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Autore: Sadele    21/05/2022    1 recensioni
Una Jake e Nessie un po diversa. Lui che rifiuta l'imprinting e scappa e lei che non lo ha mai conosciuto. ma il destino fa dei giri immensi prima di compiersi... cosa accadrà quando si incontreranno?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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“avevo un colloquio....” “oh certo sei Vanessa giusto?” “si” disse. “ok, Jerry ha avuto un contrattempo, farai il colloquio con me”.

Era di una bellezza particolare, decisamente fuori dal comune, alta slanciata, con un paio di gambe chilometriche, aveva i capelli di uno strano colore, sicuramente erano tinti perchè un colore simile non l'avevo mai visto, ma quello che mi colpì maggiormente furono gli occhi, un intenso color cioccolato al latte, solo due persone li avevano di quel colore; una era morta e l'altra doveva essere una bambina di 10 anni.

Rimasi imbambolato a guardarla, non mi era mai successo prima, con nessuna ragazza, chissà forse quegli occhi mi avevano suggestionato.

 

Le cameriere erano vestite come la mascotte del campus, un castoro blu.

Mi voltai a guardare Odrey nella sua divisa, rolley, pantaloncini super attillati con una coda da castoro attaccata su sedere e la maglietta con lo stemma della squadra del college, il tutto corredato da cerchietto con orecchie di peluches. Insomma una castorina sexy.

Vanessa seguì il mio sguardo e disse: “ ma bisogna servire ai tavoli conciate così?”

“così come...? sui pattini, col culo di fuori e quella ridicola coda?” dissi ironico. Lei mi guardò inarcando un sopracciglio, “be si” dissi serio “con quale parte del look hai dei problemi?” chiesi.

“Ammesso e non concesso che io accetti di mostrare il mio lato B a tutti, resta il problema di quelle trappole ai piedi, non credo di riuscire a metterle.” “be fanno parte della divisa, se non sai usarli potrebbe essere un problema” dissi sorridendo. Non so perchè ma quella ragazzina mi piaceva, era ironica e sapeva prendersi in giro, “ohh certo lo credo bene... non penso che ai clienti faccia piacere ricevere le birre sulla testa!” disse.

“mi dispiace ragazzina, ma non credo...” non riuscii a finire la frase, “no ti prego dammi una possibilità, ho bisogno di questo lavoro” mi supplicò. “Non so quanto pensi di guadagnare, ma non credo che ci pagheresti gli studi”. “Non importa, devo dimostrare ai miei che sono indipendente e che posso farcela da sola, capisci..?”

Se lo capivo..? certo che sì, me ne ero andato di casa a 17 anni. “si diciamo che ti capisco più di quanto immagini, senti ti prendo una divisa e facciamo una prova ok?” così dicendo andai nel retro, presi una divisa pulita e dei pattini e glieli porsi. “puoi cambiarti li dentro”.

Quando uscì ci rimasi secco, aveva un corpo da urlo... “scusa, non riesco ad attaccare la coda” disse un po' in imbarazzo, la feci voltare e gliela attaccai sul sedere, cazzo se era sodo.

“ok ora provo a fare qualche passo” si staccò dal bancone e provò a muovere le gambe ma l'equilibrio andò a farsi fottere e si ritrovò con il culo per terra.

“Ecco a cosa serve la coda!!” disse con un sorriso.

“Dai ti aiuto, sembri un castoro ubriaco”. Si rimise in piedi e poi perse di nuovo l'equilibrio, iniziò una serie di movimenti avanti e indietro con i piedi fino ad aggrapparsi con le braccia al mio collo.

“senti, io così non posso farti avvicinare ai clienti” lo sguardo con cui mi folgorò mi convinse a dirle ciò che non mi sarebbe mai venuto in mente per nessun'altra. “Facciamo così, ti do tre giorni se impari il posto è tuo”.

Era ancora aggrappata al mio collo quando mi sorrise, “grazie, però potresti portarmi dalla sedia così libero il castoro dalle trappole?”

Mi ero davvero cacciato in un casino, non solo le avevo dato una speranza ma mi ero anche offerto di aiutarla a trovare qualcuno che le potesse dare lezioni.

“Ma sei impazzito?” la voce del mio socio arrivò forte e chiara dal telefono, “e dai Jerry che ti costa, se torna e sa pattinare meglio per noi, in caso contrario non abbiamo perso nulla..”

“che cos'ha di speciale? Ne vale davvero la pena?”

Rimasi in silenzio, ne valeva davvero la pena?

“Qualcosa mi dice che non ce ne pentiremo” risposi.

 

Passai il resto della serata a chiedermi cosa avesse di così speciale quella ragazza e perchè dovevo sentirmi così turbato, era la prima volta dopo dieci anni che la ragione e l'istinto non andavano nella stessa direzione, e quella sensazione non mi piaceva per niente.

Per fortuna la serata si concluse velocemente e una volta chiuso il locale mi avviai verso casa.

Una strana sensazione mi attanagliava la gola, mi sentivo come un cappio al collo e così presi la direzione del bosco.

Correre nella foresta mi era sempre piaciuto, mi faceva sentire libero e leggero, ma soprattutto non pensavo.

Questa volta però qualcosa non andò come al solito, una scia dolciastra colpì il mio naso, non ne sentivo una da quando...be da quando me ne ero andato.

-Merda – pensai,e adesso che cazzo faccio? Se mi trovo davanti un succhiasangue non so se sarò in grado di sconfiggerlo, sono solo e fuori allenamento.

L'istinto mi spinse a seguire la pista, maledetto istinto da lupo... era veloce, troppo, e ben presto mi seminò.

   
 
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