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Autore: Fiore di Giada    07/06/2022    0 recensioni
[5/2/2007]
Altra anticaglia della mia tarda adolescenza - prima giovinezza.
Finale triste dello scontro Guile vs Bison (movieverse)
Ho lasciato, come monito a me stessa, l'errore colossale del titolo.
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Guile, Mike Bison
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Allora, è una fic dove si vede uno svolgimento diverso della battaglia Guile vs Bison... Ma leggete


-Che ti succede? Stai pensando all'amico che ti ho ucciso? Cerca di concentrarti!-
E Bison sorride sadicamente e gli occhi senza iride, che annegano nel bianco della loro malvagità, gli si accendono di lividi bagliori. E' divertito dalla determinazione del suo avversario, gli piace il coraggio disperato con cui lotta, senza arretrare.
Non capisce se è l'incoscienza a bruciare quel guerriero, che ancora, con supremo vigore, sferra un pugno che lacera l'aria, o se è una determinazione che nasce dalla coscienza, da un setimento profondo.
Non lo sa e non gli interessa.
In fondo, lui crede di "non avere un cuore".
Anzi, non lo ha.
Perchè "quella del cattivo è una eccellente carriera".
Lo ha detto lui stesso al cow boy che ora disperatamente trafigge l'aria con i suoi attacchi, cercando di colpirlo.
Tuttavia la determinazione che dimostra il suo avversario è feroce.
Sembra una tigre pronta a difendere i suoi tigrotti da un cacciatore, malgrado le ferite che trafiggono il suo corpo e il sangue che segna di rossi sentieri il pelo di topazio, macchiato da strisce nere.
E questa determinazione lo colpisce.
In fondo, lottatori ben più forti di lui, si sono supinamente sottomessi alla sua volontà, come tante pecore belanti, che si disperdono non vedendo il loro padrone.
Sagat per esempio.
Tanto forte nel Muhai Thai, quanto debole nella volontà.
Tanto attaccato ad un valore stupido come l'onore.
Lui invece no.
Non arretra, non cede dinanzi alla sua potenza straripante, che rischia di travolgerlo.
Preferisce morire piuttosto che cedere.
Preferisce bruciare il sangue piuttosto che arrendersi.
Preferisce annientarsi in uno sforzo superiore alle sue possibilità di guerriero, piuttosto che chinarsi e chiamarlo "signore"
E Bison è curioso.
Vuole giocare con quella tigre ferita, prima di darle il colpo di grazia.
Vuole divertirsi prima di ucciderla e di portarne la pelle come segno di vittoria.
Ma non sa quello che sta per accadere.


-Cerca di concentrarti!-
Le parole trafiggono la mente di Guile. Un pensiero scoppia come un lampo nella sua testa.
-Cerca di concentrarti... concentrarti... concentrarti...- Risuona questa parola nella sua testa.
Le parole alle volte hanno la forza di trafiggere i veli di inganni antichi e nuovi.
E il marine lo scopre a sue spese.
In un frammento di istante capisce qual è il limite.
Quel limite che, malgrado anni di allenamenti feroci, fin quasi a spezzarsi le membra, non è riuscito a superare.
Non è la determinazione.
Non è la forza.
La lucidità.
Troppo la sua mente è annebbiata dalla collera e dal dolore.
Troppo il suo cuore è intriso d'odio.
I suoi sentimenti hanno per lungo tempo bruciato la sua ragione, impedendogli di esprimere al meglio il suo potenziale.
E di portare a compimento la sua vendetta.


-Sonic Boom!- urla e le braccia nerborute, con un flessuoso movimento, si piegano ad arco.
Le sue mani brillano di un bagliore dorato e un'ondata di energia, simile ad una mezzaluna, sfreccia veloce come una cometa, dirigendosi verso il potente capo di Shadowlaw.
Bison sorride. Cosa può fargli quel colpo? Guile è e resta sempre inferiore a lui, nonostante la grinta e la determinazione che bruciano le sue iridi chiare di fiamme ardenti.
Non potrà mai colpirlo, nonostante gli sforzi.
Ma questa volta sbaglia.
Il colpo lo colpisce al fianco destro, senza che egli possa fare niente per difendersi.
Lo taglia, come una lama di scimitarra.
Lento il sangue scorga sulla parte ferita, morendo sulla nuda terra, che lo assorbe con avidità, quasi smaniosa di sentire il potere dello spietato capo di Shadowlaw.
Gli occhi di Bison si accendono di bagliori rossi.
Ira pura brucia in quel momento.
Un essere insignificante ha osato ferirlo!
Un guerriero che è un bambino al confronto con la sua potenza.
Non lo accetta.
Non lo ammette.
Eppure il calore del sangue è la prova che è stato ferito dall'attacco del marine, di cui ora sente il respiro spezzato dalla fatica.
Tuttavia, ne è sicuro, il suo sangue non smette di bruciare.
La determinazione scoppia ancora nel suo corpo stanco e oramai distrutto dalla fatica.
Bene, presto quel respiro svanirà.
Il suo cuore cesserà di battere.
La sua vita finirà.

Con un calcio in scivolata intriso di energia si lancia contro Guile, che, stremato, non può nulla e viene travolto.
Gli sembra di sentire la pressione del mare in tempesta sul petto e le costole in quel momento si sbriciolano, come alberi spezzati da un uragano.
A stento trattiene un gemito di dolore. Pur di non fare sentire le sue sofferenze è disposto a subire le torture dell'inferno.
Batte il capo contro una roccia. Per qualche istante il dolore gli annebbia la mente e la vista, ma dura poco.
Una mano nerboruta l'ha sollevato dal suolo e ora lo stringe per il collo, rendendo sempre più difficile il cammino dell'aria.
Apre gli occhi.
-Bison...- sussurra con voce sibilante d'odio. Colui che aveva distrutto la sua esistenza privandolo del suo amico più caro ora lo teneva sollevato per il collo e lo uccideva come un pollo da spennare...
Che bella fine!
Non solo non era riuscito a vendicare Nash, ma stava morendo come un idiota...
-Mi dispiace, perdonami amico... -Una tristezza senza fine impadronisce di lui. Non gli importava di perdere la vita, per mano di quel mostro, tuttavia... Tuttavia il non potere vendicare l'atroce morte del suo amico più caro gli bruciava nell'animo...
D'un tratto un pensiero folgora la sua mente, provata dalla mancanza di ossigeno. Il suo mortale nemico è a poca distanza da lui e lo tiene per il collo, stringendolo in una morsa simile ad una tenaglia d'acciaio... Se avesse scagliato il suo Sonic Boom forse ora sarebbe riuscito ad abbatterlo... Sarebbe morto, ma avrebbe portato il suo nemico all'Inferno!


Con uno scatto supremo allarga le braccia e le mani di nuovo si illuminano di un bagliore dorato sfolgorante.
Di nuovo la mezzaluna energetica trafigge Bison al fianco, senza che lui si possa difendere.
Il sangue sgorga più impetuosa, nutrendo la roccia nuda e avida del sangue di uno spietato tiranno che sogna la gloria.
Di nuovo l'ira brucia il cuore del capo di Shadowlaw.
Quel maledetto cow boy ha osato ferirlo!
E' accaduto di nuovo!
Ancora!
Per due volte è stato sorpreso da un attacco di un guerriero a lui inferiore!
Due volte!
Lui, il capo di Shadowlaw!
Ma l'avrebbe pagata!
Oh sì se l'avrebbe pagata...
Avrebbe spento con il sangue la vita di quell'insolente verme!
Avrebbe annientato il suo spirito combattivo, di cui sente il calore feroce attraverso le dita che stringono il collo!
Avrebbe spezzato lo spirito indomito di quel guerriero che dinanzi a lui non aveva osato arretrare!



Le dita affondano nelle carni del collo di Guile. Il sangue sprizza come una fontana e macchia il viso del potente capo della Shadowlaw, che sorride e lo gusta. Ha ragione Vega quando dice che è dolce... Chissà perchè dicono che ha un saporaccio di ferro...
Forse gli pare dolce perchè è il sangue di un nemico vinto.
Annientato.
Domato.
Tronfio, guarda negli occhi l'avversario morente, il gladiatore sconfitto.
E un moto di sorpresa si dipinge sul suo viso.
Non paura vede nel viso di Guile.
Non terrore.
Non richiesta di pietà.
Niente di quello che aveva pensato.
Solo lampi di odio scoppiano negli occhi chiari del coraggioso marine, facendoli brillare più vivi che mai, nonostante l'imminenza della morte.
Odio e disprezzo.
Disprezzo e odio.
La gioia scompare dallo sguardo di Bison.
La rabbia inizia a bruciare, di nuovo.
Ma Guile sorride.
Beffardi i denti candidi brillano come perle attraverso le labbra livide.
-Ti sei preso la mia vita, ma non hai mai preso il mio spirito, assassino!- sussurra con voce stanca e un lampo di odio brilla forte negli occhi chiari, prima che la morte li chiuda.


Con disprezzo Bison getta il corpo a poca distanza da lui e si allontana rabbioso.
Ha perso.
Per la prima volta in vita sua sente il sapore di una sconfitta.
Non è riuscito a piegare l'indomito spirito di quel marine.
Anche morendo i suoi occhi scoppiavano di odio.
Odio e dolore.
Ma mai paura.
Solo rammarico per non avere vendicato un amico caro.
-Ma cosa mi importa.- pensa e si incammina, scomparendo nella luce livida dei lampi che scoppiano nel cielo.
   
 
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