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Autore: Linda1990    23/05/2022    0 recensioni
"Io sono nata per combattere e la mia casa è il campo da battaglia, il resto sono solo menzogne e distrazioni.
Eppure per un attimo... ho sentito qualcosa." - (Fan fiction post FIN)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Gabrielle, Xena
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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La prima notte di luna piena era trascorsa indenne e il Sole stava facendo capolino all'orizzonte, pronto a ridare vita a quel regno ancora beatamente addormento.
Gabrielle fu la prima a svegliarsi e dopo qualche sbadiglio di rito, iniziò a stiracchiarsi come meglio poteva vista la presenza assopita al suo fianco che gravava sulla sua spalla.
Lei ed Eve infatti, temendo un attacco da parte di Xena e non volendo farsi trovare impreparate, avevano deciso di rimanere di vedetta insieme al già cospicuo numero di egizi che erano di guardia, concedendosi un po' di riposo solamente quando il pericolo sembrò temporaneamente scongiurato. Se però l'aedo era rimasta ugualmente in dormiveglia, lo stesso non si poteva dire della fanciulla che aveva invece dormito beatamente come se si fosse trovata nel più comodo dei giacigli.
<< Eve, è mattina >> le disse dolcemente il bardo, spostandole i capelli dal viso.
<< Mmm si... >> bofonchiò lei poco lucidamente, sistemandosi meglio addosso alla donna che ridacchiò nel vederla forse per la prima volta, quasi infantile nei comportamenti.
<< Tesoro... >>
Al secondo richiamo, la messaggera di Eli si mosse, emettendo un leggero suono di disappunto prima di aprire gli occhi ed incrociare quelli verdi della bionda.
<< Buongiorno dormigliona >> la punzecchiò la madre adottiva.
<< Devo essermi addormenta, scusa >>
<< Da quello che mi hai raccontato, sembra che tu abbia viaggiato molto prima che Aphrodite ti venisse a cercare quindi è normale che fossi stanca. Fame? >>
<< Un po' >> ammise lei.
<< Andiamo allora, nessuno può essere saggio con lo stomaco vuoto >>
Le due si diressero quindi in una locanda, ordinarono qualcosa da mettere sotto i denti e una volta terminato di cibarsi, si divisero con la promessa di tenere gli occhi aperti e di incontrarsi davanti l'accesso principale nella nefasta eventualità in cui fosse iniziato l'assedio nemico oppure al tramonto nel caso in cui non ci fossero stati problemi.
Fortunatamente, per gran parte della giornata non accede nulla.
L'amazzone passò il tempo a controllare che tutto fosse come aveva stabilito mentre l'altra si era offerta di intrattenere i fanciulli, raccontando loro dei suoi viaggi e di quel cammino che era destinata a percorrere. Ben presto, l'attenzione dei più piccoli fu completamente catturata ma anche i grandi, affascinati dal suo carisma e da quel messaggio di pace che andava professando, finirono con il radunarsi attorno a lei, ascoltandola con interesse.
<< Sembra che tu abbia più talento di me come bardo >> esclamò la poetessa una volta che la folla si dissipò, lasciando lei e la figlia della Principessa Guerriera da sole.
La donna infatti si ritrovò a passare casualmente da quelle parti e vedendola narrare le sue avventure, si fermò ad ascoltarla pensando a come fosse ironico che anche in mancanza di un legame di sangue, si assomigliassero un po'.
"Di certo non ha preso le sue doti da oratore da Xena" pensò accennando un sorriso.
<< Non è merito mio ma del messaggio di Eli, io sono solo il veicolo del suo verbo >>
<< Credimi, il messaggero è importante tanto quanto ciò che deve riportare. Se non fosse all'altezza, le sue parole verrebbero portate via dal vento e non arriverebbero al cuore delle persone >>
<< Allora forse ho preso da te, ciò che scrivi è sempre molto toccante e con una morale profonda. Mia madre invece... beh lo sai, ha altre doti >>
<< Stavo pensando proprio la stessa cosa un attimo fa >> confessò Gabrielle, sotto lo sguardo divertito della giovane.
D'un tratto, il suono ripetuto di un corno si diffuse in tutta la città facendo scoppiare il panico tra la popolazione.
<< Che succede?! >> chiese preoccupata la pacifista, cercando di farsi udire nonostante il trambusto.
<< È il segnale delle vedette, gli avevo detto di lanciare l'allarme nel caso in cui avessero avvistato un'armata! >>
<< Andiamo allora, dobbiamo prepararci! >>
Non appena fece per muoversi però, la mano dell'aedo l'afferrò per il braccio, fermandola.
<< Eve... >>
<< Non preoccuparti per me, farò attenzione... in ogni senso >>
Il significato intrinseco dell'affermazione della fanciulla era chiaro. Non avrebbe ucciso nessuno e si sarebbe limitata a fare lo stretto necessario per spalleggiarla.
<< Stammi vicina >> disse solo l'altra.
Le due corsero in cima alle mura e una volta arrivate sulla loro sommità, guardarono in lontananza cogliendo un'ombra nera in avvicinamento.
<< Sono molti di più rispetto a quelli che c'erano nell'accampamento, forse sono addirittura in numero maggiore rispetto a noi >>
<< Siamo pronti, ci stiamo preparando da giorni. Vedrai che ce la faremo >>
Di secondo in secondo, l'armata si stava avvicinando sempre di più a Het Nesut, lanciata freneticamente al galoppo e talmente numerosa da sembrare un enorme formicaio brulicante pronto ad invadere il regno.
<< Gabrielle! >> chiamò Sharif, arrivando di fretta e con il fiato corto. << Gli uomini sono già in posizione, ho dispiegato le forze come mi avevi detto e le trappole sono pronte per essere innescate >>
<< Bene. I più deboli sono al sicuro? >>
<< I sacerdoti li stanno accompagnando nei cunicoli proprio ora >>
<< E i sovrani? >>
<< Sono nella sala principale del palazzo. Ho messo i guerrieri migliori di guardia ma anche il re ha indossato l'armatura, se sarà necessario, combatterà lui stesso per difendere la regina >>
<< D'accordo. Ora va, l'esercito ha bisogno di una guida. Sta attento e buona fortuna >>
<< Anche a voi >>
L'uomo fece un cenno con il capo e poi sparì, nel marasma generale, tornando dai suoi uomini che ne aspettavano le direttive.
<< Arrivo subito ok? >> disse ad un tratto Eve.
Il bardo annuì confuso da quelle parole ma ben presto, le sue perplessità si trasformarono in stupore e felicità.
<< Questa si che è una novità! >>
Del tutto a sorpresa e senza aver fatto trapelare nulla delle sue intenzioni nei giorni precedenti, la fanciulla era tornata brandendo un'asta molto simile a quella che per lungo tempo era stata un'amica fidata della bionda in battaglia.
<< Mi sono ispirata a una Principessa Amazzone di mia conoscenza >>
<< Deve essere un tipo in gamba >>
<< È la migliore >>
La poetessa le si avvicinò, dandole un bacio sulla fronte con gli occhi visibilmente lucidi.
<< Che ne dici se rimandiamo questo discorso a più tardi? Abbiamo giusto qualche centinaio di guerrieri da affrontare >>
<< Buona idea >>
Con un tempismo quasi inquietante, il rompo provocato dai cavalli cessò e quando le due si voltarono, lo shock che le colse fu talmente forte che i loro cuori sembrarono fermarsi simultaneamente.
Xena, in sella a un destriero bianco, aveva già schierato la sua armata a ridosso dall'ingresso al regno e ora stava guardando proprio nella loro direzione con un inquietante sorriso stampato in volto.
<< Madre... >> sussurrò la messaggera di Eli vedendola.
Immaginando le emozioni della giovane in quel momento, Gabrielle le strinse la mano cercando di darle un po' di conforto. Il ricordo delle sensazioni provate nell'istante in cui rivide la sua compagna erano ancora vive in lei e sapeva quando fossero destabilizzanti ma per il bene della loro famiglia, entrambe dovevano cercare di rimanere lucide. Ne andava della loro vita e di quella della trace.
<< Xena >> esclamò l'aedo in direzione della donna. << Dì ai tuoi uomini di andarsene e vediamocela tra noi. Solo tu ed io >>
La warlord rimase ferma qualche istante fissando le due figure in cima alle mura, poi sguainò la spada e l'alzò verso il cielo.
<< Uccideteli tutti!!! >> urlò.

   
 
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