Serie TV > Il paradiso delle signore
Ricorda la storia  |      
Autore: liberaurora    27/04/2022    1 recensioni
Durante la puntata 143 del pdsdaily4, Ezio invita Gloria e Stefania per un aperitivo, iniziativa bellissima di cui però ci hanno privato. Purtroppo, per via del maledetto vizio di non mostrare le scene significative (anche per colpa della mancanza di set diversi dai quattro in croce disponibili), sappiamo soltanto che quella sera il signor Colombo è rientrato a casa tutto contento, con buona pace di Veronica ahah Con questa oneshot ho voluto porre rimedio all’assenza di questa scena così importante per le dinamiche dei tre personaggi coinvolti, immaginando come si è svolto l’aperitivo della ritrovata famiglia Colombo.
Inoltre, sarà che desidero che Stefania un giorno possa fare da cupido (magari con la complicità di Marco) ai suoi genitori per farli riavvicinare definitivamente, ho aggiunto diversi riferimenti al fatto che lei pensi che Gloria ed Ezio si amano ancora. Momenti di complicità fra madre e figlia si alternano a sguardi malinconici dei due coniugi, che inaspettatamente si ritrovano mano nella mano a riascoltare (e non solo) la loro canzone…
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sono le 19 e ormai il grande magazzino milanese è chiuso da un po'. Le veneri e i magazzinieri si sono già avviati verso casa e chi lavora ai piani alti sta spegnendo le ultime luci prima di lasciare gli uffici. Gloria e Stefania hanno da poco finito di cambiarsi per uscire. In particolare, la capocommessa per l'occasione ha voluto osare indossando un rossetto rosso corallo, una sfumatura primaverile che tende all’arancione con punte di oro. Questa nuance peraltro si abbina perfettamente con il suo vestito ceruleo. Mentre Stefania la aiuta a chiudere la lampo, la capocommessa ricorda che combinazione aveva indossato quell'abito un anno prima, in occasione della festa a sorpresa in caffetteria per il compleanno di Stefania. La commessa aspirante giornalista, invece, indossa un maglioncino rosso e una gonna azzurro pastello.
Madre e figlia, una volta che hanno finito di prepararsi, escono insieme dal Paradiso, convinte che ormai Ezio le raggiungerà a momenti. Decidono di aspettarlo davanti all'ingresso principale, mentre nel frattempo soffia un vento piuttosto freddo che fa rimpiangere il bel sole di aprile che ha invece scaldato la giornata. Gloria nota che il foulard di Stefania le sta lasciando scoperta una porzione di collo. La donna non esita ad avere la premura di sistemarglielo per bene: «Ecco, così va meglio. Non vorrei mai che ti pentissi di questa attesa al freddo ritrovandoti domattina con un brutto mal di gola»
La giovane venere la ringrazia, approfittandone poi per aggiungere: «Tu sei sempre impeccabile invece. Ho sempre ammirato, fra le altre cose, la tua eleganza, fin da quando hai fatto ingresso al Paradiso»
Gloria accoglie con un pizzico di imbarazzo il complimento della figlia. Ancora non le sembra vero che stia per trascorrere un po' di tempo con la sua bambina e il suo amato marito. Si sente quasi in dovere di ringraziare Stefania per questa opportunità: «Comunque grazie per aver accettato l'invito di tuo padre per questo aperitivo. Non eri tenuta a farlo visto che è passato poco tempo da quando hai scoperto che ti abbiamo mentito. Mi ha sorpreso la tua reazione, perché l'hai fatto?»
Stefania risponde con un sorriso: «Piano piano sto mettendo da parte il rancore. E poi in fondo sai anche tu il vero motivo che mi ha spinto ad accettare»
Gloria accoglie con stupore la risposta della figlia, sorridendole e immaginando, un po' incredula, che Stefania davvero abbia capito quanto lei sia ancora legata a Ezio. D'altronde Gloria, come aveva avuto modo di confessare ad Armando, era rimasta colpita, fin dal suo arrivo al grande magazzino milanese, dalla bontà e dalla capacità di dare tanto affetto di Stefania, proprio lei che è cresciuta senza una madre.
In effetti, la giovane commessa con questa risposta apparentemente enigmatica ha voluto in qualche modo suggerire a Gloria di aver notato che la capocommessa ci teneva tanto ad accettare questo invito, ma aveva declinato per gentilezza verso Stefania e forse per non farsi illusioni. Nonostante negli ultimi tempi la "signorina Moreau" e il signor Colombo si fossero riavvicinati, e non solo in quanto genitori di Stefania, Gloria si è convinta che già queste briciole di affetto e di intesa col marito erano più di quanto osasse sperare. La parte più razionale di lei sta cercando in tutti i modi di non sperare in un'evoluzione amorosa del loro rapporto: si ripete che se Ezio fosse davvero tornato a provare lo stesso sentimento profondo e coinvolgente verso di lei avrebbe lasciato Veronica; ma dato che così non è, le tocca soffocare il suo amore per Ezio, come aveva già fatto lungo tutti gli anni di lontananza da lui, cercando di fermare il soffio incessante del mantice sul suo cuore.

Oramai sono passati dieci minuti abbondanti da quando la capocommessa e la giovane venere stanno aspettando il signor Colombo. Le due donne passeggiano avanti e indietro lungo il marciapiede, un po' per scaldarsi, un po' per ingannare l'attesa. Silenziosamente si sono messe ad osservare i passanti, che vedono percorrere la strada verso casa dopo una lunga giornata di lavoro, immaginando le loro vite e le loro famiglie. Poi, come se avessero stretto un tacito accordo, Stefania e Gloria si scambiano i rispettivi pareri su questa o quella persona.
Gloria: «Hai visto il signore che è passato adesso davanti alla caffetteria? Secondo me ha una quarantina d'anni e, vestito così elegante, potrebbe essere un avvocato»
Stefania: «Invece la signora con le buste della spesa mi dà l'idea di essere un'impiegata, che oltre ad aver lavorato tutto il giorno in ufficio è dovuta passare dal negozio di alimentari, così da poter avere il necessario per preparare alla sua famiglia qualcosa per la cena»
Gloria: «Quell'uomo con la tuta blu, invece, è senza dubbio un operaio. Tra l'altro non vorrei sbagliarmi, ma mi è sembrato di intravedere sulla sua giacca la scritta Pirelli»
Stefania: «Sì vero, l'ho letta anch'io!»
La ragazza, dopo una breve pausa, aggiunge: «Chissà invece cosa pensano le altre persone vedendo noi due».
Gloria accenna un sorriso.
Poi sposta un poco la manica sinistra del cappottino per guardare l'orologio: «Non manca molto alle 19 e 20, ma di Ezio ancora non si vede neanche l'ombra. Sai, tuo padre non è mai stato una persona particolarmente puntuale, ma non pensavo ci avrebbe impiegato così tanto ad arrivare»
Stefania le risponde ironizzando: «Già, in questi mesi che ho avuto modo di frequentarlo di più rispetto a prima, me ne sono accorta. Avrà avuto sicuramente qualche contrattempo che lo ha trattenuto più del dovuto alla Palmieri. Magari potremmo provare a chiamarlo...»
Ecco però che nemmeno due minuti dopo finalmente la macchina del signor Colombo fa il suo arrivo nella via ormai semideserta. Ezio scende dall'auto che ha posteggiato poco più in là e raggiunge le due donne, dicendo: «Buonasera signorine! Scusate il ritardo, sono riuscito a liberarmi più tardi di quanto pensassi. Adesso però sono tutto per voi. È molto che aspettate?»
È Stefania a rispondere: «Oh finalmente, ti stavamo dando per disperso! Pensa che eravamo sul punto di chiamarti in ufficio. Se avessimo saputo che avremmo dovuto aspettare un quarto d'ora al freddo saremmo rimaste nello spogliatoio»
Ezio si mostra dispiaciuto: «Tesoro sono mortificato, spero che non vi siate annoiate troppo»
Gloria allora prende la parola: «Annoiarsi con nostra figlia è impossibile», rivolgendo a Stefania un sorriso affettuoso, subito ricambiato con dolcezza.
Ezio: «Non perdiamo altro tempo allora, saliamo in macchina»
A questo punto Gloria domanda al marito: «Hai già in mente dove potremmo andare?»
Ezio: «Mmhh sì, magari potremmo andare in un posticino molto carino non troppo lontano dalla casa delle ragazze, così poi noi accompagniamo insieme Stefania e dopo accompagno te»
Stefania: «Sì magari papà, così non faccio aspettare troppo Maria e Irene per la cena, che immagino saranno affamate giustamente»
Madre e figlia poi si scambiano uno sguardo di intesa, approvando così la proposta. Inoltre, Stefania ha notato che Gloria si è illuminata all'idea di essere accompagnata da Ezio a casa, anche se si è visto che ha cercato di non farsene accorgere. Non è certo la prima volta che succedeva che rimanessero loro due da soli nel tragitto verso casa di Gloria, e Stefania stessa lo sa bene, ma la capocommessa non può fare a meno di emozionarsi.

Arrivata nel locale, la ritrovata famiglia Colombo viene fatta accomodare in un tavolino nell'angolo, abbastanza lontano dall'ingresso e tranquillo, ma nemmeno troppo appartato da impedire ai camerieri di intervenire senza troppa attesa. Il Clap Clap bar presenta un ambiente accogliente e adatto a ogni tipo di clientela. Gli interni ne fanno intuire soprattutto il lato più moderno, ma senza rinunciare a richiamare l'eleganza della facciata esterna. Mentre le due donne leggono il menù per scegliere cosa ordinare, Ezio distoglie lo sguardo dalla sua carta dirottandolo verso Stefania e Gloria. Sta per pronunciare qualcosa, ma il cameriere raggiunge il loro tavolo prima che possa farlo: «Signori siete pronti per ordinare?»
Sentendo queste parole, Ezio ritorna alla realtà.
È Gloria a rispondere: «Direi di sì»
Il cameriere fa un cenno col capo.
«Gloria, tu prendi il tuo preferito, il Martini?» domanda Ezio, accennando, alla fine del suo intervento, un sorriso rivolto alla donna.
Gloria è colpita da ciò che ha appena ascoltato: «Te lo ricordi allora?!»
Ezio: «Ma certo Gloria, come potrei dimenticarmelo. Ricordo tutto di noi»
L'emozione della capocommessa è palpabile, ma anche Stefania è contenta del dialogo a cui sta assistendo.
Forse anche per togliere i genitori e il cameriere dal silenzio a tratti imbarazzante che questo scambio di battute ha creato, la giovane prende la parola: «Papà tu invece cosa prendi da bere? Ti ho visto un po' distratto mentre leggevamo il menù, non vorrai dirmi che non hai ancora deciso?!» domanda scherzando.
Ezio allora, rivolgendosi prima alla figlia e poi al cameriere, risponde: «In effetti sì... Comunque prendo lo stesso di mia mog... ehm cioè... della signora»
Cameriere: «D'accordo, lei invece signorina cosa desidera?»
Stefania: «Un'acqua brillante, per favore»
Cameriere: «Va bene, arrivano subito»
«Ah, e può portarci anche qualcosa da mangiucchiare?» aggiunge Ezio rivolgendosi al gentile ragazzo castano che li sta servendo.
Cameriere: «Certamente».
In attesa che arrivino le ordinazioni, mamma e figlia si mettono a commentare fra di loro l'arredamento del locale che li sta ospitando per questa occasione davvero speciale. Il signor Colombo le osserva in silenzio, con il cuore colmo di gioia, finché non sente il bisogno di condividere il suo stato d'animo con Gloria e Stefania. Prendendo loro le mani, dichiara: «Sapete, sono così felice di poter finalmente passare del tempo con voi due. Non succedeva da troppo tempo e a lungo ho temuto non ne avremmo mai più avuto occasione».
Segue uno scambio di sorrisi e di sguardi emozionati fra i tre membri della famiglia Colombo.
Gloria: «Ezio, non potevi esprimere meglio quella che è anche la mia felicità»
Pure Stefania concorda: «Già, è bellissimo essersi ritrovati e sono sicura che questa è solo la prima di una lunga serie di aperitivi, cene, pranzi, gite fuori porta...»

Una volta che il cameriere ha svuotato il vassoio sul loro tavolo, Stefania manifesta la sua curiosità nel voler assaggiare il Martini. Così, rivolgendosi a Gloria, le chiede: «Posso provarne un sorso?»
La donna non fa nemmeno in tempo ad aprire bocca che Ezio interviene: «Lasciamo alla mamma il suo amato Martini, Stefania. Assaggia pure il mio»
Gloria replica così: «Ma ci mancherebbe, a mia figlia ne offro anche più di un sorso molto volentieri»
Stefania, un po' divertita da questo scambio, opta per una soluzione diplomatica, rivolgendosi prima alla madre e poi al padre: «Va bene, va bene. Siete entrambi molto carini e questa generosità va premiata: ne bevo un sorso da te e un sorso da te»
Fra una chiacchiera e l'altra Ezio finisce per raccontare quasi senza sosta diversi aneddoti sul suo lavoro alla Palmieri. Così Stefania a un certo punto decide di sottrarre gentilmente il monopolio della conversazione al padre con una domanda che i suoi genitori non si aspettano. Fin da quando hanno fatto ingresso nel locale, infatti, la giovane venere ha notato che, in un angolo non troppo lontano dal loro tavolo, è presente un juke box.
«Tutto molto interessante papà, ma ora potremmo anche cambiare argomento... Per esempio, qual è la vostra canzone? Tutte le coppie ne hanno una e sicuramente voi non siete da meno, anzi»
Marito e moglie sono sorpresi e a tratti imbarazzati da questa domanda così bella e ricca di curiosità, che li sta mettendo davanti alla necessità di fare un tuffo in quella parte di passato felice che è stata la loro vita prima di quella maledetta notte.
Dopo un primo momento in cui Gloria ed Ezio si guardano intensamente, entrambi abbassano gli occhi. Lui non si sente in grado di rispondere, forse per la troppa emozione oppure perché da quando Gloria se n'era andata aveva sempre cercato di non pensarci più. E così, la capocommessa, intuendo lo stato d'animo dell'uomo seduto accanto a lei, sospira profondamente e, con occhi sognanti, inizia a raccontare: «Si intitola Tornerai, è di Dino Olivieri. Pensa, Stefania, è ispirata a un'aria della Madama Butterfly di Puccini e durante la guerra rappresentò per molti la speranza dei soldati di poter tornare a casa per riabbracciare le mogli. Ha un testo apparentemente semplice, ma davvero intenso»
Stefania ascolta incantata questa risposta così bulimica di sentimento e di malinconia: «Non la conoscevo, ma fin dal titolo si intuisce che porta con sé una storia struggente».
Ezio, ripercorrendo nella mente le parole di questa canzone, sente il bisogno di far notare, soprattutto alla moglie, come sia ironicamente tragico che questi versi sembrino parlare di loro, di quello che hanno passato dopo la fuga di Gloria. Gli occhi della donna, nell'ascoltare queste parole di Ezio che sente così sue, si fanno lucidi e quando si posano su quelli di lui trovano uno specchio in cui riflettersi.
Nell'assistere a tutto ciò, Stefania un poco si intristisce e pensa, anzi ha proprio la conferma, che i suoi genitori non hanno mai smesso di amarsi, anche dopo tutto questo tempo e a dispetto della direzione che hanno preso le loro vite. Tuttavia, trova un modo per alleggerire questo momento: «Stasera però immagino che nessuno di noi abbia voglia di parlare del passato...». Nel frattempo, si alza dalla sedia avvicinandosi pericolosamente al juke box: seleziona "Tornerai" e invita i coniugi Colombo a raggiungerla: «Dai venite a ballarla già che ci siete!»
Ezio è piuttosto imbarazzato e Gloria non è da meno. I due, infatti, non ballano insieme da quindici anni e tornare a farlo lì, in mezzo alle altre persone, davanti agli occhi di Stefania, e per di più dopo gli sguardi intensi che si sono scambiati, è davvero una prova difficile per loro, per quanto in fondo desiderata. Ezio prova a dissuadere la figlia: «Ma no dai, Stefania, non è il caso...»
Gloria a sua volta lo asseconda, sperando di farle cambiare idea, anche se invano: «Infatti, meglio evitare...»
Stefania però non demorde: «Non fate i timidi su, sono sicura che vi fa piacere! Avete solo bisogno di un po' di incoraggiamento»
La capocommessa e il signor Colombo alla fine sono costretti a darla vinta alla figlia: «E va bene, ci arrendiamo!» esclamano, quasi accavallando le loro voci.
E così si avvicinano lentamente l'uno all'altra, Gloria intreccia la mano destra con quella di Ezio e lui appoggia la mano sinistra sulle spalle di lei. I loro visi, come i loro corpi, sono pericolosamente vicini. Se non ci fosse la musica a dominare la stanza si sentirebbe il battito dei loro cuori, talmente forti che sembrano scoppiare loro nel petto.

Tu sai che t'amo: non ho che te
mi stai lontano: dimmi perché?
La nostalgia non senti in cuor?
Non ti ricordi di me?
Questa mia vita non può durar,
tu sei fuggita devi tornar:
questo mio cuor ti vuole ancor.
Tornerai da me
perché l'unico sogno sei del mio cuor.
Tornerai tu perché
senza i tuoi baci languidi non vivrò.
Ho qui dentro ognor
la tua voce che dice tremando "amor".
Tornerò perché tuo è il mio cuor.
Se tu ritorni da me doman i nostri giorni risplenderan.
È la perduta felicità
nel nostro cuor canterà.
Tu mi baciavi con folle ardor
se tu m'amavi con tutto il cuor
non puoi mentir, è certo, un dì...
Ho qui dentro ognor
la tua voce che dice tremando "amor"
tornerò perché tuo è il mio cuor.


La capocommessa è sempre stata brava a ballare: sarà che ha preso da sua madre, ma le viene naturale e la fa sentire leggera. Il signor Colombo, invece, se la cava e deve tutto ciò che sa del ballo a sua moglie. Quando si sono conosciuti era così impacciato! Solo col tempo e per amore di Gloria aveva memorizzato le mosse giuste e imparato ad assecondare il ritmo.
Mentre i due ballano seguendo i versi della loro canzone, Stefania osserva felice i suoi genitori e sogna di poter presto condividere un momento simile con Marco.
Quando la canzone, ormai conclusa, lascia nuovamente spazio al vocìo della clientela del locale, Ezio e Gloria impiegano qualche secondo in più degli altri per accorgersene, o meglio per tornare alla realtà dopo questa parentesi musicale che li ha estraniati da tutto.
Dopo essersi concessi un altro sguardo profondo, i due fanno ritorno al tavolo.
«Allora, che voto ci dai?» domanda Ezio alla figlia.
«Direi che un bell'otto ve lo siete meritato. È stato bello vedervi ballare insieme. Per me è come se fosse stata la prima volta, anche se da quello che mi avete fatto intuire eravate soliti ballare anche a casa, ma ero troppo piccola per ricordare...»
«Già, la domenica mattina, per esempio, accendevamo la radio e ci divertivamo ad alternare le faccende domestiche a momenti danzanti. E a te piaceva osservarci con quei tuoi occhioni... e alla fine ci facevi sempre l'applauso. A volte poi volevi a tutti i costi unirti a noi, e così finivi per muoverti in un modo tutto tuo, aggrappandoti alle nostre gambe quando rischiavi di perdere l'equilibrio» racconta Gloria senza riuscire a celare l'emozione.
«Ma che tenerezza!» esclama Stefania.
«Peccato che le riprese si possano fare solo per il cinema e la televisione, altrimenti io sarei stato tutto il tempo con la cinepresa in mano per collezionare momenti speciali e quotidiani di quando eri piccola. Chissà se un giorno sarà possibile farlo...» aggiunge Ezio.
«In effetti sarebbe bello, che pensiero carino papà!» risponde Stefania con una voce dolce, per poi rivolgersi alla madre: «Visto che sei molto brava mi piacerebbe che mi insegnassi almeno qualche trucco»
Gloria è entusiasta al pensiero di poter tramandare qualcosa di sé e che prima ancora era stato tramandato da quella che era la nonna di Stefania: «Ma certamente! Anche più di qualche trucco! Mi piacerebbe molto e so che ci divertiremmo»

Nel frattempo, i tre drink sono giunti quasi al termine e anche il cibo presente sul tavolo si sta esaurendo. A un certo punto rimane solo un'oliva sul piatto e fra i tre membri della famiglia Colombo avviene uno scambio di sguardi che però inutilmente porta a capire chi possa mangiarla.
In realtà, fra tutti Ezio è quello che mostra più desiderio di prenderla e così le due donne glielo concedono, a patto però di poter finire loro due i tre salatini avanzati.
Fra una chiacchiera e l'altra, Stefania si accorge che sono le 20 passate: «Mannaggia come si è fatto tardi! Le ragazze mi staranno aspettando per la cena!»
«Incredibile, abbiamo proprio perso la cognizione del tempo» constata la capocommessa.
«Già, siamo stati talmente bene insieme che abbiamo ignorato lo scorrere del tempo. Ma non vi preoccupate. Vado a pagare e andiamo via, tanto in neanche cinque minuti sarai arrivata» assicura entrambe il signor Colombo, rivolgendosi poi in particolare a Stefania.

Ezio accosta l'auto vicino al marciapiede del palazzo che ospita l'appartamento delle veneri.
Stefania prima di scendere dalla vettura ringrazia i genitori per la serata, ma sente anche il bisogno di scusarsi per essere stata insistente con la storia del ballo: «Allora grazie a entrambi per questo aperitivo, sono proprio contenta. Ah comunque non vi siete pentiti di aver ballato, vero? Spero di non avervi forzato troppo...»
Ezio: «Ma no, Stefania, non preoccuparti. Anzi, col senno di poi ti dico che hai fatto bene a spingerci a farlo, anche perché noi altrimenti non avremmo osato, vero Gloria?»
Gloria: «Già, devo ammettere che sono d'accordo con tuo padre. Comunque grazie a te Stefania, la tua compagnia è preziosa e spero che in futuro potranno esserci altri momenti così»
Ezio: «Assolutamente, ripeterei questa esperienza con voi anche domani. Un bacio tesoro, buona serata!»
Gloria: «Buona cena Stefania, e salutami le ragazze»
Stefania si congeda dai genitori chiudendo lo sportello dell'auto: «Grazie, buona serata a voi!»
«Vedere nostra figlia felice e poterla finalmente amare senza segreti sarà sempre la mia gioia più grande» commenta Gloria con gli occhi lucidi osservando la giovane venere andare via.

Quando il signor Colombo, infine, si ferma sotto casa della capocommessa, i due rimangono a parlare qualche minuto nell'abitacolo.
Ezio: «È stato meraviglioso passare del tempo con te, con voi due dopo tutti questi anni»
Gloria: «Vale lo stesso per me, lo sai. Ti ringrazio per l'invito, hai avuto davvero una bella idea e sono contenta che Stefania abbia accettato e sia stata bene con noi. Non era scontato dopo quello che le abbiamo fatto passare, e dunque lo apprezzo ancora di più»
Ezio: «Eh, nostra figlia ha un cuore grande. Chissà da chi ha preso...»
All'udire queste parole Gloria non può fare a meno di abbassare lo sguardo e sorridere.
Ezio: «Domani dovrei passare al Paradiso. Il dottor Conti ha indetto una riunione per le 10»
Gloria: «D'accordo, ci vedremo presto allora. Adesso è meglio che io vada. Si è fatta quasi ora di cena. Che poi io almeno sono già arrivata, ma soprattutto è meglio che tu inizi a rientrare, casa tua non è proprio dietro l'angolo... E poi ti starà aspettando» conclude Gloria, riferendosi a Veronica con almeno un pizzico di tristezza.
«Sì, devo percorrere un po' di strada in effetti» concorda Ezio, che però nell'udire l'ultima frase pronunciata dalla donna non comprende immediatamente a chi Gloria si stia riferendo: «Ma scusa, chi mi aspetta?»
«Beh Veronica naturalmente!» replica Gloria con un'espressione sorpresa per questa domanda e allo stesso tempo rassegnata per ciò che la risposta implica.
«Ah sì... Veronica...» replica Ezio, anche se con un tono affatto entusiasta.
Gloria apre lo sportello e sta per scendere dall'auto, quando Ezio le afferra la mano con dolcezza sussurrandole «Grazie».
La donna reagisce con un sorriso per questo gesto affettuoso e inaspettato. Non trova altre parole per rispondergli se non «Buona serata, Ezio».
Mentre Gloria si incammina verso il portone, intenta a cercare le chiavi nella borsa, Ezio la osserva andare via, illuminata dalle luci dei lampioni. Il suo è "lo sguardo di un uomo che non ha dimenticato*".


Note: 
* citazione di Armando che durante un dialogo con Gloria definisce così Ezio
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il paradiso delle signore / Vai alla pagina dell'autore: liberaurora