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Autore: _Equinox    27/04/2022    0 recensioni
Fantasy!AU || HisoIllu, prevalentemente || Elf!Illumi, Devil!Hisoka
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[...] Aveva un fascino macabro, mentre danzava sul filo sospeso tra la vita e l’aldilà, e, se l’incantesimo non avesse funzionato, avrebbe assistito ad una delle morti più estasianti che potesse chiedere. Un peccato, stando ai pensieri di Hisoka, che preso dai rituali si perdeva ad ammirare il candore della pelle elfica e i ghirigori che i lunghi e setosi capelli neri stavano creando sul terreno – quasi disgustoso era, secondo il diavolo, che la terra sudicia osasse sporcare una chioma tanto bella. [...]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hisoka, Illumi Zaoldyeck
Note: AU, OOC, Soulmate!AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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La prima volta che Illumi aveva visto un diavolo la ricordava bene, forse troppo. Era un ricordo vivido, straziante, che portava con sé il fetore della morte. Pioveva talmente tanto, quel giorno, che le gocce d’acqua sembravano volessero dilaniare la pelle su cui si posavano con violenza, con quello scroscio violento che preannunciava altrettanta devastazione. C’era la guerra ed ogni cosa, nelle terre di Yorbian, pareva volesse ricordarlo. Era solo un ragazzo, al tempo, un bambino, avrebbe osato dire la sua protettiva madre, aveva appena conquistato il Dono e, di lì a poco, gli sarebbe stato strappato via. Non importava quanto urlasse, quanto si dimenasse, quanto provasse a far bruciare i palmi per sperare di scacciare l’essere davanti a sé: il sangue perlaceo stava defluendo troppo in fretta, così come la sua energia. Pian piano, le palpebre si facevano stanche, assieme al capo, reso ancora più pesante dalla folta chioma corvina bagnata. Non riusciva a respirare, ogni movimento gli era difficile. Per un secondo, quello che credette l’ultimo della sua esistenza, abbassò lo sguardo d’ombra verso il carnefice che, con le sue grottesche fattezze, teneva le zanne nel suo fianco, lì dove parte delle squame del tatuaggio si propagavano. Davanti a sé aveva una delle cose più orride e volgari avesse mai visto, ma poco gli importava. Stava finendo tutto.
A distanza di anni, il giovane elfo non aveva ancora una risposta sulle ragioni per cui le divinità vollero risparmiarlo. Possedeva un grande potere, ma non era a lui che spettava ereditare la forza degli Zoldyck. Non credeva di essere un tassello fondamentale nella sua famiglia, soprattutto dopo la nascita di Alluka e Killua; eppure, quel bagliore rosato che gli salvò la vita rimase a lungo tempo impresso nella sua contorta mente.
Era bastato un fruscio per far distrarre il diavolo chinato davanti a sé, un altrettanto lieve spostamento d’aria per far sì che si ritrovasse con il collo brutalmente costretto all’indietro da una strana massa rosea. Sussurrò qualcosa di vagamente simile a traditore, poi ci fu solo sangue. Fiumi cremisi iniziarono a diramarsi sul prato, uniti all’argenteo e puro nettare elfico di cui quelle bestie non potevano fare a meno. Ma, senza saperlo, era stata proprio una di quelle bestie ad averlo salvato.
Hisoka veniva considerato dalla sua specie una sorta di reietto e mai gli erano state chiare le motivazioni – ormai non credeva più alla storia del mezzosangue, riteneva, piuttosto, vi fosse dell’altro. Il suo sguardo mellifluo, marchio imprescindibile dei diavoli, era sempre ardente e carico di malizia, così come i suoi ghigni. Era mezzo umano, ma con il suo noto sadismo si avvicina alla sua natura diabolica come se fosse un demonio a tutti gli effetti. E gli andava bene così, visto che la sua unica compagnia era la follia – una cara amica, che lo aveva addirittura spinto a salvare un elfo, uccidendo un altro diavolo. Se si fosse saputa una simile nefandezza, certamente la sua gola sarebbe stata recisa senza la minima pietà. Un pensiero malsano e piacevole in egual misura, doveva ammetterlo, ma su cui non poteva soffermarsi troppo. La creatura davanti a sé era ad un passo dall’attraversare il portale dell’Oltretomba.
Era un giovane rapido, nei pensieri e nei movimenti, quindi non gli ci volle molto per spostarsi alle spalle del ragazzo che, con una ferita di tale portata nel fianco, stava ancora sanguinando copiosamente. Gli portò una mano sugli occhi, non voleva farsi vedere, ma sentì l’altro irrigidirsi. Con la destra scivolò piano lungo quel corpo giovane e delicato, fino a giungere al morso. Sollevò gli occhi aurei verso il punto dove, presumibilmente, doveva esserci la luna e, come sua madre gli aveva insegnato, iniziò a recitare inni e litanie. Tra le sue braccia, contro il suo corpo, aveva quello che a tutti gli effetti appariva come un animale impaurito, in preda a tremori e respiri affannati. Aveva un fascino macabro, mentre danzava sul filo sospeso tra la vita e l’aldilà, e, se l’incantesimo non avesse funzionato, avrebbe assistito ad una delle morti più estasianti che potesse chiedere. Un peccato, stando ai pensieri di Hisoka, che preso dai rituali si perdeva ad ammirare il candore della pelle elfica e i ghirigori che i lunghi e setosi capelli neri stavano creando sul terreno – quasi disgustoso era, secondo il diavolo, che la terra sudicia osasse sporcare una chioma tanto bella.
Era una notte violenta e, che sapeva di amaro, una delle tante cariche di distruzione perché la guerra non sembrava voler cessare.
E, tuttavia, c’era ormai calma nell’aria.
La magia demoniaca non era potente come quella elfica, ma bastò a far ricongiungere i tessuti e a fermare il sanguinamento.
Illumi era stranito e non comprendeva perché dall’essere alle sue spalle provenisse lo stesso rivoltante odore che aveva sentito addosso alla bestia che lo aveva attaccato. Ciò nonostante, lo stava aiutando. E questo bastava a far crollare i suoi schemi, la sua normalità, tutto ciò portasse stabilità in lui. Quando capì di potersi muovere, scattò come una serpe velenosa lontano da quelle mani che ardevano e bruciavano su una pelle che mal tollerava il contatto prolungato. Riuscì a generare un incantesimo con il suo Dono, per cui la prima cosa che fece fu scagliare una scia di fuoco che, tuttavia, riuscì a sfiorare solo il braccio del diavolo, un attimo prima di sparire.
Non lo aveva visto in viso, non sapeva se lo avrebbe incontrato ancora, ma decise di abbandonare quel luogo per tornare a casa, con le lunghe gambe magre che tremavano per la tensione e la presenza fantasma di quelle mani che ancora si facevano sentire sul suo volto.

Ciao a tutt* e benvenut*! Non pensavo sarei tornat* a scrivere long dopo tutto questo tempo e in un fandom completamente inaspettato.  A tal proposito, mi presento: mi chiamo Ania e sono un cinnamon roll non-binary (Uso il neutro, vi pregherei di tenerlo a mente). Non so se qualcuno di voi mi conosce per altre fanfiction, ma eccoci qua. Ho già pubblicato due one-shot su Hisoka e Illumi, ma ora voglio cimentarmi in un progetto più grande che spero davvero di portare a termine. Mi auguro, intanto, che questo prologo abbia suscitato il vostro interesse! Detto ciò, ci vediamo al prossimo aggiornamento!
Kisses,
Ania
   
 
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