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Autore: Darlene_    30/04/2022    0 recensioni
[Blanca (serie televisiva)]
Senza Linneo, intorno a Blanca è tornato il buio e quando si mette sulle tracce di un criminale viene rapita. Chiusa da sola, al freddo, crede di non avere più speranze, eppure anche nel buio più totale può tornare la luce.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia scritta per l'advent calendar del gruppo fb:
Hurt/comfort Italia 


Prompt: vista
Fandom: Blanca
Personaggi: Blanca, Nanni
 
 
Nel buio, il gelo



Fa freddo, troppo freddo.
Lascia scorrere i polpastrelli sulle pareti gelate e cerca di mantenere la calma.
Il bastone per ciechi cozza contro la porta blindata: non ci sono vie d’uscite, d’altronde perché mai dovrebbero essercene? Dal modo in cui il suono rimbalza sulle superfici la stanza è piccola, forse una cella frigorifera e nessuno può sentire le urla. Si morde il labbro fino a farlo sanguinare consapevole di essere spacciata. Si domanda cos’abbia provato sua sorella mentre le fiamme l’avvolgevano nel loro caldo abbraccio. Se solo la situazione non fosse tanto drammatica riderebbe: una Fernando morta in un incendio, l’altra ibernata dopo essere stata scoperta dall’assassino del caso a cui la polizia sta lavorando. Si siede a terra, stringendosi maggiormente nella giacca troppo leggera per riscaldarla e grida. Grida la sua disperazione, grida per le ingiustizie subite, grida per aver perso tutto. Grida, ma nessuno la sente. Immagina Linneo ancora a casa in convalescenza dopo la sparatoria e vorrebbe tanto averla accanto a sé, carezzarne il pelo raso e sussurrarle parole di conforto all’orecchio.
Piange e le lacrime si gelano sulle guance.
L’american Staffordshire regalatale dal padre era stata la luce nel mondo sprofondato nel buio della cecità.
Linneo. Linneo. Linneo.
Ripete mentalmente il suo nome, il nome di chi le ha permesso di diventare un’adulta indipendente nonostante la disabilità.
Si accovaccia a terra in posizione fetale cercando di trattenere un po’ di calore. Ha freddo, troppo freddo e non sa come salvarsi. Maledice se stessa per aver accettato il lavoro da stagista in polizia e per essersi cacciata nei guai un’altra volta. Non vuole morire, ma accadrà comunque. I brividi la percorrono da capo a piedi mentre restare sveglia diventa sempre più difficile.
All’improvviso la porta si spalanca ed un paio di scarponi si avvicina a lei. Prova a prendere il bastone, ma a causa delle dita intirizzite le scivola di mano. Si rannicchia in un angolo anche se sa che dovrebbe approfittare di quel momento per scappare.
Rumore di passi.
Un metro.
Cinquanta centimetri.
Trattiene il respiro.
“Blanca.”
Nanni.
Non è sicuro di averlo detto a voce alta, ma sente il fiato caldo di lui sul suo viso gelato e il profumo dei manicaretti da poco preparati le arrivò alle narici. Provò a puntellarsi sui palmi, ma i muscoli intirizziti non vollero saperne di collaborare e due mani forti le si posarono sui fianchi.
“Sei al sicuro adesso.”
Gli circonda il collo sorreggendosi a lui. Nanni si toglie la giacca in cui l’avvolge e la tiene stretta.
“Ti stavamo cercando tutti, ci hai fatto preoccupare.”
Se non fosse già rosso per il gelo, il suo viso lo sarebbe diventato per l’imbarazzo. “Ce ne hai messo di tempo per arrivare.” Sussurra all’orecchio sentendo i capelli del ragazzo scivolargli sulle gote. Ogni parola è uno sforzo immane, ma non vuole mostrarsi debole.
“Puoi sempre scrivere una recensione negativa.” Scherza, parlando anche lui a bassa voce, quasi il loro scambio fosse segreto. Ridacchiano entrambi e si chiudono la cella frigorifera alle spalle. In lontananza l’ululato delle sirene annuncia l’arrivo imminente di Liguori. Nanni la aiuta a sedersi a terra stringendole le mani per scaldarle. Si è tolto anche la felpa e la usa per coprire i collant strappati.
“Ho avuto paura.” Ammette senza timore di mostrare le sue emozioni.
Blanca gli poggia il capo sul petto ascoltando il battito regolare del suo cuore sotto alla maglietta.
“Anche io.” Risponde chiudendo gli occhi.
  
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