Obi-Wan ha paura.
Anakin gli rivolge uno sguardo meravigliato. Non lo credeva possibile eppure è terrore quello che sente venire dal suo Maestro. Lo afferra per un braccio e lo fa voltare verso di sé, cosa gli nasconde? Gli rivolge uno sguardo sbalordito e Obi-Wan cerca di sorridergli. « Cosa?» gli chiede perfino. Non sembra davvero capire, e non sta mentendo – non ne è capace - Anakin gli chiude le spalle tra le mani. « Che hai Obi-Wan?» gli chiede.
«Mi fa un po' male.» arriccia leggermente il naso e di colpo Anakin se ne rende conto. Ha un braccio avvolto attorno al fianco, la mano premuta poco sotto la linea del costato. Non se ne è reso conto guardandolo, per via del mantello, ha tolto il braccio dalla manica per poter stringere la ferita. Il vero quesito però è.. perché non l'ha percepito prima? Vedere non è necessario per chi è affine alla Forza, basta aprirsi ad essa e le condizioni di salute di chi ti sta ad un passo non dovrebbero essere un mistero.
Si volta di scatto su Ahsoka , timoroso di trovare anche lei ferita, ma la Padawan sembra stare più che bene. Ricambia la sua occhiata da sotto la tesa del cappuccio , e dopo un attimo gli sorride. No, lei è incolume, per fortuna. È solo Obi-Wan ad essere stato ferito e, per un attimo, fuori dalle sue percezioni. È colpa di Padme? Per tutto il tempo della battaglia non ha pensato ad altro che voler tornare da lei, essere di nuovo fra le sue braccia, stretto al suo petto, ed è per questo che non ha sentito Obi-Wan venire ferito? Non ha avvertito il suo dolore, perché troppo concentrato sui suoi desideri?
Un brivido di orrore gli fa accapponare la pelle mentre guarda il suo ex Maestro scostarsi da lui e riprendere a camminare. Dovrebbe dirgli qualcosa? Scusarsi? Apre la bocca, ma Obi-Wan lo precede, indicandogli uno spuntone di roccia « Salite lì, non usate la Forza. Hanno tra di loro dei sensitivi.» si china a fatica, appoggiandosi a un ginocchio e fa segno a Ahsoka di salirgli sulla schiena. La Padawan obbedisce, si issa su di lui, facendo attenzione a non gravargli sul fianco leso e poi, con un colpo di reni, si porta sulla roccia sopra di loro. Anakin vorrebbe prenderlo in braccio, tirarselo dietro come farebbe con un bambino; arrampicarsi per lui non è mai stato un problema, potrebbe facilmente trasportare entrambi. Si convince però ad obbedirgli, un simile colpo di testa, lo sa, lo farebbe infuriare. Sale sulla sua schiena, e poi in piedi, usando i servomotori del braccio bionico, fa presto ad portarsi al sicuro.
Per un attimo si guarda attorno. Sono sul fianco interno di un alta montagna, resa cava da un'estrazione mineraria così selvaggia che ha reso l'esistenza stessa del pianeta incerta. Devono andarsene al più presto, li non possono fare nient'altro ormai. Allunga la mano verso Obi-Wan , ma questo non l'afferra. Immobile lo fissa e poi , con dolcezza, gli sorride.
«Obi-Wan?»Anakin si allunga di più verso di lui « Obi-Wan dammi la mano!»
Obi-Wan scrolla la testa e Anakin sente il panico chiudergli la gola «Maestro dammi la mano!» quasi grida. Succede all'improvviso, Obi-Wan sparisce dalla sua vista di colpo, senza che possa fare nulla per impedirlo, trascinato da un tentacolo avvolto attorno a tutta la sua gamba destra e lui, è solo grazie ad Ahsoka che gli sale sulla schiena se non si getta al suo salvataggio col rischio di morire al primo passo.

Anakin ricorda la mano tesa verso Obi-Wan, il suo disperato tentativo di raggiungerlo ... Il bisogno di non essere lasciato da solo dal suo ex Maestro. Ora però è tutto diverso, nel rosso dell'ira e dell'odio, l'immagine di Obi-Wan verso cui tende la mano, non è più un qualcosa che vuole raggiungere a tutti i costi per tenerlo e tenesi al sicuro. Vuole aprirgli il petto, mangiargli il cuore. Vuole maciullarlo, ridurlo in polvere da lì più nulla. Mai esistito, mai nato, mai apparso nella vita di Anakin Skywalker.
Lord Vader urla tutto il suo odio mentre il fuoco lo avvolge e l'immagine del maestro che gli sorride tristemente, si mischia a quella dell'uomo sconvolto dal dolore che volta il capo per non doverlo vedere bruciare. Ed è a quel dolore che si attacca, il Sith. Vi si annida, si aggrappa alla vita succhiando quella del suo ex Maestro, mentre questo lo abbandona a morire, vuole avere la certezza che non lo dimenticherà mai. Nemmeno nella Forza, dovrà mai trovare pace, anzi. Ogni volta che cercherà di aprirsi ad essa lo troverà lì, come un tarlo, pronto a corrodere, a prendersi tutto quello che possiede, dalla sua sanità mentale alla fine, la sua vita.

In dieci anni, lo ha percepito spesso. Piccoli frammenti di legame, un cordone ombelicale malato fra quello che resta di Anakin Skywalker e il suo mentore. È Anakin a volerlo morto, non Darth Vader, è lui che freme dalla voglia di chiudere le mani attorno a quello che, per una lunga parte della sua vita, è stato il suo tutto. Per il bambino solo al mondo, per l'adolescente sopraffatto da un amore impossibile e alla fine, per l'adulto incapace di chiedere aiuto. Il pensiero di Padme è dolce amaro, nei suoi sogni, è sempre sorridente: accarezza il pancione, parla col bambino che nascerà come se fosse già al suo seno. Sa che non l'ha salvata, ma nei suoi ricordi, lei non prova rancore per lui, è felice, radiosa, è una futura mamma e lei ha sempre adorato i bambini. Il ricordo di Obi-Wan è diverso. Il tradimento gli martella nelle tempie ogni volta che gli torna alla mente e lo rende furioso. È stato abbandonato, tradito dall'ultima persona da cui se lo sarebbe mai aspettato, il tradimento dei Jedi è diventata l'onta di Obi-Wan Kenobi. E quando Anakin sogna, non sogna più il Maestro che , da bambino, lo portava in braccio ai dormitori e che gli puliva le ferite con l'orlo del suo mantello. È solo l'uomo che l'ha lasciato a morire fra le fiamme, la creatura che l'ha cresciuto nella menzogna di non essere mai solo grazie a lui, a vedere.

Nonostante siano lontani, Darth Vader, Anakin, ha l'impressione di avere la gola del suo ex Maestro nella mano. Ne riesce a sentire i muscoli, i nervi, perfino la vena pulsante del collo. Anche se non ha più mani per toccare, attraverso la Forza, ha la percezione della vita di Obi-Wan che diventa sempre più opaca lo fa fremere. Lo trascina fra le fiamme, gode delle sue urla, ogni grido è una cicatrice sul suo corpo che si sanifica, è una piaga che smette di dolere. Soffri, mio Maestro, soffri, sibila una parte di lui mentre incrocia il suo sguardo e sorride attorno al respiratore che ha infilato in gola.
 

Urla... Penserai a me fino all'ultimo secondo della tua vita, come io ho pensato a te per tutto questo tempo.

Tutta l'ammirazione, l'adorazione viscerale che Anakin nutriva per il suo mentore è diventata la brace dell'odio di Darth Vader; nel lato oscuro della Forza, non percepisce che il desiderio di possesso. Suo come ha sempre desiderato. Suo per sempre. Mentore. Amico. Padre. Fino all'ultimo respiro, come una parte del giovane Skywalker ha sempre voluto, come ora il Sith vuole essere sicuro che accada. Obi-Wan Kenobi non lo dimenticherà mai.
Qualcosa accade... Chi è stato? Il fuoco divampa ancora e fra esso, Darth Vader vede un androide avvicinarsi ad Obi-Wan e trascinarlo via. La gelosia monta come le acque di un fiume in piena, chi è ? Perché lo sta salvando?

...Perchè nessuno ha salvato me dal fuoco?

Lord Vader, Anakin, ha l'impressione che Obi-Wan lo guardi per tutto il tempo che il droide lo trascina via. Nonostante il fuoco, percepisce il suo sguardo addosso e ne è felice. Marchiato nel corpo e nello spirito, per sempre legati dal fuoco e costretti a uccidersi a vicenda prima o poi.