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Autore: Parole al vento    29/04/2022    0 recensioni
Habseligkeiten: cose che un adulto potrebbe valutare come insignificanti, ma che un bambino considera tesori.
"Era buffo come Klee riuscisse a vedere la realtà attraverso una lente tutta sua. Ogni situazione era ribaltata, il più insignificante dei dettagli diventava importantissimo e ogni giorno era un avventura da vivere. Albedo stesso si stupiva ogni volta del modo in cui Klee osservava il mondo.,,
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Piccola Os incentrata su Klee e Albedo all'Irodori Festival. Un semplice modo per condividere la dolcezza che provo ogni volta che li vedo interagire.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albedo, Klee
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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HABSELIGKEITEN


Le strade illuminate dalla luce soffusa delle lanterne erano uno scenario diverso rispetto alle vie acciottolate e rischiarate dai lampioni a cui erano abituati lui e Klee. Gli aromi che provenivano dagli stand che offrivano cibo solleticavano le narici dei passanti e alcuni non potevano fare a meno di fermarsi per acquistare le specialità locali.  Le risate dei bambini, le chiacchere allegre degli amici, le frasi premurose dei genitori rendevano l’atmosfera più serena, i problemi in quel frangente erano stati dimenticati. Quell’atmosfera ovviamente non poteva lasciare indifferente nessuno, in particolar modo Klee.

I grandi occhi color caramello saettavano da una bancarella all’altra senza fermarsi troppo su una di loro perché troppo curiosa di sapere cosa si sarebbe trovato nella prossima. Con un grande sorriso indicava ad Albedo le varie decorazioni variopinte stupendosi delle mille forme che avevano. Albedo si ritrovò a scusarsi più volte con i passanti per l’irruenza con cui Klee si stava facendo strada tra la folla, ma non aveva il cuore di rimproverarla, il suo entusiasmo era qualcosa che lo aveva sempre affascinato e di cui non poteva fare meno di chiedersi se fosse senza limiti.

“Klee, fai attenzione!”

Si limitava quindi a dire scuotendo sconsolato la testa ma mal celando un sorriso. Quando Alice lo aveva accolto a Mondstat non immaginava che avrebbe mai incontrato una persona dallo stesso temperamento della bambina, ma per sua fortuna era uno di quei casi in cui la realtà si diverte a superare le tue aspettative.

Il biondo improvvisamente sentì qualcosa tirargli l’orlo della giacca, curioso abbassò lo sguardo per incontrare gli occhi di Klee. Le sopracciglia leggermente corrucciate e le labbra imbronciate furono un grande indizio che gli suggerì che in quel momento nella testolina di Klee si era appena formulata un idea e l’unica cosa che la stava fermando dal realizzarla era il suo permesso. Albedo si accovacciò per non far affaticare Klee e anche per poterla sentire tra tutti i rumori dell’Irodori Festival che, sebben sovrapposti, non erano sgradevoli.

“C’è uno stand per vincere un pesciolino.”

Pigolò la bambina alternando lo sguardo da Albedo allo stand che aveva adocchiato. L’alchimista girò brevemente lo sguardo nella stessa direzione in cui stava guardando Klee e notò che effettivamente a pochi passi da loro, sotto il drappeggio che fungeva da copertura allo stand, era presente un grande catino d’acqua dentro cui nuotavano placidi pesci rossi la cui quiete era però interrotta di tanto in tanto dai retini di carta che i bambini immergevano nella speranza di pescare e vincere uno dei pesciolini. Non era la prima volta che Klee gli chiedeva di fermarsi ad uno stand e né allo stand del Theater Mechanicus né allo stand dell’Ikebana-Flower le aveva detto di no, quindi, anche quella volta, con un sorriso gentile aveva semplicemente annuito. Il sorriso di Klee spuntò immediatamente e saltellando si avvicinò all’uomo a cui apparteneva lo stand, esortando con ampi gesti Albedo a sbrigarsi.

“Questo te lo curo io.”

Disse il biondo afferrando lo zainetto di Klee. Si fidava della bambina, certamente, ma i precedenti a Mondstat erano qualcosa da prendere in considerazione. Inoltre voleva evitare di aggiungere all’alta pila di pratiche, che aspettavano di essere compilate sulla scrivania di Jean, un reclamo da Inazuma. Il sorriso di Klee vacillò per un momento quando si vide sottratto il suo prezioso zaino ma riapparve quando Albedo le allungò i tre retini di carta.

“Io e Dodoco restiamo qui a fare il tifo per te.”

“Tornerò con un nuovo amico Dododco, non temere!”

E Klee, dopo aver stretto a sé il fidato pupazzo, si inginocchiò davanti al catino. Dopo il primo tentativo, il retino si bucò per colpa dell’acqua, ma il suo sorriso non sparì. Non si diede per vinta, impugnò il secondo retino e puntò ad un pesce rosso contraddistinto da scaglie dal colore più acceso. Anche questa volta però, quando riestrasse il retino, il pesciolino era ancora nella vasca e, ignaro dello sguardo confuso della biondina, si allontanò con qualche colpo di coda. All’ultimo tentativo Klee cercò nella folla di adulti assiepata intorno al catino d’acqua lo sguardo turchese di Albedo, alla ricerca di rassicurazione e forse anche di fortuna. Dal canto suo il biondo, che aveva assistito a tutta la scena, sorrise e, afferrando Dodoco, lo scosse per qualche istante, come per far capire a Klee che anche lui stava cercando di infonderle fortuna. La bambina, dopo aver ritrovato lo spirito, immerse l’ultimo retino. Nemmeno due secondi dopo lo tirò fori nuovamente, anche questa volta con un foro al centro. L’espressione corrucciata di Klee fecero preoccupare l’alchimista il quale si avvicino immediatamente. Le posò una mano guantata sulla spalla e per rincuorarla le accarezzò la schiena.

“Ehi, non preoccuparti. Se vuoi puoi fare qualche altro tentativo.”

“No no. Il signor pesciolino ha i suoi amici qui dentro. Non voglio separarli, avranno tante avventure ancora da affrontare.”

Sentendo quelle parole Albedo osservò meglio l’espressione di Klee che ora non era più corrucciata ma anzi era serena, quasi allegra. Le iridi aranciate seguivano i movimenti fluidi del pesciolino che aveva provato a pescare e un piccolo risolino le sfuggì dalle labbra quando lo vide nuotare intorno ad un altro pesciolino.

Era buffo come Klee riuscisse a vedere la realtà attraverso una lente tutta sua. Ogni situazione era ribaltata, il più insignificante dei dettagli diventava importantissimo e ogni giorno era un avventura da vivere. Albedo stesso si stupiva ogni volta del modo in cui Klee osservava il mondo. Ed era in quei momenti di realizzazione che gli sembrava di vedere anche lui il mondo attraverso gli occhi del bambino spensierato che non era mai stato. Era in quei momenti che vedeva le cose da tutt’altra prospettiva e allora anche lui si ritrovava a sorridere di come le cose più semplici diventavano speciali.

Angoletto di Parole al vento:

Salve a tutti quanti!^^

Spero che questo mio modo di superare l’Irodori Festival vi sia piaciuto.
Le interazioni Albedo/Klee mi sciolgono il cuore per quanto sono tenere e l’Irodori Festival non ha fatto eccezione. Anzi, a mio parere, era quell’extra di cui avevo bisogno per amarli ancora di più, e non credevo fosse possibile. Questa piccola OS è il mio modo per superare il fatto che sia terminato e che prima di avere altri momenti su questi due dovrò aspettare un bel po’.  
Alla prossima

Parole al vento
   
 
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