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Autore: SerenaChichi    08/05/2022    5 recensioni
Il piccolo Goten non riesce a scrivere un tema... L'unica persona disponibile, per un aiuto, è il suo papà. Cosa combineranno quei due?
Piccola one-shot dedicata alla Festa della mamma.
Tanti auguri a tutte le mamme del mondo!
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku, Goten | Coppie: Chichi/Goku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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TEMA:

Alla mia mamma piace tanto…”



Si dondolava con la sedia, puntando i piccoli piedi sul bordo della scrivania. Se sua madre fosse stata in casa, e l’avesse visto, l’avrebbe sicuramente sgridato. Tolse la matita, tenuta in equilibrio tra il labbro superiore e il nasino, e la sbatté sul ripiano. Basta, serviva una pausa, continuare così, non lo avrebbe portato da nessuna parte! Si alzò di scatto e, sconsolato, puntò verso la cucina.

……………………….

Finalmente un’altra frustrante giornata di lavoro si era conclusa! Non che fosse stanco, per un combattente del suo calibro serviva ben altro… Ma quanta noia, quanta maledetta noia! Lesto, sfilò giacca, scarpe e foulard, e abbandonati i resti sul tappeto, prese una bella birra ghiacciata dal frigo, stappandola tranquillamente con il pollice. “Urca! Ora, sì, che si ragiona!” Si lanciò letteralmente sul divano, sospirando soddisfatto. Meritatissimo relax.

La mamma non vuole che bevi a quest’ora.”

Tanto non c’è eheheh! N-non c’è, vero?” Sempre meglio sincerarsi.

No, è andata a fare la spesa.” Il piccolo di casa Son era sbucato silenziosamente dal corridoio. Aveva aperto un’anta della credenza, preso un succo di frutta dal ripiano e, con la stessa disarmante loquacità, si era seduto a cavalcioni sulla sedia a capotavola.

Hey, figliolo! Tutto bene?”

Mmm? Sì…”

Non mi sembra.” Che aria da funerale! Era sicuramente successo qualcosa, doveva indagare. Lo raggiunse, prendendo posto accanto a lui. “Forza, sputa il rospo!”

Tanto non puoi aiutarmi.”

Non è detto.”

Non riesco a fare un compito e devo consegnarlo domani.”

Ah…” Già, aveva ragione. Di certo, non era il tipo adatto in queste situazioni. Però, avrebbe potuto provarci… In fondo, mai dire mai… “V-vediamo, magari potrei stupirti!”

Goten scosse la testa, buttandola all’indietro. Perché Gohan se n’era andato? Con il suo aiuto, sarebbe stato diverso…

Dai, su! Di cosa si tratta?”

Un tema per la festa della mamma.”

Aaah!” Tutto qui? Un tema su Chichi? Nulla di complesso! Si trattava di sua moglie, la conosceva da una vita. Semplicissimo. “E che problemi ci sono! Come mai non ci riesci?”

Devo scrivere cosa le piace, ma non ne ho la più pallida idea! So che ama cucinare ma la Signorina Kentra ha detto che già ne ho parlato e questa volta dovrò essere più specifico, meno gene… Gene qualcosa… Non ho capito un bel niente. Tu, papà?” Si grattò la testa confuso, notando il padre con la stessa aria smarrita. “Allora? Cosa posso scrivere?”

Ehm…” Urca, questa era bella! Possibile non fosse in grado di rispondere? Sbarrò gli occhi, assumendo un’espressione di puro disprezzo. Eh, sì, disprezzo. Dopo anni e anni di matrimonio non conosceva così a fondo sua moglie? Inammissibile. Si alzò d’impulso, facendo capitombolare la sedia. “Giuro che tuo padre riuscirà ad aiutarti! Costi quel che costi!” Portò le mani ai fianchi, con un luccichio negli occhi degno della sfida più avvincente. “Fidati di me, figliolo!”

Goten sollevò un sopracciglio. Forse, chiederlo a suo padre, non era stata una mossa vincente. Pazienza, ormai il danno era stato fatto. In fin dei conti, ne sapeva quanto lui… “Tu pensaci, va bene? Io vado in camera mia…”

D’accordo!” Urlò, facendo arrivare la voce fin dentro alla stanza del figlio. “Bene, iniziamo a riflettere… Forza, Goku… Forza…” A braccia conserte, cominciò l’estenuante ricerca.

Avanti, indietro. Avanti, indietro. Ancora avanti e indietro. Il pavimento si era consumato e di una idea neanche l’ombra. “Uffa!” Si accosciò stancamente sul divano e fu lì, nell’attimo dello sconforto, nel momento in cui tutto sembrava perso… Un lampo di genio. Puntando la parete opposta, i suoi occhi si erano posati sul nuovo acquisto di Chichi, tanto bramato e desiderato da svariate settimane. “TROVATO!” Lo agguantò, correndo soddisfatto dal figlio.



Goten! Goten!”

Il piccolo mise in pausa il videogioco, posò sul tappeto il joystick e alzò lo sguardo. Suo padre si era fiondato nella sua cameretta con una euforia travolgente. Possibile ci fosse riuscito?! Si alzò, aspettando gioioso la soffiata.

Ce l’ho fatta!” Con un sorriso enorme, sfoggiò fiero la sua trovata. “Da-dan!”

E’?” Goten inclinò confuso la testa da un lato. “Una scopa?! Cosa dovrei farci, papà?”

Ma stai scherzando?! Questa non è una scopa, è La scopa!” Batté fiero un pugno sul petto. “Tua madre se l’ha sognata per giorni e giorni e, da quando l’ha comprata, non fa altro che usarla, dalla mattina alla sera!” Orgoglioso della riuscita, il padre si sedette sul letto, iniziando a enfatizzare la passione provata dalla madre verso quello strano e, tanto osannato, arnese. “Pensa che, l’altra notte, non mi ha fatto chiudere occhio! E’ rimasta sveglia fino all’alba! Ovviamente, sono riuscito ad addormentarmi, solo quando è crollata per la stanchezza… Figurati!”

Il figlio era alquanto scettico. Aveva ascoltato lo sproloquio del padre senza interromperlo, ma non sembrava fosse entusiasta. “Mmm, quindi, secondo te, dovrei scrivere che alla mamma piace tanto spazzare?”

Esatto. Anzi, piace tanto usare La scopa.” Suggerì fiero, non riuscendo, però, a sottolineare con l’appropriato tono di voce quel piccolo articolo, almeno non nel modo giusto.

D’accordo…”



Ma sì, perché non provarci? Tanto, idee migliori non ne aveva e, in più, suo padre era un eroe, e gli eroi non sbagliano mai! In men che non si dica, si mise all’opera. Presa carta e panna, si buttò a capofitto nella realizzazione del compito assegnato. “Mmm… Allora, alla mia mamma piace tanto spazzare… No!” Accartocciò il figlio e ne prese un altro. “Alla mia mamma piace tanto usare la scopa… Per carità!” Niente, riuscire a trovare la giusta frase stava risultando un’impresa. Forse, riflettendoci bene, era il verbo a essere errato. Si sfregò per bene le meningi e… Tutto sembrò più chiaro. “Trovato!”

………………………………..

Il giorno seguente arrivò in fretta e, la mattina, tra la pulizia della casa e la preparazione per il ricco pranzo, volò in un batti baleno.

Chichi era seduta davanti alla finestra, illuminata dai raggi solari che, filtrando, l’aiutavano a rammentare per l’ennesima volta la tuta di suo marito. “Giuro che, un giorno di questi, gliele butto tutte e cambio pure il colore della stoffa! Non ne posso più di questo arancione!” Si stropicciò gli occhi e, quando la vista torno a essere nitida, sussultò. Goten era entrato in casa, attraverso le persiane. “Signorino! Da quando in qua si passa dalla finestra?! Che maniere sono? Stai diventando un incivile!”

Tanto non sono altro che un maleducato!” Buttò la cartella a terra, sbattendo poi con disprezzo un foglio sul tavolo da pranzo. “Non vedevo l’ora di portare a casa un bel voto per la tua festa e, invece, ho fatto solo un disastro!”

Cosa?!”

La Signorina Kentra mi ha messo anche la nota!”

LA NOTA?!” Dio, che colpo al cuore! Mancava un nonnulla per farla svenire.

E la colpa… E’ TUTTA DI PAPA’!” Sbatté forte la porta della sua camera e il silenzio calò.

Chichi era rimasta senza parole, letteralmente di sasso. D-di papà? Che cosa voleva dire? Cosa c’entrava Goku? Corrucciò lo sguardo e prese tra le mani quel foglio tanto disprezzato.



TEMA:

Alla mia mamma piace tanto…”



Amore mio!” Portò il compito all’altezza del petto, lo strinse forte. Il suo piccolo ometto si era rattristato perché l’elaborato su sua madre non era andato a buon fine! Quanta dolcezza nell’animo di quel ragazzino… Sospirò, e con un tenero sorriso, si rimmerse curiosa nella lettura…



La mia mamma è tanto bella e tanto severa, però mi vuole bene.

Si chiama Chichi e ancora non è vecchia.



E, fin qui, nulla da dire. Non capiva dove fosse il problema.



Alla mia mamma piace tanto scopare, me l’ha detto papà.

Alla mia mamma piace scopare la mattina, il pomeriggio e la sera. Anzi, pure la notte e il mio papà non ce la fa più. Sempre il mio papà mi ha detto che l’altra notte lui voleva dormire ma la mia mamma voleva ancora scopare e l’ha voluto fare fino a quando è diventato giorno e così, quando si è stancata il mio papà ha potuto finalmente dormire.

Fine.

Son Goten



Il foglio le cadde dalle mani. Il pavimento iniziò a tremare, travolgendo nell’onda d’urto tutto il mobilio e le pareti. Una fiamma ardente partì dai suoi occhi, incendiandole il corpo. Il vulcano era pronto a eruttare… E l’esplosione non avrebbe lasciato scampo.

GOKUUU!!!!”





Vi state domandando che fine abbia fatto quella scopa? Chiedetelo al papà







Ma buongiorno!

Buona domenica a tutti e, soprattutto, buona festa della mamma a noi <3 e a tutte le mamme del mondo!

Ho scritto questa one-shot, così, d’impulso… È’ molto stupida, ma spero, comunque, l’abbiate trovata leggera e simpatica!

Ditemi, mamme alla lettura, a voi cosa piace? Ahahahahah

Un grazie di cuore a tutti per essere giunti fin qui e, per chi mi segue, ci vediamo domani con il nuovo capitolo di “Tutto può succedere”!

Un abbraccio immenso,

Serena <3















  
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