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Autore: NotAdele_    07/06/2022    1 recensioni
Una giacca di jeans, un pò sgualcita, pagata qualche euro in un mercatino dell’usato.
Questo e poco altro rimaneva del suo rapporto con lui.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una giacca di jeans, un pò sgualcita, pagata qualche euro in un mercatino dell’usato.

Questo e poco altro rimaneva del suo rapporto con lui.

Qualche biglietto del cinema sparso per la stanza, una bustina di zucchero dal loro primo appuntamento, lo scontrino di una cena fuori, le foto, accuratamente celate nella cartella “nascosti” del telefono e una stupidissima canzone, marmellata #25, che ironia della sorte, raccontava troppo bene quello che Anna sentiva in questo momento.

Si stava recando nel “solito posto” per recuperare la giacca che era rimasta nella macchina di lui.

Una stretta al cuore, quella sarebbe stata la loro ultima interazione, non riusciva ad immaginare un mondo in cui non lo avrebbe sentito al telefono ogni giorno, un universo in cui le loro vite non fossero legate.

Eppure in una tiepida sera di giugno, il suo cuore era andato in frantumi, e fa male essere rifiutati, ma fa ancora più male amare qualcuno che non ricambierà.

L’essere umano non è fatto per soffrire, si diceva mentre pensava al fatto che non provava gioia per quel 27 preso all’esame di ieri, o per quel cioccolatino regalatole dalla vicina di casa.

Se siamo fatti per stare bene, allora perchè ci infiliamo sempre in situazioni dove finiamo con le lacrime ed il groppo in gola?

Guidava la sua macchina, troppo tecnologica secondo lei, e pensava a quegli occhi scuri, le mani lisce e quei capelli, che erano sempre pettinati allo stesso modo.

“Ti voglio tanto bene, vorrei provare lo stesso che senti tu.”

Anna non era mai stata innamorata, ma lo aveva sempre immaginato come qualcosa di bello, che ti fa sentire felice e lo era stata, per qualche giorno.

Mentre lei stava sperimentando la cosa più bella e naturale del mondo, o almeno così dicono, dall’altra parte qualcuno pensava ad un modo carino per scaricarla, perchè mancava la scintilla.

Da ragazza intelligente e perspicace, aveva subito capito che qualcosa non andava, e mentre correva nel parco, qualche giorno prima, si era dovuta fermare a piangere, perchè sapeva di dover vuotare il sacco, e sapeva quello che ciò avrebbe comportato.

Era stata coraggiosa, avrebbe potuto fare finta di niente.
Si diceva questo mentre cercava parcheggio davanti alla solita pizzeria, essere coraggiosi non le aveva mai dato così problemi come ora.

E avrebbe voluto odiarlo, augurargli ogni male, perchè aveva dinnanzi a se una persona buona, pura e che lo amava, e invece l’aveva lasciata andare via, eppure non ci riusciva.

Il suo cuore era colmo di dolore, ma esso non era sufficientemente intenso a contrastare l’affetto che provava.

“Passerà tutto”.

Lo aveva detto a lui qualche giorno prima e a se stessa, mentre si avvicinava alla macchina rossa che tanto detestava, aveva scansato due ragazzini che correvano, si chiedeva ancora una volta come il mondo potesse continuare a girare, quando il suo cuore era colmo di dolore.

Eppure funziona così, ti crolla la vita addosso, passi la notte in bianco, ma la mattina sveglia alle 7, e turno di otto ore.
A nessuno interessa se piangi ogni volta che vai in bagno, o se leggi pietà anche negli occhi di chi non può sapere.

Perchè Anna era stata furba, nessuno sapeva del suo cuore, non gli amici, non i colleghi, la sua patina di ghiaccio rimaneva intatta, perchè ciò era quello che volevano dalla perfetta Anna.

Una portiera che si apre, il solito sorriso accennato che ormai aveva imparato a conoscere, e che non vedrà più, tanti sguardi ricchi di significato, ma poche parole.

Il suo giacchetto che le viene consegnato, come se fosse prezioso, come se da quello stupido pezzo di stoffa potessero dipendere le loro vite.

Un abbraccio, e un ultimo bacio, che sapeva di lui, ma anche di qualcosa di nuovo, le silenziose lacrime di Anna che subdole le scendevano lungo le guance, per la prima volta prive di trucco.

Un’ultima occhiata veloce a lui, il centro dei suoi pensieri, e poi velocemente, serrando i pugni attorno all’ultimo oggetto che avrebbero mai condiviso, Anna si è affrettata a salire in macchina, per scappare via prima di scoppiare a piangere.

Non sapeva se si sarebbero mai rivisti o se avrebbero mai fatto una chiacchierata, sapeva che avrebbe voluto più tempo, più ricordi da poter rivivere, più momenti in cui si era sentita sua da poter conservare.

Ed invece era rimasta sola e sapeva che per molto tempo, non sarebbe più stata domenica.

  
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