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Autore: elenabastet    08/05/2022    4 recensioni
Oscar vorrebbe dimenticare cosa André prova per lei e cosa le ha fatto, ma non andrà così. Una versione alternativa dell’episodio 28 con cui spero di non offendere nessuno, anche perché se le cose fossero andate così era meglio per tutti. E niente, tutte le volte che rivedo in qualche modo la scena della morte di André non posso non scrivere versioni alternative in cui i nostri due si mettono insieme prima.
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: PWP, Tematiche delicate
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DIMENTICARE

 

Rating: what if, sentimenti, amore, passione, introspezione. Toni adulti. E niente, tutte le volte che rivedo in qualche modo la scena della morte di André non posso non scrivere versioni alternative in cui i nostri due si mettono insieme prima.

Fandom: Lady Oscar.

Note: Oscar vorrebbe dimenticare cosa André prova per lei e cosa le ha fatto, ma non andrà così. Una versione alternativa dell’episodio 28 con cui spero di non offendere nessuno, anche perché se le cose fossero andate così era meglio per tutti.

 

Oscar aprì gli occhi: doveva alzarsi, doveva fare finta che non fosse successo niente, doveva dimenticare tutto, e non avere mai più momenti di debolezza, ora più che mai. Essere un uomo per lei voleva dire non essere mai più debole, fragile e vulnerabile, non come era stata poche ore prima.

Le sue debolezze potevano fare del male agli altri, avevano fatto del male ad un’altra persona, a chi le era più caro, e questo non riusciva a sopportarlo.

Ma aveva bisogno di tutta la forza del mondo per andare avanti, per dimenticare, per far finta di niente, per scrollarsi di dosso chi l’aveva fatta sentire così diversa, così nuova.

André era arrivato a casa sua all’età di sei anni, lei ne aveva cinque: si era subito affezionata a lui come ad un suo pari, anche se sua nonna continuava a ripetergli che lui era solo un servo. Lui era un fratello, un confidente, un amico inseparabile, la sua ombra, i suoi momenti di spensieratezza, il suo sfogo e anche il suo consigliere. L’unico che le era stato sempre vicino e che l’aveva sempre appoggiata nelle sue decisioni.

E ora, cosa era diventato quel compagno fedele della sua vita? Ora capiva cosa c’era dietro ad ogni sua decisione, ad ogni parola che lui le aveva detto, ad ogni cosa che avevano fatto insieme, ad ogni suo sacrificio, compreso quello di perdere l’occhio. Un qualcosa di talmente forte e totalizzante da portarlo ad annullarsi per lei, un qualcosa più importante della vita stessa.

Oscar sospirò e strinse le labbra, doveva alzarsi, doveva dimenticare, doveva allontanarsi per il bene di entrambi, di André innanzitutto. Ma non riusciva a farlo. Lei era convinta di amare Fersen, ma nemmeno nei suoi sogni più folli aveva mai pensato di fare con lui certe cose, cose che l’avevano appagata, rassicurata, fatta sentire viva.

La frase della rosa e dei lillà l’aveva fatta infuriare, c’erano state sberle, Oscar avrebbe voluto fare a botte come da ragazzini, ma non era andata così, André si era trasformato in un’altra cosa, in un uomo che la desiderava come si desidera una donna. Lei aveva avuto paura, di fronte alla sua passione, ai suoi baci e ai suoi abbracci, soprattutto quando le aveva strappato la camicia. Aveva pianto e anche lui aveva pianto e le aveva chiesto perdono, rivelandole il suo amore, e Oscar si era addolorata a pensare che André, la persona a cui era più affezionata, soffrisse di un qualcosa che lei conosceva bene, e proprio a causa sua. Il suo spirito di giustizia non lo permetteva.

“No, André, non è giusto che tu soffra così tanto”, gli aveva detto, alzandosi dal letto e correndogli dietro, dimenticandosi di essere mezza nuda. E a quel punto c’era stato altro tra di loro, non più una zuffa come quando erano ragazzini, non più un alterco anche violento, non più dolore, perché da quell’abbraccio iniziato da lei stavolta, voluto da entrambi anche se André era recalcitrante per paura di farle male era venuto fuori qualcosa di inconcepibile fino a poco prima.

In fondo, Oscar sentiva che glielo aveva dovuto, e che dargli conforto era stato il minimo da fare. Conforto… quello che era venuto dopo era stato altro, era passione pura, condivisione, appartenenza, desiderio, piacere, intimità.

André… doveva dimenticare come l’aveva visto quella notte, bello, selvaggio, appassionato, dolce, impudente… Aveva capito che altro significato potevano avere parole come dedizione e prendersi cura, mentre André adorava il suo corpo in ogni sua fibra. Ma anche lei aveva affondato le dita nei suoi capelli accarrezzandoglieli, aveva risposto ai suoi baci e alle sue carezze, si era abbandonata al suo ardore, aveva gioito di André e con André, aveva sentito il suo cuore vicino al proprio e era diventata una cosa sola con lui.

Poi si era addomentata, cullata da quella tenerezza dopo la passione, da quelle parole incredibili, tu sei l’amore della mia vita, io ti ho sempre amata e ti amerò sempre, non riesco a farne a meno.

Doveva dimenticare, voleva dimenticare, perché quella era debolezza, perché André diventava vulnerabile e rischiava di succedergli qualcosa di male per colpa sua, come se non gli fosse già capitato, tra l’altro. Ma non lo aveva mai visto così felice, il sorriso che le aveva fatto dopo che aveva liberato il suo desiderio in lei era qualcosa che Oscar non gli aveva mai visto.

André era la persona che le era più cara al mondo, avrebbe dovuto essere felice della sua felicità, e sapere di essere lei stessa causa di questo avrebbe dovuto renderla orgogliosa, ma temeva, temeva per lui e per loro.

Forse era meglio dimenticare: Oscar fece per alzarsi, e il braccio di André la fermò, non con violenza, ma come riflesso di tenerla accanto a sé, parte della sua vita. Oscar pensò ad uno dei momenti più dolci delle ore precedenti, quando André si era alzato un attimo a prendere una pezzuola bagnata per lavare via dalle sue gambe e dal suo sesso quel po’ di sangue mescolato al seme, perché voleva che non si sentisse a disagio, conoscendo il suo amore per la pulizia, e per cancellare quel po’ di dolore che aveva sofferto.

Oscar sapeva che certi gesti erano rari da parte degli uomini verso le donne, che quell’amore che André provava per lei era raro. Pensò che sarebbe stato giusto allontanarsi e dimenticare, vivere da uomo, in modo da lasciarlo libero e non metterlo ancora in pericolo con il suo egoismo: ma essere un uomo voleva anche dire essere come André.

André non era freddo, André non era senza sentimenti, André aveva fragilità e forza e Oscar non voleva approfittare di questo: ma come poteva allontanarsi da lui, dopo quello che avevano vissuto poco prima?

Cercò di nuovo di sciogliersi da quell’abbraccio che la avvolgeva e rassicurava, ma non ci riusciva, non ce la faceva, perché era troppo bello, perché non si era mai sentita così completa come tra quelle braccia. Ma doveva lasciarle, doveva dimenticare.

“Oscar, tutto bene?” André si era svegliato e la guardava sorridendo, come sempre da una vita, ma oggi con una consapevolezza nuova.

“Voglio alzarmi per andare a cavallo”.

“Ti senti?”, le rispose lui con delicatezza, e Oscar si sentì arrossire per un attimo pensando al perché di quella domanda.

“Non c’è problema”.

André le accarezzò i capelli con le dita, era una sensazione bellissima, ma cosa le stava succedendo? Gliel’aveva detto chiaramente di non aver più bisogno di lui, doveva permettere ad André di rifarsi una vita. Aver bisogno di André… tutta se stessa, dal profondo del suo cuore, reclamava il bisogno che sentiva per lui e di lui.

“Perdonami per quello che ti ho fatto ma non per quello che ti ho detto. Perdonami se ti ho fatto male, se vuoi non succederà mai più niente”.

Lo sguardo contrito e triste che André fece mentre diceva quello la colpirono nel profondo del cuore. Come poteva pensare di allontanarsi da André e dimenticare tutto? Ma doveva farlo… E pensare che non succedessero mai più quei baci e quegli abbracci fu per un attimo devastante per lei.

Non disse niente e provò a sciogliersi da quell’abbraccio, e quando non sentì più le braccia di André intorno al suo corpo e il suo calore accanto si sentì vuota.

“Non ce l’ho con te per niente, ma preferisco dimenticare”, disse tutto d’un fiato.

André la guardò con tristezza e non disse altro.

Oscar provò ad alzarsi e pian piano iniziò a vestirsi, cercando di non guardare André.

“Riposati pure quanto vuoi”, gli disse ad un certo punto. Riposarsi… chi era del popolo doveva sgobbare senza nessun diritto, ed anche quello le sembrò ingiusto, cosa aveva André meno dei nobili? Niente, anzi.

Lo sentì sospirare con rassegnazione, dentro un cuore spezzato.

Oscar arrivò alla porta, sforzandosi per non voltarsi e soffrendo per questo. André era l’aria che respirava, era la parte migliore di lei, era un pezzo della sua anima e del suo cuore da sempre. E ora era anche il suo amante. Ma loro erano compagni da una vita e per la vita.

Si girò verso di lui, perché voleva vederlo, perché sentiva di non poter vivere senza di lui davanti.

“André, non sentirti in colpa. Non lo meriti...”

“Non doveva succedere questo, non in questo modo”.

“André, non c’è problema…”

“Oscar, i problemi ci sono, ho perso la testa e non doveva succedere, ti ho fatto del male e non doveva succedere, e ora tu te ne andrai lontana da me perché vuoi vivere come un uomo… ma non importa, lo accetto, è giusto così, solo non posso dimenticare quello che ho avuto, quello che abbiamo avuto. Non posso rinnegare noi, tutto quello che c’è stato e c’è tra noi, anche questa notte, soprattutto questa notte”.

Oscar avrebbe voluto scappare, avrebbe voluto dimenticare, avrebbe voluto iniziare quella vita senza più debolezze, da uomo. Ma André era un uomo e le aveva fatto capire cosa voleva dire essere così. Per cui decise di rimanere e non dimenticare.

Oscar si avvicinò ad André e lo abbracciò, come quando erano bambini, ritrovando quello che non era più un bambino ma un uomo, un uomo che la amava. Lo abbracciò stretto, sentendo il bambino che era stato, l’amico fraterno per cui aveva sfidato il re, il ragazzo sempre allegro ma che sapeva farla riflettere, l’uomo generoso che l’aveva messa in difficoltà, l’amante appassionato che le aveva fatto capire che il loro rapporto era unico.

No, non poteva dimenticare André, non voleva dimenticarlo, non poteva cancellarlo dalla sua vita. Il suo migliore amico, il suo compagno fraterno, il suo amante… e l’unico uomo che poteva starle accanto davvero.

“Se mi aspetti un attimo vengo a cavalcare con te anch’io.”

Oscar annuì. Era confusa, fino alla sera prima voleva vivere senza più appoggiarsi a nessuno. Ma di colpo sentì che André era una parte di lei talmente profonda da non poterla strappare via da sé, non prima e non neanche adesso.

Sarebbe andata a cavallo con lui, quel giorno e altri giorni ancora. Senza più dimenticare, senza più dimenticarlo.

 

  
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