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Autore: M_Lucry_J    07/09/2009    4 recensioni
Era già da due anni che viaggiavo da tutte le parti per truccare le grandi star, e ora dopo quasi un mese di riposo mi toccava seguire una band in un tour europeo. Non mi informai nemmeno del nome del gruppo mi interessavano solamente le somme. Poco importava l'apparenza, la sostanza era molto più essenziale;era la mia filosofia di vita in tutto. [Citazione del 1° Cap.] By Lucry
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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M_Lucry_J

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Make Up




Sono tornata con la mia terza Fan Fiction! Premetto che l’idea è molto originale e conseguirà un altrettanta storia.                                                                                                                                                                                             
Per questa Fan Fiction ho dato il meglio di me stessa, ho anche aggiunto una presentazione più elaborata,colorata e con illustrazioni!                                                                                                                                     
Ho deciso di non postare alcuna trama, sta a voi scoprire pian piano tutto. Ho lasciato solo una piccola citazione.                                                                                                                                                                                         
Potrà capitare che nei seguenti capitoli, verranno introdotte immagini di altri siti,titoli e frasi di autori-artisti.
Pertanto mi scuso e aggiungo che :

“Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo”



Vi auguro una buona lettura e perfavore recensio nate… Che la FF vi piaccia o meno, accetterei molto volentieri vostre opinioni e consigli. Grazie.



°oOo°O°oOo°

Guardavo la mia dolce stanza che mi aveva accolto fino ad adesso...Fino ai miei 19 anni.                  
Il tempo passava in fretta e in un giro di qualche anno mi ritrovavo adulta e indipendente.
Bhe... La mia indipendenza l'avevo conquistata, anche se ero incapace di controllarla.
Spesso era guidata dal cuore e dai miei istinti piuttosto che avere un minimo di coscienza e di consapevolezza.
In pratica?
La ragione non esisteva,per me.
Sarà per la dedizione,o per questo mio difetto che oggi mi ritrovo a realizzare il mio grande sogno.
Guardai con leggero sorriso, le bambole sulla mensola e le disegnavo con gli occhi.
Mi intenerivo a vedere tutta la mia infanzia concentrata in quelle creature inanimate.
Ogni volta che il mio papà,oramai andato a miglior vita,mi regalava una nuova bambola non perdevo
tempo a truccarla.
Eh, si...Questo era il mio svago.
Anche le mie amiche mi invidiavano; ogni giorno a seconda dell'occasione o dell'umore riuscivo a dare un tocco perfetto
alla mia immagine.
Ma per non deluderle mi divertivo a truccarle come delle divine.
Sin dalla tenera età avevo proseguito questa grande passione e oggi mi trovavo a intraprenderla come carriera.
"Giovane Truccatrice professionista desiderata da tutte le più grandi star del momento" così mi aveva giudicata la stampa.
E tutto ciò poteva solo farmi felice, anche se non mancavano le insistenti critiche.                                                                   
"Ragazza troppo giovane e priva di esperienza, per essere così famosa e ricercata" ma non me facevo un grosso problema.
Poco importava l'apparenza, la sostanza era molto più essenziale.
Con un gesto involontario della testa scacciai i miei soliti pensieri,e mi concentrai a traferire gli ultimi capi
dall'armadio alla valigia che già era del tutto piena.
Da non molto sarebbe arrivata mia madre per accompagnarmi all'aeroporto,destinazione:Amburgo.
Era già da due anni che viaggiavo da tutte le parti per truccare le grandi star, e ora dopo quasi un mese di riposo
mi toccava seguire una band in un tour europeo.                                                                                                 
Non mi informai nemmeno del nome del gruppo mi interessavano solamente le somme.
Poco importava l'apparenza, la sostanza era molto più essenziale;era la mia filosofia di vita in tutto.
Dovevo avere gli occhi aperti ed essere sveglia,ci mancava solo se mi truffavano.                      
Adesso che avevo l'esperienza di qualche annetto,potevo permettermi di valutare quali erano le cifre
giuste per me. E capii ben presto di essere molto esigente.
Sono così eccezionale,come dite? E allora cacciate i soldi!
Non mi facevo scrupoli su questo, là fuori il mondo era colmo di gente ingiusta e io di certo non
volevo finirci sotto i piedi.
Richiusi per bene la valigia saltandoci un pò sopra e sospirai soddisfatta.
-Tutto pronto! Manca solo..."-e sentii un clacson sunare due volte, mi affacciai alla finestra e feci un cenno.
-mia mamma"-e finii la frase.
Inforcai i miei nuovissimi occhiali da sole e scesi fino alla verranda in compagnia della mia valigia color bordeaux.
Salutai con un sorriso la mia vecchietta e amata casetta e chiusi la porta a chiave.
Mia madre scese dall'auto e mi aiutò a caricare la valigia, dopodichè prendemmo posto ai primi due sedili.
Il viaggio non sarebbe stato molto lungo,anche perchè mia madre era una mezza isterica alla guida.
Un lato di lei che adoravo molto; era simpatica o almeno rendeva ogni cosa non più monotona.
-Ciao tesoro! Sei pronta per partire? Oh ma hai lasciato i tuoi capelli naturali!- esclamò
-Si mamma mi sto annoiando della piastra,comunque si sono prontissima!-
-Tesoro sono bellissimi così!- e prese una ciocca ondulata color biondo cenere.
-Grazie. Hey ma tu hai fatto una tinta!-
-Si tesoro, ti piacciono? Stavolta ho optato per un bel castano ramato!-
-Wow! Mamy mi sorprendi sempre!- e ridemmo insieme.
Il viaggio continuò fra parlate di gossip e risate. Mia mamma adesso, era la persona più preziosa
che avevo e per nulla al mondo ci avrei rinunciato.
Proseguimmo per un buon quarto d'ora quando aldilà del finestrino vidi "quei" cancelli neri.
-Mamma accosta un'attimo.- dichiarai decisa
Mia madre si guardò un'attimo intorno e poi senza esitare accostò.
Lei era l'unica che mi comprendeva talmente tanto,bastava poco per farle capire tutto.
Ed alcune volte praticamente niente.
Parcheggiò in quel luogo desolato e triste e mi guardò negli occhi.
-Io ti aspetto qui- dichiarò
-Vabbene-
Distolsi il suo sguardo e mi incamminai verso la cancellata. Alle porte di quest'ultimo c'erano
i soliti venditori di rose e fiori.                                                                                                     
Solitamente non compravo mai nulla ma questa volta d'istinto mi avvicinai ad uno dei venditori.
Mi colpii più di tutti una piccola composizione di rose interamente gialle e senza pensarci due volte lo
comprai.
-Fanno 12 euro,signorina- porgendomi le rose.
Se una volta 12 euro erano un pò troppi, adesso non esitavo a nessuno sconto. Con i soldi che avevo potevo
permettermi molti lussi.
Porsi i soldi e lo ringraziai.
Entrai per una ennesima volta in quel luogo schifosamente malinconico, e camminai per il percorso che oramai
conoscevo a memoria: la tomba di mio padre.
Guardai da una certa distanza i fiori morti e la foto di Joel.                                                        
Iniziai ad avere un nodo in gola e per qualche inutile secondo tratenni le lacrime,ma poi con forza calarono giù rigandomi
il viso di nero.
Adesso avevo anche il trucco sbavato ma in certi contesti il trucco,per quanto possa essere importante,
passava senza discussioni in secondo piano.
Ben presto persi anche la stabilità e caddi in ginocchio sentendo la pelle scoperta sotto quel terreno leggermente
umidiccio.
Mi abbandonai completamente e mi sfogai come meglio potei.Era sempre la solita scena, uguale.
Ogni volta che mi trovavo di fronte alla lapide di Joel scoppiavo in un pianto violento.
I fiori caddero dalle mie mani e si posarono vicino a me,quasi come consolarmi.
Pian piano riuscii a calmare me e i miei battiti, stanca per il pianto mi accostai più vicino e accarezzai dolcemente la foto,
come se fosse un viso reale.
Non ero mai riuscita a dialogare, eppure l'avevo sempre desiderato di farlo...Un giorno.
Presi i fiori abbandonati  e li posizionai al posto di quelli rinsecchiti.
Adesso assumevano tutta un'altra visione, più colorata, più felice.
Mi alzai intenta ad andarmene, guardai un'ultima volta Joel e lo salutai con un flebile cenno della mano.
Andai via da quel posto e raggiunsi mia madre che se ne stava su una panchina a fumare.
Ogni volta che era nervosa, si sfogava con una boccata di catrame.
Mi avvicinai a lei e notò subito i miei occhi ancora rossi e gonfi e il mio trucco sbavato.
La cosa era diventata così abitudinaria che oramai non servivano pià spiegazioni e parole di conforto.
Ma solo un'abbraccio che poteva offrirti tutto l'affetto di una madre.
Era il nostro modo per consolarci senza parlare. E sinceramente era il migliore.
Dopo un pò di questo instancabile abbraccio mi guardò.
-Sei pronta tesoro?-
-Ora, si- e le sorrisi debolmente.


E ci incamminammo per la mia chissà,sconosciuta, avventura.


Aspetto le vostre recensioni please! By Lucry



  
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