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Autore: Lita_85    28/04/2022    3 recensioni
SEQUEL DI "OGNI PARTE DI TE"
Dario e Anita, ormai felicemente fidanzati, vivono il loro amore come in una favola. Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando il passato di entrambi si ripresenta stravolgendo il presente, proprio durante i preparativi per il loro matrimonio. Gli equivoci divertenti e i malintesi dettati dalla gelosia saranno all'ordine del giorno, e metteranno a dura prova i futuri sposi. Riusciranno Dario e Anita a lasciarsi tutto alle spalle e arrivare indenni alla tanto attesa data delle nozze?
* Opera registrata su Patamù*
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Una cosa che mi rilassava sempre, anche nei momenti no, era la pioggia. Amavo guardarla scendere per i grandi finestroni seguendone la traiettoria, amavo camminare per strada e sentirla sul mio viso, amavo preparare la cioccolata e accollarmi insieme a Dario sul divano durante gli acquazzoni. 
La pioggia era anche stata più volte una medicina, riusciva sempre a calmare i miei nervi anche quando tutto il mondo andava a rotoli. Quel ticchettio sul vetro, quel infrangersi sui tetti delle case rotolando giù e quel profumo di terra bagnata, mi infondevano tranquillità e benessere, facendomi ritornare sulla retta via non andando di matto.

 Ma non quel giorno.

Dopo una settimana rocambolesca fatta di impegni con la Wedding Planner, e il lavoro fitto in agenzia, non avevo ancora avuto l'occasione o per meglio dire, la voglia di dire a Dario della presenza di Edoardo nella nostra vita. 

Sì, lui era entrato prepotentemente nella nostra vita, ed io non sapevo davvero come comportarmi. Avevo paura della reazione di Dario, avevo paura che Edoardo potesse dire qualche parola di troppo sul nostro passato, ma ancor di più, avevo paura di litigare ancora una volta con Dario in quel modo.

No, non l'avrei permesso. 

Quindi l'unica idea che mi venne in mente fu temporeggiare. Magari quel mese sarebbe passato senza intoppi, ed Edoardo, da come era venuto se ne sarebbe andato. 

« Taty ci sei? », la voce di Edoardo rimbombò nelle mie orecchie facendomi tornare a quella spiacevole realtà alla quale cercavo di  sfuggire ogni santo giorno.

« Ehm, si, si ci sono… », farfugliai distogliendo lo sguardo dalla finestra con annessa pioggia. « E poi ti ho detto mille volte di non chiamarmi così… mi innervosisci! », chiarii prendendo tra le mani i fogli che erano sparsi per tutta la scrivania cercando di non guardarlo. 

« Come vuoi tu Taty! », continuò lui imperterrito facendomi uscire il fumo dalle orecchie.

« Ok! Ho bisogno di una pausa! », esclamai alzandomi di scatto rigettando i fogli che avevo recuperato un momento prima sulla scrivania.

« Bellissima idea! Ho bisogno di un caffè! », enfatizzò lui seguendo i miei movimenti.

« Bene! Ci vediamo qui tra dieci minuti! », mi affrettai a dire recuperando la mia borsetta che si trovava sulla sedia.

« Ma io pensavo di prenderlo con te il caffè… »

« Beh, pensavi male! Addio! », affermai frettolosamente cercando di uscire in fretta da quella stanza, quando lui, passando dietro la scrivania si lanciò davanti alla porta.

« Ascolta Taty…», mi fermai portando le mani sui fianchi sull'orlo di una crisi di nervi osservandolo stanca. « Volevo dire Anita… non possiamo essere amici? »

« No! », feci per uscire prendendo la maniglia, quando fui fermata ancora una volta da lui. 

« Ok, ok, amici no… ma possiamo essere dei semplici colleghi? », chiese lui quasi implorando. Mi aveva presa per scema?

« Noi non siamo colleghi… stiamo solo collaborando insieme ad un progetto! E se tutto va bene ti toglierai dalle scatole presto! », sbraitai cercando di aprire la porta con lui ancora lì. 

« Però così mi ferisci! »

« Ah, io ti ferisco?!  Ricordati come mi hai lasciata per strada dopo che sei andato via! Ricordati come mi hai lasciata senza dire una parola! Ricordati quanto sei stronzo e, poi forse possiamo riparlarne! », 

Presi finalmente la maniglia e, abbassandola, uscì fuori come una furia dirigendomi verso i bagni femminili. Iniziai ad imprecare contro me stessa, contro lo stronzo e contro tutto quello che lo aveva riportato sulla mia strada. 
Presa da un raptus di rabbia sbottonai la giacca che faceva parte del tailleur nero che indossavo rimanendo con la camicietta bianca ed il tubino nero.  

« Tesoro, tutto bene?! », chiese Federica entrando in bagno preoccupata.

« No, non va bene niente! », gridai facendo avanti e indietro dentro quel bagno elegante dal marmo verde smeraldo. 

« Ani… »

« Fede, spiegami come devo comportarmi?! »

« Per prima cosa, fai un respiro profondo e calmati… »

« Fosse così facile… », risposi inspirando ed espirando l'aria scuotendo le braccia.

« E poi stai andando bene! Non lo hai ancora ucciso! », esclamò sorridendo.

« Sì, ma ancora per poco! », replicai facendomi scappare un sorriso.

« E con Dario, come va? », domandò diventando nuovamente seria.

« Se vuoi sapere se gli ho detto di Edoardo, la risposta è no… », risposi con lo sconforto più totale.

« Ani… »

« Lo so, lo so, dovrei dirglielo… ma ho paura per come la prenderebbe… odia Edoardo… e poi è geloso, lo sai… »

« Conosco bene la gelosia di Dario, però non mi sembra una buona idea nasconderglielo… pensa a come potrebbe prenderla scoprendolo… »

« Non bene… »

« Beh, allora diglielo! Non sarà felice, ma almeno potrete affrontare la cosa insieme! »

« Hai ragione… proverò magari stasera dopo cena… »

« Benissimo! Adesso torniamo a lavoro e mandiamo a calci in culo quello stronzo di Edoardo! »

« Fede!!  »

« Quando ci vuole ci vuole!  », replicò lei prima di aprire la porta dell'uscita facendomi strada.

Attraversammo insieme il corridoio che divideva gli uffici in due fazioni, quando arrivate davanti al mio ufficio trovammo Edoardo con due caffè tra le mani. Ci sorrideva fiero nel suo completo spezzato composto da jeans blu scuro, camicia bianca senza cravatta e giacca elegante blu.  

« Lo prendi sempre decaffeinato, giusto? », esclamò sprezzante dondolandoli tra loro. 

Buttai gli occhi al cielo prima di lanciare uno sguardo disperato verso Federica e chiudere la porta dietro di me. Era inarrestabile.

« Ti avviso che questo caffè non cambierà la tua posizione precaria… », risposi secca prendendo uno dei due caffè che aveva tra le mani.

« Ah lo so, sei sempre stata molto testarda  e intraprendente… doti che ho sempre ammirato in te… »

« È inutile che fai il provolone con me… non attacca! »

« Provolone? Sto solo peccando di sincerità… »

«Beh, pecca meno, lavora di più! », affermai sedendomi nuovamente al mio posto. Quando poteva essere indisponente? 

Non lo sopportavo.

La giornata finì, per l'ennesima volta, come tutte le altre: con poca roba per le mani. 
Lui diceva A e io B, io bianco lui nero,  lui Maroon 5 io Coldplay. Eravamo il giorno e la notte. Non ci saremmo mai incontrati. E questo complicava di molto la questione " soggiorno a Milano di Edoardo". Dovevamo finire quel lavoro il prima possibile.



Arrivai a casa dopo essere passata dalla pasticceria sotto casa, recuperando una di quelle torte sette veli che piaceva tanto a Ginevra. Perché non viziarla un po'?

Aprii la porta di casa trovando Dario indaffarato nella preparazione della tavola. Aveva utilizzato una tovaglia grigio chiaro che si sposava perfettamente con le posate e i piatti da lui scelto. Al centro, il bellissimo centrotavola comprato in un negozietto di roba vintage durante uno dei nostri viaggi.

« Wow che meraviglia! », esclamai prima di posare le mie labbra sulle sue per un bacio veloce. 

« Ho pensato che data la circostanza, il tovagliato ricercato fosse la scelta giusta! »

« Che circostanza? », replicai poggiando la torta dentro il frigo.

« Mi sembra di aver capito che Saverio abbia intenzione di dire a Claudia e Mirko della gravidanza di Ginevra… »

« Sarebbe anche il momento! Quando pensano di dirlo al mondo intero? »

« Ginevra è ancora frastornata… e deve metabolizzare bene la cosa… tu invece? Come ti senti? », chiese curioso Dario prendendomi per i fianchi. Che intendeva dire?

« In che senso?... », domandai preoccupata. Che si fosse accorto che nascondevo qualcosa? 

« Hai sintomi di gravidanza? », iniziai a sorridere come una stupida cercando di nascondermi da quei suoi occhi azzurri speranzosi.

« In realtà, ho qualche sintomo riconducibile ad una gravidanza… ma che potrebbero essere benissimo le avvisaglie del ciclo in arrivo… », sorrisi mordendomi il labbro inferiore. 

« Beh, allora io voglio credere che ci sia una piccola Anita in arrivo… »

« Vorresti una bambina? », chiesi quasi con lacrime agli occhi.

« Noi maschi siamo troppo complicati! Vorrei una bambina bella come te… e perché no, anche da viziare! » 

« Davvero? »

« Davvero… »

« Allora, lo spero anch'io… », affermai prima avvicinare nuovamente le mie labbra alle sue facendomi trasportare da lui. Ero tutto troppo bello per rovinarlo con la notizia di Edoardo. 

Sfortunatamente quel bacio focoso fu interrotto dal citofono e dall'arrivo di Saverio e Ginevra.

« Vorrei capire quando il professor Fosti capirà che quando salgo io in ascensore, lui non deve metterci piede! », esclamò Saverio con le pizze in mano seguito da Ginevra.

« Sa, ancora?! Credevo che vi foste lasciati alle spalle i vostri dissapori! », esclamò Dario prendendo le pizze dalle mani di Saverio.

« Dissapori? È un maniaco schifoso! Chissà cosa tocca con le sue manine! E poi voglio che stia lontano da Ginevra! Potrebbe attaccarle qualche fungo contagioso! Per non dire altro! »

« Scusami Sa, ma come potrebbe farlo? Mica gli salta addosso! », continuai io prendendo le loro giacche.

« No, però non mi fido ugualmente! »

« Sei il solito idiota! Piuttosto, avete qualcosa per la nausea? Ho dimenticato di prendere qualcosa a casa… »

« Perché, stai male? », domandai incredula. Era stata bene fino a una settimana prima.

« Già… in questi giorni ho vomitato anche l'anima… sto davvero malissimo… », dichiarò sedendosi distrutta sul divano di pelle nera. 

All'improvviso ebbi come la sensazione di una doccia gelata sulla testa. E se fosse capitato anche a me? Come avrei passato il giorno del matrimonio? 

« Ma stavi benissimo… », replicai sedendomi vicino a lei. Non potevo crederci.

« Lo so! Però già l'indomani ho avuto una nausea pazzesca! Mi sono anche presa qualche giorno di ferie, e poi dobbiamo fare l'ecografia la prossima settimana e avvisare lo studio dentistico… »

« Forza amore mio! », esclamò Saverio sedendosi anche lui sul divano con noi « Vedrai che andrà meglio! Sono i primi tre mesi quelli più pesanti! »

« È facile parlare per te! Non sei incinto! »

« Ma è come se lo fossi! Supereremo tutto insieme! », disse lui appoggiandogli la mano destra sul ventre. La dolcezza di Saverio mi lasciava sempre a bocca aperta. Aveva fatto veramente il salto di qualità.

«Scusateci! Ma abbiamo trovato un traffico della miseria sul corso! », esordì Mirko entrando di fretta dalla porta d'entrata seguito da Claudia e Alessio attirando la nostra attenzione. 

« Certo, se avessi preso quella scorciatoia che ti avevo suggerito, non saremmo incappati quella fila allucinante! », lo riprese Claudia sfilando il giubbotto del piccolo Alessio. 

« Ma che palle Claudia! Sempre a ribattere! Ho fatto del mio meglio! »

« Che?! Mirko che sfida Claudia? Questa non voglio perdermela! », asserì Saverio risedendosi sul divano dopo aver preso le patatine che avevo messo a tavola come aperitivo.

« Sa… », lo ammonì Il santo.

« Oh, Non badate a me! Continuate pure! », esclamò Saverio rispondendo allo sguardo torvo di Mirko. 

« Mi dispiace per te idiota, ma lo spettacolo è già finito! », ripose Claudia avvicinandosi ai fornelli con Alessio al seguito.

« Che peccato, era meglio dei bellissimi di retequattro… », affermò a malincuore poggiando le patatine sul divano.

« Non ti preoccupare, ti faccio vedere io qualcosa di più divertente… », disse sensuale Ginevra sedendosi sulle gambe di Saverio dando il via ad un bacio senza esclusione di colpi lasciando tutti sbigottiti.

« Cioè, per voi ogni occasione è quella giusta?! », la voce di Mirko tuonò spezzando quel momento hot. 

« Esatto! », esclamò Ginevra voltandosi dalla nostra parte.

« Ad ogni modo, puoi mettere questa in frigo? L'ho sgraffignata dalla cantina di mio padre! », continuò Mirko passando una bottiglia di vino a Dario che subito la esaminò.

« Ma questo è Chianti! Mi, questa sera hai preso davvero una brutta piega! Ti vuoi proprio rovinare! », sorrise a Mirko mettendo la bottiglia all'interno del frigo. 

« Che ci crediate o no, anche io ho i miei lati oscuri! »,

« Si che ci crediamo… », continuò Dario sorridendo e annuendo. « Ma adesso che dite se ci sediamo a tavola? »

Tutti ne furono felici, e avvicinandosi al tavolo, presero posto nella seguente combinazione: Dario capotavola e io alla sua sinistra, Ginevra e Saverio capotavola dal lato opposto e Claudia e Mirko.

 « Tesoro, sicura di stare bene? Sei così pallida…  », domandò Claudia guardando dalla mia parte.

« Io?! Io, tutto bene… perché?...  », risposi imbarazzata afferrando un trancio di pizza. 

« Mi sembri sciupata e stanca…  », rincarò Claudia. Era così palese? La storia di Edoardo aveva messo a dura prova i miei nervi e, nasconderlo a Dario aveva accentuato ancora di più questa mia situazione.

« Sto lavorando duramente ad un nuovo progetto… e la cosa mi stressa non poco…  »

« Però dovresti riposare di più… non ti fa bene… ogni atto compiuto ha una conseguenza…  », le sue affermazioni erano mirate a mandarmi in tilt il cervello, e lei lo sapeva bene. 

« Eh?!  »

Ma sapeva di Edoardo o cosa? 

Mi guardai in giro cercando di capire cosa dire e comportarmi. Dovevo fare finta di niente o ridere istericamente a quelle affermazioni senza senso? Tutti aspettavano in trepida attesa, quando Saverio, in virtù della sua lingua lunga, non formulò la domanda chiave e che forse tutti si aspettavano.

« Ma sei anche tu incinta?! »

« Chi? io?  No no! », scossi la testa nervosamente prendendo di fretta e furia la Coca-Cola per poi farla cadere come da copione sulle pizze alzandomi di scatto.
Le pizze al contatto con la bevanda iniziarono a ribollire come una zuppa creando una scena disgustosa.

A quel punto si alzarono tutti sorpresi, compresa Ginevra che sembrava un vulcano in eruzione a quella visione non gradita. Mi guardò per un attimo e, poi tappandosi la bocca, si precipitò davanti al lavandino vomitando come se non ci fosse un domani. 

Ci guardavamo tutti esterrefatti mentre Saverio soccorreva Ginevra tenendole i capelli. 

« Non è incinta Anita… lo è Ginevra…  », ammisse Saverio tra i conati di quest'ultima. « Sorpresa! », esclamò lui con il suo solito tono da cabarettista.

« Ma è vero Ginevra?!  », chiese allibita Claudia avvicinandosi a lei.

« Già… cercavamo il momento giusto per dirvelo… quindi quale momento migliore se non questo…  », finì guardando dentro il lavandino ridotto in uno stato pietoso.

« Tesoro! Sono felicissima per te! », le braccia di Claudia si chiusero con Ginevra all'interno, portando quest'ultima in un pianto disperato.

« Ma c'è una cosa che non capisco…  », disse Saverio guardandomi. « Perché stavi facendo il terzo grado ad Anita?! »

« Perché Mirko mi ha detto che stanno provando ad avere un bambino…  »

« Mirko!!! », gridò Dario portandosi le mani in faccia.

« Da, lo sai che non tenere i segreti! E poi lei è mia moglie! »

« Questo non ti giustifica! Ti ho anche comprato la tua pizza preferita! », brontolò Dario cercando di nascondere il suo rammarico.

« Ma quindi hai messo la pagnotta nel forno?! », domandò Saverio guardandoci entusiasta. 

« Ci stiamo ancora provando… non è ancora detto…  », si schiarì la voce Dario mettendosi le mani in tasca.

« Ma questo è meraviglioso! Vi abbraccerei forte, ma capite che al momento sono in altre faccende affaccendato…  », disse lui sorridendo facendoci notare di nuovo la faccia di Ginevra all'interno del lavandino. 

Risi felice sia per la battuta che nell'apprendere che tutti erano contenti per quella lieta notizia, portandomi a pensare a Dario e di conseguenza ad Edoardo. Gli avrei detto tutto quella sera stessa.

All'improvviso ci fu una mescolanza di abbracci  e risate incontrollate che mi accompagnarono inevitabilmente in un pianto senza sosta. I loro visi felici vennero impressi nel mio cuore e nella mia mente cancellando tutto il resto. 

Non sapevo se fossi veramente incinta, o se era la mia speranza a parlare, ma in quel attimo pensai che avere un bambino in quel momento era la cosa giusta da fare. Sentii nel mio cuore che un figlio era quello di cui avevamo bisogno. 

Volevo con tutto il cuore quella bambina da viziare e amare.


Note: Capitolo Sedici. Buonasera a tutti! E bentrovati! ❤️ Capitolo rocambolesco per i nostri migliori amici! Finalmente tutti sanno tutto! 🤣 Ma la serata non è ancora finita! La seconda parte della serata verrà raccontata da Dario e vedremo come i nostri maschietti si lasceranno andare a delle confessioni… e sapete bene che quando c'è Saverio di mezzo… 🤣🤣🤣 Che ne pensate di Edoardo? Che intenzioni ha?  Vedremo 😅 Grazie a tutti quelli che mi seguono ❤️ e alla prossima ♥️♥️
   
 
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