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Autore: liviascevola_92    12/05/2022    0 recensioni
Aurelia è una ragazza di Napoli, frequenta l'università ed è una nerd.
Un giorno il suo mondo verrà sconvolto, la ragazza scoprirà qualcosa di lei che non sapeva.
La nostra protagonista vivrà un'avventura tra mostri mitologici ed eventi catastrofici fino al giorno del suo compleanno, dove il destino l'attende con un grande regalo.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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Olimpo, in un tempio nascosto durante l'esplosione.

<< Una chimera!! Allarme chimera nel centro di Napoli! >> urlò Peter, un ragazzino tra i quindici e i sedici anni, robusto il giusto per un ragazzino della sua età, alto 1.60, con delle piccole ali vicino alle scarpe, mentre atterrava nel giardino dove Reine si stava occupando delle sue rose:

<< Calmati! >> urlò Reina << Cosa ci fa una chimera a Napoli? Non è da loro, posso capire vicino al Lago D'Averno o Cuma, ma lì non c'è nulla che lo può attirare o generare >> disse in modo confuso mentre cercava sulla mappa, che aveva creato, il punto esatto del pericolo,

<< Il motivo lo possiamo immaginare >> replicò Metro, che li raggiunse in giardino qualche istante dopo l'arrivo di Peter << Chiama quei due digli di coprirsi d'ombra e di raggiungerla, noi andiamo alla stazione con gli altri, sperando di poter sistemare tutto, ma soprattutto... speriamo che mi sbagli >> Peter scrisse tutti gli ordini di Metro su una pergamena che, una volta ripiegata e sigillata, prende il volo e poi sparisce. Dopo volò via anche Peter per chiamare i soccorsi.

Nel frattempo, nella stazione, la chimera sta creando il caos: ha già distrutto una parte del tetto e la zona dei treni regionali, per fortuna era vuota perché alcuni treni erano partiti prima dell'esplosione e i passeggeri rimasti sono scappati, ha ridotto la biglietteria in mille pezzi, le macchinette degli spuntini sono volate via e alcune di loro avevano perso tutto il contenuto, le panchine sono distrutte e per la stazione ci sono oggetti abbandonati (borse, valige, zaini ecc).

Aurelia giace a terra, non è riuscita in tempo ad andarsene, sia a causa della folla spaventata che ha iniziato a correre da per tutto, sia perché lo scoppio è stato improvviso e all'inizio pensava che fosse lontano, ma sta bene è solo stordita per la forte botta, purtroppo è caduta di testa, ciò le ha offuscata la vista e le sue orecchie sono come otturate e non riesce a distinguere le varie urla e i rumori così decide di provare ad alzarsi, ma non ci riesce: la gamba destra è incastrata sotto a un pezzo del tetto e alcune schegge del vetro le si sono conficcate nella gamba, ma al momento, forse per il panico o per la forte adrenalina, non sentiva molto dolore. Quando, finalmente, riesce ad riacquistare la vista, Aurelia non può credere a quello che le si presenta: un enorme leone con la coda a forma di serpente, che lo protegge dagli attacchi alle spalle, sulla schiena gli sbuca la testa, collo compreso, di un antilope viva che si guarda intorno in cerca di qualcosa (o qualcuno), Aurelia inizia a pensare che la botta che ha preso le ha provocato qualche trauma al cervello, decide così, prima che possa succedere qualcos'altro di peggio, di provare a spostare piano piano il pezzo crollato, purtroppo nel farlo fa cadere un bel pezzo di cemento che attira l'attenzione del mostro che, velocemente, la raggiunge e, oltre all'alito pessimo, le sue zanne iniziano a minacciare la ragazza che è completamente paralizzata e fa l'unica cosa che le viene in mente, chiudere gli occhi e sperare che sia solo un illusione causata dal trauma.

Calò il silenzio Aurelia non sentiva neanche più il pessimo alito del mostro. Pochi minuti dopo ecco che arriva un nuovo boato, Aurelia aspettò un po' prima di riapre gli occhi ebbe il coraggio solo dopo un po', quando i forti rumori che la circondavano si silenziarono e ciò che vide la lasciò senza fiato: davanti a lei vi è un ragazzo incappucciato con in mano uno scudo rettangolare e una lancia in posizione di difesa, vicino a lei è accovacciata un'altra persona incappucciata, da quel che poteva vedere Aurelia sembrava una ragazza, che la teneva per un braccio. Il mostro, invece, è legato a tutte e quattro le zampe e il muso da leone, la testa d'antilope cerca di liberarsi dalla corda aggrovigliata al suo collo e il serpente si allungava minacciosamente, spuzzando veleno a chiunque cercare di arpionarlo. Le corde sono tenute da due omoni grandi e grossi che tengono fermo il mostro mentre altri due, che ad occhio e croce sembrano più piccoli di Aurelia, gli "svolazzano" intorno e lo colpiscono con delle frecce. Una volta messo tutto a fuoco e di aver capito che è tutto reale e non un brutto sogno, come sperava, Aurelia si paralizza ancora di più, il suo cuore batte così forte da temere che le sarebbe uscito fuori dal petto e sentiva la sua gola stringersi così tanto da non riuscire a dire nulla e neanche ad urlare:

<< Non ti preoccupare, non ti toccherà più >> disse la ragazza incappucciata vicino a lei, Aurelia si gira, ma non riesce a vedere sotto al cappuccio e con quel poco di forza che le rimase provo a parlare:

<< Ma cos'è quello? E voi?? >> disse con molta difficoltà a causa della stretta che sentiva in gola e soprattutto a causa del dolore alla gamba, che ora sentiva:

<< Quel mostro è una Chimera>> rispose la misteriosa figura << Per l'altra domanda, purtroppo, non posso risponderti...o almeno non ancora >> queste parole non la tranquillizzano e al sol pensiero che potevano esserci dei morti, dentro di lei stava per scattare qualcosa:

<< Non farti venir strane idee in quella testolina >> una voce matura e profonda interruppe i pensieri di Aurelia << Ti conosco bene, non muoverti! >> un uomo le si posta davanti ad Aurelia, coprendole la visuale:

<< Trattala bene, se no poi si vendicherà >>insieme al gruppetto, vicino ad Aurelia, si aggiunge una donna in tailleur che le appoggiò dolcemente una mano sulla spalla e le sorrise, Aurelia non la conosce eppure quel sorriso la tranquillizzò, si sentiva al sicuro e protetta, invece, l'uomo davanti a lei che osserva la scena senza batter ciglio, la innervosiva, il suo cuore ora non batte più per la paura ma per la rabbia e qualcosa in lei scoppiò:

<< Come può stare lì fermo?? Faccia qualcosa! >> Aurelia si alzò con molta fatica e non riusciva a stare all'in piedi in modo corretto; infatti, la donna si posiziona dietro con le braccia stese per prenderla in caso di caduta per perdita di equilibrio:

<< Stai tranquilla, presto tutto si concluderà >> rispose l'uomo in modo pacato e senza neanche voltarsi:

<< Ma di che parli? Quel coso sta facendo una strage! >> gli urlo Aurelia,

<< Vedi bene Aurelia >> interruppe la donna, Aurelia allunga il collo per vedere di cosa stessero parlando e vide un ragazzino a mezz'aria scagliare frecce a non finire, una ragazza che sfreccia, velocemente, intorno al mostro mentre un gruppo lo colpisce e un altro lo tiene fermo con le corde e un altro ancora si proteggeva con lo scudo dal veleno del serpente – coda, Aurelia nota che la chimera sembra esausta e non riesce quasi più a tenersi in piedi, il serpente non riesce più a sputare veleno mentre la testa d'antilope è svenuta e penzola, a mo' di peso morto, a destra e sinistra mentre il leone cerca ancora di lottare, ma durò poco e qualche minuto dopo cadde a terra sfinito, facendo tremare la terra e, così facendo, fece cadere qualche combattente. La battaglia si conclude così, com'era iniziata, all'improvviso e senza che Aurelia potesse metabolizzare il tutto.

Napoli, fuori la stazione, post battaglia.

Era tutto finito, le figure misteriose ripuliscono la zona e portano via il mostro, ormai sfinito, per fortuna nessuno poteva spiegare cosa fosse successo, a parte per l'esplosione; infatti, sul pavimento fu lasciato un buco per dare la colpa ad una fuga di gas:

<< E per le registrazioni? Sicuramente ci sono le videocamere di sicurezza o qualcuno avrà ripreso >> chiese Aurelia, ormai stanca e dolorante,

<< Per questo non ci preoccupiamo molto, i mostri hanno dei movimenti troppo rapidi per esser visti da quegli aggeggi, vedranno una macchia non messa a fuoco e indefinibile, e i nostri amici guerrieri sono ricoperti da un mantello d'ombra, nessuno li vedrà >> rispose Metro, mentre Reine controlla la gamba di Aurelia e cercando di tenerla ferma prima di un nuovo scatto di rabbia:

<< Nulla di rotto, almeno così sembra, ma sicuramente hai preso una bella botta e questa ferita in fronte che dobbiamo far controllare >>

<< Lei non può venire >> interruppe Metro, Reine gli si avvicinò e lo prese sottobraccio per allontanarsi e parlarci, Aurelia non sentiva cosa si dicono e per sua sfortuna non sa neanche leggere il labiale, ma immaginava cosa si stavano dicendo: lei gli sta dando cento motivi per aiutarla, mentre lui rifiutava, Aurelia non capiva e sta iniziando ad innervosirsi, sono successe troppe cose, da una bella giornata è diventata un incubo poi pensò che forse la giornata fosse già iniziata male, per poi ad andare a peggiorare, da quando quell'uomo ha iniziato ad inseguirla. La ragazza non si rese conto di star pensando ad alta voce e così attirò l'attenzione dei due:

<< Cosa hai appena detto? Chi era quell'uomo? >> chiese Reine agitata,

<< Non so chi fosse, i miei amici mi convinsero che poteva essere una mia immaginazione... beh ora penso che, forse, non era così >> Metro si girò di scatto, e arrabbiato, verso le due figure incappucciate che sono rimaste lì e, come in segno di risposta, abbassano il capo:

<< Ok, Aurelia verrà con noi, ma non lì. È troppo presto >> disse Metro,

<< Lì dove? >> chiese Aurelia, ormai stanca << Non so neanche chi siete! >> i due di scambiarono un'occhiata e si presentano:

<< Hai ragione, non ce ne stato il tempo >> ribatte Metro << Io sono Metro, sono un antiquario, la bella signora qui si chiama Reine >> la donna lo guardò e sorrise in modo sarcastico:

<< Grazie per la "bella signora" ruffiano. Ora che ci siamo tutti presentati, direi che possiamo andare >>

<< Con voi? E Dove? No, grazie basta chiamare un'ambulanza e.. >> Metro interruppe Aurelia con aria scocciata << ...e che gli dirai? Che un mostro mitologico ti ha attaccato? Molto credibile sì, e credi che nessuno ti prenderà per pazza o peggio i tuoi genitori? >> Aurelia ci pensò su e ci ragionò, purtroppo Metro ha ragione quindi accettò l'aiuto e, con il resto gruppo, salii su una macchina, una vecchia Peugeot 504.

Una volta salita, Aurelia, si posiziona al posto dietro vicino al finestrino ed ormai esausta e ancora spaventata, ma soprattutto dolorante. Si mise comoda sul sedile e si addormentò senza difficoltà.
 

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Spiegazione Titolo: Sogno Vano.

Il titolo me l'ha ispirato Primo Levi.

Nel suo libro Ranocchi sulla luna e altri animali, vi è un parte dove cita la chimera chiamandola Sogno Vano.
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