due parole: amatevi gli uni con gli altri, non importa se siete etero o fate parte della comunità LGBT, l'amore va oltre ogni limite, indistintamente da chi amiate. Seguite il vostro cuore e non fatevi condizionare dagli altri o dalla società. Ringrazio tutti quelli che hanno letto fino all'ultimo capitolo, io vi mando un baciones grande grande.
A presto da Efffp25 ❤️😘
 
   
 
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