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Autore: LorasWeasley    15/05/2022    3 recensioni
future|fic [kagehina|daisuga]
"Suga annuì -Saranno dei bravi genitori se solo si interesseranno a lui come alla pallavolo.
Non era una cosa scontata in realtà, ma Daichi aveva piena fiducia in loro. O almeno, fino a quando non fu chiamato ogni singola estate per sistemare il casino di turno che avevano fatto."
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daichi Sawamura, Koushi Sugawara, Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: Kidfic | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Future Fic with Babies'
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Gli incontri estivi di Daichi
 


Quando, quella sera, Daichi raggiunse il marito sul loro letto matrimoniale dopo aver dato la buonanotte ai loro bambini, lo vide concentrato a scrivere qualcosa sul suo cellulare.
-Che fai?- chiese, sistemandosi al suo fianco.
-Guarda- mostrò Koshi con un sorriso dolce in volto mentre inclinava lo schermo nella sua direzione.
Daichi vide la foto di un bambino che poteva avere solo qualche giorno, aveva un ciuffo di capelli arancioni sulla fronte ed era avvolto in una coperta bianca con il logo degli Adlers.
-É…?
-Youta Kageyama- spiegò il marito mentre faceva scorrere altre foto -Shoyo e Tobio ce l’hanno finalmente fatta. A quanto ho capito hanno usato l’inseminazione artificiale con una madre surrogata, hanno usato il seme di Shoyo ma gli hanno messo il cognome di Kageyama.
-Sembra adorabile- commentò Daichi.
Suga annuì -Saranno dei bravi genitori se solo si interesseranno a lui come alla pallavolo.
Non era una cosa scontata in realtà, ma Daichi aveva piena fiducia in loro. O almeno, fino a quando non fu chiamato ogni singola estate per sistemare il casino di turno che avevano fatto.
 
La prima volta che accadde, fu un caso per Daichi prendere la chiamata di richiesta di aiuto.
Era stato Hinata a chiamare e, riconoscendo la sua voce, esclamò -Daichi-san?
-Hinata?- il poliziotto si preoccupò -che è successo? State bene?
Daichi riusciva a sentire Kageyama che urlava in sottofondo, anche se non riusciva a comprendere cosa stesse dicendo.
-Abbiamo chiuso per sbaglio Youta in macchina!- esclamò il rosso in ansia -Che facciamo!?
Daichi alzò due dita per stringere la radice del naso con disperazione, nel frattempo inviò una richiesta di soccorso ai pompieri.
-Aspettate qualche minuto, i pompieri arriveranno a breve.
-Grazie Daichi-san! Non so cosa avremo fatto se tu non…
Hinata fu interrotto da Kageyama che probabilmente si era avvicinato, perché adesso il poliziotto riusciva a sentire anche quello che diceva il corvino.
-Non dovevamo usare il tuo seme! Perché adesso non è abbastanza intelligente da capire che deve abbassare il finestrino! Non capisce quello che gli dico!
-Hai sei mesi, idiota!- rispose a tono Hinata.
-Basta, io spacco il finestrino! Il mio bambino è senza aria!
-NO!- l’urlo arrivò sia da Daichi che da Hinata, fortunatamente riuscirono a farlo desistere e poco dopo, come promesso, arrivarono i pompieri ad aiutarli.
Fu la prima volta che Daichi si preoccupò seriamente di Kageyama Youta, non tanto per la situazione in cui si era trovato, ma per i genitori che aveva.
 
-Detective Sawamura- chiamò il suo partner -sto andando al centro commerciale qui vicino, un bambino è rimasto incastrato dentro il gioco dell’artiglio. Vuole venire con me?
Daichi, che in estate non aveva poi così tante cose da fare, decise di fargli compagnia.
Durante il tragitto i due uomini risero e parlano, commentando il fatto che dovevi essere proprio un genitore distratto se lascivi che tuo figlio si infilava dentro il gioco dell’artiglio.
Poi, una volta arrivati sul posto, Daichi non si stupì troppo di trovare Youta all’interno del gioco. Il bambino adesso aveva un anno, aveva stretto a sé uno dei peluche che si vincevano con il gioco e stava seduto tranquillo e sorridente dentro la macchina.
Poi, da un lato c’era Kageyama con mezzo braccio dentro il gioco che cercava di recuperare il figlio tra varie imprecazioni, dall’altro c’era Hinata in lacrime, attaccato al vetro che continuava a dire “tranquillo Youta, va tutto bene! I tuoi papà sono qui per aiutarti!”.
Daichi fece finta di non conoscerli.
 
L’estate successiva, Daichi fu chiamato un giorno perché dei ladri erano entrati nella villa di un uomo ricco.
Sawamura si diresse velocemente sul posto, anche perché gli era stato detto che i ladri non erano scappati e non voleva che la situazione degenerasse in alcun modo.
Ma una volta sul posto, rimase un attimo sorpreso nel notare che i due ladri in questione altri non erano che Hinata e Kageyama (e davvero, avrebbe anche potuto accettare Noya e Tanaka, ma perché loro due?).
-Daichi-san!- Hinata piagnucolò mentre gli si gettava addosso -Non volevamo rubare, lo giuro! Ma Youta stava inseguendo una farfalla e si è infilato nel giardino di questa casa e non potevamo perderlo!
-Potevate suonare invece di scavalcare e distruggere la mia siepe!- urlò in risposta l’uomo che aveva chiamato la polizia.
Daichi sospirò, sarebbe stata una lunga giornata.
 
L’estate dei tre anni di Youta, la chiamata che Daichi ricevette fu privata. Si stupì della cosa e sperò che magari non fosse successo alcun casino, che magari Hinata lo stesse chiamando per organizzare un’uscita tutti insieme o qualcosa di simile.
Ovviamente, come il detective sapeva bene dentro di sé, erano solo speranze vane.
-Daichi-san…- la voce di Hinata era strana, un po’ troppo calma e bassa mentre chiedeva -ti disturbo?
Sawamura sospirò -Cosa è successo adesso?
-Ecco… io e Tobio eravamo nella palestra comunale ad allenarci e siamo stati gli ultimi ad andarcene, come sempre. Il custode era un po’ infastidito e così ci siamo dovuti sbrigare e nella fretta abbiamo dimenticato le chiavi dentro.
Oh, questo era facile, Daichi doveva solo trovare il numero di chi gestiva la palestra e passarglielo, così che potessero spiegare la situazione e recuperare le chiavi. Ma ancor prima di cantare vittoria, Shoyo continuò.
-C’era una finestrella aperta, quindi abbiamo pensato di far entrare Youta da lì, così che ci avrebbe riportato le chiavi e non avremmo disturbato nessuno ma…
-É rimasto bloccato, vero?
-Sì… ma non sappiamo dove, sentiamo solo la sua voce da dentro che urla.
Daichi si appuntò mentalmente di chiedere a Suga se la scuola metteva gratuitamente a disposizione lo psicologo infantile, perché Youta ne aveva un estremo bisogno.
 
-Buongiorno!- salutò Daichi mentre iniziava il suo turno pomeridiano entrando nel distretto di polizia -cosa abbiamo oggi?- chiese poi al suo partner una volta raggiunta la scrivania.
-Un bambino è rimasto incastrato con la testa nella ringhiera di casa, abbiamo già chiamato i pompieri ma penso che andrò a dare un’occhiata.
Daichi ebbe un brutto presentimento -Ehm… puoi dirmi l’indirizzo?
Il collega gli lanciò uno sguardo confuso, ma annuì e glielo mostrò.
E ovviamente, ovviamente poteva essere solo casa di Hinata e Kageyama.
Sospirò afflitto e rispose -Vado io- perché ormai sapeva che ogni estate, quando i suoi due ex compagni di squadra tornavano a Miyagi per le vacanze, avrebbero avuto un incontro simile. 
 
-
 
Tema delle vacanze: Il mio eroe
Svolgimento: Il mio eroe è il detective Daichi. É amico dei miei papà e mi salva sempre dalle situazioni strane. Senza di lui io e i miei papà non ci divertiamo. Gli voglio tanto bene. Spero che venga sempre ad aiutarci come fanno Spiderman e Batman.
Kageyama Youta
  
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