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Autore: eddiefrancesco    15/05/2022    0 recensioni
Dieci anni prima, Galen aveva lasciato l'Inghilterra per dimenticare la donna che lo aveva sedotto e abbandonato senza nemmeno una parola di spiegazione, portandosi via il suo cuore. Ora, diventato Duca di Deighton, è tornato per assumere i doveri che il titolo gli impone, prima fra tutti generare un erede. E la prima persona in cui si imbatte e proprio lei, Verity. Nel frattempo lei è rimasta vedova, scoprendo cosi che da quell'unica notte di passione trascorsa insieme è nata una bambina. Verity però...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Galen fu stupito da quello che Verity gli aveva appena detto riguardo a sua figlia, di non volerla mandare in un collegio. «Ma e' una bambina intelligente e dovrebbe avere tutte le opportunita' che il mio denaro puo' darle, Verity. Daro' il mio contributo finanziario per la sua educazione senza che si venga a sapere e la sua relazione con me restera' segreta.» «No. Io non la mandero' via. Ha gia' avuto anche troppi sconvolgimenti nella sua vita.» La sua risolutezza vacillo'. «Inoltre mi sentirei troppo sola senza di lei. Jocelyn e' tutto quello che ho.» «Tuttavia non ci pensate due volte a condannare me alla solitudine. Senza...» Esito' un momento. «Senza Jocelyn io non ho nessuno.» «Voi avete parecchi amici e molti interessi» replico' Verity. «E io credo che presto avrete una moglie. Poi, piu' in la', altri bambini. Dimenticherete...» «Voi e Jocelyn? Mai! Non vi ho dimenticato fino a ora, anche se ho tentato. Adesso che so dell'esistenza di mia figlia non la cancellero' dalla mia vita.» Lei gli prese una mano. «Ma dovete cercare di farlo. Dovete rifarvi una vita, Galen e scordare il passato.» Le sue dita si strinsero attorno a quelle di lei mentre le cercava il viso con gli occhi. «E' voi? Anche voi vi rifarete una vita, oppure continuerete a nascondervi con la sola compagnia di Jocelyn e di Nancy?» Verity chino' il capo e una lacrima cadde sul terreno. «Io vi amo, Verity! Io non voglio vivere una nuova vita se voi non ne farete parte! Vi prego, non mandatemi via. Io vi amo. Ho bisogno di voi. Voglio sposarvi!» La prese tra le braccia e la bacio'. Le labbra tenere e tuttavia insistenti di Galen si mossero sulle sue e lei si arrese per un breve momento al desiderio nascosto nel suo cuore e alla passione che provava per quell'uomo che era anche il padre di sua figlia. Un gemito soffocato tradi' il suo profondo coinvolgimento. «Mio Dio, Verity» mormoro' lui sfiorandole le guance infuocate con la bocca. «Vi ho appena ritrovato.» Ci vollero il ricordo di ogni singolo velato insulto, ogni maliziosa insinuazione e ogni sguardo di scherno per indurla a ritrarsi. «Per il bene di nostra figlia non puo' esserci altra possibilita', Galen» disse. «Non mi sposerete?» «No.» La voce del Duca si trasformo' in un doloroso sussurro. «Avete detto di amarmi e tuttavia volete abbandonarmi un'altra volta.» Verity sollevo' la testa e lo guardo' con gli occhi velati di lacrime. «C'e' solo una persona che amo quanto voi, Galen. E questa e' Jocelyn. Ve lo chiedo per il suo bene. Solo per lei sono disposta a vedere il vostro cuore spezzato al pari del mio.» «Verity!» «Vi prego, Galen. Andate.» sussurro' lei facendo ricorso a tutto il suo autocontrollo per non cedere. Lui la afferro' per le spalle. «Se non dobbiamo vederci piu' per proteggere nostra figlia, allora permettetemi di dirvi ancora una volta che vi amo.» «Vi prego, Galen. E'... e' troppo» balbetto' Verity tenendolo lontano con le mani. «Non riesco a sopportarlo.» Lui pero' riusci' a baciarla per un ultima volta. Non avrebbe avuto la forza di rifiutare. Non voleva farlo. Quel bacio fu gentile e aveva il sapore salato delle lacrime. Con un sospiro aspro lui si tiro' indietro. «Posso scrivervi?» «Non sarebbe saggio.» «Almeno mi scriverete a Londra per dirmi come state voi e Jocelyn?» la imploro'. «Nessun componente della mia servitu' si meravigliera' vedendo che ricevo una lettera scritta dalla mano di una signora.» Udendo quella richiesta dolorosa che veniva dal profondo del cuore, lei non pote' rifiutare. «Vi scrivero', Galen. Ma non potra' accadere spesso. Dovro' trovare un modo di spedire le lettere in segreto, ma lo faro'. Vi do la mia parola.» Galen le afferro' la mano e se la porto' alle labbra. «In questo caso mi accontentero'. O almeno cerchero'.» «Altrettanto dovro' fare io.» Ritiro' la mano. «Che ne sara' di Lady Mary?» «Gia'. Lady Mary.» Il Duca scrollo' le spalle. «Forse con il tempo, quando saro' in grado di prendere in considerazione il matrimonio con qualcuna che non siate voi...» All'improvviso si volto' e fece qualche passo allontanandosi. Poi si fermo' e la guardo'. «Arrivederci, Verity. Porgete I miei affettuosi saluti a Jocelyn.» lei annui' Galen si avvio' lungo il sentiero e poco dopo scomparve dietro la curva. E dalla sua vita. Di nuovo e per sempre. Avrebbe voluto gemere per la disperazione o gridare per il dolore. Avrebbe desiderato piangere e strillare, digrignare I denti. Ma piu' di qualsiasi altra cosa avrebbe voluto richiamarlo perche' tornasse da lei. Invece non fece nessuna di queste cose, perche' non voleva far soffrire sua figlia anche a costo della sua felicita'. Percio' dopo diversi minuti si asciugo' gli occhi, fece un profondo sospiro, raddrizzo' le spalle e riprese la via di casa. Non si accorse dell'uomo, nascosto dietro una quercia sull'altro lato del sentiero, che aveva osservato e ascoltato tutto mentre un cupo cipiglio deturpava I suoi lineamenti famigliari. «Londra?» esclamo' Myron sbuffando e facendo un salto sulla sedia quando Galen, con cui stava condividendo un momento di calma in salotto prima che scendessero le signore per cena, gli diede la notizia. «Proprio cosi. Mi dispiace, Myron, ma temo di dovermene andare subito. Partiro' domani mattina. Devo sbrigare degli affari di cui mi sono ricordato solo ora, senza dubbio perche' sono stato molto bene qui da te.» «Grazie a Lady Mary, suppongo.» Lui si sforzo' di stamparsi in faccia un sorriso non impegnativo e resto' in un enigmatico silenzio. «Bene. Se devi andare, vai pure. In ogni caso ti sono immensamente grato per essere venuto.» «Sono io che ti ringrazio, Myron» replico' Galen con sincerita'. «E mi dispiace anche moltissimo di non aver accettato il tuo invito fino a ora.» Forse se lo avesse fatto avrebbe incontrato Verity e Jocelyn prima e forse avrebbe potuto trovare un modo per fare parte della loro vita. Per un verso o per l'altro. Purtroppo non sarebbe piu' potuto tornare, perche' non pensava che avrebbe avuto la forza di restare lontano da loro stando nelle vicinanze. «Devi promettermi di venirmi a trovare quando verrai a Londra» disse Galen. Adesso che aveva ripristinato la sua amicizia con Myron e la vedeva nella luce in cui avrebbe dovuto tenerla da sempre, non voleva perdere anche quella. Inoltre Myron poteva dargli notizie aggiornate su Verity e Jocelyn, di tanto in tanto. «Sei molto gentile a invitarmi» replico' Myron. Era talmente contento che lui provo' un'altra fitta di rimorso per non averlo fatto prima. Poi l'amico si fece serio. «Le signore resteranno di sicuro molto deluse quando sapranno che domani te ne andrai.» «Io credo che tu sopravvaluti il mio fascino.» «Dici? Sono sicuro che Lady Mary ha cominciato a nutrire qualche speranza.» «Spinta dalla mia cara cugina, senza dubbio. Comunque non sto dicendo che le sue aspettative debbano per forza restare deluse.» «Io invece mi stavo chiedendo se non ti stessi interessando alla graziosa vedova» disse Myron. Galen gli rivolse un sorriso ironico. «No, nessuna vedova per me, grazie.» Myron sembro' sollevato e Galen fu colto da un pensiero improvviso. Forse il suo amico si era invaghito di Verity. No, non poteva essere. Non doveva essere. Tuttavia se lei avesse sposato qualcuno, anche Myron, questo la avrebbe affrancata dall'influenza dei suoi congiunti. Anzi, se voleva davvero che fosse libera, avrebbe dovuto incoraggiare una sua decisione in questo senso. Quanto a Myron, era senza alcun dubbio un uomo buono, gentile e generoso. Nonostante tale ragionamento, provo' un dolore quasi fisico al pensiero che Verity potesse sposare qualcuno che non fosse lui. Forse stava saltando a delle conclusioni in modo troppo affrettato e inopportuno. «Naturalmente la signora Davis-Jones e' graziosa» osservo'. «Ti sei per caso innamorato di lei?» «Certo che no!» grido' Myron genuinamente inorridito.
   
 
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