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Autore: Sleepesleep    21/05/2022    0 recensioni
Dedica una canzone ad una coppia o ad un personaggio...
Genere: Angst, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Canzone: 3 messaggi in segreteria- Emis Killa

Coppia: Iwaizumi x Oikawa

Oikawa strinse il telefono tra le dita, si ripiego dolorosamente su sé stesso. Ingoio a vuoto ancora, osservò il display acceso che riportava il contatto di Iwaizumi, il suo Iwa-chan. Cliccò con il dito tremante il pulsante di chiamata rapida e attese. La segreteria riparti ripetendo metallica il numero chiamato, il giovane percepì le vertigini avvolgerlo, la bile risalì avvelenandogli il sangue. Un bip annunciò il termine della chiamata, lui si portò le mani tra i capelli stringendo le chiocce chiare. Perché stava accadendo a lui? Perché ogni cosa che amava gli scivolava tra le dita? Era lui il problema?

Baby ciao, sono ancora io
Anche oggi la solita storia
Ultimamente ti ho chiamata così tanto

Con un balzo felino si alzò dal letto, la mente lucida stava formulando pensieri e rimorsi che lo rendevano vittima e carnefice del suo Ego. Si diresse in cucina, in preda alla frenesia rovisto tra i vari scaffali alla ricerca di qualcosa da ingurgitare per bruciare la gola, aveva bisogno del dolore. Raccolse una bottiglia dimenticata, senza troppe cerimonie ne bevve un lungo sorso sperando di affogare quell'assenza forzata. Come si poteva sparire dopo tutto quello che avevano passato insieme, non c'era ricordo dove Iwaizumi non fosse al suo fianco, non era certo neppure di sapere come respirare senza averlo accanto. Forse non si può vivere con un vuoto simile, troppo ingombrante.

Che ho imparato il numero a memoria
Si lo so che ti dà noia io faccia così
Scusami ma no, non me ne capacito
Negare ogni legame, sparire così
Come se nulla fosse, tu non ne sei capace no
So che sei in casa però non rispondi

Un leggero vibrare lo scosse, lui lo raccolse con un nodo alla gola che si ingrossava rischiando di strozzarlo. 'Oikawa smettila, è finita accettalo, non chiamare più'. Toru digitò febbrile 'Ti prego, parliamone, non puoi farmi questo, Iwa-chan, ti prego, io ti amo'. Il messaggio risulto non inviato, il contatto lo aveva bloccato, ecco che tornavano quelle vertigini. Le lacrime offuscarono lo sguardo, lasciò cadere il cellulare tra le lenzuola, si rannicchiò disperato sul materasso freddo, cosa aveva fatto di male per meritarsi quel trattamento gelido? Desiderava solo poter sentire ancora quel tocco così familiare, ne aveva così bisogno di un po' di amore.

Finestre chiuse tu lì che mi ascolti
Io con le idee confuse, tu che confondi
Tutte le mie scuse per stalking
Pieno di accuse, accusando ogni colpo
A denti stretti, sto masticando il mio orgoglio
Fantasticando nel sonno una voce fa pronto
E mi sveglio dal sogno e si ferma il mondo

La sua vita non era mai stata facile, un prodigio dimenticato era questo il soprannome con cui veniva indicato, sulla bocca di tutti la sua carriera tragica, lui era un re decaduto. La sua corona l'aveva presa quel ragazzino, il giovane prodigio che ora indossava fiero la maglia della nazionale, la sua maglia, quella che sarebbe dovuta toccare a lui. Quel pensiero fisso bruciava nei muscoli, rendendolo ormai incapace di alzare. Aveva perso tutto, la pallavolo e poi Iwaizumi. Era così miserabile, un insieme di rimpianti e rabbia mal assortito.

Non è che per caso hai trovato chiamate da un numero anonimo
Anche 'sta volta ero io, con un buco allo stomaco
Qui è sempre il solito dramma
E solamente un altro déjà vu
Tu ti allontani un po' di più
E il tuo telefono fa "tu-tu"

Ricompose il numero di Iwaizumi ma stavolta inserì l'anonimo, avrebbe risposto prima o poi, infondo non poteva continuare a ignorarlo così. Il bip risuonò ancora, con voce spezzata mormoro << Ti prego amore, ho bisogno di sentirti, mi dispiace per tutto, torna da me e risolveremo tutto, lo giuro questa è l'ultima volta >>. Era una bugia, ne era cosciente, lui era un povero diavolo destinato a ricadere sempre negli stessi sciocchi errori, ne era dipendente non era colpa sua. Però Iwaizumi gli serviva era come il faro nella tempesta, il suo faro. Come si può guidare tra le onde senza nessuna indicazione? Senza nessuno che ti attende dietro quella fioca luce?

Ennesimo messaggio dopo il bip
Ho provato a contattarti mercoledì
Perché ho un amico che ti ha vista in centro
Che parlavi con uno e io non ci sto dentro
E no che non è mica detto che sia come penso

Forse la cosa migliore sarebbe finirla con tutto quello, con l'intero circo in cui era prigioniero. Socchiuse gli occhi mentre percepiva il tempo dilatarsi, nella domi-veglia il volto composto del suo grande amore apparve, quell'allucinazione sbiadita dalle fattezze di Hajime gli diede un leggero bacio sulla fronte abbandonandolo agli incubi che lo attanagliavano. Il suono della suoneria lo scosse dal suo tepore, rispose nervoso solo per ascoltare la voce ovattata di Maki che gli riferiva cose irrilevanti, rindosso la sua maschera 'sto bene' e con voce normale rispose ad ogni quesito, non avrebbe permesso a nessuno di vederlo mentre crollava. << Ah, ieri ho visto Iwaizumi era con un ragazzo che non conosco, immagino che anche lui stia andando avanti dopo tutto, avrei giurato che sareste ritornati insieme come ogni altra volta >>.

Lo so sono egoista, un bastardo, ma preferisco saperti morta che con un altro
Non vuoi sapere, che cosa faccio, con chi passo tutte le sere

Qualcosa si ruppe, Oikawa non era certo di cosa fosse, forse era quello che ne rimaneva della sua lucidità. Non si prese neppure la briga di mantenere la sua maschera menefreghista, chiuse la chiamata ancora annebbiato. Ricompose disperato quel numero, non poteva essere, Iwaizumi era suo, lo era da sempre, loro si appartenevano. Ne era certo, lo faceva solo per farlo ingelosire, non riusciva davvero a capire quanto dolore si era inflitto per lui? La segreteria risuonò, la voce metallica fece posto a quella gentile del suo Iwa-chan che lo avvertiva che non poteva rispondere e inoltre aggiungeva che se fosse stato Toru avrebbe dovuto smettere di chiamare. Un leggero sorriso lo riscaldo, era così perfetto il suo nome tra le labbra di Hajime, lo adorava.

Ma il peggio dei due ancora non so chi sia
Io che intaso di messaggi la tua segreteria
O tu che fai la scema in giro ma in segreto sei mia

Barcollando si diresse fuori, non era certo sul da farsi ma ora che ne aveva risentito la voce, la frenesia di rivederlo lo aveva colto e lui non si voleva più opporrsi. La gola pulsava dolorosa, l'alcol ancora nutriva la sua adrenalina, non si rese neppure conto di essere giunto al piccolo stabile in cui abitava il suo faro. Si attacco al citofono a suonare, per un po' nessuno rispose ma poi ecco quella voce calda chiedere << Chi è? >>. La voce non uscì dalle labbra socchiuse, chi era lui? Come doveva dire? 'Amore sono io?' o forse 'Aprimi, ho bisogno di te?'. Nulla disse e Iwaizumi non aprì, osservò la maniglia della porta infastidito, perché volevano impedirgli di vederlo?

Non è che per caso hai trovato chiamate da un numero anonimo
Anche 'sta volta ero io, con un buco allo stomaco
Qui è sempre il solito dramma
E solamente un altro déjà vu
Tu ti allontani un po' di più
E il tuo telefono fa "tu-tu"
Chiamo e butti giù

Suonò al piano di sotto, la voce della Signora Lee chiese << Chi è? >>. Lui rispose pacato mascherando l'ansia nella sua voce << Sono Oikawa, mi scusi ma ho dimenticato la chiave a casa, non è che mi può aprire? >>. L'anziana rispose cortese << Ma certo caro >>. Il portone si mosse leggermente e lui salì veloce a due a due i gradini, con le mani sudate suonò il campanello attendendo. Iwaizumi aprì la porta con la tuta addosso, era il solito sprovveduto, non aveva chiesto neppure chi fosse. Dolce ingenuo, Iwa-chan. Il giovane gli lanciò uno sguardo confuso e poi duro, disse con disgusto e fastidio << Ti avevo detto di smetterla, Toru, sul serio è finita, sono stanco di stare dietro alle tue paranoie >>.

Ultimamente ciò pensieri scuri
Non credo a niente è inutile che giuri

Lo stava cacciando? No, non poteva lasciarlo da solo, lui non poteva vivere senza quel calore, senza il suo faro. Tese le mani tremanti un po' per la paura un po' per l'abuso di alcol, Iwaizumi le schiaffeggio asserendo ancora duro << Non posso continuare così Toru, mi sono annullato per te ma ora basta, sono esausto >>. Oikawa annuì piano riammettendo le mani dentro le tasche e sussurrando debole sorrise triste << Anche io, sono così stanco, Iwa-chan >>. Hajime strinse i pugni dolorosamente per evitare di stringerlo a sé, aveva uno sguardo così perso ed era pallido come il latte, chiunque avrebbe potuto notare che non stava bene, che era bloccato nel dolore.

Eri stata avvertita, ricordi quegli scleri
Io te l'avevo detto vengono i problemi seri
E ora hai paura perché tutti quei brutti pensieri
Da qualche giorno hanno iniziato a diventare veri

<< Se non ti ho, non ho motivo di rimanere >> ammise serio Toru estraendo una pistola dalla tasca e la punto verso la sua nuca. << Aspetta, che stai facendo? >> asserì Iwaizumi sgranando gli occhi e aggiunse piano << Buttala via, non fare l'idiota, ti prego >>. Oikawa socchiuse gli occhi cerchiati di nero senza dir nulla. Hajime tentò invano di avvicinarsi titubante << Dammela >>. Non poteva stare accadendo sul serio, era tutto così sbagliato. Lo sparo risuonò per le mura della vecchia palazzina, passando inascoltato inghiottito dal vuoto.

E adesso guido verso casa tua che vivi a Monza
Pieno di cattive idee dettate da una sbronza
Volevo abbassare le armi ora dovrò spararti
Non mi dire di calmarmi, è tardi stronza

Oikawa stringeva ancora la pistola tremante, il sangue gocciolava sul pavimento sporcandolo incurante, Iwaizumi portò entrambe le mani sporche sulle spalle dell'altro mentre il suo corpo era scosso da spasmi visibili. << Mi dispiace, Iwa-chan >> sussurro il carnefice avvolgendo il corpo della sua vittima in un ultimo abbraccio disperato. << Va tutto bene, Toru >> asserì con poche forze Hajime mentre alzava di poco il volto per fissare gli occhi nocciola del suo amato. << Ti amo, Iwa-chan >> ammise Oikawa baciando le labbra al sapore di sangue mentre un sibilante << Anche io, Toru >> abbandonava le labbra quasi viola.

Fanculo al senso di colpa, non ci saranno sbocchi
Voglio vedere la vita fuggire dai tuoi occhi
Io ci ho provato e tu mi hai detto no
E ora con quella cornetta ti ci strozzerò

Lui piano appoggiò a terra il corpo ansimante. Lo sguardo colmo d'amore era incastrato a quello quasi vitreo dell'amante, un secondo colpo risuonò per le mura ancora. Finalmente qualcuno dei vicini si affacciò nel corridoio ed un urlo strozzato seguì disperato. Iwaizumi non lo percepì neppure, il rumore dello sparò rimbombava nelle orecchie, il corpo sopra di lui ricadeva immobile, Oikawa era morto. Un'ultima lacrima abbandonò gli occhi nocciola e lui smise di combattere, placido si abbandono ai veli della morte e il gelo abbraccio le sue membra mentre un sorriso mostruoso avvolgeva le labbra. Era finita, non c'erano motivi per restare, un faro non è nulla senza una nave da guidare....

Breve commento finale: nell'ultima parte la storia potrebbe sembrare diversa dalla canzone, ma in realtà, ho voluto rappresentare un diverso tipo di stalking e di amore malato di cui entrambi sono vittima e carnefice...

 

   
 
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