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Autore: Emilia Zep    01/05/2022    0 recensioni
Tra le masche della Val Varaita si raccontava di un luogo mitico, un mondo segreto che si trovava dall'altra parte di un lago ghiacciato, oltre il fondale. Un giorno quel passaggio venne chiuso e quel luogo dimenticato per sempre.
Secoli e secoli più tardi, Pietro e Giulio, come ogni anno, sono in vacanza in Val Varaita dal nonno. Il giorno in cui fanno la conoscenza di Micaela, la loro misteriosa vicina, si ritrovano catapultati in un mondo di masche, servanot, voci misteriose e soprattutto in un luogo di cui mai avrebbero immaginato l'esistenza...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stavano ancora scendendo a valle quando Giulio tirò Pietro per la manica. Pareva aver sentito qualcosa arrivare dal ruscello.  Pietro si fece tutt’orecchi.
Impastata al rumore dell’acqua che sgorgava, risuonava una voce di ragazza.
“Pietroooo! Giulioooo!”
Sembrava chiamare proprio loro! I due fratelli si guardarono sorpresi.
“Pietroooo… Giulioooo… ” sentirono ancora.
Si affacciarono verso il ruscello ma non videro proprio nessuno.
“Nonno, hai sentito anche tu?”
“Che cosa, tesoro?”
“Qualcuno, dal ruscello. Una ragazza. Forse è caduta!”
 
Il nonno si sporse anche lui a guardare.
“Io non vedo niente.” Li tranquillizzò “Sarà il rumore dell’acqua sui ciottoli”
I due bambini si strinsero nelle spalle e insieme al nonno proseguirono verso casa.
Ma ecco che proprio quando erano quasi arrivati, una folata di vento nell’erba trasportò ancora la stessa voce “Pietrooo… Giuliooo…sono Moltinaaa…”
“Nonno, hai sentito adesso?”
“Ma cosa bambini? Si sta solo alzando il vento. Speriamo che domani non piova.”
Giulio e Pietro si guardarono sospettosi. Che quella Micaela gli avesse fatto qualche incantesimo?
E adesso chi era quella Moltina?
Un fantasma?
Dopo quello che avevano visto quel pomeriggio, potevano aspettarsi proprio di tutto.
Quella notte, come aveva previsto il nonno, il vento si era alzato e soffiava fortissimo. Le persiane sbattevano e le foglie degli alberi frusciavano che parevano una furia.
Giulio corse a infilarsi nel letto del fratello.
“Dai, hai sentito il nonno. E’ solo il vento!” protestò Pietro. Ma in fondo anche lui era ben contento di stringersi forte a Giulio mentre infuriava tutto quel rumore.
“Giuliooo… Pietroooo… sono Moltinaaa….”
I due bambini si alzarono di scatto.
“Siete la mia unica speranzaaa…”
Sembrava la voce del vento ma le parole si distinguevano bene.
Non potevano esserselo immaginato, né Pietro né Giulio avevano dubbi.
“Dite a Zefi che sono vivaaa…   e che ho bisogno di aiuto per Uruuuk.…
Siete la mia unica speranzaaa.
Zefiii… cercate Zefiiii”
 
Giulio e Pietro, chiamando a raccolta tutto il loro coraggio, si avvicinarono alla finestra per sbirciare se di fuori non ci fosse davvero qualcuno.
Ma niente. Della misteriosa Moltina nessuna traccia.
 
Il giorno dopo Pietro e Giulio chiesero al nonno il permesso di andare a giocare da Micaela.
“Ma che bello che avete conosciuto una nuova amica!” commentò il nonno una volta che li ebbe accompagnati “mi raccomando, fate i bravi. Passo a riprendervi prima di cena.”
 

Quando Micaela andò ad aprire indossava una felpa che le stava tre volte. E come se non bastasse aveva sulle spalle una sciarpona che pareva più grande di lei.
“Be’, cosa c’è da guardare?”
A Pietro veniva da ridere “Sembri Giulio quando si mette la mia felpa di Spider Man!”
Anche Giulio rise. Gli piaceva moltissimo giocare a indossare le maglie grandi di suo fratello e fare finta di avere braccia lunghissime.
“Ma non hai caldo?”
Micaela alzò gli occhi al cielo “Incidente di percorso” spiegò secca. Sollevò la felpa e mostrò ai due fratelli le alette di pipistrello che le erano spuntate sulla schiena. “E’ da ore che non riesco a farle andare via!”
Pietro e Giulio fecero tanto d’occhi.
“E puoi volarci con quelle?”
“Macché, sono troppo piccole. E ce n’è sempre una atrofica, guardate qua. E poi dovrei diventare un VERO pipistrello. Non una bambina- pispistrello! Non ce la farò mai. Mi bocceranno.” Scosse la testa “Ma voi invece? Cosa dovevate dirmi?”
“Non hai idea. Sentiamo le voci.”
Micaela li portò nella sua camera e ascoltò attentamente tutto il loro racconto.
“Moltina… Moltina…” ripetè poi tra sé “No, non mi dice nulla. Forse è un fantasma rimasto intrappolato nel mondo dei vivi?”
Pietro e Giulio scossero la testa.
“Ha detto che è viva! Anzi ha detto ‘dite a Zefi che sono viva!’”
Micaela parve illuminarsi “Zefi, avete detto? Io lo conosco uno Zefi! Abita qui nel bosco. Vi ci porto.”
  
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