Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Mr Crossover    13/05/2022    1 recensioni
Il più grande ladro del mondo e il detective più famigerato del Giappone. Due uomini che non si sono mai incontrati di persona, ma che conoscono le imprese l'uno dell'altro. Sebbene facciano mestieri diversi i due uomini e i loro amici saranno i soli a poter contrastare le ambizioni di un terribile gruppo, residuo di una storia segreta, che brama da tempo il dominio sul Giappone e sul resto del mondo.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lupin III, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Saeba, Zenigata e Kaori, non appena ricevettero il segnale, uscirono dalla stanza sparando, cogliendo di sorpresa Yushida e i soldati presenti.

Mitsuo aveva sentito la nuova sparatoria, ma non si era rigirato. Aveva continuato ad andare dritto alla sua metà. Il sistema centrale della setta venne chiuso, e nuovi soldati vennero mandati dal piano sottostante dove c'erano Lupin e Saeko, che si erano nascosti in tempo per evitare di essere scoperti.

Non appena vide Mitsuo, Saeko pensò "Kenji... la pagherai cara." aveva saputo chi era grazie alla linea con Ryo, quando aveva rivelato le sue intenzioni a Kaori.

Anche Lupin era altrettanto determinato, ma solo nella sua intenzione di vendicarsi di chi lo aveva incastrato.

Mitsuo si avvicinò a una parete e mise la mano su di essa. Questo gesto attivò una specie di scanner delle impronte che fece aprire una porta segreta.

Saeko rimase sorpresa da questo, ma Lupin ebbe una realizzazione.

Mitsuo scese per una nuova rampa di scale, che conduceva a un terzo sotterraneo. Lupin si rivolse alla compagna << Vai di sopra e aiuta gli altri. Io mi occupo di una cosa. >>

<< Che cosa hai intenzione di fare? >> chiese Saeko perplessa.

<< Non preoccuparti. Voi portate in salvo Anika e l'Imperatore. Fidati, manterrò la mia parola. >> Lupin le fece l'occhiolino e le fece cenno di andare.

Saeko era ancora perplessa, ma decise di fidarsi, così risali verso il piano di sopra per aiutare i suoi amici.



Lo scontro tra Jigen e Mishima continuava, con quest'ultimo in vantaggio grazie alla sua arma sonora.

"Merda. Non mi aspettavo che avrebbero rafforzato le armature in così poco tempo. Se solo avessi le munizioni perforanti che avevo messo nel camion. L'unica soluzione è affrontarlo direttamente. Ma prima devo disarmarlo. " pensò Jigen riparato dietro una parete, dopo aver distratto l'avversario con una pallina luccente.



<< È inutile che ti nascondi. Io ti vedo >> lo informò Mishima, usando un sensore a infrarossi nel suo elmo. Sparò un altro colpo, ma Jigen lo evitò ancora, lasciando solo un buco sulla parete.

Jigen si mise a studiare meglio l'arma sonora: c'era una specie di cristallo incastonato in cima alla canna: prima che ogni colpo partiva, esso si illuminava per un attimo.

"Quel pezzo sembra importante." realizzò Jigen.

Gli uomini che erano stati mandati a perlustrare il resto dell'edificio vennero colti di sorpresa da dei fendenti misteriosi che li stessero uno ad uno: Goemon era vicino.

Approfittando di un momento di perplessità, Jigen sparò un colpo preciso che centrò il cristallo nella sua arma, facendolo volare via

<< Maledetto. >> imprecò Mishima per il danno subito. La sua arma era diventata inutile.

Senza dargli il tempo di reagire, Jigen gli saltò addosso e gli sparò nelle giunture da distanza ravvicianta. Da quella distanza, la magnum penetrava a dovere.

Tuttavia riuscì a colpirlo solo a un fianco, dal momento che Mishima gli bloccò la mano armata e gli mollò una testata, facendogli volare via il cappello. Subito dopo lo disarmò e lo fece volare via con un calcio.

"Porca puttana... Il mio cappello"

Come tutti sanno, la mira di Jigen si basa dal congiumento del mirino con la visiera del suo cappello. Senza di esso non sa sparare come dovrebbe.

Mishima si rialzò e avanzò verso di lui. << Devo ammettere che sei un avversario notevole, Jigen Daisuke. Stavi quasi per farcela. >> disse per poi colpirlo con una serie di colpi. Jigen provò a reagire, ma Mishima lo schiacciò a terra con il piede sulla gola.

<< Peccato che la questione tra noi sia finita così. Avresti dovuto ripagarmi i danni alla mia casa... >> si scoprì il volto.

Jigen ringhiò nel vederlo in faccia.

<< Ma per un consigliere come me, sarà un inerzia far riparare tutto. Addio. >>

BANG

Uno sparo risuonò nell'aria e Jigen alzò lo sgaurdo restando di stucco: un proiettile aveva perforato Mishima attraverso le tempie. L'uomo rimase in piedi un attimo poi crollò morto sopra il pistolero. Jigen se lo tolse subito di dosso << Mi spiace, ma temo la tua casa sarà da demolire. >>

Si girò poi verso chi aveva sparato << Beh. Te la sei presa comoda, Falcon. Pensavo che ti saresti accontato di portare Goemon sul tetto, considerando le tue condizioni. >>

Falcon si fece avanti con il suo revolver ancora fumante << Ti sarebbe piaciuto, eh? Però non siamo ancora pari, Jigen. Solo quando combatteremo tra noi sarò soddisfatto. >>

Jigen ridacchiò per poi recuparare il cappello e la sua magnum.

<< Dunque, adesso bisogna entrare la dentro, eh? >> chiese l'ormone calvo riferendosi al caveau.

<< Si. Anche se ci servirebbero munizioni perforanti per sistemare gli altri due capi. Quelle che avevo portato io sono state distrutte con il blindato. >>

<< Meno male che sono previdente. >> dicendo questo, Falcon fece vedere un borsone pieno di, per l'appunto, munizioni perforanti.

Jigen sorrise ammirato << Ora siamo pari. >>

Falcon non era ancora d'accordo.

Una guardia apparve davanti a loro, ma crollò subito a terra.

<< Te la sei presa comoda >> disse Falcon abbassando la pistola.

Goemon arrivò da loro.

Jigen ghignò caricando la magnum coi proiettili perforanti di Falcon << Molto bene, adesso andiamo a bussare. >>



Nel caveau, lo scontro stava continuando. I soldati nemici cercavano di avanzare verso gli intrusi, mentre altri rinforzi giungevano dal sotterraneo inferiore, come richiesto da Mistuo.

<< Ryo, non possiamo continuare così! >> disse Kaori a Saeba dietro il suo riparo, con accanto Zenigata, Anika e suo nonno. << Stiamo rimanendo a secco. >>

Zenigata pensò "Andiamo Jigen, Goemon, sbrigatevi!"

Yushida notò gli ostaggi, quindi fece un balzo e si preparò a colpire con la spada di Goemon.

<< Anika, attenta! >> gridò l'imperatore prendendo la nipote e spostandola dalla sua posizione per poi cadere a terra, a causa della spinta presa, sbattendo fortemente la testa.

<< Nonno! >> lo chiamò Anika scuotendolo mentre perdeva sangue dalla ferita per poi perdere i sensi.

Kaori cercò di saltare addosso a Yushida, ma lui la respinse semplicemente con una gomitata nello stomaco.

<< Figlio di puttana. >> imprecò Zenigata andandogli addosso anche lui, bloccandolo con una presa da dietro.

Ryo si rese conto che la situazione si stava davvero facendo critica, e non sapeva come uscirne, dato che si era accorto che anche l'armatura di Yushida era stata rafforzata. Per non parlare poi degli uomini rimasti che stavano sparando a raffica contro di lui.

"Andiamo, forza!" pensò nervoso, sperando nell'arrivo dei loro rinforzi.

Yushida si liberò dalla presa di Zenigata e si preparò a ucciderlo con la zantensuken. In quell'istante, però, un tonfo fragoroso risuonò nel sotterraneo. Tutti si votarono verso l'ingresso da cui si era alzato un polverone. Dei nuovi spari arrivarono dalla nube che si era formata ed eliminarono le guardie che tormentavano Saeba. Yushida non riuscì a fare altro che difendersi da una lama giunta improvvisamente contro di lui, attirando la sua attenzione sull'aggresore.

<< Così, sei sopravvissuto? Dovrò rimediare. >>

Goemon riconobbe subito chi aveva davanti: ero lo stesso uomo che gli aveva sottratto la spada. Era l'occasione buona per chiudere i conti.

Così si formarono due scontri diversi: da una parte, Goemon combatteva contro Yushida mentre, dall'altra, Jigen e Falcon diedero supporto a Ryo e gli altri per portare gli ostaggi fuori dal laboratorio sotterraneo.

Saeko arrivò in quel momento e cominciò a sparare anche lei con un arma presa da una guardia caduta.

<< Saeko. >> la notò Ryo. La ragazza andò subito da lui.

<< Dobbiamo uscire da qui. Mitsuo sta per fare qualcosa. >>

Ryo ebbe subito un brutto presentimento e disse agli altri di sbrigarsi a portare fuori gli ostaggi.



Mitsuo, in quel esatto momento, era giunto nel piano più basso, dov'era presente una camera di vetro dentro il quale stava custodita la meteora nera avvolta in un supporto cilindrico cosparso da cristalli di quarzo.

La sala era deserta, ma lui sapeva perfettamente cosa fare: si avvicinò a uno scompartimento e lo fece aprire.

Dentro di esso c'era un'armatura, più massiccia delle altre, con uno strano congegno installato intorno al petto.

Dopo essersi messo la nuova corazza, Mitsudo prese mano al bracciale della stessa che aveva un computer incorporato.

<< Non andrete da nessuna parte. >>



Goemon e Yushida avevano portato lo scontro nei piani superiori dell'edificio: Non volendo rischiare attacchi alle spalle, il direttore della Imp aveva aperto una serie di varchi con la zantensuken per attirare il samurai lontano dai suoi alleati.

<< Se volevi batterti senza intromissioni, bastava che me lo chiedessi. Non mi serve aiuto per abbattere individui come te. >> lo avvisò Goemon deciso preparandosi ancora a usare la spada del suo avo.

<< La prudenza non è mai troppa. E così hai saputo del legame del tuo avo coi miei predecessori, eh? Per cinque secoli ci siamo tramandati la storia del suo tradimento dopo tutti i tributi che ha fatto per noi. >> disse Yushida con tono beffardo. La cosa fece infuriare Goemon.

<< Ha commesso cose orribili per smascheravi, è vero... ma adesso io riscatterò il suo onore fermandovi per sempre. >> dopo aver detto l'ultima frase, si rilanciò subito all'attacco.

Sebbene la sua spada non fosse forte come la zantensuken, Goemon riusciva comunque a schivare i fendenti dell'avversario cercando di colpirlo ogni volta che fermava la mano, ma Yushida era anche rapido a reagire. Di questo passo, Goemon non avrebbe concluso niente.

<< Hai paura dei fendenti della tua arma, vero? Hai già perso in partenza. >>

Goemon non fece intimidire, rimaneva concentrato e tenendo sempre pronta la spada "La sua tecnica è buona, ma forse ho capito come superarla. Devo solo attendere il momento buono. Mio avo, dammi il tuo sostegno"



Dopo aver eliminato abbastanza guardie grazie ai proiettili perfornanti di cui li aveva riforniti Jigen, Ryo e gli altri raggiunsero l'uscita. I primi a passare furono Jigen, Falcon, l'Imperatore, Zenigata e Saeko... ma quando Ryo, Anika e Kaori stavano per attraversare, l'ingresso venne sigillato da una parete metallica. Non solo l'ingresso, tutto il piano terra venne sigillato. << Ma che... >> fece Jigen cercando di aprire un varco con i proiettili perforanti << Merda! È troppo spesso. >>

<< Ryo! Kaori! Mi sentite? >> chiese Saemo battendo sulla parete.

<< Stiamo bene, Saeko. >> gli rispose Kaori dall'altra parte. Saeko ricevette un messaggio.

<< Jigen, la polizia sta arrivando. Hann ricevuto le informazioni. >> disse la poliziotta al pistolero.

<< Allora io devo levarmi di torno. >>

<< E Lupin e Goemon? Se la polizia riesce a entrare e li vede saranno guai. >> fece notare Saeko.

<< Loro se la caveranno. Stai, tranquilla. >> la rassicurò Zenigata.

<< Ma loro... >> Stava per obiettare Anika.

<< Non preoccuparti. Tuo nonno se la caverà. Tu resta accanto a Kaori. A questo punto non ci resta che chiudere la questione. >> la interruppe Ryo.

<< Ma Ryo... >>

<< Fidati di noi, Anika. Ce la faremo. >> le disse Kaori.

La ragazza era incerta, ma alla fine acconsentì. Anche perché non c'era altro da fare.

<< Io vado. Falcon, parleremo della nostra questone un altra volta. >> disse Jigen al gigante.

<< Basta che non te lo scordi. >> ribatté lui.

<< Certo, tranquillo. >> disse Jigen sorridente per poi andarsene.

Zenigata, che sosteneva l'imperatore, guardò l'edificio << Lupin, Goemon, buona fortuna. >>



All'interno, Ryo e Kaori si misero in guardia, con Anika dietro l'amica<< Ryo, dove pensi che sia finito Lupin? >> chiese la rossa.

<< Starà sicuramente preparando qualcosa. Spero solo che non ci abbia abbandonato. >> si augurò lui.

<< Stai dicendo che a questo punto non ha motivi per aiutarci? Se vuole vendicarsi davvero di chi lo ha incastrato allora sa bene che non può farlo da solo. >>

<< Non dimenticare ciò che ha appena fatto Saeko. Ormai non dovrebbe avere più motivi per restare qui a farsi ammazzare. >> le fece ricordare l'amico.

<< Se è così allora possiamo sperare che almeno il samurai ci aiuti. >> sperò la rossa in alternativa.

<< Mi auguro davvero di sbagliarmi. >> Ryo si concentrò di più. << Avanti, Mitsuo, fatti vedere. >>

La chiamata non rimase in attesa: un suono tremendo rimbombò nel piano terra, facendo crollare in ginocchio Ryo e Kaori.

<< Ma che succede? >> chiese Kaori tappandosi le orecchie dolorante.

<< Non ne ho idea! >> rispose Ryo nello stesso stato.

Il rumore si fermò e davanti a loro si fece vivo Mitsuo con la nuova armaruta addosso.

<< Bene. Sei rimasta con noi, Anika. Voi tre siete perfetti... È ora che Saisei abbia il suo tributo! >>
  
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