Libri > Il Labirinto - The Maze Runner
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Autore: Darlene_    30/04/2022    0 recensioni
Tutti sono convinti che prima o poi Thomas, con la sua impulsività, si farà ammazzare, eppure nessuno dei suoi colleghi, nemmeno Minho, riescono a convincerlo a non entrare in una banca tenuta in ostaggio da un rapinatore senza nemmeno il giubbotto antiproiettile perchè Thomas è impulsivo, ma è anche uno dei detective più brillanti e se c'è qualcuno a poter sopravvivere ad una missione suicida quello è sicuramente lui.
Genere: Angst, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ModernAU
DetectiveAU
 
 
Mani in alto, questa è una rapina 



Sfilò la Glock dalla fondina con una lentezza tipicamente non sua e la calciò verso il rapinatore, quindi riportò anche la mano destra vicino alla testa. Per un istante si maledisse per non aver ascoltato Theresa, ma meno di dieci minuti prima aspettare il negoziatore gli era parso tempo sprecato, ed entrare in una banca tenuta sotto ostaggio non sembrava un’idea così stupida.
“Come ti chiami?” Stabilire un contatto era il primo punto del manuale come trattare con i criminali armati di pistola mentre tu sei in una posizione di svantaggio ma l’uomo non gradì quella domanda personale e rispose posando l’indice sul grilletto. 
Mentre una goccia di sudore gli attraversava la fronte, Thomas cercò di pensare ad una strategia vincente. “Sei molto astuto.” Disse fingendosi a suo agio in quella situazione. “Vuoi impedirmi di scoprire la tua vera identità, è una mossa da professionisti, ma tu non lo sei, non è vero?” Sperò nella veridicità della sua deduzione e per fortuna colse un lieve cenno del capo, quasi un segno di assenso. “Scommetto che non ha precedenti e in tribunale con un buon avvocato te la caveresti con poco.” L’uomo spostò il peso da un piede all’altro. Ormai ne era certo: quello di fronte a lui era un novellino costretto a oltrepassare la linea della giustizia. “Se lasci andare questi ostaggi ne terranno conto in aula, ma se anche solo uno di loro viene ferito tu non avrai scampo.”
Strinse le mani umide di sudore attorno al calcio dell’arma. Per un tic nervoso sbatteva le palpebre in continuazione. Voleva uscire da quella situazione di merda, ma non era certo di potersi fidare di uno sbirro, non dopo essere stato abbandonato dallo Stato.
“Sono un detective della sezione rapine ed omicidi, se segui i miei consigli forse riuscirai ad avere una via di fuga, ma ti giuro che se non lasci andare quegli ostaggi permetterò ai miei di irrompere in questo edificio e ci sarà la tua materia grigia spalmata su quella parete prima di sera.” Il suo tono era diventato più duro, incalzante, era quasi certo stesse per cedere.  
“Io non volevo.” Con una mano si tolse il passamontagna mostrando il viso rugoso e butterato da una qualche malattia cutanea. “Mia figlia è malata e non posso permettermi le cure. Lo sto facendo per lei!” Gli occhi azzurri velati dalla cateratta si riempiono di lacrime. Nello stesso momento lui abbassò la canna della pistola e Thomas avanzò di qualche passo. Per un istante quattro mani rimasero sull’arma sfiorandosi mentre le nocche nodose cedevano la presa a quelle giovani e curate, poi vi fu il caos. Qualcuno buttò all’interno dei lacrimogeni e la SWAT fece il suo ingresso a pistole spianate. Thomas vide lo sguardo celeste riempirsi di terrore e sentì le mani dell’uomo stringersi nuovamente. Vi fu una breve lotta in cui cercarono di prevalere l’uno sull’altro finchè partì uno sparo. L’istante immediatamente successivo il detective rimase sconvolto all’idea di aver sparato, anche se per sbaglio, al rapinatore, ma dovette ricredersi quando una fitta lancinante lo scosse da capo a piedi facendolo cadere a terra. Tutto ciò che accadde dopo divenne confuso: qualcuno (probabilmente un ostaggio) si mise ad urlare, scarponi pestavano il pavimento e le voci concitate si accavallarono l’una all’altra in una cacofonia di suoni.
“…mas! Thomas!”
Avrebbe riconosciuto ovunque quella voce. Tenendo le mani sulla ferita sollevò lo sguardo per incontrare quello dell’amico. “Mi…nho.” Cercò di sollevarsi sui gomiti, ma il partner lo sospinse gentilmente a terra.
“Resta fermo e lasciami vedere.” Gli scostò le dita per poter valutare la ferita e anche se non disse nulla Thomas comprese dalla sua espressione corrucciata quanto fosse grave. Theresa lo aveva pregato di mettere il giubbotto antiproiettile, ma lui era stato talmente impaziente di entrare da non prendere nessuna precauzione.
“Non ti preoccupare, i soccorsi sono in arrivo, devi solo resistere.” I suoi occhi scuri erano velati di preoccupazione. Si tolse la giacca e usò la felpa per tamponare l’addome.
“Se non dovessi…” Ogni parola era pesante sulla lingua.
Minho lo fulminò con lo sguardo. Aveva le mani sporche di sangue e l’odore ferroso gli dava la nausea, ma invece di allontanarsi si avvicinò di più al viso dell’amico sussurrandogli parole di incoraggiamento.
“Gra…zie.” Un attacco di tosse gli impediva di respirare correttamente e l’altro detective lo aiutò a sollevare leggermente il capo. Un rivoletto cremisi scivolò fuori dalle labbra prive di colore.
Cazzo. Pensò Minho un istante prima che gli occhi di Thomas roteassero all’indietro. Smise momentaneamente di tamponare la ferita e portò due dita alla carotide per constatare l’assenza di battito. In Accademia aveva imparato a gestire situazioni di emergenza, ma non aveva mai considerato la possibilità di dover far ripartire il cuore del suo migliore amico. Cominciò la stimolazione cardiaca pregando di non rompere nessuna costola, incerto se si trattasse di una buona idea data l’emorragia. Chiunque altro si sarebbe arreso, eppure lui non cedette nemmeno per un attimo e non si accorse che intorno a loro si era formato un semicerchio di agenti con il capo chino. Quando ormai pensava di averlo perso per sempre, il petto di Thomas si sollevò con un applauso generale e i paramedici, finalmente giunti sul posto, scansarono il detective. Minho restò inginocchiato accanto al corpo seguendo attentamente i movimenti dei soccorritori. Colse parole ed espressioni poco confortanti come pressione in calo, massima urgenza, tenere pronta una sala operatoria. Una volta caricato sulla barella il paziente venne portato sull’ambulanza e nessuno protestò quando il suo partner si sedette accanto a lui sul mezzo. Per un unico istante gli occhi verdi si aprirono, pieni di gratitudine per il suo salvatore ed in quel momento Minho si rese conto che tutto sarebbe andato bene.
  
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