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Autore: Duodoppioteam99    18/05/2022    1 recensioni
Dal testo:
A quel punto non seppi come reagire, e per la prima volta durante tutto il mio viaggio, mollai. Avrei potuto seguirlo sicuramente, ma in quell’istante non ebbi la prontezza necessaria.
La testa si fece ancora più pesante, la mente annebbiata e le gambe si fecero molli sotto al mio peso. Svenni.
L’ultima cosa che sentii fu il richiamo acuto di Reshiram, ormai allontanato dalla sua controparte, e le urla dei miei amici Komor e Belle che cercavano inutilmente di farmi rinsavire.
———
Proseguo immaginario della storia tra Touko ed N dopo gli avvenimenti di Nero e Bianco
!Prologo risistemato graficamente!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, N, Touko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Capitolo 5
“Oh ciao Camilla, da quanto tempo che non ci vediamo”.

“Buongiorno” iniziò la donna aprendo completamente la porta e sorridendo “hai ragione è proprio da tempo che non ci vediamo. Dovevo venire qui ad Unima per incontrarti. Questa è tua figlia Touko allora?” chiese a quel punto guardandomi. 
“S-si sono io. Piacere” risposi balbettando.
Non saprei spiegare il motivo ma la sua figura ispirava potenza al solo sguardo. 
I lunghi capelli biondi incorniciavano un viso leggermente pallido, mentre il fisico alto e slanciato era coperto da una leggera camicetta azzurra e da un paio di pantaloni neri a zampa di elefante. 
“Piacere di conoscerti, il mio nome è Camilla e provengo dalla regione di Sinnoh. Le tue avventure con il Leggendario Reshiram non sono passate inosservate ai miei occhi ed è per questo motivo che ho chiesto a tua madre di poterti conoscere. Ma prego entrate” disse facendo segno di entrare nella sua piccola casa. 
“Vi prego di non fare caso al disordine e agli scatoloni sparsi per la sala ma sono arrivata da poco e non ho avuto tempo di sistemare il tutto”.

La casa nonostante tutto era piccola ma accogliente. Tende color azzurro cielo incorniciavano una finestra che dava sul mare, mentre il pavimento in scuro era in contrasto con le pareti dal color giallo pallido.
Si poteva poi vedere una piccola cucina a vista e il piccolo tavolo. Ed é lì che ci accomodammo.
Per diversi minuti Camilla e mia madre ricordarono gli avvenimenti passati e di come si fossero incontrate durante una vacanza di quest’ultima. Scoprii che si conoscevano da molti anni, da prima che nascessi, ma la lontananza delle due regioni aveva causato non pochi problemi agli eventuali incontri e di conseguenza si erano perse di vista. 
Mia madre non mi aveva parlato mai però di questa amicizia. 
“Bene Touko…che ne dici di conoscerci meglio tramite una lotta?” chiese Camilla ad un tratto “Se vincerò io mi darai la possibilità di osservare Reshiram dal vivo visto che è un Pokèmon che nella mia regione, a parte per alcuni ricercatori, è assolutamente sconosciuto”.
Non potevo certo rifiutare la proposta. 
Sarebbe stata solo una lotta in più e avrei cercato di dare il meglio di me stessa come tutte le volte durante il mio viaggio. Non avevo nulla da perdere e sarebbe stata una sfida come tante altre. 

Non potevo immaginare quanto mi stessi sbagliando. 

Qualche minuto dopo ci trovavamo al di fuori della sua dimora, sulla spiaggia, pronte per iniziare la lotta. Mia mamma seduta in disparte osservava in silenzio.
“Bene Touko, vorrei lottassimo al meglio dei tre. Tre Pokèmon a testa. Reshiram escluso ovviamente”
“Certo mi va bene, altrimenti saresti svantaggiata con un Pokèmon così potente e avrei la vittoria in tasca” risposi spavalda. 
A quel punto iniziammo e fu Camilla a far scendere in campo il suo primo Pokèmon.
“Milotic, avanti” 
Una figura slanciata e longilinea si palesò dinanzi ai miei occhi. Un Pokèmon simile ad un serpente marino dai colori avorio e dalla coda dal color azzurro oceano. In testa portava un’acconciatura rosa formata da due piccole corna che si univano a formare un cuore con due lunghi prolungamenti lungo il corpo. 
Avevo già incontrato questo Pokèmon e conoscevo bene la sua tipologia. Era di tipo Acqua e avevo il perfetto compagno dalla mia parte per affrontarlo. 
“Serperior, scelgo te!”
Era un compagno di lunga data, derivante da uno Snivy incontrato al Bosco Girandola per puro caso che aveva accettato di buon grado di far parte della mia squadra. Il suo carattere fiero era il suo punto di forza, non mollava mai. 
Solo ora potevo notare la forma simile dei due Pokèmon. 
“Bene Milotic iniziamo con Idropompa”. A quel punto un forte e veloce getto d’acqua colpì in pieno il mio Pokèmon, che non fece in tempo a schivare l’attacco ma solo a ripararsi con la coda. 
“Serperior vai con Fendifoglia!”. Questo era uno degli attacchi più potenti di Serperior e infatti colpì in pieno Milotic facendolo vacillare un poco. Esultai dentro di me a quel punto. Avevo imparato tante cose durante il mio viaggio e mi sentivo forte e preparata. 
Camilla d’altro canto non sembrò scomporsi e si limitò a chiamare la successiva mossa. 
“Milotic, vai con Battiterra!”. 
Serperior riuscì anche in questo caso ad evitare la mossa con agilità, uscendone con pochi danni. 
“Serperior, Iperaggio!”. Un forte raggio di luce andrò a colpire Milotic che invece non riuscì ad evitarlo. Punto a mio favore. 
Ma gli attacchi di Camilla non accennavano a diminuire. Anzi. 
“Milotic, é il momento vai con Codadargo!”
Ammetto che una mossa di tipo drago mi aveva sorpreso. Non me lo aspettavo.
“Serperior avvicinati e rispondi con Avvolgibotta”
Il mio Pokèmon partì all’attacco per raggiungere Milotic, che a sua volta aveva illuminato la parte terminale della coda, segno dell’imminente mossa. 
L’obiettivo era avvolgere il Pokèmon nemico tramite il corpo dello stesso Serperior per poi stritolarlo, ma quando i due si ritrovarono vicini prevalse la potenza di Codadrago e Serperior venne colpito con una potenza schiacciante. 
“Ora è il momento Milotic! Vai con Bora!”
Purtroppo la mossa di tipo ghiaccio risultò super efficace sul Pokèmon di tipo erba, complice la vicinanza tra i due.
Serperior non poté fa altro che cadere a terra Ko. 
Uno a zero per Camilla. Era un osso duro e in poche mosse aveva messo al tappeto un Pokèmon forte e veloce come il mio Serperior e rarissime volte questo era capitato. 

Ritirammo entrambi i nostri Pokèmon. In mente avevo però già il mio prossimo schieramento. 
“Growlithe! Vieni a darmi una mano!”. Il mio piccolo amico si palesò dinanzi a me con un piccolo abbaio, segno della voglia di partecipare alla lotta. La folta coda color avorio sempre in movimento ad indicare la vitalità che possedeva. 
A quel punto fu Camilla a schierare. 
“Eelektross!”
Anche questo, come Milotic, era un Pokèmon che già avevo avuto il piacere di battere ma erano rarissimi gli allenatori che lo possedevano qui ad Unima. Il corpo verde scuro era alternato da macchie tendenti al bianco, mentre alcune zone vicino agli occhi e sugli arti sprizzavano piccole onde di energia elettrica. Inconfondibile segno della tipologia del Pokèmon. 
Osservai in quel momento Growlithe e la sua dimensione. In confronto Eelektross era enorme ma comunque il mio piccolo amico non dava segni di timore. 
Era ora di iniziare.
“Vai Growlithe iniziamo con Lanciafiamme”. Tipica mossa di un tipo fuoco. 
Una vampata di fuoco raggiunse Eelektross, che però non si scompose e nemmeno provò a difendersi. Era come se avesse assorbito l’attacco ed evidentemente doveva essere ben allenato. Camilla prese la parola. 
“Niente male il tuo Growlithe ma posso dire con certezza che non può nulla contro il mio Pokèmon! Eelektross vai con Falcecannone”.
Una mossa di tipo speciale potentissima e per questo ordinai al mio amico si schivarlo ma purtroppo non fu abbastanza rapido. Cadde al suolo tremando. 
A quel punto realizzai che Camilla era una fuoriclasse e non una normale allenatrice. 
Growlithe davanti a me cercò di rialzarsi e fu a quel punto che una forte luce mi abbagliò. 
Fui costretta a coprirmi gli occhi per diversi secondi e solo quando li riaprii osservai cosa era successo. Dinnanzi a me non avevo più il piccolo Growlithe ma un Pokèmon ora evoluto, Arcanine.
La taglia era sicuramente aumentata, il corpo color arancione era accompagnato sul busto da delle spesse striature nere, mentre le zampe e il muso erano coperti da una folta pelliccia sempre color avorio come la sua precedente forma. 
Lo sguardo serio e concentrato mi faceva capire che aveva ancora forza per lottare. A quel punto fu lui a girarsi verso di me per poi emettere un forte abbaio. Era pronto. 
“Meraviglioso! Mettiamo subito alla prova la tua potenza. Vai Arcanine con Fuococarica!”. 
A quel punto il Pokèmon partì all’attacco contro il suo rivale e lo raggiunse rapidamente. 
“Eelektross procedi con Tuono!”. I due attacchi si scontrarono violentemente ma fu quello lanciato da Eelektross a prevalere e a quel punto Arcanine venne colpito duramente. 
Purtroppo non fece in tempo a tornare al mio fianco che il secondo attacco Dragartigli lanciato da Camilla lo colpì nuovamente.
Era Ko. 
Impossibile, in due mosse Camilla aveva mandato al tappeto due dei miei Pokèmon più forti… come era possibile? 

“Ti batti bene ti faccio i miei complimenti ma siamo a due livelli completamente diversi cara Touko. Ed ora ti darò la dimostrazione finale. Garchomp!”
A quel punto mi apparve davanti un Pokèmon di tipo Drago che non avevo mai visto e di cui non conoscevo nulla. 
La forma era quella tipica di un drago, alto e slanciato e con il corpo coperto da squame color viola. Il ventre era rosso mentre negli avambracci lunghi e affusolati erano presenti due spine. Alcune zone erano contornate da delle zone gialle, come quelle sopra la testa dove svettavano due grosse e spesse corna. Aveva piccoli occhi neri e gialli che incutevano terrore al solo sguardo. 
Camilla doveva sicuramente essere una persona determinata per essere riuscita ad allevare un Pokèmon come Garchomp. Ero abbastanza convinta che la potenza che si percepiva alla prima vista di Camilla fosse dovuta alla presenza di questo Pokèmon. Se prima era solo un’ipotesi ora ne ero certa. 
A quel punto la mia ultima scelta era schierare il mio miglior Pokèmon che avevo a disposizione. Il mio adorato Samurott. 
Allenato durante tutto il mio viaggio era stata la mia prima scelta, il compagno di cui mi fidavo ciecamente e a cui avrei affidato la mia stessa vita se fosse stato necessario. 
“Samurott, forza!”
Il quadrupede si palesò davanti ai miei occhi e quando lo vidi non potei far altro che ricordare i tempi in cui era solo un piccolo e tenero Oshawatt. Anche il mio amico in termini di potenza non era sa meno. Le zampe saldamente piantate nella sabbia, lo sguardo fiero e la corazza con il corno appuntito e luminoso davano in lui un’aria fiera é molto seria. Sicuramente da non sottovalutare. 
La lotta iniziò subito. 
“Vai Samurott usa Idropompa!” Un veloce getto d’acqua partì dalla bocca di Samurott e si diresse veloce verso Garchomp, che si riparò velocemente dal campo ma senza subire danni all’apparenza. Come nel caso di Eelektross… chissà a che livello erano i Pokèmon di Camilla. 
“Garchomp vediamo di chiudere la sfida in fretta. Iniziamo con Oltraggio!”
“Samurott proteggiti con Idrocannone” era la mossa più potente di cui Samurott disponeva, e visto il calibro dell’avversario che mi trovavo davanti non potevo trattenermi o risparmiare colpi. 
Purtroppo notai con delusione che la mia mossa non aveva auto nessun effetto e non aveva neanche bloccato un minimo l’Oltraggio di Garchomp. Ma come era possibile? Chi era Camilla davvero? 
Decisi che non avrei mollato. 
“Samurott, non temere, vai con Geloraggio!”
Visto che una mossa di tipo acqua non aveva funzionato una mossa di tipo ghiaccio avrebbe dovuto avere effetto su Garchomp, essendo di tipo Drago. 
La mossa arrivò dritta all’obiettivo e Garchomp fu colpito in pieno e lo vidi vacillare un poco. 
Ma non ebbi il tempo di esultare che vidi Camilla lontana da me alzare un braccio verso e il cielo ed indicare la mossa successiva al suo compagno. 
“Garchomp, finiamola qui, usa Dragobolide!”
Una voragine si aprì al di sopra di Garchomp e una pioggia di meteoriti raggiunse velocemente e prepotentemente Samurott. 
Una coltre di fumo si alzò verso il mio Pokèmon e una volta che si dissolse potei notare che il mio adorato Samurott era stato messo Ko. 
In sole due mosse. 

L’acqua del mare si infrangeva sulla spiaggia con un movimento monotono, mentre il sole calava al di sotto della linea dell’orizzonte, mentre il cielo si tingeva di diverse sfumature arancioni e dai colori simili. 
“Ti sei battuta bene Touko, torno a ripeterlo” disse Camilla sorridendo e avvicinandosi a me dopo che entrambi avevamo ritirato i nostri due Pokemon. 
“Ma come è possibile che i miei Pokèmon non abbiamo potuto nulla contro i tuoi? Non me lo spiego… eppure credevo di essere abbastanza forte” chiesi pensierosa e leggermente rammaricata. 
A quel punto intervenne mia madre che nel frattempo era venuta vicino a noi. 
“Sai cara, c’è una cosa che non ti ho detto all’inizio” disse grattandosi leggermente una guancia “Camilla non è altro che la Campionessa in carica della lega di Sinnoh”. 
Sbarrai gli occhi. 


Continua 


*Buonasera lettori.
Prima di tutto volevo scusarmi per la lunghezza del capitolo un po’ più corposo degli altri ma non ho potuto fare altrimenti. 
Inoltre spero che la lotte descritte non siano troppo blande o scontate. Ho cercato di renderle al meglio ma non è facile per niente, spero di essere comunque riuscita nell’intento di far capire la potenza della figura di Camilla. 


   
 
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