Giochi di Ruolo > Altro
Ricorda la storia  |      
Autore: DanieldervUniverse    05/05/2022    1 recensioni
[Symbaroum]
Un gruppo di avventurieri si sta inoltrando nelle profondità di una galleria sotterranea dei troll, in cerca di un giovane nobile da riportare a casa.
Questa storia partecipa al contest per il dodicesimo anniversario del The XIII Order Forum
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prompt: Portare avanti la missione

Incontrammo il primo cadavere dopo un’ora: era un giovane, con l’armatura scintillante, ed era tenuto ancorato alla parete da una grossa lancia. Era in piedi su una pozza di sangue priva di orme, segno che nessuno degli altri membri della spedizione di Ivar aveva tentato di aiutarlo. La considerai una morte ingrata.
Nemmeno io e le mie compagne ci fermammo per dargli una degna sepoltura. Dopotutto, avevamo una missione urgente da portare a termine e non potevamo permetterci troppe distrazioni. Però la sua morte ci avvertì dei pericoli che ci attendevano nel profondo della galleria sotterranea.
Prima di essere abbandonata doveva essere stata una ricca via di comunicazione, di cui restavano solo cocci e altri oggetti di pietra abbandonati. Anche le luci magiche che illuminavano il percorso erano tenui. A un certo punto trovammo lo scheletro di un troll. Le ossa della cassa toracica erano tutte spezzate o piegate verso l’interno: qualcosa doveva avergli sfondato il torace.
-Continuiamo a muoverci- disse Melphegone, la stregona barbara. A me non sembrava niente di cui preoccuparsi: qualsiasi cosa avesse ucciso il troll era probabilmente morta da tempo. Però c’era saggezza nelle sue parole: meglio all’erta che morti.
-Fermi! Sento qualcosa- esclamò Uta. Fu un colpo di fortuna, perché grazie al suo avvertimento il mio corpo scattò indietro proprio mentre sotto i miei piedi il pavimento si apriva, rivelando una fossa nascosta: era talmente grande che poteva inghiottirmi per intero.
Rimasi immobile per diversi secondi, troppo sorpreso per reagire. Ci vollero diversi respiri prima che trovassi il coraggio di avvicinarmi ad essa. Mi sporsi oltre il bordo quanto possibile senza cadere: era profonda, e sul fondo, con la luce delle torce, si poteva intravedere una fitta formazione di spuntoni. Sembrava certamente pensata per intrappolare un troll.
-È parecchio profonda- osservai.
-Abbastanza- commentò Melphegone, tirando un piccolo sospiro.
-Va bene, vediamo di superare questo impiccio invece di attendere- intervenne Uta. La piccola goblin si mosse decisa verso la parete, esprimendo un coraggio alto tre volte lei.
-Aspetta- la richiamò l’umana, afferrando una fune -Lega questa attorno alla tua vita e a quella di Sgorbio…
-Sgrugno!- puntualizzai. Non sopporto quando sbagliano il mio nome: è un nome bellissimo, simbolo della mia forza e della mia potenza di orco, e sentirlo storpiato è come se venissi storpiato io stesso.
-Sgrugno, giusto! Comunque…
-Sì sì, così non cado- la interruppe Uta. In pochi attimi stava di nuovo esplorando il pavimento, spingendosi fino al margine della parete. Non fece alcun tentativo di usare il suo passo leggero: pressò con forza sulle levigate pietre finché, con uno schiocco minaccioso, la botola si spalancò nuovamente.
-Arriva fino alle pareti- riferì la nostra compagna -Non possiamo passare senza che scatti.
-Se provassimo a passare mentre si richiude?- suggerì Melphegone, indicando che la botola si richiudeva più lentamente di quando si apriva. Io feci un passo avanti, prudentemente, ma la botola si ri-spalancò immediatamente appena scattò il meccanismo.
Ci guardammo gli uni con gli altri, in cerca di suggerimenti, ma nessuno parlò. E il tempo stringeva. Ci doveva pur essere un modo, c’era sempre un modo: ma le nostre armi erano inutili, e anche la mia forza non poteva fare molto perché, se anche avessi permesso alle mie compagne di proseguire, io sarei rimasto bloccato dall’altro lato. D’altro canto, loro forse sarebbero riuscite a proseguire anche senza di me. Era solo un’idea, però era qualcosa almeno.
-Ehi- proposi -Ma se la trappola è pensata per dei troll, non significa che voi potete passarci sopra senza farla scattare?
Calò un attimo di silenzio, in cui le mie compagne mi fissarono pensierose.
-Esatto!- esclamò Melphegone, con un lampo negli occhi -Uta può attraversare senza farla scattare.
-Ma, anche se ci riuscissi, voi non potreste passare…
-Però puoi cercare dall’altra parte della fossa se c’è qualche meccanismo per disattivarla. Vale la pena.
Okay, a quello non avevo pensato. Uta spostò lo sguardo da noi alla galleria un paio di volte, prima di acconsentire con un cenno del capo. La piccola goblin dovette tentare tre volte per attraversare la trappola, ma alla fine poté sciogliere la corda e mettersi all’opera.
Sull’altro lato noi tentammo di fare lo stesso. Rovesciammo ogni vaso, rovistammo tra i cocci, tentammo persino di spostare le pietre del pavimento, ma non trovammo nulla.
-Ehi- ci chiamò Uta, dopo qualche minuto di ricerca -Ho trovato qualcosa, sembra una serratura.
-Allora ci deve essere una chiave. Ma dove… Ma certo, il cadavere del troll- rifletté Melphegone. In un attimo era china sullo scheletro, rovistano tra quello che restava dei suoi abiti, ma alla fine scosse la testa.
-Devono averla presa Ivar e la sua scorta- ipotizzò. Un colpo di sfortuna. Almeno sapevamo che il giovane nobile non era morto nella botola, quindi avevano ancora qualche chance di ritrovarlo vivo e poterlo riportare indietro. Certo, ammesso che saremmo riusciti a superare la fossa.
-Siamo da capo- brontolai, incrociando le possenti braccia e fissando la galleria con occhi truci. Uta fece un profondo respiro, rassegnata, prima di sedersi a gambe incrociate sul pavimento.
-Che stai facendo?- domandai.
-Conosco un rituale che mi permetterà di aiutarci- rispose, mentre tirava fuori alcuni strumenti dalle sue tasche.
-E in cosa consiste?- insisté Melphegone, con un tono preoccupato.
-È un rituale che mi renderà in grado di controllare la crescita di una singola pianta perché blocchi il meccanismo della trappola e vi permetta di passare indenni- spiegò con calma la piccola goblin, cominciano a scavare nella terra tra le rocce del pavimento.
-Attenta Uta: tu non sei addestrata nelle arti mistiche, la Corruzione potrebbe divorarti- l’avvertì Melphegone, ma la piccola goblin continuò imperturbata. Era timorosa, lo capivo anche io, ma controllava la sua paura. L’umana fece per insistere ancora ma le misi la mia larga mano sul petto, scuotendo il capo: non avevamo scelta. Non mi piaceva neanche a me l’idea, ma il sacrificio della nostra compagna avrebbe permesso almeno a noi di proseguire.
La goblin estrasse da una delle sue sacche un seme e lo infilò nella piccola buca che aveva scavato. A quel punto torno in posizione seduta e rimase immobile. D’improvviso venne scossa da un fremito e cominciò a recitare una litania incomprensibile, ondeggiando leggermente col busto. Quando aprì gli occhi vidi due pozzi neri al posto delle iridi. Con un fremito afferrai la mia ascia, pronto a porre fine alla sua vita nel caso fosse diventata un Abominio.
Ci volle un’ora perché il rituale fosse completato, e la nostra compagna ci facesse segno di passare. Quando le arrivai vicino mi accorsi di quanto avesse sofferto: era ansante, pallida e tremante. La sfiorai con la punta delle dita e la Corruzione nel mio corpo si manifestò per alcuni istanti, colorando tutte le mie vene di nero.
-Non potrò farlo una seconda volta- ansimò Uta -Un altro uso del rituale e la Corruzione mi consumerà.
-Non ci sarà una seconda volta- Melphegone la rassicurò, aiutandola a rimettersi in piedi. Ma tradiva un certo dolore sul suo volto. Dolore emotivo, non fisico. Anche io sentii il mio stomaco stringersi, ma non mostrai nulla per non preoccupare le mie compagne. Tutti rischiavamo di essere divorati dalla Corruzione, e nessuno voleva vederlo succedere ad un proprio compagno.
Uta fissò la galleria davanti a noi, tradendo paura. Poi riprese il controllo di sé, e si avviò decisa. Noi la seguimmo, in silenzio. Dovevamo portare avanti la missione.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Altro / Vai alla pagina dell'autore: DanieldervUniverse