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Autore: Spensieratezza    04/05/2022    3 recensioni
Questa è una raccolta di missing moment sulla mia storia Eterno.
Per non rischiare spoilers, vi suggerisco di non leggerla, prima di aver letto almeno i primi cento capitoli della storia principale
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Eterno'
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La vita di due coppie di genitori era stata stravolta da 18 lunghissimi anni. Era un tempo molto lungo, ma per dei genitori che perdono la vita in un modo così tragico come un’esplosione, che non hanno potuto nemmeno dire loro addio, che quando li hanno visti l’ultima volta, non sapevano che fosse l’ultima volta, può sembrare UN’ETERNITÀ.

Quei genitori AVREBBERO VOLUTO che durasse un’eternità. Avrebbero voluto ripercorrere tutti i momenti passati insieme, per poter assaporare di nuovo il profumo della pelle dei loro figli, sentire le loro voci, per poter tornare indietro e non dire cattiverie, dire frasi gentili al loro posto, per non distogliere più lo sguardo quando passavano accanto a quel figlio troppo ribelle, ma anzi, se avessero saputo..lo avrebbero guardato più a lungo, per imprimersi nella mente ogni fotogramma possibile.

Ma non era più possibile.

Per questi genitori fu dura rassegnarsi alla loro perdita, non ultimo, quello di venire a patti con i loro sensi di colpa, accusandosi di non essere stati dei bravi genitori, di essersi accorti TROPPO TARDI che avevano un figlio meraviglioso.

Castiel e Gabriel avevano pensato molto a cosa fare, anche a provare a rivelarsi tramite una telefonata, ma avevano subito rigettato quell’idea, non gli avrebbero creduto e volevano evitare una scenata isterica per telefono con tanto di denuncia.

Pensavano che forse avrebbero potuto dire loro, che volevano parlare di loro figlio, ma temevano la stessa cosa, quindi risolsero con una missiva, uguale per ognuno.

 

 

Cari signori, quasi vent’anni fa, vi è successa una tragedia indimenticabile.

Non riusciamo a immaginare cosa può significare nella vita, perdere un figlio in questo modo, ma esiste una verità che voi tutti non conoscete e che potrebbe rendere più lieta la vostra pena. Un segreto che finora vostro figlio non ha svelato a nessuno e che riempirebbe il vostro cuore di gioia, Vi prego, venite al luogo dell’incontro. Non ve ne pentirete.

 

Castiel e Gabriel non facevano altro che guardarsi e torcersi le mani nervosamente, mentre in aperta campagna, attendevano l’arrivo delle due coppie.

“E se non venissero? E se non hanno creduto al biglietto? E se avremmo dovuto usare altre parole? E se..” diceva Gabriel.

“Gabriel, sta tranquillo! Fidati di me. Loro verranno.” Disse Castiel tenendogli le mani e accarezzandogliele.

Mezz’ora dopo, due macchine arrivarono e parcheggiarono poco distante.

 

“Siete venuti.” Disse Castiel.

La donna, che era la mamma di Castiel, fece vedere subito il cellulare.

“Sono pronta a chiamare subito i carabinieri e a avvertirli del luogo in cui ci troviamo se solo pensate di farci del male.”

“Buon dio, no. Certo che non sei cambiata, sempre a pensare male del prossimo.” Disse Castiel sorridendo.

“Ma..che sta dicendo? Lei non mi conosce.” D’un tratto sembrava aver paura di lui.

“Conosci mia moglie, ragazzo?” chiese suo marito, parandosi davanti a lei come in protezione.

“Vogliamo parlare del perchè siamo stati convocati qui per parlare dei nostri sfortunati figli? Chi siete? Cosa c’entrate con questa storia?” disse la madre di Gabriel.

“Siete per caso dei loro amici?” chiese il padre di Castiel.

“So che vostro figlio vi disse una volta a cena, che voleva diventare il figlio che meritavate che lui fosse.” Esordì Gabriel commosso e con la voce tremante.

“lo era già! Era già il figlio che ci rendeva orgoglioso!” disse la madre commossa.

“Come fai a sapere di questo discorso? Te ne ha parlato lui??” chiese il padre.

Castiel e Gabriel si guardarono.

“In realtà..lui ci è riuscito, insieme al suo amico…Matt..sono diventati..MIGLIORI..in un modo che credo che questo mondo ne sarebbe orgoglioso e non parliamo de..dell’atto eroico in cui sono morti.” Disse Castiel a fatica.

“Maledizione, volete parlare e decidervi a dire di cosa state parlando? Con quelle dannate lettere avere messo il sale su una ferita durata quasi vent'anni! Non teneteci ancora sulle spine. Cos’è questo segreto??” sbottò il padre di Castiel.

“Credo che più che dirvelo, forse è meglio farvelo VEDERE!”disse Castiel.

 

Gli occhi dei due angeli si illuminarono di azzurro e i loro corpi si illuminarono diventando fosforescenti, due ali fiammanti arrivarono sulle sue scapole, ma i loro visi erano diversi.

Ora al loro posto c’erano i loro figli perduti.

Per dolorosi secondi le coppie si erano immobilizzate e gli angeli credettero che avevano perso la parola per sempre, poi urla disumane riempirono la campagna.

“NON PUÒ ESERE!”

“É UN TRUCCO!”

“Come fate a FARLO!”

“DIMMI CHE LI VEDI ANCHE TU!”

“COME POTETE ESSERE COSÍ CRUDELI!”

 

“Siamo noi, mamma.” Disse Castiel rispondendo direttamente a sua madre.

"Quei ragazzi avevano ragione..me lo avevano detto.” Castiel e Gabriel capirono subito cosa intendeva. Sam quando aveva parlato a entrambe ls loro famiglie, aveva accennato all'ipotesi che loro fossero angeli.

Erano tutti terrorizzati. Nessuno di loro però faceva cenno a fuggire via.

Castiel sorrise e si avvicinò piano a lei prendendole la mano.

“Solo dopo che sono morto, mi sono reso conto di quanto bene davvero si nascondesse sotto il tuo falso disprezzo. Me ne sono andato con il rimpianto di non averti detto che ti capivo..e ti perdonavo.”

"La morte...non è la fine della vita..." diceva il padre di Gabriel.
Gabriel e Cas annuirono.
“Non può essere..non può essere..” continuava a dire la madre e continuava a piangere, insieme agli altri genitori.

“Sono un angelo ORA e lui è il mio FIDANZATO..”

“No..” fu l’esclamazione in coro degli altri tre.

“Salviamo il mondo, salviamo le vite..e serviamo il paradiso.” Disse Castiel.

“È vero? Dice il vero?” disse il padre piangente.

“Sì, è vero..e ci mancate davvero tantissimo.” Disse Gabriel.

I genitori di Gabriel lo abbracciarono stretto, aggrappandosi a lui, mentre il padre di Castiel faceva lo stesso assieme alla madre.

 

Castiel e Gabriel che pure piangevano, erano paralizzati dal terrore. I loro genitori gli piangevano addosso e li stringevano talmente forte che le loro ali, nonostante non venivano neanche toccate, quasi si ribellavano, a una simile presa, forse temendo un probabile assalto.

Le ali frusciarono sopra le schiene dei genitori, e questo gesto li costrinse a sussultare e mollarli.

“Le nostre ali..è come se vivono di vita propria.” Disse Gabriel ridacchiando.

“Non è che non amano gli abbracci, ma è che non sono abituati a niente di più pesante delle nostre schiene e hanno un forte istinto di sopravvivenza.” Disse Cas.

“ANGELI..ma come..come..” il padre di Gabriel era ancora stralunato, quando una luce potente li abbagliò e loro tornarono come prima.

“No..perchè..perchè..” fu la voce della madre di Cas.

“Tornate come prima! Voglio rivedere i vostri volti!” quasi ordinò il padre di Gabriel.

“È la stessa voce che usasti per dirmi: O RIGHI DRITTO O TI CACCIO DI CASA..non funzionò allora..non funzionerà adesso.” Disse Gabriel, sorridendo mestamente e miracolosamente senza piangere. Il padre non fu così forte.

“Perché avete questi volti?" disse la madre di Cas, quasi arrabbiata con lo stesso paradiso. Sconvolta e confusa.

“Perché siamo morti.” Disse Gabriel.

Le coppie fecero un sussulto ferito.

“Siamo morti e non cambierà questo fatto, per quanto possiamo chiedere e OTTENERE il permesso di riavere questi volti..anche se per poco..i nostri veri volti sono macerie..e avere quell’aspetto, anche se per poco..richiede magia e la magia richiede sempre uno sforzo eccessivo..e in questo caso, non duraturo..” disse Castiel.

“Quindi il paradiso esiste? E l’inferno?” chiese il padre di Gabriel.

Loro annuirono.

“Perché non siete venuti da noi prima?” chiese la madre di Gabriel.

“Non potevamo..non..ricordavamo. Ma ora sì.” Disse Gabriel sorridendo.

“E delle persone che amiamo molto..degli AMICI..che ci stanno molto a cuore, ci hanno incoraggiato a venire da voi.” Disse Castiel.

"Le portate...tu...tutto il tempo?" Chiese il padre di Gabriel indicando le loro ali.

"Credo che le facciano sentire a disagio, fratello" disse Gabriel sorridendo.

“Gabriel..possiamo ritirarle.”

“Sì, è vero..credo sia meglio.” Disse Gabriel.

Con un movimento fluido le ritirarono.

“Sei un angelo..siete degli angeli..” disse la madre di Castiel.

“E non ve ne andrete più via vero? Promettetelo.” Disse il padre di Castiel, prendendolo per la maglia come fosse un bambino.

“No, papà..mai più.”

Il padre pianse a quelle parole e i genitori piombarono di nuovo su di loro, decidendo di fregarsene in quel momento di avere davanti a loro dei servi del paradiso.

“Abbiamo combinato un bel guaio.” Disse Gabriel.

“Non vedevo tutte queste lacrime da quando è uscito dalla gabbia..” disse Cas.

“Cas, NO!”

Castiel fece una smorfia buffa.

“Da quando è uscito dalla gabbia chi, figlio mio?” mormorò la madre.

“NIENTE. NIENTE DI CHE.” Disse ridacchiando.

“Dobbiamo preoccuparci?” disse il padre.

“Ehm..credo che di questo ne parleremo un’altra volta, uno shock per volta eh?”disse Gabriel.

"Vieni a casa con noi, ti faccio una bella torta di mele e anche una al cioccolato." Diceva la mamma di Castiel.

"Ma cara, nostro figlio è un angelo."

"STA ZITTO!! NON ASCOLTARLO, BAMBINO MIO!!"

Castiel si voltò, cercando sostegno nel suo compagno , che aveva un sorriso impertinente sul volto, quando venne raggiunto anche dalla voce del padre.

"Tu, non fare sorrisi impertinenti e non pensare di cavartela così, credo proprio per stanotte e anche le altre notti a seguire, sei sequestrato anche tu!" Diceva il padre, seguito a ruota dalla madre che annuiva vigorosamente.

I due angeli scoppiarono a ridere e li strinsero più forte. L'amore superava anche la differenza tra razze. È una cosa che veniva da sempre predicata quando erano umani, ma gli angeli sapevano che quando sei umano, molte di quelle cose che ti commuovono, fai comunque fatica a crederci davvero.. e quanto bello era, scoprire che ti esistevano davvero, quando umano non lo eri più. In quel momento stretti ai loro genitori, provarono un sentimento fortissimo di amore anche nei confronti dei loro amici, che tanto avevano insistito per riunirli ai loro genitori.



















Ciao ragazzi, chi segue la mia storia eterno sa di che cosa sto parlando! Questo è un missing moment che avrei voluto mettere già da tanto tempo ma non sono riuscita a metterlo nella storia principale, perché ogni volta bisognava parlare sempre di tante cose ...questo missing momento in particolare accade dopo il capitolo 101

Devo dire che sono molto sollevata di essere riuscita finalmente a scrivere questo missing moment ...temevo davvero che non ce l'avrei mai fatta ...ho trovato davvero tanta tanta difficoltà perché come penso immaginate, non è facile riuscire a mettersi nei panni di un genitore che ritrova suo figlio morto scoprendo che è diventato un angelo xd già è difficile mettersi nei panni di chi si vede davanti una persona che credeva morta e già lì è molto difficile, ma quello è ancora peggio . ..ho fatto il meglio che ho potuto e tutto sommato questo era l'unico missing moment che mi veniva in mente! Avevo anche ipotizzato una telefonata ma ho scartato subito l'idea ...troppo difficile e anche io nei loro panni non lo avrei fatto! Spero vi sia piaciuto! A breve inserisco questa raccolta nella serie
   
 
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