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Autore: LorasWeasley    27/05/2022    3 recensioni
future|fic [multiship]
"Harry Potter è stato un fenomeno mondiale, un fenomeno che ha interessato tantissime generazioni diverse, ma una in particolare è stata quella più legata al mondo creato da J.K.Rowling: la generazione che è cresciuta aspettando l’uscita dei nuovi libri e dei nuovi film.
Questa generazione, poi, non ha potuto fare a meno di far appassionare anche i loro figli…"
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daichi Sawamura, Koushi Sugawara, Tetsurou Kuroo, Tooru Oikawa
Note: Kidfic | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Future Fic with Babies'
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A ognuno la sua "Casa"
 

Harry Potter è stato un fenomeno mondiale, un fenomeno che ha interessato tantissime generazioni diverse, ma una in particolare è stata quella più legata al mondo creato da J.K.Rowling: la generazione che è cresciuta aspettando l’uscita dei nuovi libri e dei nuovi film.
Questa generazione, poi, non ha potuto fare a meno di far appassionare anche i loro figli…
 
Quando Kuro e Kenma entrarono nel padiglione dove si stava svolgendo il più grande evento di Harry Potter a Tokyo per quell’anno, si stupirono per la grandezza e per l’enorme quantità di decorazioni a tema.
Kea, loro figlio, aveva quattordici anni ed era lì perché doveva incontrarsi con i suoi amici. Mentre i due adulti si trovavano lì perché le fiere nerd (di qualsiasi tipo) erano di grande interesse per il lavoro di Kenma.
Fecero diversi incontri prima di raggiungere il centro della sala dove, attraverso un breve test, i ragazzi venivano smistati nelle rispettive Case e veniva regalata loro una sciarpa a tema.
Incontrarono Maru e Naoya Bokuto che, oltre le sciarpe rosse e dorate dei Grifondoro, avevano anche tantissimi altri gadget a tema e stavano correndo in giro un po’ troppo esaltati ma in linea con il loro solito carattere.
Incontrarono Ami che, mentre indossava la sua sciarpa Corvonero, tirava suo padre verso una bancarella di libri usati e antichi.
Haru, invece, lo trovarono mentre girava insieme al padre Oikawa e al cane E.T. (che aveva un fiocco rosso e dorato al collo), mostrando fierissimo e con orgoglio la sua sciarpa Serpeverde.
Kea rise -Non potevi essere di nessun’altra Casa.
-Vero?- rispose Oikawa quasi più fiero del figlio -Sono felice che sia come me, questo è un modo per vendicarmi con Iwa per essere riuscito a portare il mio E.T. nella sua Casa di merda.
Haru fece una smorfia -Davvero pà, come hai fatto a metterti con un Grifondoro?
-Hai qualche problema con noi?- quella nuova voce era di Diane che, ovviamente, stava sfoggiando la sua sciarpa rossa e dorata totalmente in contrasto con i colori freddi del ragazzo.
Ecco, Kea non era andato a quell’evento per sentire una nuova discussione tra i suoi due migliori amici (davvero, perché non era riuscito a trovarsi qualcuno di migliore?) e spinse i genitori ad andare via.
Raggiunse finalmente la sala dove sarebbe stato smistato e anche lui iniziò il test, rimanendo abbastanza sorpreso quando lo trovò particolare e non scontato. Alla fine, la donna che gli avrebbe dovuto porgere una sciarpa con il verdetto finale, ne teneva ben due in mano: una di Serpeverde e una di Corvonero.
Kea la fissò confuso e questa spiegò -Hai preso lo stesso risultato per entrambe le Case, immagino quindi che possa scegliere tu.
-Oh- Kea fissò entrambi i colori, ricordando i motti di entrambe le Case e quale sarebbe stato il più indicato. In realtà non aveva una vera preferenza, gli piacevano entrambe, quindi prese il cellulare e chiese alla signora se poteva aspettare solo qualche secondo.
Cercò tra le chat quella con Isak e subito digitò “Domanda veloce: Serpeverde o Corvonero?”
Fortunatamente il ragazzo era online e subito rispose “Ehm… non so, credo Serpeverde?”
Kea sorrise e afferrò la sciarpa verde e argento.
 
-Senti, i bambini si stanno divertendo e sono controllati da tutti questi adulti, pensi che possiamo andare a casa per un’ora e stare da soli a divertirci?- Suga sussurrò quelle parole direttamente nell’orecchio del marito.
Era domenica e tutti i loro bambini erano stati invitati alla festa di compleanno del vicino di casa che compiva otto anni, la festa era a tema Harry Potter ed era immensa, si stava svolgendo in giardino e Suga si rese conto che se fossero tornati nella loro villa per massimo un’ora nessuno se ne sarebbe accorto.
Inoltre, Isao aveva ormai tredici anni, quindi anche se gli altri adulti non tenevano d’occhio i gemelli di otto anni e Mirai di sei, ci sarebbe stato lui a impedirgli di uccidersi (forse).
Daichi rispose con uno sguardo combattutto, lo sguardo di chi era molto interessato alla proposta “ma…”.
Suga era pronto a dirgli tutto quello che sarebbe servito per convincerlo, peccato che i bambini ebbero bisogno di loro proprio in quel momento e ogni piano iniziò a sfumare.
Kenta iniziò a piangere e Kazuki si affrettò a consolarlo, non riuscendoci. Isao e Mirai furono subito al suo fianco ma Kenta iniziò a piangere ancora più forte e Suga e Daichi capirono di dover intervenire.
-Che succede?- chiese piano Koshi mentre si sedeva sull’erba del giardino dove i suoi figli erano riuniti e, tra le sue gambe incrociate, faceva sedere Kenta mentre gli asciugava le guance bagnate.
-Tutti loro sono Grifondoro- singhiozzò Kenta davvero disperato dalla cosa -e io no!
Mostrò al padre la spilla gialla e con il tasso di Tassorosso che gli era stata consegnata e Koshi si intenerì per quella scena.
-Oh amore, perché dovrebbe essere un problema questo?
-Infatti!- si intromise il gemello abbracciandolo -è una cosa stupida! Non è importante!
Non erano le parole giuste perché questo portò Kenta a piangere ancora di più -Sì che lo è! I Weasley sono tutti Grifondoro perché sono tutti fratelli e anche voi lo siete! Quindi perché io no?
Kazuki sembrava spaesato nel non riuscire a consolare il suo gemello come aveva sempre fatto. Isao si intromise consegnandogli la sua spilla rossa -Puoi avere la mia!
-Ma poi tu non ce l’hai più!- ogni singola cosa faceva disperare sempre di più Kenta.
Koshi se lo strinse di più contro e cercò nella sua mente un discorso sulla diversità che l’avrebbe fatto calmare e magari capire quanto fosse bello avere tratti differenti, senza tuttavia farlo sentire a disagio. Nonostante i buoni propositi, l’unica cosa che riusciva a dirgli fu “tranquillo amore, ora troviamo una soluzione”.
E la soluzione arrivò con Daichi, l’uomo li raggiunse con una spilla di Grifondoro tutta nuova –Vuoi davvero essere un Grifondoro?
-Sì- pigolò piano il suo piccolo biondo.
-Il cappello parlante tiene sempre conto dei desideri degli altri, non ricordi come ha fatto per Harry? Quindi puoi avere questa.
Gli porse la spilla e Kenta lo fissò stupito e felice, tirò su con il naso e borbottò -Davvero?
-Certo che sì!
Non più disperato, Kenta fu tirato dai suoi fratelli per andare a giocare tutti insieme.
Koshi li seguì con lo sguardo ridendo, poi si rivolse al marito mentre questo lo aiutava ad alzarsi da terra -Kenta è Tassorosso al centoventi per cento.
Daichi annuì -Assolutamente sì, ma non dirglielo.
Suga rise, poi gli mostrò la spilla gialla che stringeva ancora in una mano -No, ma questa la conserviamo. Un giorno capirà quanto è bello essere diversi.
 
Furono tanti i bambini della “nuova generazione”, oltre quelli citati,  ad appassionarsi al fenomeno Harry Potter.
Come Youta, che a due anni chiese ai genitori di comprargli il peluche di un leone, senza sapere che quello chiesto era il peluche ufficiale della Casa dei Grifondoro. O Sho, che i suoi genitori vestirono con una toga di Corvonero per l’halloween dei suoi tre anni, Corvonero perché “ho letto su internet che chi dorme tanto è più intelligente”. Yuki, che da piccolo, dovendo scegliere uno tra i quattro cappelli delle Case, scelse quello di Tassorosso perché gli piaceva il colore giallo e il tasso.
Yamaguchi mise nel carrello una maglia di Tassorosso per la sua sorellina Emiko, maglietta che Tsukishima cambiò velocemente con una Serpeverde.
Ma la lotta tra due Case così diverse, come Tassorosso e Serpeverde, non restava di certo circoscritta solo a Miyagi, poiché bastava spostarsi a Osaka per trovare Naomi di Serpeverde che cercava di spiegare al cugino Kota, Tassorosso, perché la sua Casa era la migliore.
E no, probabilmente il fenomeno Harry Potter non sarebbe scomparso tanto facilmente…

[1285 parole]
  
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