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Autore: Queen FalseHearth    15/05/2022    1 recensioni
[The Owl House]
[questa fanfiction si ambienta dopo l’episodio “Labyrinth Runners” della seconda stagione, quindi SPOILER]
Dal testo: La sua vita non era mai stata perfetta. Hunter non se ne era mai lamentato: era arrivato alla conclusione di condurre un’esistenza adeguata ad un individuo come lui, anche se era rigida e un po’ irrequieta. […] Tuttavia, non avrebbe mai sospettato che tutto ciò che aveva costruito negli anni si basasse su una bugia. [one shot - 2158 parole]
P.S: è da molto che non scrivo una storia su Efp… spero che l’apprezziate!
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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(Im)perfect life

La sua vita non era mai stata perfetta. Hunter non se ne era mai lamentato: era arrivato alla conclusione di condurre un’esistenza adeguata ad un individuo come lui, anche se era rigida e un po’ irrequieta.
Non invidiava nemmeno la vita dei suoi coetanei di cui poteva scrutare dalla finestra della propria camera solo fugaci e spensierati frammenti… lui non era un miserabile e aveva un tetto sopra la testa, gli bastava ciò.
Inoltre, non doveva dimenticarsi che c’erano alcuni aspetti della sua vita in grado di fargli apprezzare ogni minuto della giornata: aveva una stabile routine, un onorevole obiettivo da raggiungere e la mattina si svegliava di buon umore grazie al cinguettio del suo migliore amico… sì l’aggettivo per descrivere la sua realtà non era di certo “orribile” o “monotona”.
Tuttavia, non avrebbe mai sospettato che tutto ciò che aveva costruito negli anni si basasse su una bugia.
Quando ha dovuto confrontarsi con la realtà nella mente di colui che credeva il suo benefattore, conobbe cosa fosse la vera paura, l'angosciante agitazione. Cosa era reale e cosa non lo era? Era il buono o il cattivo della situazione?
Forse aveva già iniziato da tempo a domandarsi se ci fosse qualcosa di strano nell’ambiente in cui viveva, ma aveva preferito nascondere quei sospetti che affrontarli. Aveva avuto bisogno dell’aiuto di una rumorosa creatura di un altro mondo (nota come Luz l’umana) per risvegliarsi una volta per tutte dalle illusioni in cui si sentiva tanto al sicuro; si chiese come sarebbe finita la sua storia autobiografia se non l’avesse incontrata, quanto altro tempo avrebbe vissuto in una menzogna imperfetta.
Non importava, ora doveva costruirsi il suo presente.
 

Dopo aver raccontato le terribili conseguenze del giorno dell’unità alla Hexside, nell’animo di Hunter si diffuse inspiegabilmente un’emozione di sollievo. Dovrebbe provare inquietudine, il suo stato d’animo si era abituato a sopportarlo, invece si sentì come se si fosse tolto un enorme peso sulla coscienza.
Guardò i volti spaventati degli studenti e degli insegnanti, tra cui lei. Provava ribrezzo al pensiero di aver contribuito alla catastrofe che avrebbe messo in pericolo il mondo in cui abitavano i suoi nuovi amici e il capitano. Tuttavia, grazie a lui, ora sapevano cosa sarebbe successo fra due giorni e potevano prepararsi, forse per questo si sentiva più ottimista del previsto.
-Torniamo dentro, noi insegnanti penseremo ad un piano. Voi studenti riposatevi dallo scontro- annunciò il preside Bump dopo un interminabile minuto di silenzio… se per un adulto era difficile metabolizzare le parole dell’ex guardia dorata, figuriamoci per i suoi giovani scolari.
Hunter pensò che il preside avrebbe fatto il suo nome, magari per dire che non si fidava ancora di lui, invece si riunì con il corpo docenti senza aggiungere altro. Interpretò quel gesto come una conferma sul fatto che non venisse più considerato una minaccia, un nemico.
Gli studenti fecero come detto e ritornarono nelle sicure mura della scuola, rimasero nel cortile solo lui, Gus, la Blight e il capitano.
La strega dai capelli lilla teneva in mano lo strano gingillo che Hunter aveva visto nella missione del lago dell’Eclisse; a pensarci non si era scusato con lei per quello scontro aggressivo.
-Luz sta bene, appena possibile ci dirà dove si trova- disse Amity con occhi lucidi, felicissima di sapere che la persona a cui teneva di più al mondo non fosse in pericolo.
Anche Hunter era davvero lieto di apprendere quella notizia, non l’avrebbe mai dimostrato ma era grato all’umana per tutto ciò che aveva fatto per lui. Dalla notte in cui aveva cercato di catturare gli amici amuleti, la sua vita aveva già iniziato a cambiare senza accorgersene; anzi prima di Luz non credeva possibile fidarsi di qualcuno esterno dalla congrega dell’Imperatore.
-La nostra amica starà sicuramente organizzando una ribellione per contrastare il giorno dell’unità, a cui noi ci uniremo non appena ce lo dirà!- disse Gus sorridendo determinato.
-Esatto!- affermò il capitano, bastò sentire la sua splendida voce per far impazzire il cuore di Hunter -Ma non riesco a riposare, dobbiamo fare qualcosa ora!- continuò.
-Willow hai impiegato troppa magia per oggi, un po’ di riposo non può che farti bene- fece notare Gus preoccupato.
-Posso ancora combattere!-
Amity, sapendo che la sua amica non avrebbe accettato l’idea di riposare, decise di convincerla utilizzando altre parole.
-Aspettiamo almeno Luz, ok? Non vedo l’ora di rivederla…- non appena finì di parlare, Amity ricontrollò il suo dispositivo se ci fossero altri messaggi della sua ragazza. L’illusionista del gruppo decise di approfittare di quell’intervento per distrarre Willow.
-Si non vedi l’ora di rivederla… così la riempirai di baci! Ve lo siete dati il primo bacio?- Gus e Willow risero guardando la loro amica diventare rossa per l’imbarazzo, Hunter si sentì estraneo a quel momento.
-Ehm…che vuol dire?- intervenne l’ex guardia dorata, era la prima volta che diceva qualcosa da molto.
-Non lo sai? È una cosa che fanno le persone innamorate- spiegò Gus, annotandosi mentalmente di istruire il suo nuovo amico a vivere come un normale teenager.
-O-Oh d-d-davvero?- il biondo diede un fugace al capitano, anche se non conosceva cosa volesse dire l’espressione “riempire di baci”, il solo pensiero di fare qualcosa di romantico con Willow gli fece provare un’agitazione totalmente diversa da quella provata nei giorni scorsi.
-Non è totalmente corretto… i baci sulle labbra sono da fidanzati. Ora se volete scusarmi…- quella chiacchierata non era bastata per distrarre Willow dal suo scopo.
-Non potete impedirmi di andare a controllare se arrivano altri membri della congrega dell’imperatore, vado sulla collinetta qui vicino- la mora si allontanò dal gruppo nascondendosi dietro una corazza di sicurezza e testardaggine, aveva paura che prima o poi sarebbe uscita fuori la sua parte impacciata e spaventata.
-Vado a farla ragionare…- Gus stava per seguire la sua migliore amica, ma Hunter agì senza pensare.
-No vado io!!- i due maghi non avevano più dubbi sulla lealtà che aveva dimostrato Hunter, tuttavia rimasero straniti per quell’improvviso gesto.
Amity fu la più veloce a capire il motivo del perché quel ragazzo ci tenesse così tanto ad andare da lei.
-Uhh ora che hai appreso che il bacio sulle labbra è da innamorati…vuoi andare a baciarla?- disse Amity con tono scherzoso e accusatorio allo stesso tempo, Gus spalancò gli occhi realizzando che Hunter avesse una cotta per Willow.
Il biondo credeva che sarebbe morto d’imbarazzo se fosse rimasto con loro nel cortile della Hexide, per questo se ne andò senza ribattere seguito da Flapjack.
Inoltre non importava cosa pensasse la Blight, voleva solo raggiungere il suo capitano.
 

Hunter smise di correre quando vide da lontano la figura del capitano seduta sulla cima della collinetta, lì in cima c’era un’ottima visuale della zona. Pensò di sedersi vicino a lei in silenzio, ma subito si immaginò nella sua mente lo scenario in cui l’avrebbe aggredito notando una presenza esterna.
Fece qualche passo, non si era ancora accorta di lui.
-Ehy capitano…- la ragazza si voltò, riconoscendo subito la voce.
-Hunter! Sai puoi chiamarmi Willow, io ho smesso di chiamarti Caleb!- Hunter fece un timido sorriso mettendo le mani nelle tasche, fissava il terreno. Lei sarebbe sempre stata il suo capitano, ma non riuscì a dirlo.
Era arrivato fin lì solo per lei ma non riusciva a muovere un muscolo, era immobile. ….davvero insolito: era stato cresciuto come un soldato, perché era così difficile stare vicino a quella ragazza?
-Puoi sederti se vuoi, non mi distrai dal mio compito di vedetta- Hunter era sbalordito: sembrava che il capitano gli avesse appena letto la mente, ma sapeva che non stava eseguendo alcuna magia tipica della congrega dell’oracolo poiché era specializzata nelle piante.
Si sedette a tre metri di distanza da lei (non si era lavato negli ultimi giorni).
-È di questo che volevo parlarti capitano, del fatto che non vuoi riposare…- disse mentre notò due creature simili a farfalle che svolazzavano allegramente vicino a loro.
-Senti… lo so che apprendere cosa succederà nel giorno dell’unità ti abbia sconvolta… ma non dovrai affrontare tutto da sola, ok?- disse mentre cercava le parole giuste da dire, non era abituato ad incoraggiare le persone, un quarto d’ora fa credeva che non avrebbe nemmeno salvato Gus.
Willow lo guardò per pochi istanti per poi ritornare ad osservare l’orizzonte. 
-Mi comporto così per tenere sotterrata la mia parte più fragile… voglio subito fermare Belos per proteggere i miei cari… e che tu possa essere subito libero-
Felice. Così si sentiva Hunter dopo aver ascoltato quelle dolci parole. Il capitano si stava impegnando così tanto… anche per lui? Avrebbe lottato per lui? Era speciale per lei?
-Mi dispiace che tu abbia trascorso una vita faticosa e rigida credendo di star combattendo per una giusta causa. Non deve essere stato facile apprendere la verità…-
Hunter rimase in silenzio. Era vero: per molti anni aveva agito senza far domande, obbedendo ciecamente a Belos, conducendo una vita imperfetta perché credeva che fosse quello il suo Destino. Tuttavia, quando era ancora intrappolato in quelle maledette bugie, c’è stato un momento in cui aveva pensato che… la sua vita fosse diventata perfetta. Il vento che gli spettinava i capelli, bandiere verdi e viola, un’emozione mai provata prima… il suo ricordo più prezioso e divertente era quella partita di flyer derby.
L’aveva vissuto grazie al capitano.
La conosceva da poco ma ogni volta che era al suo fianco aveva fatto cose incredibili, per esempio grazie a lei faceva parte di una squadra vivace, aveva imparato a superare i suoi pregiudizi e aveva trovato la forza di aiutare Gus quando era in balia del suo potere perché il capitano gli aveva urlato di farlo.
Se Luz gli aveva fatto conoscere un mondo nuovo fuori dalla congrega dell’Imperatore, il capitano gli aveva mostrato la bellezza che si cela in esso.
Nella sua testa quel monologo era perfetto, ma come avrebbe potuto esprimere ciò ad alta voce?
-Io… senti…!- con un movimento brusco si mise la mano al cuore e si avvicinò a lei. Flapjack cinguettò energicamente per infondergli coraggio, invano.
-N-Non… i-importa cosa ho passato…voglio dire…gr…insomma… - non riusciva a smettere di balbettare, non si era mai sentito in quel modo in tutta la sua vita.
-Se non vuoi parlarne è ok, lo capisco. Immagino ti abbiano inviato Gus e Amity a prendermi. Non voglio far preoccupare possiamo andare…-
La quindicenne si alzò, credeva che il biondo avrebbe fatto lo stesso invece sentì una forza che la fermò: era Hunter che le aveva preso la mano.
-Aspetta… grazie per tutto- se non riusciva a spiegare la sua riflessione sulla vita, voleva almeno farle sapere della sua gratitudine. Hunter per un attimo pensò persino alla questione del bacio, forse un giorno… avrebbe potuto esprimere in quel modo i suoi sentimenti…
Sul volto di Willow si creò uno sguardo un po’ confuso che si trasformò in un'espressione serena.
-Non c’è di che. Ora possiamo andare non credo tu voglia stare altro tempo solo con m…- Hunter non le lasciò finire la frase.
-INVECE VOGLIO! TE LO GIURO!-
La giovane strega rimase colpita da quella forte reazione. Le loro dita erano ancora intrecciate.
 
Si stesero sulla morbida erba, questa volta più vicini rispetto a prima. Hunter si sentì come un blocco di ghiaccio, non sapeva davvero come comportarsi in queste situazioni.
-Allora… che vuoi fare nella tua vita dopo che avremmo sconfitto Belos?- chiese Hunter non riuscendo a distogliere lo sguardo dal cielo.
-Vediamo… - ci pensò un po’ prima di rispondere -stare con i miei papà e i miei amici, giocare a flyer derby, proteggere tutte le piante delle Isole Bollenti, imparare ad essere un buon leader e convincere le persone che le coccinelle sono malvagie. E tu?-
Hunter, nonostante non avesse avuto il libero arbitrio, sapeva molto bene quali fossero i suoi veri sogni.
-Voglio girare il mondo, studiare la storia e magia di questo posto, fare altre partite a flyer derby…-
E soprattutto stare con te.
Perché continuava a tenersi tutto dentro?!
-Non avrei mai immaginato che ti piacesse studiare! E… vuoi viaggiare da solo?- la voce della ragazza cambiò pronunciando le ultime parole.
-Ho Flapjack!- rispose prontamente, Willow sospirò.
-Sai quando ho detto che voglio stare insieme ai miei amici intendevo anche te- abbassò lo sguardo timida. Hunter non riuscì a crederci.
-C-Cioè v-vuoi che io faccia parte del tuo f-futuro?- Hunter sentì il volto e le orecchie in fiamme. Anche lui voleva condividere avventure con lei e gli altri, ma credeva che non l’avrebbero mai totalmente perdonato per le sue azioni che aveva compiuto in qualità di guardia dorata.
Willow si girò verso la sua direzione e gli regalò uno dei suoi migliori sorrisi.
-Certo, ormai fai parte della mia vita. Senza di te… sarebbe imperfetta, incompleta-
Ormai Hunter non aveva più dubbi: avrebbe lottato per realizzare i suoi desideri, per avere motivi in grado di definire la sua vita perfetta. Questa volta la paura e il timore non gli impedirono di esprimere ciò che provava.
-È esattamente lo stesso per me capitano!-
 
 
 
   
 
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