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Autore: Justice Gundam    17/05/2022    1 recensioni
Fin dagli inizi, la storia di Golarion è stata colma di tragedie, eventi drammatici e violenza. Questo mondo ha visto innumerevoli civiltà ascendere per poi crollare. Eserciti si sono scontrati in innumerevoli occasioni, e il sangue è stato sparso ovunque in tutto il globo. Ora, nell'Era dei Presagi Perduti, dopo la morte del dio Aroden, si snodano le vicende di coloro che scriveranno un nuovo capitolo nella tormentata storia di questo mondo...
Nella città portuale di Korvosa, la tensione e il malcontento hanno ormai raggiunto livelli insostenibili. Di fronte alla minaccia dell'anarchia, un gruppo di eroi esordienti si riunisce rispondendo al richiamo di una misteriosa sostenitrice. Strane magie e misteriose profezie li mettono sulle tracce di un nemico comune, un percorso che li trascina in una lotta per salvare la città dalla rovina.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Era dei Presagi Perduti'
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Pathfinder: L'Era dei Presagi Perduti  
Una fanfiction di Pathfinder scritta da: Justice Gundam  

  

Come sempre, rispondo alle recensioni!

 

Farkas – Eh, ti capisco… comunque cercherò di recensire anch’io qualcuna delle tue storie, in particolare quella di Spider-Man! ^^

In effetti, questa volta ho deciso per una coppia di fratelli. Ma sono convinto che non sarà l’ultima volta… e più avanti sapremo anche qualcosa sulla loro famiglia.

Più che un Robin Hood, si può dire che Blackjack sia una specie di Zorro. E sì, i caligni sono una delle mie razze preferite in Pathfinder, ma non c’è molto supporto per loro.

Dire che Gaedren Lamm ha molte malefatte sulla coscienza non è proprio esatto, visto che lui una coscienza non ce l’ha.

Grazie ancora per la recensione, e a presto!

 

Attenzione. Questo capitolo contiene delle scene abbastanza forti di abuso e sfruttamento minorile. Stiano attenti i miei lettor che potrebbero considerare queste scene troppo dure per la loro sensibilità.

 

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LIBRO 2 – LA MALEDIZIONE DEL TRONO CREMISI 

Capitolo 2 - La tana di Gaedren Lamm  

 

oooooooooo 

 

La vecchia pescheria del numero 17 di Westpier era ormai soltanto una triste eco dei sogni di qualcun altro, come lo erano stati gli innumerevoli nascondigli che Gaedren Lamm aveva usato per condurre il suo stile di vita, a danno dei citi più bassi della popolazione di Korvosa. Era un edificio in legno decrepito e scricchiolante, anche se era ancora abbastanza solido da offrire un rifugio sicuro al criminale e ai suoi scagnozzi... oltre che un ottimo nascondiglio per celare i bambini che aveva rapito e che ora costringeva a lavorare per lui... 

 

oooooooooo 

 

Il piccolo Deriu Aldinn cercò come poteva di nascondere la sua paura mentre si avvicinava al mezzorco che torreggiava su di lui e sul resto dei bambini riuniti in quell'orrenda, soffocante stanza. Il pavimento era intriso di acqua di fiume e insozzato di alghe e viscere di pesce, e l'aria era pregna degli odori che ci si poteva aspettare da un luogo così insalubre. Il più piccolo dei tre fratelli Aldinn ebbe un giramento di testa, e mentre aspettava con crescente paura il suo turno, guardava gli altri bambini - alcuni dei quali erano anche più piccoli di lui - e si chiedeva come facessero loro a sembrare così calmi e rassegnati. 

"P-Per favore, Mister Ridarella..." implorò un bambino dagli abiti stracciati e dagli arruffati capelli castani quando il mezzorco gli abbaiò un ordine. "Io... Io ho cercato di portare quanti più soldi potevo... ma poi una guardia mi ha preso... mi ha costretto a restituirli e..." 

La frase si interruppe in un grido di dolore quando il mezzorco, con una risatina isterica, sferrò al bambino un pugno abbastanza forte da storcergli il naso e rompergli un paio di denti. La piccola vittima venne scagliata a terra e cominciò a lamentarsi per il dolore, e Deriu si avvicinò timidamente a lui per dargli una mano... ma gli altri bambini erano troppo terrorizzati dal loro aguzzino per tentare di aiutare il loro compagno.  

"Hihihihiii... fermo dove sei, mostriciattolo!" stridette il mezzorco chiamato Mister Ridarella, con un'altra risatina atroce. Deriu rabbrividì per la paura e volse lo sguardo al terrificante individuo dalla pelle verde che intimoriva tutti i bambini con la sua stazza e la sua crudeltà: alto più di un metro e ottanta, il suo volto era segnato da alcune cicatrici che la percorrevano verticalmente, gli mancavano diversi denti e portava una benda di cuoio nero sull'occhio sinistro, che era andato perso in chissà quale atto di violenza. I suoi capelli erano neri, unti e lunghi fino a metà schiena, e indossava dei grezzi abiti da lavoro, sotto i quali si riusciva a vedere una lurida ma ancora funzionante armatura in cotta di maglia. "Questo è quello che capita a chi non sa lavorare! Chi non guadagna abbastanza finisce a cucinare la brodaglia! E se non potete essere utili neanche come lavoratori, vi renderete utili come cibo per Mangiabudella!" 

Alcuni dei bambini rabbrividirono a quella minaccia - nessuno di loro lo aveva mai visto con i loro occhi, ma si diceva che Gaedren Lamm avesse un alligatore addomesticato che lui chiamava Mangiabudella, e che gli desse in pasto i bambini che non lavoravano abbastanza bene. Nessuno di loro poteva dire per certo che fosse così, ma restava il fatto che nessuno dei bambini che fosse stato portato nelle stanze di Lamm, nel retro della vecchia pescheria, aveva mai fatto ritorno... 

Mentre Deriu era impegnato a guardare spaventato la scena, Mister Ridarella si avvicinò a lui con un ampio passo, studiato appositamente per fare quanta più paura possibile. Prima ancora di rendersi conto di cosa stesse accadendo, il piccolo sentì il fiato puzzolente del sadico mezzorco che gli arrivava dritto in faccia. "Hihihiii... E tu, nuovo arrivato? Dov'è la grana?" sghignazzò. Deriu rabbrividì e non riuscì a trattenere le lacrime quando vide l'orribile faccia sfregiata dell'aguzzino, con le sue cicatrici rossastre e i suoi denti gialli e cariati, a pochi centimetri dal viso. 

"P-Pietà... s-signor... Ridarella... i-io... i-io ho... ho solo... questi..." singhiozzò Deriu. Con una mano tremante, si tolse di tasca quel po' di monete che era riuscito in qualche modo a sgraffignare - due monete d'oro e un pugno di monete d'argento - e le porse a Mister Ridarella, che le afferrò avidamente e le contò con lenta e studiata perfidia. 

"Heheheee... Per stavolta è accettabile!" ridacchiò infine, dando una spinta a Deriu come se volesse cacciare via un cane pulcioso. Il ragazzino finì seduto a terra, tra la terrorizzata indifferenza degli altri piccoli schiavi. "Ma la prossima volta dovrai fruttarci di più, o finirai a lavorare alla sbobba, o in bocca a Mangiabudella!" 

"Allora, come stanno andando le cose?" chiese una voce roca, appartenente ad un individuo allampanato che stava entrando in quel momento da una porta dietro Mister Ridarella. I bambini si ritrassero spaventati quando videro apparire Gaedren Lamm in persona - un uomo ingobbito, itterico, quasi cadaverico, la perfetta immagine del vecchio mal vissuto, con gli occhi ingialliti e la pelle macchiata dall'età. Trascinava visibilmente la gamba sinistra, ed era vestiti di abiti usurati e mal tenuti, macchiati di inchiostro, sangue e di chissà quali altre sostanze sgradevoli. Sopra i suoi abiti tradizionali indossava una veste grigia imbottita che gli dava un minimo di protezione, e i suoi capelli erano lunghi, ma radi ed ingrigiti, mettendo in mostra la pelle del cranio. In una mano, teneva un cappello a larghe falde, mentre nell'altra stringeva un bastone che usava per trascinarsi. 

Si fermò accanto a Mister Ridarella e osservò con occhi cisposi i bambini spaventati davanti a lui... e un attimo dopo, picchiettò per terra con il suo bastone. "Aaah, bene, bene, molto bene, caro Mister Ridarella. Vedo che state facendo lavorare alacremente questi piccoli parassiti. Devono dimostrare di valere il pane che mangiano, se vogliono continuare a stare sotto le mie cure!" gracchiò Gaedren, e terminò la frase in una secca risata. Sputò per terra e riprese fiato, mentre il mezzorco suo complice sghignazzava di nuovo, come se avesse sentito chissà quale battuta divertente. "Bene, marmocchi, adesso si torna al lavoro! Ancora un'ora a fare la sbobba, poi si mangia, e infine si va subito a letto! Vi voglio produttivi per domani! Anche perchè oggi uno dei vostri amichetti è crollato, e non credo proprio che tirerà fino a domattina. E se la produttività dovesse calare perchè uno di voi ha tirato le cuoia... beh, sappiate che posso sempre procurarmi altri marmocchi come voi nelle strade di Korvosa!" 

"Hihihihiiii! Avete sentito? Non si fa arrabbiare il signor Lamm, bambini! Hyahahahahaaaaa! E ora forza, branco di scansafatiche! Tornate al lavoro!" sghignazzò Mister Ridarella. Troppo spaventati e rassegnati per ribellarsi, i bambini presero delle lunghe aste di miscelazione e salirono su alcune piattaforme, dalle quali era possibile raggiungere delle vasche riempite di una nauseabonda miscela di alghe, pesce marcio e qualche sostanza chimica dall'odore pungente. Deriu sembrava essere l'unico ad avere ancora un minimo di speranza che le cose sarebbero potute cambiare... 

"Krea... Rilo... vi prego... venite a salvarmi..." mormorò tra sè, cercandi di trattenere le lacrime mentre cominciava a mescolare quell'orrida mistura... 

 

oooooooooo 

 

La notte era scesa sulla pescheria abbandonata di Westpier 17... ma per quanto la maggior parte degli abitanti di Korvosa si fossero già rinchiusi nelle loro case, qualcuno era ancora in circolazione, e stava attentamente pattugliando l'esterno della pescheria per cercare di capire quale fosse il momento buono per entrare. 

Il giovane stregone Rilo e la furtiva caligni Fedra avevano passato la precedente mezz'ora a dare un'occhiata all'edificio fatiscente, stando ben attenti a non farsi vedere, in modo da determinare quali potessero essere i punti migliori da cui introdursi. Una volta eseguita un'adeguata ricognizione, i due membri più giovani del gruppetto si erano ritrovati su uno spiazzo non troppo lontano dal pontile di carico, e da lì erano tornati dal resto del gruppo, che attendeva in una piccola piazza tra alcune baracche abbandonate. 

"Allora... che cosa avete scoperto, ragazzi?" sussurrò Krea, nascondendo abilmente la sua bramosia di entrare in azione. La ragazzina varisiana teneva il suo stocco ben riposto in un fodero di cuoio nero con delle decorazioni argentate che, per quanto dovesse già aver visto molte vicissitudini, conservava ancora buona parte della sua eleganza. "C'è un modo di entrare nella pescheria e prendere di sorpresa Gaedren e i suoi uomini?" 

Fedra annuì rapidamente. "Sì... sì, ci sono due finestre nella parete est della pescheria. Se riusciamo ad introdurci da quelle, ci troveremo direttamente nella stanza dove riposano, si fa per dire, i bambini rapiti." spiegò 

"Sono riuscito ad avvicinarmi abbastanza, e posso dirvi che in effetti è proprio così." continuò Rilo, sempre a bassa voce. "Ho visto che una delle stanze a nord-est sembra essere quella in cui Gaedren fa lavorare i bambini rapiti quando non li manda a borseggiare la gente." 

"Dici davvero?" chiese Krea, facendosi prendere per un attimo dall'emozione. "E... E sei... sei riuscito a vedere se c'era anche Deriu, tra i bambini?" 

"Temo di no... la finestra era troppo appannata, e non potevo rischiare di entrare... se... se fosse successo qualcosa e avessero dato l'allarme, sarebbe stato un disastro." replicò il fratello di mezzo. 

Krea prese fiato e abbassò la testa, come a volersi scusare per essersi fatta prendere dalle emozioni. "Giusto... giusto, hai ragione." sussurrò. "Allora... adesso ci intrufoliamo lì, tutti assieme?" 

"Certamente. E stai tranquilla, libereremo il vostro fratellino assieme a tutti gli altri bambini." la rassicurò Runyar, mettendole una mano sulla spalla con fare paterno. Preparandosi mentalmente al momento decisivo, Krea annuì e fece un cenno di congratulazioni a Rilo e Fedra, per poi controllare se anche l'ultimo membro del gruppo era pronto. Kostur, il mezzorco investigatore, emerse dalle ombre con un segno affermativo, e il gruppo cominciò a muoversi con circospezione verso la fatiscente pescheria abbandonata. 

"Okay, ragazzi... adesso seguiteci e vi faremo vedere da dove entrare..." disse Fedra a bassa voce una volta che il gruppo riuscì a vedere l'edificio in questione. La caligni si interruppe di colpo e fece cenno al resto del gruppo di aspettare, avendo visto qualcosa che si muoveva nell'oscurità... e tutti loro la assecondarono, restando ben nascosti a cercare di vedere quale fosse il problema. 

Pochi attimi dopo, due figure umane uscirono dalla pescheria, portando con loro quello che all'inizio sembrò un fagotto... ma che Fedra si accorse subito essere un corpo umano inerte, appartenente a qualcuno di evidentemente più piccolo di quei due. La caligni provò un moto di rabbia ed orrore quando vide i due individui buttare a mare il corpo senza tante cerimonie... e poi andarsene come niente fosse, rinchiudendosi nella pescheria. 

"Quei bastardi..." sussurrò Runyar, avendo assistito anche lui alla scena grazie alla capacità di vedere al buio tipica dei nani. "Dobbiamo fare qualcosa, e in fretta. Quella... dovrà essere la loro ultima vittima." 

"Preferisco non chiedere cosa avete visto..." sussurrò Krea. "Okay, Fedra... Rilo... basta che ci diciate dov'è la finestra da dove entrare, e noi andiamo a dare a Gaedren quello che si merita." 

"Seguitemi. La parete est, da quella parte..." sussurrò Fedra. Krea accarezzò l'elsa del suo stocco e prese un bel respiro, preparandosi a quello che stava per fare...   

 

oooooooooo 

 

In una stanza piena di fumo, pervasa da un'aria pesante e viziata, Gaedren Lamm si era ritirato assieme ai suoi tre scagnozzi per fare una partita a carte, mangiare qualcosa e scambiarsi delle informazioni su quanto stesse accadendo a Korvosa in quegli ultimi tempi... e in quel momento, l'anziano malvivente aveva appena calato sul tavolo una carta, guadagnandosi dei punti alle spese dei suoi subordinati. 

"Hah! Un dannato colpo di fortuna!" esclamò uno dei tre individui, il più basso e smilzo, con voce stridula. Gruller Gamba-Ad-Uncino era uno gnomo dall'aspetto demente, con un paio di grandi occhi spiritati che contrastavano con il colore castano spento dei suoi capelli scarmigliati. Era vestito di una tuta intera marrone sopra la quale portava un corpetto di cuoio borchiato e un paio di stivali dalle punte rialzate, e portava appeso ad un fianco un kukri, un pugnale ricurvo dall'aspetto inquietante. "Aspetta che mi venga una mano decente e mi ripiglio tutto!" 

"Hihihihiiii! Cosa vorresti riprenderti tu, microbo?" Questo, chiaramente, era Mister Ridarella."Sei fortunato che a me non è ancora venuto in mano niente!" 

Il terzo degli scagnozzi di Gaedren - un uomo di mezz'età dai capelli biondi tagliati corti, vestito di abiti rossi di una qualità decisamente superiore rispetto ai suoi colleghi - pescò un'altra carta dal suo mezzo e si mise a fissare il tavolo con apparente disinteresse, poi mise qualche moneta al centro. "Invece di perdere tempo con le vostre sciocchezze, potreste almeno darci qualche notizia su quello che succede là fuori, a Korvosa. Come sta andando? La guardia cittadina ha cominciato a muoversi?" chiese Yargin Balko, un aspirante alchimista specializzato in acidi. "Grazie a questo imprevisto, le vendite di brivido sono andate a rilento." 

"Bah. Ancora non stanno facendo nulla. Sono troppo impegnati a cambiare i pannolini al re." rispose Gruller beffardo, per poi calare una carta che prese quella di Ridarella. Il mezzorco imprecò e sputò per terra. 

Gaedren storse il naso e sgranocchiò una pagnotta ormai secca e dura come un pezzo di ghiaccio. "Bah. E come potevo sapere che c'era quella spilla tra ciò che abbiamo rubato? Non credevo che avrebbero mandato uno straccione come quello a fare la staffetta per consegnarla." ringhiò. "Questa sì che è una fregatura. Ancora non stanno venendo a cercarci, e immagino che non sappiano neanche che siamo stati noi a rubarla... ma non possiamo uscire di qui e non possiamo venderla. Siamo intrappolati qui come tanti sorci." 

"Forse sarebbe una buona idea sbolognare quella spilla a qualcun altro." rispose Yargin, per poi mettere giù una carta vincente. "Magari a Rolph e a quella sua puttanella. Immagino che loro sapranno smerciarlo da qualche parte. E ci facciamo dare una percentuale, visto che l'abbiamo trovata noi." 

"Heh. Se quel babbeo di mio figlio si facesse trovare, forse potremmo anche farlo." Gaedren sghignazzò. "Non l'ho più sentito da un pezzo. Sembra che sia impegnato in esperimenti di necromanzia, o simili assurdità magiche. Certo, il materiale non gli manca." 

"Beh, lui aveva pur detto che suo padre è stato un'ispirazione! Heheheheee..." commentò Ridarella. Gaedren ignorò il commento e calò una nuova carta sul tavolo, mentre Gruller prendeva un sorso da una fiaschetta di pessimo liquore... "Bah, sapete che vi dico? Mi sono rotto di questo gioco! Vado a dare un'occhiata là sopra e vedo se c'è qualche marmocchio che cerca di svignarsela. Se ne pesco qualcuno, lo diamo in pasto a Mangiabudella, che ne dite?" 

Gaedren sghignazzò. "Hehee... Se non altro, sarà un modo un po' più vivace di passare il tempo."          

 

oooooooooo 

 

Con lentezza e con attenzione, Rilo si avvicinò alla finestra che lui e Fedra avevano individuato. Come sospettava, i cardini erano allentati, e non sarebbe stato troppo difficile sollevarla e sgusciare silenziosamente all'interno. Il problema si sarebbe probabilmente posto non appena fossero entrati e avessero finito per svegliare i bambini... dovevano tenersi pronti a tutto, e magari convincere i bambini a non fare rumore. 

Kostur sollevò attentamente la finestra, e Runyar gettò un'occhiata all'interno della catapecchia. Come immaginavano. La finestra si apriva su una stanza di grandi dimensioni, ma doveva essere rimasta chiusa così a lungo che all'interno aleggiava un nauseante sentore di aria viziata. Dalla finestra, si poteva accedere ad una passerella pericolante che faceva il giro attorno alla sala, passando sopra alcune vasche nelle quali si vedevano ancora residui di qualche sostanza densa e disgustosa. Sparsi qua e là per quell'ambiente insalubre, sul pavimento sotto le passerelle o appese a qualche supporto sui muri, si trovavano sacchi a pelo sdruciti e amache improvvisate, sui quali il nano era in grado di vedere delle piccole figure rannicchiate... sicuramente i bambini rapiti che cercavano di prendersi un po' di riposo dalle fatiche della giornata. 

"E' qui che quel porco di Gaedren fa lavorare i bambini?" mormorò tra sè il nano. "Le condizioni di lavoro sono pessime... non mi sorprende che abbia bisogno di... rimpiazzi... così spesso." 

"Okay, squadra... entriamo, ma facciamo molta attenzione." disse Krea. La giovane Varisiana fece passare una gamba attraverso la finestra e, con estrema cautela, appoggiò la suola dello stivle sulla passerella di legno scricchiolante. Poi, fece passare anche l'altra gamba e si introdusse nella stanza fatiscente, guardandosi attorno per cercare una rampa di scale o comunque un mezzo per scendere di sotto... e tentò di dare un'occhiata di sotto, per vedere se tra i bambini fosse stata in grado di riconoscere Deriu. "Oh, Desna misericordiosa... tutti questi bambini costretti a lavorare in questo posto infernale..." 

Rilo e Fedra entrarono subito dopo Krea, che si diresse verso una scaletta a pioli appoggiata alla passerella. Stando bene attenta a non far scricchiolare i pioli, la giovane scese fino al piano terra, sentendo il cuore che batteva all'impazzata. Davvero avrebbe trovato Deriu tra tutti quei bambini? E se non lo avesse trovato... cosa avrebbe potuto fare? Non si sentiva pronta ad una delusione... sentiva che doveva controllare subito, e al diavolo la prudenza. Prima che Rilo la potesse raggiungere, Krea si avvicinò al giaciglio davanti a lei e guardò furtivamente verso il bambino che dormiva lì... ma si rese subito conto che non poteva essere Deriu. Il colore dei capelli non era lo stesso. 

"Krea, aspetta." sussurrò Rilo, arrivando al piano terra assieme a Fedra, mentre Kostur e Runyar restavano sulla passerella in modo da poter dare un'occhiata alla stanza e tenerla sotto controllo. "Krea, non essere imprudente. Se facciamo troppo rumore, gli scagnozzi di Gaedren si metteranno in allarme." 

"Ben vengano. Per come mi sento, vorrei infilzarli uno ad uno con il mio stocco." rispose lei, con una voce bassa e quasi ringhiante. "Ma... hai ragione, per adesso l'importante è mettere al sicuro i bambini." 

"Diamo un'occhiata, Deriu deve per forza essere qui." sussurrò Rilo, per poi cominciare a cercare tra i bambini addormentati. Improvvisamente uno dei bambini, che evidentemente aveva il sonno più leggero rispetto agli altri, aprì di scatto gli occhi... e si ritrovò a guardare Fedra dritto in faccia, proprio mentre la caligni si accingeva a dare una mano a Rilo e Krea nella loro sofferta ricerca.  

Il bambino e la ragazzina dalla pelle candida restarono per un attimo a guardarsi con espressione sbalordita... ma Fedra si riebbe per prima dalla sorpresa e si portò un dito alle labbra per dire al piccolo di non gridare e non parlare. 

"Sssh! Stai tranquillo... non vogliamo farvi del male. Siamo qui per salvarvi. L'uomo che vi ha reso schiavi sta per morire." sussurrò. Il bambino, un ragazzino di strada dal naso gocciolante, di non più di dieci o undici anni, afferrò al volo e annuì timidamente, mentre Krea e Rilo continuavano a cercare... 

La ragazza guardò verso un sacco a pelo roso e pieno di pulci che giaceva vicino ad una delle vasche di mescolatura... e dopo aver spostato un po' le coperte, dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per non mettersi a gridare dalla gioia! Il bambino che dormiva rannicchiato là dentro, raggomitolato su sè stesso per proteggersi dal freddo e dall'umidità, sembrava in effetti una versione più piccola di Rilo, con quei capelli neri arruffati e quella carnagione olivastra tipica dell'etnia Varisiana... e i suoi abiti, per quanto fossero polverosi e strappati a causa delle vicissitudini che doveva aver passato per la strada, erano ancora riconoscibili! 

Sì, non c'era dubbio... erano gli abiti che indossava Deriu il giorno della sua scomparsa! Gli occhi di Krea si riempirono di lacrime di gioia, ma la ragazza si trattenne e si limitò a prendere delicatamente una spalla del fratellino più piccolo e scuoterla gentilmente per farlo svegliare.  

"Deriu! Deriu!" sussurrò, cercando di non alzare la voce. Rilo, Fedra e il bambino che si era svegliato guardarono verso di lei, e anche Rilo si illuminò in volto quando vide che il fratellino più piccolo era lì, e stava ancora bene! Da parte sua, Deriu ci mise qualche secondo a svegliarsi del tutto e a mettere a fuoco la persona davanti a lui... 

E finalmente, riuscì a vedere che si trattava proprio della sorella maggiore! 

"Ah... s-sorellona, sei... sei proprio tu?" balbettò Deriu, quasi non osando credere ai suoi stessi occhi. Era troppo bello per essere vero... "Non... non sei... un trucco di quell'uomo, vero?" 

Troppo emozionata per trattenersi, Krea abbracciò il fratellino più piccolo, provando una esaltante sensazione di gioia e sollievo! "No, no, sono proprio io, Deriu! Che gioia rivederti! Quando... quando non ti abbiamo più visto, io... io... non sapevo più cosa fare! Ti abbiamo cercato per tutto questo tempo, e non sapevamo più che fare... ma adesso sono qui, Deriu!" sussurrò, tenendo la voce quanto più bassa possibile, mentre Fedra e il bambino che aveva svegliato cominciavano a svegliare anche gli altri piccoli schiavi e a fare loro cenno di non parlare ad alta voce. "Non... non permetterò più che ti succeda niente! C'è anche Rilo con me, sai? E poi ci sono tre nostri nuovi amici che vogliono liberarvi tutti!" 

"Rilo? C'è anche... il fratellone Rilo?" chiese il piccolo Deriu, che solo in quel momento si accorse del fratello di mezzo, che era arrivato da lui e lo stava guardando con felicità e commozione.  

"Sì, ci sono anch'io..." sussurrò. "E' tutto finito. Adesso vi portiamo via di qui." 

"Non ancora tutto finito, dobbiamo vedercela con quel dannato Lamm." ricordò loro Fedra. "Adesso, prima che si accorga che siamo qui, scendiamo giù nella sua tana e..." 

La porta al lato nord della camera si aprì di scatto, e da dietro essa apparve il volto sfregiato di Mister Ridarella, che notò subito i cinque intrusi. "Aaaaah! Ma cosa abbiamo qui, heheheheee... è venuta gente che crede di fare gli eroi!" sghignazzò, mentre brandiva un minaccioso mazzafrusto e lo faceva dondolare pericolosamente verso Krea! I bambini gridarono spaventati, e quei pochi che ancora non si erano svegliati cercarono di allontanarsi quanto più possibile, rifugiandosi dietro Fedra e i due fratelli. 

"Aaaah! Attenta, sorellona! Quello è Mister Ridarella!" esclamò Deriu. Krea si piazzò davanti al fratellino più piccolo e afferrò il suo stocco, mentre Fedra e Rilo si mettevano in guardia, e anche Kostur e Runyar si apprestavano ad intervenire. "Lui e Gruller Gambe-Ad-Uncino sono quelli che ci sorvegliano e ci picchiano se non facciamo un bel lavoro!" 

"Ma davvero?" chiese Krea, la cui gioia era ora evaporata e aveva lasciato il posto ad una fredda, rabbiosa determinazione. Con un lieve rumore metallico, la giovane Varisiana sfoderò il suo stocco e lo puntò contro Ridarella, che continuava a dondolare la sua arma con un ghigno sadico dipinto sul volto. "Si fa presto a prendersela con dei bambini, ignobile porco. Vediamo come te la cavi contro una che sa combattere!" 

"Hihihihiiiii! Ti ammazzo, troietta!" sghignazzò Ridarella. Senza alcun preavviso, il mezzorco scattò in avanti e agitò il mazzafrusto in un ampio arco, mirando alla testa di Krea! Ma quest'ultima reagì con prontezza e scansò il colpo, che si abbattè su un tavolo vicino riducendolo in frantumi, mentre i bambini si disperdevano terrorizzati! Prima che Ridarella potesse alzare di nuovo l'arma, Krea sferrò un fendente mirando al cuore dell'avversario... ma quest'ultimo riuscì a spostarsi all'ultimo momento, e la lama dello stocco tracciò una ferita lunga ma superficiale sotto la spalla dell'avversario. Ridarella emise uno stridio di dolore e agitò di nuovo il mazzafrusto contro Krea, che ancora una volta riuscì a scansarsi per un pelo, mentre Runyar e Kostur scendevano dalla passerella il più rapidamente possibile.  

"Sorella!" esclamò Rilo mettendo mano al suo pugnale e cominciando ad eseguire dei gesti con la mano libera per lanciare un incantesimo, mentre Fedra cercava di far uscire i bambini dalla porta principale.  

"Di questo qui mi occupo io!" replicò Krea. Con abile gioco di gambe, la ragazza evitò un altro fendente da parte di Ridarella e lo tenne a bada con la punta acuminata del suo fioretto. "Fedra, porta i bambini al sicuro! Rilo, tu e gli altri andate di sotto! Prendete Lamma e i suoi uomini!" 

"Hihihiii, sei finita!" con un ghigno feroce, Ridarella alzò di nuovo il suo mazzafrusto e lo abbattè sull'avversaria, che però ancora una volta si dimostrò scattante quanto bastava per vanificare i tentativi del mezzorco. La micidiale arma contundente si abbattè sul pavimento aprendovi una breccia, e Krea ne approfittò subito per tentare un affondo al torace di Ridarella, che però sollevò la sua arma più rapidamente del previsto e riuscì a deviare il colpo. Con un'esclamazione di sorpresa, Krea incespicò e si afferrò alla parete di una vasca per non cadere, mentre i bambini lanciavano delle esclamazioni di paura. 

"Sorellona!" esclamò Deriu.  

"Krea! Ti do una mano io..." si offrì Rilo. Ma la sorella maggiore si era già ripresa e schivò il colpo con il quale Ridarella cercava di schiacciarle la testa, poi eseguì un fendente che raggiunse il mezzorco ad una gamba. Ancora una volta, si trattò di una ferita poco profonda, ma il dolore e l'umiliazione stavano facendo perdere la calma al bruto. 

"Ce la faccio, Rilo! E' un avversario perfettamente alla mia altezza!" replicò lei. Ringhiando, Ridarella si scagliò nuovamente contro la ragazza, che si misse a zig-zag per evitare i colpi del suo mazzafrusto. "Voi andate giù e prendere Gaedren e i suoi galoppini, prima che scappino!" 

"Presto, bambini, presto!" Fedra si prodigò per guidare i bambini verso l'uscita della pescheria, finalmente fuori da quell'inferno, ma tra sè si ripromise che il suo ruolo in quell'assalto non si sarebbe limitato a questo...  

"E... E va bene, Krea! Ma stai attenta!" disse Rilo, mentre si accingeva ad oltrepassare la porta dalla quale Ridarella era entrato. Runyar e Kostur diedero un'occhiata nel corridoio... e il nano fece cenno di restare fermi dov'erano, appena in tempo per evitare una fiala di vetro che sfrecciò dal corridoio verso la stanza! Il flacone, riempito di un liquido semitrasparente dall'aspetto poco raccomandabile, mancò di poco il volto di Rilo e si infranse sul pavimento, spargendo tutt'attorno il fluido che conteneva, e che emise delle volute di vapore bianco quando cominciò a divorare il pavimento.  

"Attenti! Quella cosa è acido..." cominciò a dire Kostur, un attimo prima che qualcosa di rapido e furtivo si avvicinasse a lui! Guidato dall'istinto, il mezzorco si scansò, ma la lama dell'avversario misterioso lo ferì comunque ad un fianco, e Kostur grugnì di dolore mentre indietreggiava e si metteva in guardia. "Gah! Maledizione..." 

"Sei mio!" ghignò Gruller Gamba-Ad-Uncino, emerso di colpo dal corridoio brandendo il suo affilato kukri, ora gocciolante del sangue di Kostur. Appena dietro il perfido gnomo, Yargin Balko afferrò un'altra boccetta di acido e la scagliò contro Runyar, che alzò appena in tempo la sua ascia e la deviò, facendola finire contro il muro più vicino! 

"Sono arrivato gli scagnozzi, a quanto pare!" esclamò Rilo, per poi muovere una mano e lanciare un semplice incantesimo. "Raggio di Gelo!" 

Dall'indice puntato del giovane Varisiano partì un piccolo raggio di luce azzurrina che colpì Yargin ad una mano, un attimo prima che quest'ultimo potesse agguantare un'altra boccetta di acido. Il malvivente emise un'esclamazione di dolore e ritirò la mano intirizzita, mentre Runyar avanzava verso Gruller e cercava di colpirlo con un pugno. Lo gnomo evitò il colpo, ma Kostur reagì prima di quanto Gruller avesse previsto e lo agguantò per le spalle, facendolo sobbalzare per la sorpresa.  

"Era da un po' che la guardia cittadina aveva messo una taglia anche su di te, Gruller Gamba-Ad-Uncino!" ringhiò il mezzorco. "E ora che sei qui, hai un bel po' di cose da dirci su Gaedren e sui suoi traffici!" 

"Che... che diavolo vorresti fare, tu?" esclamò Gruller, cercando come poteva di divincolarsi. Ma c'era ben poco da fare - il mezzorco era molto più grande e forte del suo avversario, e riuscì a strattonarlo e ad allontanarlo da Krea e Mister Ridarella... ancora impegnati nel loro duello. Gruller afferrò nuovamente il suo kukri e cercò di piantarlo nel ventre di Kostur, ma quest'ultimo reagì con prontezza e afferrò il braccio con cui lo gnomo cercava di pugnalarlo, poi strinse con energia il polso, strappando a Gruller un ringhio di dolore. "Aaaargh! Maledetto, lasciami!" 

"Voi... come avete fatto a sapere dov'era il nostro covo?" esclamò Yargin. Con un'imprecazione, l'alchimista lanciò un'altra ampolla di acido contro Rilo, che riuscì appena in tempo ad evitarla. Questa volta, tuttavia, uno schizzo di liquido caustico raggiunse l'avambraccio destro del ragazzino, che strinse i denti e grugnì per l'improvviso dolore. 

"Ugh... beh, abbiamo i nostri metodi!" esclamò il giovane stregone. Yargin lanciò una quarta ampolla, ma questa volta il ragazzino era pronto a reagire. "Scudo!" 

Uno schermo di energia nera con dei cupi riflessi violacei apparve davanti alla mano alzata di Rilo, e l'acido che conteneva si sparse sul pavimento senza fare danni a nessuno. Prima che Yargin potesse ripetere ancora una volta la tattica, Runyar lanciò a sua volta un incantesimo. 

"Divino Abadar, il tuo umile servitore ti chiede aiuto." esclamò, per poi puntare il palmo della mano contro Yargin. "Che a questo agente del caos si offuschi la vista."   

Immediatamente, l'espressione del criminale si fece dubbiosa... e un attimo dopo, i suoi occhi divennero completamente neri, e Yargin mollò a terra l'ampolla di acido che stava per lanciare e si portò l'altra mano al volto con un grido di paura! "Aaaargh! I miei occhi! Non ci vedo più!" urlò. "Maledetto nano! Che cosa mi hai fatto?" 

"Tranquillo, è solo per qualche attimo." rispose il nano con malcelata soddisfazione. "Il tempo che mi serve per fare questo!"  

Con un gesto improvviso, Runyar sferrò un poderoso pugno con la mano guantata d'acciaio e colpì il malvivente sotto il mento – un colpo tremendo che fece saltare un paio di denti a Yargin e lo fece cadere a terra con un gemito di dolore. Ancora accecato e dolorante, Yargin si dibattè debolmente e tentò disperatamente di strisciare via, ma il nano lo raggiunse ed estrasse una fune dalla sua bisaccia, con la quale provvide a legarlo. 

“Ragazzo, tu vai giù a prendere Gaedren!” esclamò Runyar, legando tra loro i polsi di Yargin per renderlo inoffensivo. “Noi sistemiamo i suoi scagnozzi!” 

Rilo sj guardò attorno, sentendosi un po' fuori posto in mezzo ai suoi compagni di squadra, ognuno dei quali era impegnato con il proprio compito. Krea stava ancora duellando con Mister Ridarella, mentre Kostur se la vedeva con Gambe-Ad-Uncino, che stava opponendo un'inaspettata resistenza e sembrava sul punto di scivolare via dalla presa del mezzorco. 

“Hihihiiii! Muori!” sghignazzò Ridarella. Con un fendente micidiale cercò di colpire Krea alla testa con il suo mazzafrusto, ma la ragazzina riuscì ad evitarlo e si piazzò a distanza di sicurezza, in modo da avere il tempo di dire quello che doveva al fratello minore. 

“Di questo qui mi occupo io, Rilo! Tu vai a prendere Lamm!” esclamò. Vedendo che Rilo esitava, evidentemente preoccupato per lei, la ragazza ripetè l'esortazione, con più veemenza. “Vai! Presto, prima che scappi!” 

“O-okay! Ma stai attenta!” si raccomandò Rilo, per poi affrettarsi lungo il corridoio umido e scendere una rampa di scalini pericolanti, desideroso di avere presto per le mani il rapitore del fratello più piccolo… 

 

 

oooooooooo 

 

      

Fedra era stata solerte nel guidare i bambini fuori dalla pescheria abbandonata. La giovane caligni aveva buttato giù la porta d'ingresso con una serie di calci ben assestati, permettendo così ai bambini, una dozzina in tutto, di uscire e di raggrupparsi sulla strada. “Okay! Ci siete tutti? Non vedete che manca qualcuno?” chiese non appena anche l'ultima delle piccole vittime di Gaedren Lamm fu uscita da lì, e nel frattempo continuava a tenere d'occhio i dintorni. Sentì lo schianto di una finestra che si infrangeva, e qualcosa che piombava nelle acque limacciose attorno all’edificio… e sperò tra sé che i suoi compagni se la stessero cavando bene.

"Ci... ci siamo tutti... credo..." balbettò, ancora incredula di essere stata salvata, una bambina con diverse cicatrici sul viso.

Fedra annuì lentamente e contò quanti bambini erano nel gruppo, compreso il piccolo Deriu. Per fortuna, tutti quelli che si trovavano in quel luogo orribile erano usciti, e la ragazzina caligni riusciva a sentire il rumore dei combattimenti che provenivano dall'interno della pescheria. Con un battito di mani, richiamò su di sè l'attenzione dei bambini, per evitare che si disperdessero nelle caotiche vie di Korvosa, dove avrebbero potuto essere facili prede di qualche altro malfattore. "Okay... okay, bambini, adesso ascoltatemi bene!" esclamò. "Ho bisogno che voi rimaniate qui. L'uomo che vi ha rapito starà sicuramente cercando di scappare, e io e i miei compagni non vogliamo dargli la possibilità di tornare un giorno e mettere in pericolo voi, o chiunque altro. Adesso cercherò di raggiungere il retro della pescheria e fermare Gaedren. Lui ha un corridoio o un passaggio dal quale potrebbe fuggire in caso di pericolo, immagino..."

"Sì... sì, l'ho visto una volta che usciva con una barca a remi, da un passaggio nascosto dietro la pescheria... al piano più basso!" rispose la bambina di prima. "Ma... lui ha il suo coccodrillo lì! Se... se vai da quella parte, il coccodrillo ti mangerà!"

"Non ti preoccupare, piccola." rispose Fedra con un occhiolino e un sorriso sicuro. "Ho atteso a lungo il momento in cui l'avrei fatta pagare a quel verme... e non basterà un coccodrillo a farmi cambiare idea. Per favore... voi restate qui, e aspettate che i miei amici sistemino gli uomini di Lamm. Io vado ad assicurarmi che quel vecchiaccio non possa più fare del male a nessuno. Deriu... sei tu, vero? Sei il fratellino di Krea e Rilo, giusto?"

"Ehm... sì, sono io!" rispose il più piccolo dei fratelli Aldinn. "Mi... mi dica pure, signorina... cosa posso fare per aiutarla?"

"Niente di difficile. Assicurati solo che restino tutti qui." disse Fedra. "Non ci metteremo molto, state tranquilli."

"Va... va bene, signorina! In bocca al lupo!" esclamò Deriu. Un istante dopo, Fedra si precipitò verso il bagnasciuga... e verso la via di fuga che Gaedren avrebbe potuto usare per sfuggire una volta di più alla sua giusta punizione.

Non questa volta, giurò Fedra a sè stessa. Questa volta era giunto il suo momento, e l'avrebbe pagata per ogni cosa...    

         

oooooooooo 

 

CONTINUA...  

  

 

 

 

  
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