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Autore: jarmione    01/06/2022    0 recensioni
INTRO VARIATA
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Quando un triangolo ha quattro lati, non tutto è quello che sembra.
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Amanda Rollins, Odafin Tutuola, Olivia Benson, Rafael Barba
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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La scena del crimine era ancora sbarrata dal nastro della polizia, ma era evidente che qualcuno ci fosse passato in mezzo per poter buttare la spazzatura all’interno dei bidoni.

Questo fece parecchio irritare Olivia, che aveva molto da ridire sull’utilizzo del solo nastro giallo nero come protezione.

C’erano anche due poliziotti, ma sembravano più interessati a parlare del risultato della partita che a sorvegliare la scena del crimine, non per niente era già stata contaminata.

Meno male che avevano recuperato praticamente tutto la sera prima.

“Non hanno un minimo di rispetto” si lasciò sfuggire la detective, mentre Fin si limitava ad annuire.

“Ho sentito qualcuno alla centrale che giurava di aver visto qualcuno farsi i selfie” disse lui, facendo sgranare gli occhi ad Olivia.

“Prego?”

“Oh sì” commentò sarcastico Fin “Va di moda farsi fotografare vicino ad una scena del crimine è un modo come un altro per dire: hanno commesso un crimine, io c’ero e sono ancora vivo per raccontarlo

Olivia rabbrividì.

Come potevano le persone arrivare a pensare una cosa del genere?

E perché insisteva a farsi domande e stupirsi di certe cose?

Preferì non pensarsi, sospirò e si mise a controllare nuovamente il vicolo.

Sapevano che chiunque fosse l’aggressore, era vestito interamente di nero, con il passa montagna e che era un bianco.

Non era molto su cui basarsi...era niente su cui basarsi.

Sapevano che era uomo, ma a New York c’erano più di quattro milioni di uomini ed il campo restava molto ampio.

Per restringerlo un poco avrebbero dovuto limitarsi alla zona accanto a dove abitava Allison e quella dove abitava il procuratore, ma restavano sempre troppi.

Qualunque indizio sarebbe stato utile, ma non riuscivano a trovarne.

Accanto ai bidoni c’era fango, pattume sparso ovunque e vi erano anche chiari segni che qualcuno di lì era passato.

Olivia provò ad osservare meglio, ma erano segni lasciati da Allison.

Osservò il sangue della ragazza sul muro, ma niente.

Nessuna impronta, niente di niente.

“Olivia, vieni a vedere” la chiamò Fin, che era andato più avanti nel vicolo.

Il detective indicava del fango che formava una striscia sull’asfalto “Ha rischiato di inciampare” disse.

L’aggressore, nel fuggire, deve aver preso in pieno del fango e rischiato di scivolare.

Però qualcosa non tornava “Dov’è l’impronta finale e tutte le le altre? domandò Olivia, facendo avvicinare anche Fin.

Dopo aver osservato bene, Fin annuì e tirò fuori il cellulare e scattò subito una fotografia come prova.

La striscia finiva ma non vi erano i segni della suola delle scarpe e le impronte successive erano inesistenti.

Erano solo dei contorni infangati che andavano avanti per circa tre metri, poi finiva il vicolo.

Olivia provò ad immaginare la scena e simulò un ipotetico scenario.

“Allora, io sono l’aggressore e vengo scoperto” disse la donna, indicando il punto dove si trovava Allison e dove si trovavano i due ragazzi che lo avevano visto.

“Scappo, ma non guardò dove metto i piedi e così…” mise il piede sul punto dove iniziava la striscia di fango e trascinò il piede “...finisco su del fango, ma non cado e riprendo la corsa più veloce che posso”

Giunta in fondo alla striscia tolse subito il piede e poté notare che, nonostante avesse fatto una simulazione molto veloce, l’impronta era rimasta.

“Come diavolo ha fatto?” mormorò la donna, andando dall’altra parte del vicolo.

Si ritrovarono in una strada di sole abitazioni, non c’era neanche un negozio per sbaglio.

L’assenza di negozi mescolata ai palazzi troppo vecchi e, sicuramente, non amministrati, a cosa portava?

All’assenza totale di telecamere per tutta la strada, di cui un estremo a vicolo cieco.

L’unica telecamera presente era sullo stradone principale ma non puntava verso di loro.

“Questo è un vero professionista” commentò Fin “E non ci aiuta a trovare il vero colpevole” sottolineò bene le ultime due parole, facendo riferimento al procuratore.

Tutti lasciano sempre un segno, un oggetto o un’impronta, mentre qui non vi era l’ombra di uno sgarro.

Rafael Barba aveva lavorato a tanti processi di omicidio e stupro, tanto che era giunto lui stesso ad immaginare gli scenari ed ipotizzare un modo diverso in cui l’aggressore avrebbe potuto agire.

Questo lo rendeva il criminale perfetto.

Ma Olivia scosse la testa “No” rispose a Fin “Allison sa benissimo chi è stato e sappiamo che non è Barba” altrimenti, Allison non lo avrebbe mai abbracciato e non gli sarebbe stata vicina durante la conversazione.

Non essendoci altro, tornarono verso la macchina.

“Sappiamo che Allison conosce il suo aggressore” disse Fin, cercando di fare un riepilogo “Sappiamo che non ha lasciato tracce in giro e che volava invece che camminare, visto che non ci sono impronte” sospirò “Cosa ho dimenticato?”

“Allison ci ha parlato solo del fratello, ma non ha nominato il marito di quest’ultimo, Stanley Hale” rispose Olivia “E da quanto ne sappiamo non solo è irreperibile, ma non è nemmeno in città”

“Però ha mandato un avvocato per recuperare la ragazza?” Fin era perplesso “Perché qualcosa non mi torna?” il detective aprì la portiera e salì in auto.

“Solo a te?” domandò Olivia, sedendosi dalla parte del passeggero.

“Che facciamo?”

“Torniamo in centrale” disse Olivia, assumendo uno sguardo pensoso.

Aveva qualcosa in mente, ma non era il momento di parlarne.

Fin obbedì, mise e moto ritornarono alla centrale.

 

*****

 

Seduta alla sua scrivania, Amanda continuava a rimuginare sull’accaduto.

Da Rafael Barba, i sospetti si erano già spostati su Stanley Hale ma tutto senza prove concrete in mano.

Solo parole di una ragazza spaventata e pensieri confutati da cose tipo: Il fratello di Allison sarà riuscito a reperirlo e glielo avrà detto.

Questo avrebbe spiegato il perché della presenza di Dana Leslie ma non il “come faceva a sapere che eravamo tutti qui?”

Lei e Carisi ne avevano parlato a lungo ed avevano coinvolto anche Cragen.

Una spiegazione plausibile poteva benissimo essere che Dana era stata contattata da Hale e l’ordine era quello di andare in centrale per parlare con loro.

Magari nemmeno sapeva di trovare Allison lì e, quando l’ha vista, ha fatto festa.

Troppi erano i punti di domanda e pochissime le risposte normali che potevano dare.

Ebbero una piccola speranza quando videro Fin e Olivia tornare.

“Scoperto qualcosa?” domandò subito Amanda, che non vedeva l’ora di avere qualcosa di nuovo su cui sbattere la testa.

“Sì, che è un genio del crimine” rispose sarcastico Fin, aggiornando lei e Carisi sull’ultima scoperta.

Ovviamente, fra le tante domande, vi era anche: chi è quell’idiota che non mette una telecamera puntata in una via come quella?

Ma la risposta si trovava al New York Marble Cemetery, essendo ormai deceduto chi aveva creato il sistema di telecamere di quella zona.

Avevano, comunque, un’altra pista da seguire e da aggiungere all’elenco di cose sospette a carico di Stanley Hale.

Questa volta, però, volevano agire diversamente e rispettare al meglio tutte le regole e i protocolli.

Fecero il punto della situazione.

Per prima cosa avevano l’irreperibilità dell’interessato, Carisi aveva tentato nuovamente di chiamarlo ma senza successo, poi avevano un avvocato spuntato dal nulla e inviato proprio da Hale ed infine una scena del crimine senza telecamere e senza impronte lasciate in giro.

L’idea era quella di tracciare le celle del cellulare ma, prima di fare ciò, avrebbero dovuto parlare con lui e vedere quale era il suo alibi.

Poi avrebbero dovuto parlare anche con il fratello di Allison, Adam, per verificare anche il suo solo per sicurezza, anche se sapevano che non era implicato in quella storia.

Avrebbero agito appena ottenuti tutti i consensi.

Non potevano permettersi errori stavolta.

  
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