Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: sallythecountess    20/05/2022    2 recensioni
Alice è una ragazza creativa e stravagante di vent'anni. Sogna di diventare una mangaka e si sta costruendo la sua vita e carriera in Giappone, quando il matrimonio di suo fratello la costringe a tornare a casa, nella piccola città scozzese in cui è nata. Tornare a casa le fa paura, perchè significa affrontare le aspettative deluse della sua famiglia, il fantasma della morte di sua madre, la solitudine e anche Lor, il ragazzo che si è lasciata indietro per cui però non ha mai smesso di provare sentimenti.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La ragazza di Tokyo'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Ecco, te lo avevo detto che non era saggio usare le auto in sharing, ma tu ‘no, tanto chi vuoi che la prenda?’ e ora siamo a piedi. Bravo dottore!” ruggì Ai totalmente stranita, ma George aveva davvero bevuto troppo, e non riusciva neanche a camminare bene, quindi Matt con un sorriso bellissimo le disse “ci accompagna Lor, qual è il problema?”
Gli occhi di tutti si concentrarono sullo chef che annuì, poco convinto.
“Però io così non guido. Penso di aver fatto un po’ troppe cazzate stasera…” concluse serio, perché il tempo che era passato aveva cominciato a far nascere in lui mille sensi di colpa per quell’avvicinamento con lei. Non erano lucidi, e non era stata una buona idea, questo intendeva Lor. Alice però fraintese e sospirò rumorosamente, mentre Matt entusiasta accettava le chiavi della Mercedes di Lor.
Lor voleva sedersi dietro accanto a lei, ma George con uno scatto fin troppo felino per la sua stazza, gli rubò il posto, lasciandolo a sospirare davanti. Gli era sembrata allegra, anche tanto. Aveva sorriso come non faceva davvero da tanto tempo, e Lor era speranzoso per quella sua felicità, ma ora si era rabbuiata di colpo. Probabilmente per quello che aveva detto, pensò Lor, e decise di fare una cosa strana, ma carina. Mentre Matt lottava con i sensori e le spie dell’auto di Lor per uscire dal parcheggio senza urtare contro le altre, Lor armeggiò con il cassetto e cercò qualcosa. Una cosa che generalmente tirava fuori quando aveva avuto una brutta giornata ed era in vena di autolesionismo, ma quella sera non gli avrebbe messo tristezza. O almeno lo sperava.
Alice si era divertita, era stata davvero bene con quei tre strani ragazzi. Avevano gli stessi capelli, e occhi simili, ma oltre al cognome non c’era nulla che li accomunava, eppure era piacevole stare con loro, malgrado Lor e George non si amassero particolarmente. E poi partì la musica e Alice sorrise. Pensò che Lor avesse acceso la radio, e sentire proprio quella canzone, una delle sue preferite, la colpì.
Non era una canzone d’amore, parlava di una persona stravagante, che accetta le sue problematiche e decide di farne una specie di vanto. Alice chiuse gli occhi. Non la sentiva da molto tempo, ma era stata la sua colonna sonora per un po’ qualche tempo prima. Con un sorriso riaprì gli occhi e canticchiò un po’ il ritornello a voce bassa, senza accorgersi che gli occhi dello chef non la perdevano d’occhio dallo specchietto retrovisore.
I ragazzi chiacchieravano di cose da fare, posti dove andare, ma per un attimo quella canzone aveva riportato indietro Alice, ad un periodo triste della sua vita, ma allo stesso tempo stranamente spensierato. Quando finì provò a riscuotersi, ma la seconda canzone che partì le fece venire i brividi. Si era imposta di non ascoltarla più dopo la morte di sua madre, perché parlava di tirare fuori la propria forza nei momenti duri, e Alice l’aveva ascoltata come un mantra in quel periodo, ma ora sentiva di averla persa per sempre quella forza.
“Onestamente mi aspettavo un altro genere dal cugino chef. Qualcosa da ballare, o altro, non questo punk-rock vagamente malinconico, ma devo dire che probabilmente è la prima cosa che apprezzo di lui!” concluse George divertito e fu allora che Lor fece una cosa che avrebbe fatto sciogliere il cuore anche ad un iceberg. Si girò con un sorriso, e fissandola con tanta dolcezza da farla arrossire, rispose “è di Alice questo cd…non te lo ricordi?” facendola per un attimo sorridere.
In quel momento, occhi negli occhi con lui, le parole di quella canzone la riportarono indietro di tanti anni. Per un attimo, solo uno,sorrise, ricordando le loro risate, gli sguardi, la prima volta che si erano tenuti la mano, la sera in cui timida e impacciata gli aveva dato quel cd che lui le aveva chiesto di fare per lui, e Lor l'aveva stretta tantissimo per ringraziarla. Le coccole leggere e accennate, e quel profumo straordinario di gelsomini che pervadeva l'aria rendendola quasi irrespirabile. Lor si accorse dell'effetto che le aveva fatto quel cd, e sorrise in modo bellissimo.
“E’ una specie di viaggio nella mia adolescenza, wow…” spiegò con un sorriso verso Lor, che fu ricambiato. Aveva cercato di farle capire che lui non aveva dimenticato nulla di quello che c’era stato, malgrado fosse finito parecchio male, senza neanche mai cominciare davvero
E poi partì una canzone che accese l’interesse di tutti. George iniziò a cantarla, e Ai fu travolta dal suo entusiasmo e finì col fargli da seconda voce, facendo ridacchiare Lor, che per un attimo pensò a quando l’aveva trovata con la sua migliore amica a fare esattamente la stessa cosa molti anni prima. Quella sera c’era qualcosa di diverso in lei, che per la prima volta sembrava di nuovo la ragazzina chiassosa che conosceva da sempre.
“Questo gruppo l’ho sempre amato…” spiegò George, e Ai annuendo rispose che lei e Jordan, la sua storica migliore amica delle medie, avevano smesso da poco di desiderare di sposare il cantante, facendo ridere tutti.
“Grazie Lor…” gli disse ad un certo punto con un sorriso, mettendogli una mano sulla spalla, e un’ondata di calore lo travolse, soffocandolo letteralmente. Ancora una volta, perso negli occhi di lei, e con la sua mano sulla spalla non fu in grado di dire nulla, ma poi con un sorriso dissimulò e aggiunse piano  “Ho anche la copertina originale, eh…” alludendo a una cover che lei aveva disegnato, in cui c’erano loro due in versione fumetto.
“Ci ho messo dieci giorni a realizzarla, grazie a Dio l’hai tenuta!” ribattè fingendosi divertita, ma anche profondamente toccata per quel gesto di lui, che sorridendo le passò quel vecchio cd, riempiendole il cuore di ricordi. Lor sorrise sentendole spiegare il senso di quella copertina a George, che ovviamente era estasiato dalle sue capacità artistiche.
“Adesso non esageriamo…” rispose imbarazzata, ma Lor le ricordò che stava ancora aspettando il suo fumetto, facendola ridere. Gli altri chiesero informazioni, ma lei rimase molto vaga, eppure il risultato fu che tutti ormai erano curiosi di leggere il suo lavoro.
“Oh mio dio…” sussurrò ad un certo punto, perché la canzone che era partita era di una bellezza disarmate e Lor sospirando rispose che era da sempre la sua preferita del cd, facendola sorridere, perché era anche la sua.
 Accompagnarono prima George, perché Lor voleva parlare con lei senza terze persone davanti. Sapeva che Matias si sarebbe fatto gli affari suoi, perché suo fratello aveva capito esattamente cosa stava succedendo, così arrivati sotto casa di Alice, quando lei li salutò e uscì, lui scese dalla macchina e con l’indice alzato le chiese “un minuto…” facendola sorridere.
Alice lo fissò perplessa e Lor si chiese se dovesse scusarsi o altro, così mentre cercava le parole con il cuore in gola, fu sorpreso da lei che chiese “devi dirmi di non farmi strane idee?”
Per un attimo Lor non capì, ma si accorse che Alice era sulla difensiva, così con un sorriso rispose “volevo solo sapere se pensi che io abbia fatto lo stronzo con te, perché non era mia intenzione approfittarmi di te quando sei un po’ ubriaca…” facendola sorridere.
“Onestamente, no. Per quanto mi riguarda non è successo perché ho bevuto un bicchiere di vino, io l’ho sempre voluto…” gli disse, sicura e coraggiosa, fissandolo con due enormi occhi color nocciola. Aveva le guance totalmente arrossate, e stava cercando di vincere la sua insicurezza che le stava letteralmente gridando “MA CHE FAI? SEI PAZZA?”. Lor sorrise in quel momento, perché aveva avuto i brividi sentendole dire quelle parole, così accarezzandole piano il viso sussurrò “…anche io Ali, non sai da quanto…” facendola letteralmente sciogliere.
“Allora…” sussurrò, vicinissima al suo viso, e con il cuore letteralmente a mille “…non ci resta che vedere dove ci porta, no?”
Alice continuava a fissarlo con quegli occhi splendidi, dolci e innocenti, ma anche determinati e Lor si disse solo “Je vais mourir…” ma sorridendole annuì e si avvicinò tantissimo. Pensò volesse baciarla, così si mise in punta di piedi per non farlo abbassare, ma Lor con un sorriso le baciò la fronte e sussurrò al suo orecchio “…la prossima volta cucinerò per te tutto quello che vuoi, e tu potrai baciarmi per ricambiare il favore, ma non fuori casa tua, ça va?” facendola solo sorridere con una punta di delusione.
“Buona notte chef…” gli sussurrò ormai di spalle e Lor con il cuore a soqquadro totalmente sollevò piano la mano in segno di saluto, anche se nessuno dei due aveva voglia di chiudere quel discorso quella sera.
Nota:
Ciao a tutti! Scusate per l'attesa, ma sto vivendo un periodo un po' incasinato. Allora questo capitolo è totalmente nuovo, non esisteva prima. Il che mi ha aperto la mente verso nuovi possibili scenari, ma vediamo come va. Che ne pensate del gesto di Lor? E del finale? Vi è piaciuto? Fatevi sentire, se vi va!
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: sallythecountess