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Autore: LorasWeasley    18/05/2022    3 recensioni
future|fic [bokuaka]
"Nessuno poteva biasimarlo, Akaashi aveva sopportato più di quanto potesse fare un qualsiasi essere umano medio.
Amava Bokuto e amava i loro due gemelli di appena cinque anni, ma c’erano momenti in cui era troppo persino per lui."
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto
Note: Kidfic | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Future Fic with Babies'
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Buongiorno! Oggi breve storia su Akaashi che si merita tantissimo, il titolo ricorda la storia già pubblicata "Giornata no per Bokuto", anche se le situazioni sono molto diverse perché i due personaggi lo sono. Spero vi possa piacere, buona lettura!
Deh
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Giornata no per Akaashi
 
Non era stata una bella settimana per Akaashi: a lavoro c’erano stati ritardi con le consegne delle tavole che dovevano essere pubblicate la settimana successiva, Naoya aveva avuto problemi a scuola perché aveva iniziato una rissa con un altro bambino che aveva insultato la sorella, Maru aveva avuto la febbre e i Black Jackal avevano perso una partita.
Era quindi arrivato il finesettimana con il suo stress al limite e, quando fu svegliato da un forte fracasso alle sette del mattino in quella che doveva essere finalmente la sua giornata libera, per poi calpestare un pezzo di lego una volta sceso in fretta dal letto per capire quale fosse il problema… esplose.
Nessuno poteva biasimarlo, Akaashi aveva sopportato più di quanto potesse fare un qualsiasi essere umano medio.
Amava Bokuto e amava i loro due gemelli di appena cinque anni, ma c’erano momenti in cui era troppo persino per lui.
Urlò quella mattina, urlò contro le tre persone che più amava, sfogando su di loro tutta la rabbia che aveva accumulato, tutto quello che l’aveva fatto arrivare al limite.
Infine tornò in sé e si rese conto di quello che aveva fatto, spalancando gli occhi e correndo in stanza per evitare di peggiorare la situazione.
Quale persona di merda se la prendeva con la propria famiglia per una cosa tanto futile? Lo avrebbero odiato e i suoi bambini avrebbero avuto paura di lui. Si accasciò a terra ed ebbe un inizio di attacco di panico, che riuscì a far passare dopo una buona mezz'ora. A quel punto cercò di ricomporsi e progettare un piano da seguire.
Non era un bambino e non poteva scappare dai suoi problemi, doveva lasciare quella stanza e chiedere perdono alla sua famiglia fino a quando non sarebbe servito, anche in ginocchio se necessario.
Solo quando aprì la porta si rese conto che la casa era troppo silenziosa. Gli si strinse il cuore nel realizzare “se ne sono andati”. Tuttavia, prima che un nuovo attacco di panico potesse colpirlo, si accorse del foglio sul tavolo della cucina accanto a una bottiglia di vino intatta.
“Passeremo la giornata da Kuro, tu rilassati e prenditi tutto il tempo di relax che meriti!
Ti amiamo, a stasera <3”
Scoprì ben presto che Koutaro non gli aveva solo lasciato la bottiglia del suo vino preferito, ma gli aveva anche preparato un bagno caldo, la colazione e il libro che aveva comprato più di un mese prima ma che non era ancora riuscito a leggere a causa di tutti gli impegni.
Ecco, quello era esattamente il motivo per cui Keiji amava così tanto la sua famiglia.
 
Bokuto e i bambini tornarono a casa nel pomeriggio, poco prima di cena.
Akaashi corse subito verso di loro non appena sentì il suono della chiave che veniva inserita nella porta d’ingresso. Era in vestaglia e visibilmente rilassato, tanto da mostrare più sentimenti di quanto facesse normalmente, con ogni muro abbassato.
Si affrettò a inginocchiarsi e strinse i suoi bambini in un abbraccio prima che questi riuscissero a togliersi le scarpe.
Ne teneva uno per braccio e li stringeva con più forza di quanto fosse necessario, ma erano abituati a Bokuto quindi non si lamentarono.
-Papà! Stai bene adesso?- domandò Maru con uno sguardo preoccupato per lui.
-Benissimo- rispose sincero e in un sussurro mentre le baciava la fronte, voltandosi per fare lo stesso con Naoya.
-Vi amo così tanto- continuò a mormorare, questa volta alzando lo sguardo e rivolgendosi direttamente a Bokuto che lo stava fissando con uno sguardo innamorato -grazie per oggi, grazie per non essere arrabbiati.
-Ti amiamo anche noi- rispose Bokuto senza cambiare espressione mentre si inginocchiava a sua volta e gli prendeva il volto tra le mani per lasciargli un leggero bacio sulle labbra.
-Tu ti prendi sempre cura di noi- disse Maru mentre strofinava il volto contro il collo del padre, ancora stretta dal suo abbraccio.
-E anche noi ci vogliamo prendere cura di te- concluse Naoya imitando nei gesti la sorella.
Quella era la sua famiglia, con i loro difetti e i loro pregi, e Akaashi non avrebbe cambiato assolutamente nulla.
 
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