Anime & Manga > Altro - anime/manga mecha/su robots
Segui la storia  |       
Autore: Altair13Sirio    13/05/2022    2 recensioni
[Darling in the FranXX]
Mille anni di pace non bastano a far svanire il passato. Quando dalle profondità della terra emergono dei giganti antichi, Hachi e Nana capiscono che il futuro dell'umanità è nuovamente incerto e dovranno agire per proteggere il mondo che hanno aiutato a costruire.
Formata una squadra di nuovi Parasite, i due adulti metteranno a disposizione le loro conoscenze e la loro esperienza per guidarli verso la battaglia, ma non tutto sarà facile per la nuova squadra e i ricordi di vecchi amici ritorneranno a galla dopo tanto tempo.
"Non credo che il caso possa andare così lontano... Forse il destino... E' così e basta. E ora noi dobbiamo prenderci cura di quei ragazzi!"
Genere: Azione, Science-fiction, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hachi e Nana furono lieti di sapere che i Parasite avevano riportato solo ferite superficiali; quando li incontrarono, poterono finalmente tirare un sospiro di sollievo.
Si scusarono mille volte per non essere riusciti a ristabilire le comunicazioni in tempo e promisero che avrebbero studiato i dati della battaglia per trovare una soluzione a quel problema. Nonostante le numerose rassicurazioni della squadra – principalmente di Nakamura, sempre pronta a minimizzare sulla faccenda – i due adulti non riuscirono a smettere di pensare all'accaduto, temendo già di riuscire a trovare ben poche risposte analizzando i resti dei VIRM di quella battaglia.
Una cosa che li rincuorò fu sapere che il problema tra Maruyama e Sentakami era apparentemente risolto. Vista la situazione concitata non avevano avuto il tempo di parlare con i ragazzi e aiutarli ad elaborare la cosa, e adesso non sapevano se riportare nuovamente alla luce l'argomento fosse una mossa saggia, considerato che entrambi sembrassero nuovamente tranquilli.
Alla fine decisero di lasciar riposare i loro protetti e non fargli altre domande. Avrebbero voluto dire che si erano meritati un'intera settimana di riposo, ma sfortunatamente stava per aprirsi un periodo molto stressante per tutti loro; li attendevano battaglie a ripetizione ed allentamenti sempre più specifici, ma ancora prima i ragazzi avrebbero dovuto imparare a convivere con una nuova squadra di Parasite per un po' di tempo, e viste le situazioni complicate che erano venute a crearsi all'interno del loro gruppo nel corso di quei mesi nessuno gli assicurava che quella nuova sfida sarebbe stata esente da problemi… Ma per il momento, senza il bisogno di complicarsi la vita ulteriormente, istruttori e Parasite avrebbero spostato al futuro qualunque cosa da fare, anche solo di un giorno per avere il tempo di riprendere le energie.
L'attacco dei VIRM aveva causato un discreto scompiglio ad Anemone. Con il silenzio totale di tutte le comunicazioni non c'era stato modo di conoscere l'esito della battaglia e le persone avevano cominciato a riversarsi per le strade, nel tentativo di fuggire dalla città e allontanarsi il più possibile dalla zona dello scontro in misura precauzionale. Appena ricevuta la notizia dei disordini, Hachi e Nana decisero che uno di loro sarebbe andato in città a tranquillizzare la popolazione: fu lui a prendere un aeromobile e dirigersi in tutta fretta verso il centro abitato mentre lei si occupava di riportare a casa i ragazzi. Non volevano recargli ulteriore stress dopo la battaglia appena conclusa, sapendo quanto la folla li mettesse a disagio. Quando arrivarono a Mistilteinn però, trovarono un'altra sorpresa ad attenderli.
C'erano due figure magre di fronte al cancello di ingresso. Avevano un'aria composta nonostante lasciassero trasparire una certa trepidazione; quando notarono il bus della squadra gli si lanciarono contro, come se sperassero di vedere qualcuno a bordo.
Quando riconobbe i loro volti, Hoshi si rabbuiò: erano i suoi genitori.
«Posso aiutarvi, signori…?» Fu il modo in cui li accolse Nana, scendendo dal mezzo, ancora incerta sul da farsi.
«Kondō! Sono la madre di Hoshi. Lei è la signora Nana, vero?» La incalzò subito la donna, una persona abbastanza alta e con il volto che ricordava quello di un topolino. Nana notò subito la somiglianza con il suo studente, ma fu comunque sorpresa.
Il suo sguardo andò all'uomo che era con lei: anche lui somigliava a Hoshi, la sua capigliatura disordinata era ciò che attirava immediatamente l'attenzione, ma nonostante il suo aspetto formale trasmetteva una forte ansia e confusione, così come la moglie, e fu quello che confermò definitivamente la loro identità.
«Vi prego, diteci che è andato tutto bene nella battaglia!» La implorò quello. Entrambi ansimavano come se avessero appena concluso una maratona e continuavano a scambiarsi le battute.
«Stavamo seguendo lo scontro in televisione, quando a un certo punto si è spento tutto…»
«Siamo corsi qui sperando di avere qualche notizia su nostro figlio, ma…» Il signor Kondō si interruppe quando vide scendere proprio il figlio dal bus alle spalle di Nana. Subito lui e sua moglie si lanciarono contro il ragazzino, che aveva ancora indosso la tuta da Parasite, ricoprendolo di attenzioni e abbandonandosi a pianti liberatori.
«Cosa sta succedendo?» Domandò una sbigottita Kya uscendo dall'auto, seguita dal resto della squadra. Vedere Hoshi stretto nella morsa dei due adulti fu una scena divertente, ma che riuscì anche a intenerirla.
L'emozione dei signori Kondō era tale che per cinque minuti fu impossibile farli staccare dal figlio né comunicare con loro. Quando l'adrenalina fu scesa, Hoshi riuscì finalmente a respirare e poté domandare:«Voi due che ci fate qui?»
«Eravamo preoccupati! In città non sapevamo niente di come stesse andando la battaglia, abbiamo temuto che…» La donna non continuò, semplicemente grata che il figlio fosse sano e salvo.
«Siamo qui da chissà quanto tempo, speravamo che passasse qualcuno.» Continuò il marito, incapace di far sparire quel sorriso che gli si era formato in viso. «Meno male che siamo venuti!»
Hoshi era senza parole. Aveva sempre reputato i suoi genitori delle persone estremamente riflessive e quasi apatiche; era stata necessaria un'invasione aliena per fargli capire quanto ci tenessero a lui… Ma questo preferì non dirlo ad alta voce.
«Allora… Tutto è andato per il meglio, giusto? Gli alieni sono sconfitti?» Domandarono gli adulti, indietreggiando un po'. Nana fu contenta di vedere quell'energia, per quanto la loro reazione l'avesse lasciata senza parole.
«Sì. L'attacco dei VIRM ci ha colti alla sprovvista, ma i ragazzi si sono comportati brillantemente.» Li tranquillizzò, rimandando l'attenzione ai giovani usciti dall'auto e che adesso se ne stavano disposti in riga di fronte a loro.
Contenti di sentire quelle notizie, i due adulti si rivolsero dunque verso i compagni di squadra del loro figliolo e iniziarono a stringergli le mani, presentandosi.
«E' un vero piacere conoscervi, ragazzi! Io sono Akane e lui è mio marito Kyoishi.»
«Io sono la caposquadra!» Cinguettò Kya con ben poca modestia quando gli adulti furono passati a stringere la sua mano.
Ci fu un minuto di presentazioni in cui Akane e Kyoishi si assicurarono di passare da tutti i Parasite e rivolgere loro la stessa quantità di attenzione; poi quando arrivarono da Momo, la madre di Hoshi si fermò un istante e vista la differenza in altezza con il figlio esclamò:«Sei tu la partner di Hoshi!»
«Mi conosce già?» Domandò imbarazzata la ragazza, che tutto ciò che riuscì a fare fu iniziare a tormentarsi un orecchio dalla sorpresa.
«Certo!» Rispose quella. «Mio figlio mi ha detto molto su di t…»
«Ehi, mamma! Hai conosciuto Sentakami? E' stata la sua strategia a farci vincere oggi, assicurati di ringraziarla a dovere!» Tuonò il piccoletto spostando l'argomento da un'altra parte, in allerta già da prima per impedire che i genitori dicessero o facessero qualcosa di imbarazzante.
La donna, che sembrava particolarmente contenta di conoscere Momo, si fermò un istante e guardò in direzione del figlio; accanto a lui, Suzuko lo fissava perplessa non capendo perché fosse stata tirata in ballo così improvvisamente.
«Sentakami…» Mormorò pensierosa. «Ma sì, sei la figlia di Danuja!»
Improvvisamente l'attenzione di Suzuko aumentò mentre la donna continuava a fare riferimenti a lei e alla madre, dicendo quanto le somigliasse e spendendosi in altri elogi per la ragazzina riguardanti la battaglia.
«Conosci sua madre?» Domandò perplesso suo figlio, pensando che si sarebbe ricordato di una amicizia tra sua madre e quella di una sua compagna. A questo punto Akane però scosse la testa con aria innocente.
«No, assolutamente! Però l'ho vista svariate volte come ospite a convegni, mostre… Insomma è una persona illustre, il che non mi sorprende visto il nome che porta, giusto cara?» Il cenno che le mandò fu leggerissimo e privo di qualunque segno di aggressione, eppure lo sguardo di Suzuko si fece serio e arretrò di poco come per allontanarsi da lei.
«Ora… Devo andare.» Si affrettò a dire, e Suzuko si avviò a passi svelti verso il cancello di ingresso di Mistilteinn. Nana cercò di allungare un braccio nella sua direzione e dirle di aspettare, ma neanche lei seppe cosa fare esattamente perché quella situazione l'aveva presa completamente alla sprovvista.
Akane Kondō non sembrò notare la strana reazione della ragazza e disse che non c'era problema, che erano sicuramente stanchi e che anzi, avrebbe fatto meglio a lasciare i ragazzi al loro meritato riposo.
«Io volevo solo assicurarmi che il mio piccolo tesoro stesse bene!» Borbottò cercando di tirare le guance a Hoshi, ma alle sue resistenze decise di accontentarsi di un abbraccio e il ragazzo fu costretto a lasciarla fare.
«Dai, mamma… Ora lasciami!» Borbottò alla fine Hoshi, sentendo gli sguardi degli altri fissi su di sé, sicuro che sarebbe stato preso in giro fino alla morte per quella cosa. In effetti i suoi compagni stavano osservando la scena con interesse, ma nonostante un certo divertimento generale – più accentuato in Yoshiki, che sembrava star veramente godendo dell'imbarazzo del suo compagno di stanza – le reazioni più vistose furono di tenerezza. Dopo quello che Hoshi aveva detto sui suoi genitori, era bello vedere come si fossero preoccupati per lui. E anche Hoshi non lo avrebbe ammesso, ma vederli lì lo aveva fatto felice…
Quando i signori Kondō furono partiti per rientrare in città, Nana condusse i ragazzi a Mistilteinn e li accompagnò fino alla tenuta attraverso il parco, dicendogli di riposare il più possibile. Quando poi fu rimasta da sola, tornò all'edificio scolastico per fare alcune ricerche.
Al ritorno di Hachi, finalmente, gli comunicò la sua decisione.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Altro - anime/manga mecha/su robots / Vai alla pagina dell'autore: Altair13Sirio