Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: PistachioPills    28/04/2022    0 recensioni
Germy torna in una nuova opera sul nostro profilo! Questa volta, citando parti appartenenti all'altra opera già presente, andremo ad osservare con attenzione gli eventi quotidiani del giovane ragazzo divenuto foglia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Noir | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Una raccolta per Germy'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Germy, dal punto di vista fisico, era un ragazzo comune, simile e non troppo diverso dagli altri giovani della sua età, con i suoi dolci quattordici anni, aveva una statura media, circa un metro e settantatre, dalla corporatura snella e frivola, i suoi arti sembravano minuti, delicati, dalle ossa fragili; i suoi occhi erano marroni, scuri, come due chicchi di caffè tondi e lisci, nei quali brillava la desiderosa speranza di mostrarsi utile e abile nella sua disinvolta spensieratezza, i suoi capelli, del medesimo colore del suo sguardo, quasi sempre in disordine, che teneva lunghi sulla fronte e ai lati, ma che teneva corti sul retro e sulle spalle. La sua pelle era molto chiara, che bruciava durante l'estate e che durante l'inverno si mimetizzava con il gelido colore della neve; sul suo volto era sempre presente un'espressione felice, un largo sorriso, segnato da deboli lentiggini che si distribuivano sulle sue candide guance e sulle sue morbide spalle, nonostante le varie insicurezze che riempivano la sua limpida coscienza, il suo aspetto non era una di quella, Germy amava il suo corpo e si sentiva a suo agio ogni volta che si guardava allo specchio di prima mattina. Viveva da solo da quando aveva dodici anni, da tutti era considerato in grado di cucinare per sé e vivere una vita autonoma ed indipendente, autosufficiente, i suoi parenti non potevano prendersi cura di lui ma proveddevano a pagare le bollette del piccolo monolocale in cui viveva e donavano mensilmente denaro con cui poteva permettersi spesa, vestiti nuovi e qualche lusso non necessario, come libri o fumetti. Il motivo per cui non aveva qualcuno con cui vivere assieme era quello della morte dei suoi genitori, uccisi durante il grande incendio della loro casa in campagna, causato dalla Famiglia Dibento, che, nonostante l'evidente colpevolezza non venne mai indagata o punita, queste due famiglie per vecchie ragioni, quasi antiche, si odiavano, un odio trasmesso da generazione in generazione, fino all'arrivo di Germy, che ripudiava l'odio e al suo posto proponeva la pace, la speranza e la possibilità di avere un calmo discorso al posto di ricorrere ad atti estremi come quelli che terminarono la vita di sua madre e suo padre. Durante una fresca mattina di primavera, Germy aprì gli occhi al debole suono della piccola sveglia che poggiava sul comodino che era attaccato al suo spoglio letto, sopra al quale era posata una lunga coperta invernale di acceso color rosa; si strofinò gli occhi con i palmi delle sue piccole mani e si infilò ai piedi le enormi pantofole che aveva comprato l'anno prima durante il periodo dei saldi natalizi, erano ormai rovinate, con le suole consumate dal frenetico uso che ricevevano da sua parte ogni giorno quando nel pomerigigo danzana e saltava nel suo angusto salone; si recò in cucina dove mise a bollire la caffetteria impostando il timer di dieci minuti : la mattina beveva sempre, indipendentemente dal giorno o dalla stagione, una tazza di caffè e latte. Mentre attendeva con calma il momento di poter gustare la tanto desiderata delizia, prese un sacchetto bianco situato vicino alle tazzine e i bicchieri, dentro c'erano piccoli biscotti di pasta frolla, sopra ai quali seccava dello zucchero a velo, erano un regalo della saccente donna di mezza età che abitava nella porta accanto a quella di Germy: la signorina Emily, insegnava inglese nella stessa scuola che il giovane frequentava, lei teneva molto a lui e spesso si preoccupava della sua solitudine, si, lui aveva degli amici a cui si sentiva anche molto unito, ma dopo la scuola, sia in casa o per strada era sempre solo, Emily provò più volte ad invitarlo da lei a cena o pranzo, ma rifiutava sempre gentilmente, quindi si limitava a regalargli dolcetti o altri piccol gadget come portachiavi e matite colorate che lui lasciava dentro a casetti o sopra a mensole. Diede un morso alla piccola tortina, erano stati preparati circa tre o quattro giorni prima quindi avevano un consistenza diversa da quella che avevano in origine, leggermente spugnosi; il timer suonò e velocemente si voltò per spegnerlo, versò con cura in una tazzina celeste il tutto, che poi sorseggiò con fare malinconico... Si tolse di dosso il caldo pigiama e aprì la porta di casa, chiudendola lentamente alle spalle. Con la cartella piena di libri, scese le scale con l'obbiettivo di raggiungere in tempo la scuola, non appena varcò fuori dall'edificio, trovò di fronte a sé l'appena citata Insegnante : "Buongiorno Germy!" Esclamò con tonalità energetica ed estasiata; "B-buongiorno signorina Emily..." sospirò lo studente quasi spaventato dall'improvvisa apparizione della nota vicina di casa, che domandò con il suo solito modo di parlare lento e rilassato: "Che coincidenza eh?! Se ne hai voglia posso accompagnarti io a scuola, non faremo tardi, il traffico mi respinge" la risata della donna interruppe il breve discorso che lei stessa stava dicendo, l'iconica atmosfera venne interrotta dell'ennesimo rifiuto da parte del ragazzo "la ringrazio ma andrò a scuola camminando, buona giornata" annunciò salendo sul polveroso marciapiede che seguiva quella stretta via, lasciando la donna li sola delusa dell'ennesimo fallimento; era alta ma e indossava mai tacchi, con lunghi capelli biondi che le coprivano le rigide spalle, I suoi occhi erano verdi, al di sotto dei quali riposavano sporgenti occhiaie, che non passavano alla scoperto nemmeno con molto trucco, era una persona che credeva nella supremazia della sua materia scolastica, che curava poco il suo aspetto e non rispettiva le diete che le imponeva il suo buonsenso e assumeva pasti in modo disordinato ed irregolare. Germy raggiunse in qualche minuto la sua scuola e vide in lontananza due persone a lui care, parte del suo stretto gruppo di amicizie, una ragazza ed un ragazzo per la precisione, entrambe con spessi occhiali in volto che, essendo vicini di casa, percorrevano assieme la strada per la scuola quotidianamente, erano Tito ed Enzo : lei era una giovane adolescente sempre in forma e buon umore, appassionata di carrarmati e armeria pesante, non sapeva nemmeno lei stessa cosa la attraeva a certe cose, certo era che però le adorava, leggeva notizie e articoli che ne parlano e mostravano l'uso e cercava sempre in rete filmati o documentari, portava I suoi scuri capelli sempre sciolti e dietro alle rigide lenti vibrava la raggiante energia che i suoi occhi emanavo; Enzo invece era una persona calma e spesso assonnata, amava leggere e anche scrivere, comprava mensilmente romanzi e riviste che esaltavo i nuovi e giovani autori o fumettisti del momento, di alta statura, goffo e sbadato. Lo salutarono felicemente alzando le loro braccia verso la sua direzione "Germy! Buongiorno!" esclamarono in coro e uno dei due subito continuò "ecco gli appunti sulla lotta del Pancrazio che mi avevi chiesto" allungò all'amico un fascicolo al quale erano legati alcuni fogli, che Germy afferrò lentamente replicando con un dolce "Grazie mille" I tre raggiunsero la tettoia della scuola, dove aspettarono chiacchierando tra loro le altre tre ragazze che componevano la loro piccola 'squadra', Silvietta, Sozy e Giu. Dopo l'arrivo delle restanti amiche, entrarono tutti assieme all'interno dell'edificio dove, una volta raggiunta la loro classe, misero le cartelle sui banchi, Germy, escluse le cinque persone a cui si confidava e relazionava, non apprezzava la sua classe : non li detestava ma non provava nemmeno simpatia o minima carità per loro, erano persone irresponsabili, ribelli, untori di innumerevoli problemi e atti spregevoli a cui gli insegnanti non prestavano nemmeno attenzione o interesse; proprio in quell'esatto momento, mentre lui e gli altri estraevano i libri e i quaderni dai loro raccoglitori, alcune compagne di classe li fissarono con disprezzo per poi ridere e bisbigliare tra loro. Poco dopo lo spregevole evento, l'insegnante di educazione fisica entrò con passo lento e pesante, tutti si alzarono chinando il capo e augurando buongiorno al vecchio uomo : "quest'oggi avrete le prime due ore buche a causa dell'assenza del vostro insegnante, quindi andremo assieme in palestra poiché la scorsa settimana a causa del vostro test di latino non abbiamo avuto la possibilità di praticare sport" spiegò frugando con la mano destra nella piccola tracolla color turchese che portava sempre con se. La classe raggiunse i bagni, dove singolarmente all'interno dei gabinetti si cambiavano indossando le uniformi da palestra che la scuola consegnava ad inizio anno ad ogni studente, erano composte da una semplice maglietta a maniche corte bianca al di sotto della quale venivano indossati pantaloncini corti, superiori al ginocchio, rossi per i ragazzi e blu per le ragazze. l'insegnante consegnò agli studenti racchette da badminton e ordinò loro di suddividersi in coppie e allenarsi, Germy si mise in coppia con Sozy, Tito con Silvietta ed infine Enzo con Giu anche se loro due, al posto di agitare le racchette, impiegarono la maggior parte del tempo ad agitare fantasiosi discorsi sui loro stessi interessi relativi alla lettura, infatti, anche Giu amava leggere fumetti e assieme ad Enzo spesso scrivevano FanFiction basate sui loro personaggi preferiti, intrappolandoli in iconici triangoli amorosi, che i loro amici leggevano non capendo però i contesti in cui le vicende avvenivano non essendo particolarmente interessati alle storie che venivano trattate e esportate dal duo. Al termine delle due ore, la campanella risuonò indicando l'inizio della pausa di quindici minuti, che i cinque passarono sulla terrazza della scuola, con adosso ancora le scomode uniformi sportive "Il test di Inglese è domani, giusto?" domandò Germy avvicinandosi l'indice destro alle labbra "Si, domani durante la terza e la quarta ora" rispose fermamente Silvietta "spero proprio che non sarà difficile" aggiunse Sozy posando la sua testa sulla spalla di Silvietta, che replicò : "di solito non richiede mai consegne troppo difficili o elaborate, andrà probabilmente bene" "Scusatemi!" Una voce proveniente dall'interno del corridoio concluse la conversazione relativa al test, tutti si voltarono posando il loro sguardo sulla figura che, davanti all'ingresso spalancato della terrazza, restava immobile con in mano un mazzo di volantini colorati "Me e altre mie compagne di classe stiamo girando nei corridoi della scuola per annunciare a voi studenti delle altre classi la data in cui si terrà la festa di quest'anno organizzata da noi!" La osservavano con espressione quasi delusa poiché aspettavano probabilmente di ricevere una notizia o un informazione totalmente diversa e opposta a quella che le loro orecchie udirono, "Verrete?" Domandò nuovamente avvicinandosi per dare loro i volantini che includevano le basiche informazioni relative alla celebrazione, il gruppo si scambiò brevi parole sottovoce che diedero possibilità a Tito di rispondere a nome di tutti alla ragazza "No." "Perchè!? Ci sarà buona musica a tutti volume e alcolici da bere!" "Sono proprio questi i motivi per cui rifiutiamo il tuo invito" sospirò con tono seccato Giu.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: PistachioPills