Come ci era finito in una situazione del genere, Luxus non se lo spiegava. Quel dannato vecchietto gli aveva chiesto, non molto gentilmente, di andare a fare la spesa per la gilda, dato che il giorno seguente ci sarebbe stata la festa di compleanno di Cana. Avrebbe rifiutato la richiesta con molto piacere ma, purtroppo, Mira non aveva ancora vent’anni e da sola non avrebbe potuto acquistare alcolici che - diciamocelo - costituivano la maggior parte della spesa.

È così, dopo aver declinato immediatamente la proposta della maga di andare in treno, decisero di incamminarsi verso il supermercato più vicino.

Riempirono le borse con tutti gli ingredienti che Mira aveva scritto sulla lista, sia per il cibo sia per le bevande.

In realtà, la ragazza non avrebbe mai pensato che andare a fare la spesa con un tipo come Luxus fosse piacevole, ma si ricredette. Non si lamentava mai delle borse che lei gli rifilava ed era talmente alto da riuscire a prendere i prodotti dagli scaffali più alti senza problemi.

Quando arrivarono in fila alle casse, dopo aver finito di raccapezzare qua e là tutti gli ingredienti, il biondo, con le braccia colme di borse, si accorse di aver bisogno di una mano, così, mentre aspettavano il loro turno, chiese alla maga di prendergli il portafogli dalla tasca dei pantaloni.

Mira scostò un lembo del cappotto, malcelando un sorrisetto, e gli toccò le cosce per capire in quale dei due lati fosse.

Non trovandolo ne a destra ne a sinistra, la maga alzò lo sguardo per chiedere spiegazioni “Ma dove…”

“Ci sono altre tasche in cui non hai controllato” fece lui, allusivo, guardandola di sottecchi dall’alto in basso. Nonostante Mira sembrasse candida e innocente, Luxus sapeva che avrebbe capito subito. Dopotutto, restava sempre un demone.

Prima che potesse aggiungere altro, sentí la mano delicata della ragazza controllargli le tasche posteriori in modo tutt’altro che delicato.

Quando si voltó per riservarle un’occhiata di rimprovero, lei ritrasse la mano immediatamente, incrociandola dietro la schiena insieme all’altro, come se non fosse successo nulla.

Lo sguardo di Luxus divenne più duro “Ti diverti?”

Lei sorrise e si alzò sulle punte, come se volesse arrivargli più vicino “Non sai quanto”

Lui alzò gli occhi al cielo, anche se in fondo si aspettava una risposta del genere

“Dai muoviti, tra poco tocca a noi” la incitó.

La maga allungò nuovamente le mani e, spostando il cappotto con la destra, con l’altra sfilò delicamente il portafogli dalla tasca dei suoi pantaloni rossi.

Quando arrivò il loro turno, pagarono e, una volta sistemate meglio le borse, uscirono dal supermercato.

Luxus cominciò subito ad incamminarsi e Mira dovette accelerare il passo per stargli dietro.

Con la coda dell’occhio, il biondo vide la maga aprire la bocca per parlare.

“Sai, hai un davvero un bel sed-”

“Taci, Strauss”