Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: Rainbow_unicorn    24/05/2022    1 recensioni
Zoe è una ragazza normale... Normale? ok forse non così tanto, dopotutto essere la nipote di Stephen Vincent Strange toglie tutto quello che può essere considerato razionalmente nella norma.
Ma d'altronde cosa significa normale? Zoe non l'ha mai capito, ma forse ora che entrerà alla E.S.U. riuscirà a comprenderlo.
Le stranezze però sono dietro l'angolo e non solo quelle purtroppo, ma per fortuna non è da sola... o forse per sfortuna: dipende dai punti di vista. Starà a lei decidere se essere una normale adolescente o la stravagante nipote di un dottore piuttosto... particolare.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor Stephen Strange, Nick Fury, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

«May, io vado» gridò il giovane prendendo lo zaino e la giacca per poi uscire dall'appartamento.

«Ok, non fare troppo tardi e manda un messaggio quando stai per tornare.» gli rispose dalla camera da letto.

Peter scese le scale mentre si infilava la giacca, guardò il cellulare: era in ritardo, ma con un po' di fortuna sarebbe arrivato a Greenwich village in tempo.

Si precipitò in metrò.

Sospirò, era molto nervoso: doveva fare ripetizioni a una ragazza più piccola di lui che avrebbe iniziato il secondo alla Midtown school of Science and Tecnology, ma non era quello a mandarlo in agitazione: era sempre stato disposto a dare una mano; il problema era a chi doveva darle: alla nipote del signor Strange, o meglio di Doctor Strange; era stato lo stregone stesso a chiedergli questo favore.

In realtà conosceva già Zoe, l'aveva vista una volta al Sancta Sanctorum quando era però nelle vesti dell'amichevole Spiderman di quartiere.

Sorrise divertito al ricordo di quell'incontro.

Quel giorno tutti gli eroi della grande mela, o meglio quelli che erano rimasti: Iron man, War Machine e lui, si erano ritrovati a casa del mago per una questione importante: un possibile attacco da parte di creature venute da un'altra dimensione che stavano migrando verso la loro.

Durante questa riunione all'improvviso si era sentito un forte tonfo provenire dalle scale, il padrone di casa si era precipitato subito a vedere e gli altri lo avevano seguito a ruota; ma invece di trovarsi davanti un nemico c'era una ragazzina, un anno più piccola di lui, che si accarezzava la schiena per la botta appena subita.

Appena ella riuscì ad alzarsi la prima cosa che chiese fu: dove fosse il gelato, il dottore si toccò le meningi stanco e le rispose che non sarebbe dovuta uscire dalla sua stanza finchè non avessero finito.

Solo a quel punto ella si era accorta che nel salone non c'erano solo loro due, ma che era circondata da supereroi, abbastanza confusi da quello che stava succedendo.

Il signor Stark disse scherzando di non sapere che Mr. Strange avesse una figlia, l'altro gli lanciò un'occhiata di ammonimento: sembrava parecchio irritato; poi, visto che orami non c'era nulla da fare, la presentò ai suoi ospiti: si chiamava Zoe ed era sua nipote.

La giovane invece sembrò concentrare il suo sguardo su di lui, un grande sorriso le illuminò il volto e iniziò a parlare molto velocemente: non riusciva a credere di avere davanti a sé Spiderman, era il suo eroe preferito, lo seguiva dai tempi in cui aveva ancora la tuta fatta da lui, guardava i suoi video ogni volta che andava a casa della zia Noemi con la cugina. Non poteva credere di averlo incontrato al Sancta Sanctorum.

Tony guardò divertito la scena e gli diede una pacca amichevole, facendolo spostare in avanti vero di lei che sembrò ancora più contenta quando il ragazzo le tese la mano, ancora leggermente imbarazzato: non si aspettava di avere dei fan.

Dopo di lui anche Tony e Rodney si presentarono.

Infine la nipote chiese allo zio se poteva rimanere, visto che orami si erano presentati tutti, ma le fu proibito e dovette tornare in stanza con però, come consolazione, una vaschetta di gelato.

Peter scosse la testa tornando alla realtà.

La voce meccanica annunciò la fermata.

La gente iniziò a scendere, altre persone salirono e riempirono il vagone e fu proprio in quel momento che si accorse che era lì che doveva scendere e che tra poco si sarebbero chiuse le porte.

«Mi scusi, permesso devo passare» iniziò a dire facendosi spazio tra la folla.

 

Intanto al Sancta Sanctorum la giovane apprendista stava preparando le ultime cose per la lezione con il ragazzo che avrebbe dovuto darle una mano.

Sbadigliò.

 Era stanca, erano passati tre giorni dal suo ritorno ed era ancora in jet lag.

Aveva  addosso la stanchezza per il viaggio in aereo, ma doveva assolutamente rimanere sveglia: si era ripromessa che si sarebbe impegnata al massimo per entrare nella stessa scuola di Ann e così sarebbe stato.

«Zio, inizio ad andare» lo avvisò mentre scendeva le scale con lo zaino sulle spalle.

«Va bene, io sarò a Kamar-Tay nel pomeriggio, se hai bisogno chiama la zia, va bene?» le rispose Stephen seduto sul divano mentre leggeva uno dei numerosi libri scritti in aramaico sulle arti magiche.

Annuì prima di dargli un bacio sulla guancia e uscire.

Si mise le cuffie e fece partire la musica, ed ecco che il mondo intorno a lei divenne molto più interessante.

Chiuse gli occhi e si lasciò trasportare: i suoi piedi e le sue mani seguirono la melodia che rimbombava nella sua testa.

Mosse il bacino a ritmo: «Hail»

«What's the matter with your head? Yeah» canticchiò mentre girava su sé stessa.

Poi tamburellò le dita nell'aria.

«Hail»

Saltellò per la strada continuando a ballare come se fosse da sola nella sua stanza.

«What's the matter with your mind»

All'esterno poteva sembrare una persona abbastanza particolare, ma Zoe era fatta così: se aveva voglia di fare qualcosa la faceva senza farsi troppi problemi, non si interessava a cosa gli altri avrebbero potuto pensare di lei.

Sicuramente camminando ci avrebbe messo molto meno, ma tanto era in anticipo ed era da un po' che non ascoltava musica dalla sua play list.

Arrivò davanti a un incrocio, aprì gli occhi e si fermó: c'era qualcosa che non andava.

Quello che sembrava essere un senzatetto, dato il suo aspetto trasandato, gridava alzando un cartellone su cui c'era scritto con un pennarello nero: THE END IS NEAR.

Era all'ordine del giorno per uno newyorkese vedere queste scene, infatti i passanti non sembravano prestargli troppa attenzione, ma il problema non era l'uomo, erano i suoi occhi: erano vitrei e avevano una luce molto strana.

Spense la musica e tolse le cuffie per concentrare la sua attenzione su di lui.

Lo stregone le aveva ripetuto svariate volte di non usare il terzo occhio per vedere ciò che oltrepassa il velo, perché avrebbe potuto generare situazioni pericolose, ma quello sguardo era troppo strano per non indagare.

Appena guardò la dimensione dell'anima, rimase stranita, era la prima volta che le capitava di vedere una cosa del genere, non era esperta come il suo mentore, ma quella... quella cosa era veramente strana.

 

 

 

 

P.s. la canzone è Come and get your love they Red Bone

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Rainbow_unicorn